Non basta sciogliere la Nato.

Prima bisogna  inviare forze di interposizione nonarmata e nonviolenta sotto la guida dell’Onu per fermare subito le stragi e le devastazioni; per l’immediato cessate il fuoco e l’immediato inizio di negoziati di pace che facciano cessare tutte le uccisioni. Ancora prima bisogna soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra; inviare aiuti umanitari per sostentare l’esistenza di chi non può o non vuole fuggire, e per ricostruire prima possibile e meglio possibile le strutture e i servizi necessari alla vita quotidiana. Subito dopo  bisogna scogliere la Nato braccio armato dell’azione militare statunitense. Sciogliere la Nato è la cosa di gran lunga più efficace che i paesi europei possano fare oggi per la pace e per salvare innumerevoli vite. Clicca qui la posizione del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”: struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali; struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la più ampia campagna di solidarietà con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”. Da alcuni mesi è particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mon! do vivente, da 46 anni prigioniero innocente, ecc.