Siamo la coppia più antinucleare del mondo.

Vanno in giro per Alessandria in coppia a conferenziare “No al deposito nucleare”: Riccardo Molinari capogruppo alla Camera dei Deputati della Lega Salvini Premier, e Federico Fornaro suo omolgo per Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista. Ebbene, lasciamo perdere Molinari per il fatto dell’età, ma la credibilità antinucleare di Fornaro è più clamorosa della folgorazione di Saulo sulla via di Damasco. Consolidando la sua vecchia  fama di  nuclearista antiambientalista di segretario provinciale dei DS poi PD (leggi L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza pag. 170 vol. 3°), ancora pochi mesi infatti aveva rassicurato sull’ipotesi di ubicazione locale del deposito nucleare nazionale: “I rifiuti arrivano in sicurezza e conservati in altrettanta sicurezza, non ci sono rischi di percolamento come per molte discariche della provincia, si sta parlando di un sito che deve garantire sicurezza al massimo grado per 300 anni, l’importante è che si proceda nell’individuazione del sito nella massima trasparenza e il sito deve essere il migliore in assoluto. ll Parco tecnologico, annesso al deposito, è un investimento nella ricerca scientifica e sul futuro”.

La sicurezza al primo posto.

Nella foto di repertorio, coadiuvato dal futuro capogruppo Lega alla Camera (Riccardo Molinari) e dal futuro sindaco di Alessandria (Gianfranco Cuttica), il futuro esperto per la sicurezza nazionale Matteo Salvini insegna ai dirigenti Solvay come si tiene in sicurezza la fabbrica di Spinetta Marengo. Il direttore Stefano Bigini gli mostra il libro “Ambiente Delitto Perfetto”, prefazione di Giorgio Nebbia (che nessuno dei presenti mostra di conoscere). Il capo del personale Paolo Bessone gli chiede l’espulsione dall’Italia degli autori Barbara Tartaglione e Lino Balza.