8 settembre simbolo della Resistenza, della lotta partigiana, dell’antifascismo.

Simbolo della  lotta condotta dai partigiani per riprendersi la libertà contro il fascismo, mentre il re fuggiva dopo aver firmato l’Armistizio l’8 settembre 1943. Rinnoviamo la memoria commemorando la più grande strage di partigiani della storia della resistenza.

Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono, presso Capanne di Marcarolo nell’Appennino alessandrino, la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani, giovani scarsamente armati e senza esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo. In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino. Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200 di loro riuscirono fortunosamente a fuggire, mentre i loro compagni lasciarono la vita nei campi di concentramento. Clicca qui

La resistenza del popolo palestinese.

Jenin è un microcosmo per l’intera esperienza palestinese di espropriazione, esilio, perdita e resistenza.

Le forze di difesa israeliane hanno attaccato il campo profughi di Jenin nei Territori occupati della Cisgiordania. L’assalto è iniziato con missili da crociera e attacchi aerei, è continuato con droni, carri armati, gas lacrimogeni e unità di cecchini ed è finito con incendi e bulldozer che hanno demolito case e attività commerciali palestinesi. Benjamin Netanyahu ha etichettato l’attacco a una delle aree più indifese e impoverite del mondo come una “operazione speciale”, un raid mirato contro presunti terroristi. Dopo che i carri armati israeliani sono usciti da Jenin, gli Stati Uniti hanno annunciato la vendita di 25 F-35 a Israele, in un accordo finanziato dal Pentagono.

Clicca qui Jeffrey St. Clair  l’editore di CounterPunch. Il suo libro più recente è An Orgy of Thieves: Neoliberalism and Its Discontents (con Alexander Cockburn).

Dormi sepolto in un campo di grano.

Fabrizio De Andre’ (Genova, 1940 – Milano, 1999), cantautore libertario, pacifista,  e una delle figure più vive della cultura italiana del secondo Novecento.

Riproponiamo i seguenti testi. “Girotondo” è nell’album Tutti morimmo a stento (1968); “La ballata dell’eroe” e “La guerra di Piero” sono nell’album Fabrizio De Andre’ volume 3 (1968); “Maria nella bottega del falegname” e “Il testamento di Tito” sono nell’album La buona novella (1970); “La collina” e’ nell’album Non al denaro non all’amore ne’ al cielo (1971); “Fila la lana” e “Morire per delle idee” sono nell’album Canzoni (1974); “Andrea” e’ nell’album Rimini (1978); “Fiume Sand Creek” e’ nell’album senza titolo detto L’indiano (1981). Li abbiamo ripresi da Fabrizio De Andre’, Parole. I testi di tutte le canzoni, Gruppo Editoriale L’Espresso, Roma 2009. Clicca qui.

Addio alla comandante Carlina, sempre in prima linea contro intolleranza e fascismo.

Il primo maggio 1975 esordiamo assieme nel comizio davanti alla Montedison di Spinetta Marengo (Alessandria). La professoressa Carla Nespolo legge su un foglio ad una velocità tale che non si capisce una parola; come fai ad essere così calmo, mi chiede, tu sì che sei in gamba. Infatti l’anno dopo sarà senatrice e deputata fino al 1992 del PCI-PDS, segretaria della commissione Affari Costituzionali, vice-presidente della Commissione Istruzione. vice-presidente della commissione ambiente, relatrice della legge per la riforma della scuola secondaria superiore e membro della Commissione di Vigilanza Rai. Dal 2004 sarà presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza di Alessandria. Nel 2011 sarà  uno dei vicepresidenti e nel 2017 sarà eletta all’unanimità presidente nazionale dell’associazione A.N.P.I., primo presidente eletto a questa carica a non aver fatto il partigiano e prima donna. Scrive l’ANPI: “Carla ha guidato con grande sapienza, passione, intelligenza politica e culturale nel solco pieno della grande tradizione di autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della Resistenza che ha contraddistinto la nostra Associazione fin dalla sua nascita”. Avevo visto giusto quel primo maggio.

Ci autodenunciamo per violazione della disumanità.

Insieme a Domenico Lucano, eroico sindaco di Riace agli arresti come fuorilegge, il quale ha fatto la scelta della disobbedienza civile non violenta: quella di Gandhi, padre dell’indipendenza dell’India, quella di Danilo Dolci ed Erri DeLuca processati in Sicilia e in Valsusa. Mimmo è fuorilegge perchè a Riace ha fatto rinascere il borgo creando un modello di accoglienza dell’immigrazione che ha ridato dignità a migliaia di esseri umani, e che ha fornito un’altra immagine dell’Italia nel mondo.

Alla Benedicta la provocazione della commissaria Tav Terzo Valico.

L’intento è chiaro: ottenere una situazione che giustifichi la presenza di molti uomini armati in divisa alla Benedicta, là dove l’ultima presenza di truppe risale a più di 70 anni prima, ed erano Tedeschi e Repubblichini, là dove tra uccisi in combattimento, fucilati e morti in campi di sterminio furono oltre 300 i morti. (continua)

Il centenario della nascita di Carlo Cassola: la sua idea del disarmo unilaterale vive con noi.

Scrittore partigiano (combatté nelle Brigate Garibaldi), che osò illuminare anche i “lati grigi” della Resistenza (“La ragazza di Bube” va letta anche in questo senso), è stato il “padre” del disarmo unilaterale in Italia, come idea e come campagna politica. Ed anche come organizzazione: la Lega per il disarmo unilaterale, che ancora oggi promuove l’obiezione fiscale alle spese militari.

Clicca qui Alfonso Navarra.