Smettiamola di usare, parlando della strage del lavoro, l’espressione “morti bianche”. Perché l’espressione morte bianca evoca l’immagine di un esodo incruento, di una morte senza spargimento di sangue, in qualche misura una morte “senza autore”. E invece queste sono morti spaventosamente sanguinose, con corpi dilaniati, bruciati, schiacciati. E con responsabilità spesso taciute, inconfessate e inconfessabili, quasi mai seguite da sanzioni adeguate (nessuna tragedia, né quella della Thyssen, né quella dell’Eternit, né quelle, seriali, dell’Ilva di Taranto hanno visto i rispettivi processi concludersi con condanne men che simboliche). Dovremmo definirle “crimini di pace”. Morti che, per il loro numero, e per alcuni aspetti della catena di cause che le hanno provocate, sono simili a quelle dei conflitti bellici. Per i numeri: Carlo Soricelli, che dopo la pensione da metalmeccanico si è dedicato alla cura di un sito web – l’ “Osservatorio nazionale di Bologna” il quale, unico in Italia, monitora tutti i morti sul lavoro dal 1° gennaio 2008 registrando i morti per giorno, mese e anno della tragedia, per identità, età, professione, nazionalità – calcola che da allora le vittime sfiorino le 20.000.
Categoria: ThyssenKrupp
Ma era omicidio volontario.
Dopo 5726 giorni, dopo tanto correre, scappare dalla giustizia ha varcato la soglia del carcere Harald Espenhahn, il manager tedesco condannato per omicidio colposo (derubricato da doloso, tale era) per la morte di sette operai dello stabilimento ThyssenKrupp di corso Regina Margherita, a Torino, durante un incendio scoppiato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Una sentenza arrivata in via definitiva nel 2016 ma mai eseguita a causa dei continui ricorsi che l’imputato ha fatto alla giustizia tedesca per evitare il carcere. Clicca qui.
15° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DELLA THYSSEN KRUPP.
GIORNATA NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA DEI LAVORATORI, per fare cessare l’epidemia di morti e feriti sul lavoro in fabbrica e in ogni luogo di lavoro.
“….Nel nostro Paese i soli infortuni sul luogo di lavoro od in itinere causano più di 1400 morti l’anno. Diciannovemila dal 2009.
E ancora più elevata è la mortalità da malattie da lavoro, difficili da quantificare perché il loro riconoscimento segue un iter lungo e tortuoso alla fine del quale spesso restano ingiustamente disconosciute. Dati disastrosi cui aggiungere ora i giovani colpiti nel corso della scuola lavoro e le tante donne penalizzate dalla mancata valutazione del rischio di genere….
A ciò si aggiungano i tagli deliberati nel corso degli anni che hanno ridotto così tanto il personale addetto ai controlli sul rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza da spingere le imprese a risparmiare sui costi relativi con la quasi certezza dell’impunità….
Per questo riteniamo indispensabile la ricostruzione nel paese e nel mondo del lavoro di una cultura della sicurezza oggi assente e il rilancio delle lotte per: la ricostruzione dei sistemi di prevenzione e controllo; l’inasprimento delle sanzioni penali a carico del datore di lavoro e dei dirigenti per il mancato adempimento degli obblighi relativi alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; l’istituzione di una apposita Procura Nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro; l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro; il ripristino del testo originale del D.lgs. 81/08, eliminando le modifiche peggiorative per la salute e la sicurezza dei lavoratori introdotte dalle successive modifiche (D. Lgs.106/09, Decreto del fare, Decreto semplificazioni, Decreti attuativi del Jobs Act. Le altre notizie No Tav sulla mailinglist di Doriella&Renato: clicca qui.
“Nessun posto è sicuro!” Incontro-dibattito su sicurezza e salute.
Nel 13° anniversario della strage operaia alla Thyssenkrupp. 17.000 morti sul lavoro in 10 anni, 6.000 morti di amianto ogni anno, stragi da profitto di lavoratori e fra la popolazione, oltre 50.000 morti per Coronavirus fra cui circa 300 operatori sanitari, inquinamento e devastazione ambientale. Clicca qui.
Strage alla Thyssenkrupp, non scontano la pena.
Durante la II guerra mondiale la Thyssen e la Krupp, non ancora fuse, fecero enormi profitti grazie alle commesse bellica, ad esempio producevano i migliori Panzer tedeschi. Clicca qui.
Si consolida lo scudo penale per gli imprenditori?
Clicca Vito Totire Enichem Ravenna: operai morti, padroni innocenti . Clicca qui alcune riflessioni di Raffaele Guariniello.
Lavoro per vivere non per morire.
12° anniversario della strage alla ThyssenKrupp: 7 operai bruciati vivi. A Torino presidio e assemblea per salute e sicurezza sul lavoro: è un massacro quotidiano. Clicca qui.
Terni: diossina nelle uova e nel latte, cromo esavalente nell’acqua.
Inchiesta della Procura per ThyssenKrupp e 13 aziende. Clicca qui Lorenzo Cipolla.
Ancora impuniti i manager tedeschi della Thyssen-Krupp.
Benchè la Corte di Appello di Torino avesse ridotto le pene per omicidio doloso riconosciute dal Tribunale in lievi condanne per omicidio colposo: 9 anni e 8 mesi, riducibili ad un massimo di 5 anni in Germania, dove fanno melina giudiziaria e i colpevoli restano liberi. 7 operai erano bruciati vivi nel lontano 2007.
ThyssenKrupp. L’Italia chiede alla Germania l’arresto dei responsabili dei 7 morti.
La Cassazione ha respinto l’ultimo ricorso. Speriamo che non si ripeta come con gli USA per il Cermis e il sequestro di Abu Omar.
Sempre fuori di galera gli omicidi della ThyssenKrupp.
A sei mesi dalla sentenza definitiva, Espenhahn (9 anni e 6 mesi) e Priegnitz (6 anni e 3 mesi) sono protetti dalla magistratura tedesca. Tra il 5 e il 6 dicembre 2007 a Torino bruciarono vivi 7 operai.
Ancora liberi i manager condannati per il rogo Thyssenkrupp.
Persero la vita sette operai impegnati in quel turno di notte sulla linea 5 dell’acciaieria. Al divampare delle fiamme, frequenti su quell’impianto, erano intervenuti con gli estintori e i manicotti che però non funzionarono. L’azienda aveva deciso da tempo di tagliare sulle spese sulla prevenzione e sulla sicurezza: quello stabilimento doveva chiudere in vista della concentrazione di tutte le l’attività nella sede di Terni. (continua)
Raffaele Guariniello sulla sentenza Thyssen-Krupp e sul processo Eternit.
Da “Punto Sicuro” clicca qui l’intervista di Tiziano Menduto.
Nessun dolo per il rogo della Thyssenkrupp nel quale rimasero uccisi sette operai.
La Cassazione ha depositato le motivazioni per la riduzione delle pene dei sei imputati al processo d’appello bis. “Colpa imponente” e non l’ “omicidio volontario” chiesto e ottenuto dal pm Guariniello in primo grado.
Il processo Thyssenkrupp dalla Cassazione alla Corte di Appello di Torino. Torna la giustizia di classe?
Anche in Cassazione, come in tutti gli altri gradi di giudizio (GUP, Corte d’Assise, Corte d’Assise d’Appello), gli imputati hanno cercato di escludere Medicina democratica quale parte civile. Richiesta di nuovo respinta. Medicina democratica dà molto fastidio in quanto è l’unica parte civile rimasta nel processo fino alla fine e senza alcun tentennamento. Ci rammarichiamo ancora una volta di chi ha invece abbandonato il campo e si è ritirato ricevendo quattrini in cambio: FIM, FIOM, UILM, CUB, Comune, Provincia, Regione, INAIL.
Clicca qui il nostro comunicato stampa.
I serial killer della salute e dell’ambiente.
Montedison/P:Marghera, TyssenKrupp/Torino, Eternit/CasaleMonferrato, Tav/Mugello, Stoppani/Genova, Solvay/SpinettaMarengo, Solvay/Bussi (Pe), Viareggio/FS, Enel/Porto Vesme, Tirreno Power/Vado Ligure (Sv), Enel/Porto Tolle…..
Clicca qui Vittorio Miliucci.
Venerdì a Viareggio con Guariniello.
Incontro-dibattito con il procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino, Raffaele GUARINIELLO, per discutere:
– delle sentenze Thyssen Krupp di Torino ed Eternit di Casale Monferrato;
– di morti sul lavoro e da lavoro;
– di sicurezza, salute ed ambiente.
VIAREGGIO, SALA DELLA CROCE VERDE, VIA GARIBALDI 171 (vicino stazione ferroviaria)
Venerdì 13 settembre, ore 17.00
ThyssenKrupp
Pubblichiamo il testo integrale della sentenza ThyssenKrupp, nella quale Medicina Democratica ha partecipato attivamente come parte civile attraverso il lavoro dei suoi consulenti.
Data l’importanza dei contenuti, mettiamo a disposizione il testo integrale scaricabile qui sotto.
in risposta ad una mail anonima
rabbia e sdegno per la sentenza ThyssenKrupp
Clicca qui il comunicato stampa di Medicina democratica.
Clicca qui il comunicato stampa Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino.
Clicca qui Benedetto Terracini
Clicca qui Pennatagliente.
solo Medicina Democratica ha rifiutato l’offerta di soldi
non è stato un imprevedibile incidente
ci scrivono gli ex lavoratori thyssenkrupp
escluse le parti civili ma non medicina democratica
verità e giustizia
Clicca qui.
smantellano la procura della repubblica più efficiente
Una Sentenza Che Farà Epoca
Un Plauso Alla Giustizia Torinese
Il Pubblico Ministero Raffaele Guariniello ha chiesto le pene per gli imputati accusati degli omicidi dolosi e colposi dei 7 operai morti il 6 dicembre 2007 alla ThyssenKrupp di Torino.