Non alza bandiera bianca chi fa la guerra con le vite altrui.

“Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore. Il più forte è chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca. La parola negoziare è coraggiosa. Non è una resa. Se vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, devi avere il coraggio di negoziare. Sì, hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia il mediatore. Nella guerra in Ucraina ce ne sono tanti. La Turchia, altri… E io sono qui… La guerra è una pazzia… C’è chi dice: è vero, ma dobbiamo difenderci. E poi ti accorgi che hanno la fabbrica degli aerei per bombardare gli altri. Difendersi no: distruggere… C’è sempre qualche situazione geografica o storica che provoca una guerra… Può essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici. Ma dietro una guerra c’è l’industria delle armi che significa soldi. Guardiamo la storia, le guerre che abbiamo vissuto: tutte finiscono con l’accordo”. Possibilmente prima del  martirio di questo popolo.

2 milioni di persone sono in gravissimo pericolo!

A Gaza ci sono bambini, donne e uomini vittime di una guerra che sono impotenti, perché sono in una gabbia. Voi che non siete in una gabbia, avete l’opportunità di far sentire la vostra voce e di cambiare il destino di coloro che sono rinchiusi in questa gabbia.”

È l’Appello di Andrea De Domenico, Direttore OCHA/Onu Gerusalemme, alla conferenza stampa di presentazione della Marcia della Pace domenica 10 dicembre ad Assisi.

Insieme chiediamo al Parlamento e al Governo di intervenire e di sostenere gli sforzi del Segretario Generale dell’Onu per ottenere l’immediato cessate il fuoco.

“A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari. Si liberino gli ostaggi” Papa Francesco

LEGGI LA PROPOSTA

Cambiare il sistema capitalistico. E’ possibile?

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, la relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, clicca qui i video della prima parte e della seconda, oppure clicca qui la trascrizione, traeva queste conclusioni al suo lungo ragionamento:

<<“Cambiare il sistema”: è nel titolo di questo convegno… Cambiare la civiltà del denaro, il finanzcapitalismo…  Bah? Pensare, alla mia età, di veder cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, dal “massimo profitto al minimo costo e nel minor tempo possibile”?… Bah Pensarlo sarebbe ottimismo della ragione. Invece sono pessimista: non si tratta solo di modello di sviluppo imputabile ai vertici politici ed economici e finanziari della società, ma di una cultura e di una pratica che si sono contagiate a tutti i livelli della vita sociale“I poveri stessi – scrive il Papa –cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro”. E tutti sono gettati in una competizione imposta dal vangelo del denaro. 

Apparirei blasfemo all’udito dei credenti se dicessi che la soluzione sarebbe… l’estinzione del genere umano. Allora mi accontento (“gramscianamente”) dell’ottimismo della volontà, mi accontento, “nessuno si salva da solo”, di lottare tutti assieme per contrastare, cambiare questo sistema sanitario e… almeno mettere al bando i Pfas. Non credo più nella rivoluzione, che noi abbiamo fallito. E mi chiedo quanto sia presente nel Papa l’ottimismo della ragione, poiché chiama in giudizio i poteri, “il potere reale”, nazionale e internazionale, e aggiunge che “se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale, municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali e sanitari e sociali”. Anche Francesco si accontenta di un “contrasto”? Oppure è realismo storico e visione profetica che poteva venire solo da un papa che si chiama Francesco. Di certo, questo Papa incita (anche i laici) a sfoderare “il pungiglione etico”. “Fate rumore”.  Guardate che grinta giovanile ha il Papa.>>.

Più ottimista, a cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, appare don Luigi Ciotti (clicca qui), alla luce di una esperienza personale unica che lo ha visto fondatore del Gruppo Abele, di Libera e di Casacomune. Chi meglio di lui può interpretare Laudato sì e Laudato qui, e… contraddire me. 

Pfas e Solvay, tra i responsabili accusati da Papa Francesco.

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, un capitolo della relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, è stato dedicato agli Pfas.

<< I Pfas rappresentano il paradigma, la esemplificazione attuale della scienza di classe, della scienza e della tecnologia non neutrali ma utilizzate dal modello di sviluppo fondato, dalla finanza e dal capitale, sul massimo profitto.  Capaci perfino di alterare la genetica.   

Sono ormai notevoli e incontrovertibili gli studi presenti nella letteratura scientifica nazionale e internazionale che hanno messo in evidenza tossicità, cancerogenesi e teratogenesi dei PFAS. Questi studi sono consultabili su internet e nelle oltre 500 pagine del nostro Dossier “Pfas. Basta!” (disponibile a chi ne fa richiesta), e in oltre 800 articoli sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it. Ma non hanno ancora l’adeguata eco mediatica, malgrado il grande lavoro che stiamo facendo.

I Pfas sono la spiegazione del “Paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale”, per usare le parole del Papa Faccio i nomi di alcuni co-responsabili ai quali si riferisce Francesco, quando accusa per il “massimo profitto al minimo costo nel minor tempo possibile”. Nomi e cognomi di una calamità sociale: ambientale + sanitaria + economica, che è mondiale, particolarmente italiana, clamorosa in alcune Regioni italiane. La calamità degli Pfas e della Solvay.  I quali, in forza della prevenzione primaria, andrebbero e-l-i-m-i-n-a-t-i. Questo è il fulcro della “campagna nazionale” promossa dal Movimento di lotta Maccacaro “per la messa al bando dei Pfas” del “veleno del secolo”, secondo la definizione di Le Monde.  >>.

Continua qui la relazione.

Cessate il fuoco!

Marcia della pace e della fraternità
Assisi 
 domenica 10 dicembre 2023


 Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternità per fermare le stragi. Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani! Clicca qui Papa Francesco e Antonio Guterres. 

Il Papa dice a voce alta le cose che la sinistra europea ha scordato.

“Non dobbiamo giocare col martirio di questo popolo”, “questa guerra è un po’ interessata non solo dal problema russo e ucraino ma per vendere le armi, il commercio delle armi”, “gli investimenti che danno più redditi sono le fabbriche di armi, cioè le fabbriche di morte“: sono le parole che  Francesco ha pronunciato durante la  conferenza stampa a bordo del volo papale. Questo Papa attinge a piene mani dalla grande tradizione pacifista di don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, padre Ernesto Balducci, don Tonino Bello, don Primo Mazzolari. “Non altrettanto fa la sinistra” rimprovera Peacelink (clicca qui), “che si fa continuamente scavalcare da un  Papa che, nei fatti, riprende in mano con la mitezza francescana quelli che erano gli ideali e le parole d’ordine dei grandi e compianti leader della sinistra europea del secolo scorso: Willy Brandt, Olof Palme, Sandro Pertini, Enrico Berlinguer”.

Cessate il fuoco immediato.

PACE SUBITO: Manifestazione del 24 agosto 2023 a Marina di Massa. Cessate il fuoco immediato. Basta invio armi. Trattative e diplomazia. Clicca qui.

Promossa dall’Accademia Apuana della Pace con: ANPI provinciale, ARCI Massa Carrara, Ass. Casa Betania, Ass. Mondo Solidale, Azione Cattolica Diocesana, Cantiere per la Pace Lunigiana, CGIL – Camera del lavoro di Massa Carrara, Chiesa Metodista -Valdese, Legambiente Carrara, Massa- Montignoso, Librerie Solidali. Adesioni: Ass. Alberto Benetti, Ass. A.R.PA, Ass. Nuovi Paesaggi Urbani, Fridays For Future Massa, Libera Coord. provinciale, Medici per l’Ambiente -Isde, AGEA Scouts Massa, Associazione Senegalese Massa Carrara, Associazione Rahma – Musulmani Carrara, Le Ali dell’Aquila – ass. comunità albanese, Scout AGESCI gruppo Massa2 e MASCI comunità Massa2.

La chiesa cattolica e la pace.

Presso il monastero  di Camaldoli  si è appena tenuto  il convegno in celebrazione dell’80esimo anniversario del “Codice di Camaldoli”, testo di assoluto rilievo elaborato da esponenti dell’associazionismo cattolico e che risultò essere una “base” per la futura Costituzione della Repubblica italiana.​ Nel monastero benedettino, infatti,  per una settimana si riunirono, nei giorni in cui il Gran Consiglio del Fascismo sfiduciava Mussolini e ancora infuriava la guerra,  una trentina di economisti, giuristi, sociologi, tutti tra i venti e i quarant’anni, provenienti dai movimenti legati all’Azione Cattolica e stimolati da monsignor Giovanni Battista Montini, su diretta indicazione di Pio XII (Moro, Fanfani, Andreotti, Dossetti, La Pira, Taviani, Vanoni, Saraceno).

Non sappiamo se le critiche alla chiesa di padre Alex Zanotelli  siano  state affrontate in questa celebrazione 2023, ci affidiamo dunque alla lettura (clicca qui) della prolusione al convegno del cardinale Matteo Zuppipresidente della Conferenza episcopale italiana, nonché  incaricato da papa Francesco di dirigere una missione “che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina”, questione pace  appunto sollevata da Zanotelli.

Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana.

Il  10 giugno in Piazza San Pietro e, in contemporanea, in altre otto piazze del mondo, il Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana, dal titolo “Not alone” (#notalone) In Piazza anche 30 Premi Nobel e migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Evento  organizzato dalla Fondazione vaticana Fratelli tutti, in collaborazione con la Basilica di San Pietro, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il Dicastero per la Comunicazione. Iniziativa, ispirata all’Enciclica Fratelli tutti e occasione per promuovere la fraternità e l’amicizia sociale tra le persone e tra i popoli come antidoto alle molte forme di violenza e alle guerre in corso nel mondo. 

Giorgia e Volodymyr “con tutto il rispetto per il Papa”.

Indossano la stessa divisa

Il Papa  ha donato a Zelensky la piccola scultura di un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Zelensky gli ha messo nelle mani un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile, simbolo di guerra. I due doni hanno  appunto simboleggiato la distanza tra i due. Zelensky ha rifiutato  l’intento del Papa di accreditarsi come mediatore, ci ha tenuto a far sapere  di aver consegnato al Papa il suo “piano di pace”, l’unico percorribile: “Con tutto il rispetto per il Papa, la questione è che non abbiamo bisogno di mediatori fra l’Ucraina e l’aggressore che ha occupato i nostri territori, noi dobbiamo fare e scrivere un piano di azione per una pace giusta in Ucraina. Ho invitato il Papa come uno dei leader per lavorare alla formula della pace ma non possiamo invitare la Russia che bloccherebbe tutto. Con Putin non parlo. La via d’uscita è la controffensiva”. Cioè la fantomatica vittoria, cioè  la guerra fino all’ultimo ucraino. Con il pieno appoggio “a 360 gradi” di tutti gli italiani, perché Meloni rappresenta tutti gli italiani.  Si chiamano per nome “cara Giorgia, “caro Volodymyr”. Cari italiani.

Uscendo dal Vaticano, Zelenski si è sbattuto la porta dietro.

Nel suo sito, Costituente Terra (Raniero La Valle) pubblica l’articolo dell’ambasciatore Romano e il testo del discorso di Putin sulla Piazza Rossa nella ricorrenza del 9 maggio, che non è stato fruibile sulla stampa d’informazione. Se è un nemico, perché non sapere quello che dice? Come sostiene il Papa: Credo che la pace si faccia sempre aprendo canali, mai si può fare una pace con la chiusura. Invito tutti ad aprire rapporti, canali di amicizia”. Dopo il suo incontro con papa Francesco, Zelenski ha dichiarato di rifiutare ogni mediazione con Putin. Pieno sostegno di Meloni e Mattarella. Invece per il Vaticano il primo punto è smettere di sparare, poi smettere di armare, infine accettare la mediazione. Non puntare dunque  ad un trattato di pace definitivo tra la Russia e l’Ucraina, ma a un cessate il fuoco che permetta a ognuno di mantenere le proprie posizioni, e cominciare a mediare su alcuni punti. 

Referendum in Ucraina.

Entrambe le parti dicono che quei territori sono loro perché, rispettivamente, ucraine o russe sono le popolazioni che li abitano. Allora un terreno di trattativa può essere la proposta di una sospensione delle operazioni belliche e dell’indizione, in un tempo che consenta di far decantare il furore della guerra, di un referendum sotto garanzia dell’Onu, adeguatamente articolato e con sagge e opportune soluzioni alternative locali: dite che vi battete per la libertà delle vostre popolazioni, e allora andiamo a vedere cosa pensano queste popolazioni. Certo il diritto internazionale dei confini statali salterebbe, ma nella Carta delle Nazioni Unite c’è anche il principio di autodeterminazione dei popoli”. Discutono della proposta giuristi e politologi, ma anche semplici pacifisti come noi che la sostenemmo già  un anno fa: clicca qui.

Fermate le guerre, tutte.

Clicca qui Papa Francesco. “La guerra in Ucraina ha messo le coscienze di milioni di persone dell’Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo e simultaneamente in vari paesi, Yemen, Libia o la Siria, per citare alcuni esempi contemporanei. Oggi assistiamo a una terza guerra mondiale a pezzi, che tuttavia minacciano di diventare sempre più grandi, fino ad assumere la forma di un conflitto globale. Vedo quanti rivendicano le loro radici cristiane ma poi fomentano conflitti bellici come modi per risolvere gli interessi di parte, tramite cosiddette “guerre preventive o “guerre manipolate”, nelle quali per giustificare attacchi ad altri paesi sono creati falsi pretesti e contraffatte le prove. E’ tanto più immorale che paesi tra i cosiddetti sviluppati sbarrino le porte alle persone che fuggono dalle guerre da loro stessi promosse con la vendita di armamenti (per ogni 100 dollari spesi nel mondo, 2,2 siano stati destinati alle armi). Dobbiamo trovare vie che non ci lascino appesi a una imminente catastrofe nucleare causata da pochi. La prima organizzazione a cui pensiamo è quella delle Nazioni Unite (l’Onu) e, in particolare, il suo Consiglio di sicurezza.”

Proposta di pace di Musk. Sarà anche per papa Francesco?

Per cessare il fuoco, la proposta di Elon Musk è quella a cui abbiamo sempre pensato all’inizio della guerra, anzi ad evitarla.

1) L’autodeterminazione. Dunque, effettuare nuovamente i referendum nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sotto la supervisione dell’Onu, così da fugare ogni dubbio avanzato dall’occidente circa la loro validità. Eventualmente la Russia dovrà andarsene se questa è la volontà del popolo.

2) Il riconoscimento.  Riconoscere formalmente la validità del referendum del 2014 dunque la Crimea come parte della Russia, come lo è stata dal 1783 (fino all’errore di Krusciov del 1954).

3)  La neutralità. L’Ucraina continui a stare fuori dalla Nato, neutrale.

Si spieghi al Papa come si fa a fare il Papa e anche ai Re Magi quali sono i doni.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz porta l’oro degli aiuti per la ricostruzione – ma Zelensky vorrebbe “armi pesanti e moderne” –; il premier italiano Mario Draghi l’incenso tutto fumo del “sì all’adesione all’Ue”; il presidente francese Emmanuel Macron la mirra amara dell’incitamento a “negoziare”. Questi doni non soddisfano il figlio dello spirito santo Joe Biden che invece indica la stella cometa dell’Occidente in tutt’altra direzione: verso la “lunga guerra” che “restituirà all’Ucraina l’integrità territoriale e certamente fiaccherà la Russia”. Il vice re erode  Medvedev   li sbeffeggia come “mangiarane, wurstel e spaghetti” e avanza nel Donbass “da nove fronti diversi”. I tre re magi europei tornano annunciando il prossimo “razionamento del gas”, mentre le Borse vanno su e giù, e l’inflazione solo su.

I re magi sarebbero stati completamente scomunicati se fossero prima passati in Vaticano da papa Francesco. Contro le cui prese di posizione (clicca qui il nostro articolo  Stiamo vivendo la terza guerra mondiale.): apriti cielo, un trust di cervelli giornalistici si era già scatenato a dargli lezioni di papismo. Giancarlo Loquenzi “Ma se il Papa non distingue tra buoni e cattivi… e si adatta alla accidiosa tiritera ‘è tutto più complesso’ che pastore d’anime è?”, “Che il Papa si metta a fare l’analista geopolitico mette tristezza. Andrebbe meglio consigliato”. Mario Lavia “Non ci sono buoni e cattivi? Ma che dice il Papa?”. Claudio Velardi “Si può parlare – da un soglio tanto alto – con tale irresponsabilità? Che siamo, al bar sotto casa?”. Claudio Cerasa  “Era meglio quando i Papi non parlavano”. Mattia Feltri “La sua opinione è inutile e infantile”. E a spiegare al Papa come fare il Papa non poteva mancare il leader della corrente pacifista di Lotta Continua nonchè condannato a 22 anni quale mandante dell’omicidio di Luigi Calabresi, Adriano Sofri: “Armi, armi e ancora armi. Ecco cosa manca oggi in Ucraina. Prima lo capisce  Francesco e meglio è per lui

Stiamo vivendo la terza guerra mondiale.

“Benvenuti! Vedete? Sono nella mia nuova sedia gestatoria”, scherza Papa Francesco, alludendo al fatto che è sulla sedia a rotelle a causa dei dolori al ginocchio. Francesco ha salutato i direttori delle riviste culturali europee della Compagnia di Gesù raccolti in udienza presso la Biblioteca privata del Palazzo apostolico. Una delle risposte ha riguardato l’Ucraina: clicca qui.

“Per rispondere a questa domanda dobbiamo allontanarci dal normale schema di ‘Cappuccetto rosso’: Cappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivo. Qui non ci sono buoni e cattivi metafisici, in modo astratto. Sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro. Un paio di mesi prima dell’inizio della guerra ho incontrato un capo di Stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio. Era molto preoccupato per come si stava muovendo la Nato: ‘Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro. La situazione potrebbe portare alla guerra’.”

Francesco  poi prosegue. “ Il pericolo è che non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi. E’ molto triste, ma in fondo è proprio questo a essere in gioco. Qualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sono. Sarebbe semplicistico ed errato affermare una cosa del genere. Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi. Mentre vediamo la ferocia, la crudeltà delle truppe russe, non dobbiamo dimenticare i problemi per provare a risolverli”.

Prima di concludere la lunga risposta con un commosso pensiero  “all’eroismo del popolo ucraino”, in particolare delle donne, il Papa riflette:  “Quella che è sotto i nostri occhi è una situazione di guerra mondiale, di interessi globali, di vendita di armi e di appropriazione geopolitica, che sta martirizzando un popolo eroico.” “Quello che sta succedendo ora in Ucraina noi lo vediamo così perchè è più vicino a noi e tocca di più la nostra sensibilità. Ma ci sono altri Paesi lontani – pensiamo ad alcune zone dell’Africa, al nord della Nigeria, al nord del Congo – dove la guerra è ancora in corso e nessuno se ne cura. Pensate al Ruanda di 25 anni fa. Pensiamo al Myanmar e ai Rohingya. Il mondo è in guerra. Qualche anno fa mi è venuto in mente di dire che stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzi e a bocconi. Ecco, per me oggi la terza guerra mondiale è stata dichiarata”.

Forse Francesco farà in tempo ad abolire i cappellani militari.

Cappellani militari. Per un nonviolento, un antimilitarista, un obiettore di coscienza, i due vocaboli sarebbero un ossimoro religioso e morale. Non puoi essere contemporaneamente un militare addestrato per uccidere e un prete che considera sacra la vita. Eppure nell’esercito italiano, a fianco della croce di Cristo portano perfino i gradi: da cappellano militare addetto – equivalente al grado di tenente fino a ordinario militare – equivalente al grado di generale di corpo d’armata. Come riusciranno a parlare di Pace durante le oscene  sfilate militari? Cosa insegneranno ai soldati in merito al quinto comandamento “Non uccidere”? E all’ “undicesimo” comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”? Leggeranno ai soldati cattolici  il Vangelo? Leggeranno e commenteranno la lettera che nel 1965  don Lorenzo Milani scrisse ai cappellani militari e che gli costerà due processi per apologia di reato?  «Le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto. Abbiamo dunque idee molto diverse. Posso rispettare le vostre se le giustificherete alla luce del Vangelo e della Costituzione. 

L’attuale Papa non le giustifica e invita: “occorre guardare in don Milani la vita, le opere, il sacerdozio”; non più “guerre sante”L’attuale presidente della Repubblica le giustifica come “guerre giuste”, convinto capo delle forze armate piuttosto che cattolico osservante. 

Clicca qui la Lettera di questo prete che fu perseguitato dalla chiesa dell’epoca ma del quale la lezione resta quanto mai attuale quando si parla di Pace alle oscene sfilate militari: l’educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l’opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri.

Zelensky vieta ai media ucraini di trasmetter la Via Crucis di Papa Francesco.

media nazionali ucraini non l’hanno trasmessa per protestare contro la decisione di affidare la XIII stazione a una giovane russa e a una sua coetanea ucraina, in segno di riconciliazione tra i due popoli. Irina e Albina, le due giovani, hanno puntualmente svolto la loro parte della funzione. “Ciascuno, nel proprio cuore, preghi per la pace nel mondo” è stato detto immediatamente dopo, in un momento di particolare commozione. 

Posso aggiungere che al  popolo ucraino è capitata la più tragica sventura: avere  Putin come nemico e Zelensky come “amico”?

Lino Balza.

Tregua pasquale proposta da papa Francesco.

L’umanità intera sostenga la tregua pasquale proposta da papa Francesco e persuada ad accoglierla il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra.

L’umanità intera faccia proprio questo appello a “una tregua pasquale”; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?”.
L’umanità intera faccia sentire la sua voce e persuada il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra ad accogliere questo appello in nome del bene comune dell’umanità. Ogni giorno in piu’ di guerra altri esseri umani vengono uccisi, ogni giorno in più di guerra nuovi massacri e nuovi abomini vengono commessi, ogni giorno in più di guerra avvicina il rischio della guerra nucleare che può sterminare l’intera famiglia umana.
Cessino immediatamente tutte le uccisioni, le atrocità, le devastazioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere.

E se il Papa accogliesse a messa una persona non vedente con il cane guida?

A proposito della discriminazione subita da una persona non vedente, che accompagnata dal proprio cane guida, si era vista negare l’accesso al Duomo di Torino, servirebbe «un gesto eclatante dei vertici vaticani, per condannare l’accaduto e richiamare la necessità di rispettare questi diritti all’interno della Chiesa. Sarebbe bello, ad esempio, se Papa Francesco accogliesse un non vedente con il suo cane guida durante la messa (continua…)

Papa Francesco condanna i venti anni di guerra in Afghanistan.

Autorevole presa di posizione pacifista del Pontefice: “Basta guerre in nome della democrazia”. Parole che avremmo voluto sentire da Fassino, D’Alema e Napolitano ecc. alla fine di una guerra disastrosa e fallimentare che hanno appoggiato. Anche il regista Michael Moore sostiene il ritiro delle truppe americane deciso da Biden. Clicca qui.

Altra vergogna per l’aiuto negato ad altri 130 migranti morti in mare.

Quante persone ancora dovranno morire che potevano invece essere tutte, tutte salvate? Sarebbe facile, sarebbe agevole. Ma i governi europei preferiscono condannarli a morte, preferiscono farli morire di stenti nella traversata di montagne e deserti, preferiscono farli morire di torture e di sofferenze in Libia e in Turchia e nei Balcani, preferiscono farli morire affogati nel Mediterraneo. E i popoli europei non insorgono dinanzi a un simile crimine contro l’umanità dai propri governi commesso? (continua “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”).

Delusione per il tradimento del referendum acqua pubblica.

Soprattutto nei confronti del M5S che aveva posto l’acqua pubblica come prima stella. Appello di Alex Zanotelli al PD “perché abbandoni la sua politica di privatizzazioni e imbocchi la strada della ripubblicizzazione di questo bene che Papa Francesco nella Laudato Si definisce “diritto umano essenziale, fondamentale e universale.” Clicca qui.

Se il dogma è la crescita dell’economia, saranno irrisolvibili i cambiamenti climatici.

In merito alle proposte del neo Nobel per l’economia, William Nordhaus, per attenuare le cause dei cambiamenti climatici (surriscaldamento globale), Giorgio Nebbia esprime un commento critico: “Finora nessun rimedio della scienza economica o della tecnica ha mostrato di essere efficace nell’attenuare la crisi climatica… se si volesse rallentare l’aumento della concentrazione di gas serra nell’ atmosfera che sta portando ad un riscaldamento planetario crescente, occorrerebbero misure drastiche tali da compromettere la base stessa dell’economia, il dogma della crescita. Alcuni credono che una qualche attenuazione si potrebbe ottenere con energiche azioni sui consumi in modo da diminuire quelli dei paesi ricchi e spreconi pur assicurando un minimo decente livello di vita ai poveri. E’ un po’ quello che ripete l’enciclica ‘Laudato si’, ma a Papa Francesco pochi governanti danno retta, non è mica un premio Nobel”. Clicca qui Giorgio Nebbia.

Papa Francesco e il PFOA.

il “Gruppo Mamme No Pfas”, che rappresenta tutti i cittadini della zona del Veneto contaminata dalla Miteni (fornitrice di Solvay) ha inviato lettera al Papa illustrando la drammatica situazione dei cittadini e del territorio inquinato da sostanze altamente nocive per la salute, e dal Papa ha ricevuto pieno appoggio: “Sua Santità desidera esprimere la sua vicinanza alle mamme e ai gruppi di cittadini attivi e incoraggia a proseguire con pazienza e perseveranza nel cercare le vie buone per la soluzione del problema, e invita a vigilare su tutti gli inquinanti che minano la salute dei cittadini”. Immediato lo spunto polemico alle Istituzioni di Lino Balza:  
In merito alla contaminazione di Pfoa nel sangue dei lavoratori Solvay e dei cittadini, stante la cortina di silenzio che cerca di avvolgere la denuncia della Sezione alessandrina di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, mi rivolgerò anch’io a Papa Francesco. Specificherò al pontefice che noi vigiliamo ma che la via buona da noi intrapresa, cioè la richiesta di controllo pubblico delle Autorità piemontesi sullo stato di salute degli alessandrini contaminati, è inadempiuta. Lo inviterò ad intervenire presso questi responsabili pubblici con tanto di sigillo della Segreteria di Stato Vaticana se non in forza della sua veste spirituale” .

Pax Christi : un congresso sulla nonviolenza a fianco di papa Francesco ma con le resistenze del sistema ecclesiastico.

La posizione dei vescovi italiani è arretrata, un freno al Papa. Occorre abolire i cappellani militari, introdurre la teologia della pace nell’insegnamento dei seminari, farla entrare nelle parrocchie, fare un Sinodo della chiesa per proporre l’Italia come ponte di pace, appoggiare la Conferenza ONU sulle armi nucleari, chiedere al governo italiano l’allontanamento dal nostro paese delle 70 bombe nucleari americane, bocciare il Libro bianco del governo contrario alla Costituzione.

Clicca qui Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa.

Il filorusso Trump ci porterà alla guerra contro la Russia?

Il fatto che i Cruise contro Assad siano partiti da portaerei americane della VI Flotta con comando a Napoli, mette in rilievo che l’Italia, è una fondamentale piattaforma di lancio della strategia militare Usa/Nato responsabili di una situazione di conflitto sempre più pericolosa, a cui si aggiungono le ambizioni della Russia di Putin. Noi, “popolo della pace”, non possiamo starcene con le mani in mano mentre infuria la “guerra mondiale a pezzetti” (copyright papa Francesco), aumentando il rischio sottostante di una catastrofica guerra nucleare. (Continua con Alfonso Navarra).

Libia. Resistiamo alla guerra. Non lasciamoci coinvolgere! Fermiamola.

Dicono che stanno combattendo lo stato islamico, invece, come ha denunciato nei giorni scorsi anche papa Francesco, la terza guerra mondiale è in corso: una guerra a pezzi combattuta per interessi, per i soldi, per le risorse della natura, per il dominio dei popoli.
Clicca qui il Comitato promotore Marcia PerugiAssisi.
Clicca qui Alex Zanotelli su il Fatto “Su Sirte basta bugie. E basta guerre. Appello al risveglio pacifista”.

In disaccordo con papa Francesco.

Solo su un punto. Quando si preoccupa che “La distruzione dell’ambiente mette in pericolo l’esistenza stessa della specie umana“. L’estinzione della specie umana sarebbe invece auspicabile per tutti gli esseri viventi della Terra, la quale si rigenererebbe dalla distruzione dell’ambiente causata dalla presenza dell’uomo. La prossima conferenza sul clima a Parigi fallirà così come le precedenti di Durban, Copenhagen ecc. Nel mondo, 2 persone su 10 soffrono la fame, 5 bambini su 100 muoiono appena nati, 1 persona su 100 non ha accesso all’acqua potabile, 20 su 100 non ha accesso all’energia elettrica, ridotto l’accesso alle cure e ai medicinali, le distanze fra ricchi e poveri aumentano ovunque, aumentano le spese militari, le guerre, i profughi, la finanza domina. L’uomo sfrutta l’ambiente come sfrutta l’uomo. Il papa non lo dice ma lo pensa: senza sfruttamento verso i Paesi poveri non esisterebbero i Paesi ricchi. Per non essere accusato di essere “comunista“.