Brigate Rosse infiltrate nelle università.

I movimenti studenteschi che protestano contro la guerra in Israele hanno legami con gli ex brigatisti rossi. E per di più si rischia di tornare alla violenza del terrorismo rosso (non quello nero, di matrice fascista) degli anni ‘70 e ‘80. Sono queste le tesi allarmanti sostenute in un documento riservato che l’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia ha inviato martedì sera ai vertici e dirigenti del partito per dare la linea sulle proteste nel mondo studentesco contro la guerra nella Striscia di Gaza. Si parte dagli esempi delle ultime manifestazioni che hanno impedito al giornalista David Parenzo e al direttore di Repubblica Maurizio Molinari di partecipare a incontri nelle università. E adesso ci si mettono anche i Senati accademici.

Zelensky chiede liste di proscrizione.

Numerosi organi di stampa hanno riportato le parole del Presidente ucraino Zelensky nella conferenza stampa al margine del G7: “Sappiamo però che in Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?” Non abbiamo visto sostanziali reazioni politiche o giornalistiche alle parole pericolose di Zelensky, che sono un attacco evidente alla libertà di espressione e di dissenso. Con la scusa dello stato di guerra il governo ucraino ha messo fuori legge numerosi partiti dell’opposizione, ha messo sotto processo gli obiettori di coscienza alla guerra. Adesso pensa di agire all’estero?

“Ultima Generazione”: ecovandali noi?

Risponde, in questa intervista di Laura Tussi, un attivista del movimento di azione nonviolenta e protesta, che illustra quali sono le loro azioni più eclatanti e importanti, e per quale motivo si sono costituiti , e da dove nasce la loro azione e presa di coscienza, infine i prossimi obiettivi. Pesante il giudizio sul mondo politico: Sull’ambiente il Governo vuole mantenere uno status quo che fa comodo a molti”. Clicca qui.

Apologia del vandalismo nonviolento.

La giustizia è di classe, forte coi deboli: debole coi forti, debole coi ricchi: forte coi poveri, debole con i ladri specie se politici, debole con gli inquinatori: forte con gli inquinati. Forte con gli inquinati: repressiva contro gli ambientalisti. A cui è concessa tutta la libertà di lamentarsi ma… Ultima generazione, Fridays for future, Extinction rebellion, esagerano, dissentono e protestano,  penetrano nei media, catalizzano l’attenzione, rischiano l’imitazione nelle minoranze, svegliano le coscienze. Non potendo utilizzare il termine usuale nel contesto bellico imperante: terroristi, “eco vandali” può fare breccia nell’opinione pubblica, benpensante, distrarre la maggioranza sonnambula  dallo spettacolo dei ladri politici. Non usano violenza fisica perchè del tutto nonviolenti, però vandalismo: civilmente da destra meritano un disegno di legge ecovandali, arresto, misure di prevenzione appartenenti al codice antimafia, fogli di via, maxi multe fino a 60mila euro e galera fino a 5 anni se le manifestazioni avvengono in luogo pubblico. E’ deterrenza per altre minoranze, per l’apologia di codesto vandalismo.

Secondo il dizionario (oggi: Wikipedia) con il termine vandalismo “si indica la tendenza a compiere azioni di interdizione, danneggiamento o distruzione di beni materiali o immateriali senza alcun motivo logico apparente, per cui sembra che il vandalo non ne apprezzi il valore”. Il vandalo, invece di scrivere liberamente sulla prima pagina del Corriere della Sera, acquista il biglietto delle Gallerie degli Uffizi  inscena una  protesta pacifica presso la sala Botticelli sedendosi a terra ed esponendo uno striscione riportante la scritta “Ultima Generazione No Gas No Carbone”. E prima di sedersi applica della colla sul vetro a protezione della ‘Primavera’ del Botticelli, attaccandosi con le  mani. Il vandalo va ugualmente sulla prima pagina del Corriere della Sera. Sarà denunciato “per interruzione di pubblico servizio, resistenza a p.u., manifestazione non autorizzata e deturpamento o imbrattamento di cose”.

Anche se non ha procurato alcun danno all’opera d’arte, il vandalo rischia la galera, dipende da come il giudice interpreta il Disegno di legge. Analogamente, se fa sit-in sulle strisce pedonali  o peggio se riesce ad incolla allo sconnesso asfalto di una tangenziale, se dipinge la facciata del Senato con vernice (lavabile!) o preferibilmente con materiali organici, se getta carbone (vegetale!) nella fontana di Piazza di Spagna, se benda le statue, se con le tette fuori mette in mostra cartelli contro Meloni, se riusa fumogeni da stadio o inesplosi della polizia in Valsusa, se introduce mazzi di fiori agli idranti antimanifestazioni. A tacere i blocchi stradali per il posto di lavoro, le Ong che salvano vite in mare, i ragazzi dei rave party eccetera. E se verso una damigiana di barolo doc 2008 colorando la fontana di Trevi? vandalo o astemio?

Non sono forme di “Resistenza civile” in difesa dell’ambiente  bensì atti di vandalismo… contro l’ambiente, mentre non rischiano la galera se  corrompono, costruiscono abusivi ed ecomostri, se fanno continui condoni edilizi e tributari, se devastano il territorio e non lo proteggono dai dissesti. Men che meno se rubano da parlamentare.

La nonviolenza non può promettere di risolvere subito tutti i problemi.

Ma ci permette almeno di impostarli in maniera giusta. Clicca qui Jean Marie Muller, tra i più importanti studiosi del pacifismo e delle alternative nonviolente, oltre che attivo militante nonviolento: azioni nonviolente contro il commercio delle armi e gli esperimenti nucleari francesi ecc. Una analisi degli strumenti di lotta nonviolenti: conflitto, sciopero, boicottaggio, lotta di classe, digiuno,  disobbedienza civile…

La Carta della Nonviolenza.

Il Movimento Nonviolento lavora per l’esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell’apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d’azione del movimento nonviolento sono:

  1. l’opposizione integrale alla guerra;
  2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l’oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
  3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
  4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un’altra delle forme di violenza dell’uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell’uccisione e della lesione fisica, dell’odio e della menzogna, dell’impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l’esempio, l’educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

Mamme di Genova in piazza con Extinction Rebellion.

Un gruppo di mamme di Genova ha dato vita a “Mothers Rebellion Italia”, movimento globale nato nel 2022 e legato a Extinction Rebellion, già con iniziative in Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Germania, Spagna, Portogallo. Il 23 settembre  si unisce alla lotta globale per il clima per porre fine ai combustibili fossili in risposta all’attuale e crescente minaccia che la crisi climatica rappresenta per tutte le società e per il nostro pianeta: clicca qui. La modalità di attivismo consiste nel sedersi in piazza in cerchio mostrando ai passanti un cartello su cui sono scritti i nomi dei propri figli.

Superando torna dopo Ferragosto.

La redazione di «Superando.it» si prende alcune settimane di pausa. Riprenderà le pubblicazioni con regolarità dal 17 agosto, ma nel frattempo, naturalmente, lascia a disposizione dei Lettori e delle Lettrici  ampi archivi, sempre divisi per settore (Diritti – Autonomia – Salute – Lavoro – Studio – Sport e Turismo – Società) (continua…)

Soulèvements fa paura.

Con Les soulèvements de la terre

In Francia, il governo di Macron ha compiuto un passo senza precedenti nella repressione del movimento sociale ed ecologista. Il 21 giugno ha decretato lo scioglimento del movimento Soulèvements de la Terre, che conta su oltre 140mila sostenitori e più di 150 comitati locali. Un modo come un altro per far sapere all’enorme numero di cittadini che lo detesta che non c’è alcuno spazio di dialogo e che chi non è d’accordo è bene che non esca nemmeno di casa. Centinaia di migliaia di persone hanno espresso solidarietà al movimento in forma singola o associata da tutto il mondo

Perché Soulèvements fa così paura

Un rapporto confidenziale della “Digos” francese sul movimento da soffocare.

Dal giorno in cui Carlo Giuliani è stato ucciso.

Genova, luglio 2001. Dal giorno in cui Carlo Giuliani è stato ucciso in piazza Alimonda è cambiato tutto. Sono cambiati i movimenti, rinati solo di recente grazie alla passione ambientalista delle nuove generazioni. È cambiata la sinistra, che di fatto è quasi evaporata. È cambiata, assai in peggio, l’informazione: una conseguenza inevitabile dell’editto bulgaro e di tutto ciò che ha comportato nei giornali e, soprattutto, in televisione. Ed è cambiata, infine, la nostra democrazia: più fragile, con istituzioni sempre meno credibili e una classe dirigente sempre più screditata. Se vogliamo comprendere il melonismo di oggi, dunque, dobbiamo riandare a quei giorni dell’estate del 2001, uno spartiacque epocale per il nostro Paese e per il mondo. La nostra, insomma, è una democrazia tradita, e gli artefici di questo disastro sono senz’altro le classi dirigenti ma siamo, soprattutto, noi che glielo abbiamo consentito.

In libreria 

DEMOCRAZIA TRADITA

di Roberto Bertoni e Marco Revelli

Dal G8 di Genova al governo Meloni:

la pandemia antidemocratica che ha travolto l’Italia

Rischiano di meno Solvay e Miteni per i morti e gli ammalati di Piemonte e Veneto.

Ultima Generazione, Extinction Rebellion e i movimenti a loro vicini si trovano in tutta Europa ad affrontare un’ondata di repressione. Dalla  Francia alla Gran Bretagna all’Austria alla Germania, i governi stanno guardando con sempre più sospetto alle azioni dei nuovi ambientalisti che bloccano strade, si incatenano davanti ai cantieri o imbrattano simbolicamente monumenti e opere d’arte. Ma in Italia il governo va oltre. (continua)

Dalla parte di chi imbratta con la vernice.

L’informazione parla degli attivisti come se fossero dei pericolosi terroristi che minano l’arte; sugli schermi si parla delle loro “urla”, ma si omette il messaggio di quelle urla; mentre si mostra l’arancione sulle pareti, c’è già chi, con un getto d’acqua ripulisce quel gesto e quella tinta lavabile. Siamo capaci di ascoltare questo loro messaggio o ne abbiamo troppa paura? Clicca qui.

Poi vennero e ricominciarono.

Poi ricominciarono con l’emanare norme urgenti “in materia di occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali”

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Poi vennero a prendere i rave party, e tacqui perché occupavano abusivamente.

Poi vennero a prendere zingari e migranti e fui contento, perché i lager sono da sgomberare.

Poi vennero a prendere gli studenti perché organizzavano raduni illegali e occupazioni di scuole.

Poi vennero a prendere quelli che occupavano abitazioni, bloccavano strade e occupavano fabbriche.

Poi…

E’ inammissibile manganellare gli studenti?

Sì. Gli studenti iraniani, giustamente protestano. Gli studenti italiani, giustamente, protestano. Non c’è differenza.

No, gli studenti italiani protestano ingiustamente.

Chi l’ha deciso?

Il governo.

Anche il governo iraniano l’ha deciso.

Ma in Italia il governo è democratico perché qui si vota.

Anche in Iran si vota.

Ma poi comanda Khamenei.

E chi è Khamenei?

La guida suprema, una specie di papa musulmano.

Ecco la differenza. In Italia il governo il Papa non lo caga.

Rischia 175 anni di carcere per aver rivelato bugie e crimini dell’esercito USA.

La ministra dell’Interno del Regno Unito ha autorizzato l’estradizione di Julian Assange negli Usa. Il cofondatore australiano di Wikileaks è accusato di spionaggio. Ma la sua vera colpa è di aver rivelato le bugie di guerra e i crimini dell’esercito americano, fornendo un grande contributo alla libertà di informazione, così come fecero i giornalisti americani che rivelarono i crimini di guerra Usa nel Vietnam. “Questa decisione pone Assange in grande pericolo e invia un messaggio agghiacciante ai giornalisti in ogni parte del mondo”ha dichiarato Amnesty International. Insieme  a tutte le associazioni pacifiste  ci uniamo al  coro di proteste verso questa grave violazione dei diritti fondamentali dell’uomo che ferisce e impaurisce tutti coloro che in guerra cercano di raccontare la verità, spesso venendo sospettati di spionaggio e di violazione del segreto militare. La decisione del governo di Londra di consentire l’estradizione di Assange,  che ha semplicemente divulgato documenti relativi a questioni di grande interesse pubblico, è un attacco alla libertà di informazione e rappresenta un precedente pericoloso e poco edificante per qualsiasi Paese che si professi democratico..

20 anni dal Forum Sociale Europeo.

10.11.12.13 NOVEMBRE 2022 Firenze

QUALE EUROPA AL TEMPO DELLA GUERRA, DEL COLLASSO ECO-CLIMATICO, DELLE DISEGUAGLIANZE, DELLA CRISI DEMOCRATICA:

il ruolo e le responsabilità degli attori sociali di fronte alle emergenze dell’oggi.

Clicca qui il senso dell’iniziativa, il programma, come aderire e partecipare.

Due riunioni per organizzare il Forum della Convergenza dei Movimenti.

Mercoledì 12 gennaio alle ore 18:00 a questo link: https://us02web.zoom.us/j/83081698162?pwd=YjR4RXBvMlNjYmJjZ3hvQjVCZFF3QT09

ID riunione: 830 8169 8162 Passcode: 530796.

Mercoledì 19 gennaio alle ore 18:00 a questo link: https://us02web.zoom.us/j/88141035171?pwd=RVJZelFCWUkyanlyRDNYRVgzUHpqQT09

ID riunione: 881 4103 5171 Passcode: 021942.

Università Europea Movimenti Sociali per una transizione ecologica e sociale.

L’Università Estiva Europea dei Movimenti Sociali si terrà in Germania. Temi in discussione: la transizione economica, ecologica, sociale, antirazzista, femminista, democratica, del lavoro, il commercio, pace e diritti umani. Le plenarie avranno la traduzione simultanea in inglese, francese, tedesco. I seminari in due lingue. Negli eventi più piccoli autorganizzati ci sarà un aiuto alla comprensione nelle diverse lingue con la presenza di traduttori. E’ previsto un vasto programma culturale, con eventi e concerti.

Clicca qui per tutte le informazioni utili alla partecipazione.

Stato diritto, Stato di sicurezza e Stato di guerra permanente.

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha appena emanato una direttiva per limitare le manifestazioni pubbliche. Fra queste nei prossimi mesi saranno vietati, nei centri urbani e a ridosso dei cosiddetti obiettivi sensibili, i cortei, tutti i cortei. Lo assicura un lungo articolo di due sociologi (clicca qui) che indaga quella che viene definita La lunga storia dell’allarmismo emergenziale che serve a giustificare la sistematica erosione dello ‘Stato di diritto’, giacché, in una guerra permanente e infinita, lo ‘Stato di sicurezza’ che la conduce deve assumere i connotati di uno ‘Stato di guerra permanente’”.

Sono prese in esame, nei diversi periodi della storia italiana, le vere o presunte emergenze che si sono sovrapposte fino quasi a diventare “la normalità”: del “blocco stradale e ferroviario” (anni ‘50), della “legislazione speciale anti-terrorismo” (anni ’70), della  guerra alla droga” (anni ’80), della lotta alla mafia (anni ’90), del “controllo dei flussi dei migranti” (anni ’90), dell’ “istituto del daspo” tifosi della questura esteso dai sindaci ai soggetti marginali’ poveri, senzatetto, mendicanti, lavavetri, malati psichici (anni ’90), dello sfoggio della forza militare al “G8 di Genova” (2001) e del “G8 di Roma” (2021), a tacere la militarizzazione della Valsusa.

Di conseguenza, i due autori affermano che anche  alla pandemia è stata fornita una risposta univoca: la militarizzazione del territorio. In continuità con i “decreti sicurezza” degli ultimi anni, la militarizzazione è stata reputata la soluzione più adeguata al problema della povertà, delle diseguaglianze e dell’esclusione, individuando così via via il “nemico pubblico”, a tappe: dal decreto emergenza  del gennaio 2020 al super green pass, tra sanzioni penali e amministrative.

Tragica farsa della sentenza del tribunale di Torino.

Tragica per Nicoletta Dosio che dovrebbe andare in galera. Farsesca per la giustizia italiana che condanna per “evasione” Nicoletta che non è mai scappata e non si è mai sottratta alla giustizia, quando ha avvertito che sarebbe uscita da casa sua, dove ingiustamente detenuta, per partecipare liberamente e pacificamente a manifestazioni No Tav. Clicca qui.

Filo spinato per le manifestazioni in Italia?

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare“.

(Brecht, Niermoller)

Vietare le manifestazioni ai “no vax” o “no green pass” è il primo  passo per arrivare a vietare le manifestazioni di chiunque?

Premesso che il precedente citato dalla direttiva Lamorgese è quello di Roberto Maroni del 2009  che dopo la manifestazione di solidarietà con la striscia di Gaza impose limiti ai cortei nei centri storici e davanti ai luoghi di culto per salvaguardare il decoro urbano,  pubblichiamo alcune risposte.

Draghi all’assalto della democrazia. Attac Italia:  Come nel più prevedibile dei copioni di teatro, dopo aver sapientemente preparato il terreno per un paio di mesi, il cerchio si chiude e il governo Draghi-Lamorgese porta l’affondo finale: nell’Italia della ripresa-resilienza sarà vietato manifestare. L’esito è stato preparato attraverso diverse tappe… Continua .

No Tav Valsusa: Questa misura non ha nulla a che vedere col fatto di essere a favore o meno del green pass o del vaccino. PD, Movimento 5 Stelle e la varia “sinistra” governista plaudono delle misure che neanche nella peggiore democratura sarebbero applicate a cuor leggero. I sindacati confederali? Assenti. Il diritto a manifestare  è calpestato, diventa un privilegio di concessione regale… Continua.

Su Il Manifesto: La “Direttiva recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie in atto”si rivolge alle manifestazioni Covid, ma per la formulazione di chiusura le modalità richiamate potranno essere adottate per altre manifestazioni. Ad ogni modo le determinazioni prefettizie non devono ritenersi  lesive della Costituzione… Continua.

Telebavaglio a Report.  L’assalto del Pd con Renzi e forzisti: puntata “no vax”. Il punto sui vaccini. Durata dell’immunità, terze dosi e Green pass, i temi. La vigilanza Rai: “Il programma fa propaganda e disinformazione”. La replica di Sigfrido Ranucci: “Un fatto non ha colori, è un fatto, punto, che piaccia o no. Noi siamo pro immunizzazioni”. Clicca qui su Il Fatto.

Movimento di lotta per la salute Maccacaro: Ci dobbiamo interrogare tutti sullo stato di salute della Democrazia in Italia: la polizia che carica  con idranti e manganelli i manifestanti nonviolenti al porto di Trieste e che scorta  gli squadristi fascisti verso la sede della Cgil perché non sbaglino strada, il 60% che non va più a votare, nessuna opposizione parlamentare ad un governo che raggruppa tutti i “migliori”, e appunto l’unica opposizione reale nel Paese – la Democrazia Diretta cioè i Movimenti – che viene  criminalizzata a parole e repressa sui campi del conflitto… Continua.

A 20 anni dal G8: memoria e futuro.

Tutte le iniziative promosse, nel comunicato stampa congiunto (clicca qui) della Rete “Genova 2021: voi la malattia, noi la cura”

con la Rete “Genova vent’anni dopo: un altro mondo è necessario”

e  con  il Comitato Piazza Carlo Giuliani.

Sono passati venti anni dai giorni del G8 di Genova e da quella che Amnesty International allora definì “la più grande violazione dei diritti umani in occidente dopo la seconda guerra mondiale”. Il grande movimento popolare altermondialista, represso nel sangue nelle strade di Genova, alla Diaz, a Bolzaneto, ha resistito, si è rialzato e ha saputo  scrivere pagine importanti della storia sociale del nostro Paese. Quel movimento denunciava l’insostenibilità della globalizzazione neoliberista e i suoi pesantissimi impatti sociali, economici, ambientali e sanitari. A maggior ragione oggi, più di allora , c’è bisogno di incontrarsi, riflettere, agire. Dunque le iniziative promosse.

Scatenata la repressione contro i Movimenti dal nord al sud dell’Italia.

La repressione del dissenso è il comune filo rosso che si snoda tra lotte e territori, travolgendo specificità e motivi del conflitto, non appena si supera la soglia minima di allarme del consenso popolare; non appena si accendono i riflettori mediatici su aspetti e vicende pubbliche da custodire gelosamente come affari privati. Gli esempi sono tanti, come tanti sono i modi con cui si articola il ricatto sui territori per ridurre al silenzio e tutto ricomporre alla logica unitaria del dogma degli affari privati e del profitto. E’ il caso delle lotte No Tav e No Tap, dei No Muos a Niscemi, dei 45 ragazzi antimilitaristi No basi Nato del processo “Lince” in Sardegna, dei No Grandi Navi a Venezia, dei No Pfas di Alessandria e Vicenza, dei No Carbone a Brindisi, Civitavecchia, Imperia, di chi da decenni si oppone No Ilva a Taranto, della Rete campana No Rifiuti contro le discariche della morte, di chi lotta No nucleare contro il traffico di rifiuti, di chi, infine, No espulsioni, per aver compiuto il solo gesto di lavare i piedi dei migranti che giungono in Italia dalla rotta balcanica, si ritrova imputato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Clicca qui l’Appello per sostenere le spese legali dopo la recente sentenza di primo grado emessa dal GUP di Lecce, che condanna oltre un terzo dei 92 imputati per reati connessi alle proteste messe in campo dal 2017 al 2018 contro l’approdo a Melendugno (Lecce) del megagasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), proveniente dall’Azerbaigian, ed in prosecuzione lungo la dorsale adriatica per congiungersi con quelli del nord Italia.

Mobilitazione per il decennale del referendum su acqua e nucleare.

Nei giorni precedenti al 12 e 13 giugno – organizzazione di iniziative e azioni diffuse sui territori caratterizzandole sul tema dell’acqua e dei referendum, nello specifico si sta verificando la possibilità di una collaborazione con i Fridays For Future per le iniziative del venerdì 11/6 e della fattibilità di una mobilitazione nei confronti del Parlamento;

Sabato 12/6 organizzazione di una manifestazione nazionale a Roma nel pomeriggio caratterizzandolo con i temi emersi dalla straordinaria esperienza di partecipazione popolare che sono stati i referendum del 2011 e puntando sul valore paradigmatico rispetto all’alternativa di società;

Domenica 13/6 organizzazione di un dibattito on line a carattere internazionale invitando a partecipare le realtà e i protagonisti dei processi di ripubblicizzazione.

Clicca qui.

L’uso dei lacrimogeni è vietato negli scenari bellici dalla Convenzione di Parigi sulle armi chimiche.

Non è la prima volta che si verifica un  drammatico episodio simile a quello che ha provocato il grave ferimento di Giovanna Saraceno in Valle Susa. Più volte i manifestanti hanno lamentato di essere stati attinti dalle cartucce dei lacrimogeni, con lesioni anche gravi tanto da imporre in alcuni casi un immediato ricovero in ospedale per lesioni al capo o al ventre. Le cronache ricordano che un tifoso perse un occhio nel 1998, uno nel 1999; tre manifestanti persero la vita nel 1970, 1972, 1989. Clicca qui la posizione degli avvocati che hanno seguito i processi.

Festa di Liberazione dal fascismo e di Resistenza al nuovo fascismo.

76 anni dopo, cosa  sono fascismo e antifascismo oggi?  Antifascismo sono stati  lo Statuto dei Lavoratori, il Sistema Sanitario Nazionale, la legge Basaglia, le leggi sul divorzio, sull’interruzione volontaria di gravidanza, ecc. Chi sono i fascisti di questo millennio?  Coloro che si oppongono all’attuazione della Costituzione e che negano l’esercizio dei diritti civili, politici e sociali affermati nella carta costituzionale: il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, all’ambiente salubre, alla partecipazione alla vita politica, la parità di genere, il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ecc..

Dunque gli antifascisti sono gli avversari di  coloro che hanno fiaccato il Sistema Sanitario Nazionale a tal punto da farlo crollare sotto Covid; che hanno smontato pezzo per pezzo la Scuola Pubblica; che hanno reso precario il lavoro; che hanno finanziato e continuano a finanziare le fabbriche di armi e a sostenerne le esportazioni in tutto il mondo; che impongono restrizioni alle libertà ed ai diritti costituzionali (vedi Decreti Sicurezza e situazione carceri in Italia); che consentono che il 10% della popolazione residente nelle aree SIN continui ad ammalarsi e a morire di tumore; che finanziano i paesi in cui è consentito detenere e torturare impunemente uomini, donne e bambini in veri e propri lager (vedi caso Libia); che trattano e fanno affari con regimi incuranti del rispetto dei diritti civili e politici (vedi casi Turchia ed Egitto); che reprimono il dissenso processando, carcerando (vedi fatti del G8 di Genova e torture nella Caserma di Bolzaneto, arresti degli attivisti No Tav e No Tap, ecc.) e sopprimendo spazi di utilità sociale (vedi Labas a Bologna, Casa Internazionale delle Donne e Cinema Palazzo a Roma, ecc.). Clicca qui.

Reati di opinione.

Dopo 7  mesi, Dana Lauriola esce dal carcere. Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta di misure alternative e disposto la detenzione domiciliare. Diversi artisti, musicisti ed esponenti della società civile avevano lanciato un appello per la sua liberazione. Dana deve scontare una pena di due anni di detenzione dopo una sentenza definitiva per un episodio avvenuto nel 2012 durante un’azione dimostrativa pacifica sull’autostrada Torino-Bardonecchia. Gli attivisti avevano bloccato con il nastro adesivo l’accesso ad alcuni tornelli del casello, facendo passare le auto senza pagare. Lauriola spiegava al megafono le ragioni della manifestazione, e indirizzava le macchine. Amnesty International: “Chi esprime il proprio dissenso pacificamente non può essere punito con il carcere. L’arresto di Dana è emblematico del clima di criminalizzazione del diritto alla libertà d’espressione e di manifestazione non violenta, garantiti dalla Costituzione e da diversi meccanismi internazionali”. Clicca qui.

Una novità importante nel panorama dei Movimenti Liguri.

E’ nato il Forum Civico Ligure per i Diritti Fondamentali, costituito da esponenti delle 4 province liguri attivi finora soprattutto nel movimento per l’acqua, nella sanità, nella gestione dei rifiuti, nella partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Il Forum si sta ora concentrando  sulla sanità, che merita una particolare attenzione anche a prescindere dall’attuale pandemia. La “Rete Ambientalista dei Movimenti di lotta per la salute, l’ambienta, la pace e la nonviolenza” mette a disposizione del Forum i proprio strumenti: Sito e Lista.

Marcia per il Clima e Contro le Grandi Opere Inutili. Siamo ancora in tempo.

23 marzo 2019. A Roma in migliaia da ogni parte d’Italia. Dopo che da nord a sud abbiamo dato vita ad assemblee con migliaia di partecipanti e organizzato imponenti manifestazioni nei territori. Siamo i comitati, i movimenti, le associazioni e i singoli che da anni si battono contro le grandi opere inutili e imposte e per l’inizio di una nuova mobilitazione contro i cambiamenti climatici e per la salvaguardia del Pianeta. (continua il manifesto)

La nonviolenza non penalizza mai il Movimento di Lotta.

 

Siamo apertamente schierati con i Movimenti di lotta contro i Tav, compreso il Tav Terzo Valico: inutile, costoso e dannoso, dannoso per l’ambiente e la salute ma anche per le casse dello Stato (tangenti). Però dissentiamo da sempre –come controproducenti la giusta lotta- con i metodi di lotta violenti, quali ipotizzati nelle notifiche della Procura di Alessandria nei confronti di 50 (o 150?) attivisti: “scontri”, “lancio di pietre e bombe carta”, “ferimento di poliziotti e carabinieri”. La nostra personale storia di lotte è condensata nel titolo del nostro Blog “Rete ambientalista. Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza”. La nonviolenza attiva, ghandiana, è rifiuto di ogni atto di violenza ma è tutt’altro che codardia, non è rassegnazione passiva, è conflitto, è rivolta, è rivoluzione permanente, è l’equivalente morale della guerra, è un metodo di lotta politica e sociale molto più efficace della violenza, la quale invece di regola si risolve nel duplicare la violenza altrui, nel giustificarla, nel favorire la repressione e la reazione popolare, nella sconfitta finale delle cause giuste (come avviene anche con il terrorismo internazionale). La non violenza non è passività, tutt’altro. Ha come unico limite non ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori diretti e indiretti del potere cui si oppone (compreso chi a casaccio ti sferra una manganellata in testa). Per il resto tutti gli strumenti (198 tecniche) sono ammessi. Da quelli individuali: preghiera, persuasione, dialogo, digiuno, autoincendio religioso, obiezione di coscienza, non collaborazione. A quelli collettivi: non collaborazione sociale economica politica, disobbedienza civile, marcia, corteo, sciopero, resistenza passiva, boicottaggio economico, blocco della circolazione stradale e ferroviaria, blocco dei cantieri, occupazioni, sabotaggio… E se vengono ritenuti atti illegali dal potere, pazienza, paghiamo sulla nostra pelle. Sì, anche sabotaggio: danno o distruzione contro il funzionamento di un servizio o di un’industria, oltre il limite della legalità. “E’ una tecnica della nonviolenza?” si chiede Aldo Capitini. “È una misura estrema” risponde “ la quale esige che il danno procurato sia inferiore al danno apportato dal servizio, e che non vi sia nessun rischio per esseri viventi, particolarmente umani”. Tra i reati ipotizzati dalla Procura di Alessandria dunque riteniamo rientrino nelle tecniche della nonviolenza alle quali hanno partecipato migliaia di persone: “distruzione di reti con pinze, tronchetti e flessibili a batteria”, “occupazione di proprietà privata”, “occupazioni di consigli comunali” et similia , sicuramente non “scontri”, “bombe carta”, “ferimento di poliziotti e carabinieri”.

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