Un percorso nelle scuole per cambiare sguardo sulla disabilità.

“Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità”: si chiama così il nuovo progetto dell’organizzazione CBM Italia, già attiva nelle scuole primarie e dell’infanzia, rivolto questa volta alle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, tramite un percorso online dedicato a insegnanti e altro personale scolastico, attraverso invece una formazione in classe per alunni e alunne, studenti e studentesse, centrando l’attenzione soprattutto sul tema dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla relativa Convenzione ONU (continua…)

La “colpa” è del nostro sistema di formazione dei docenti.

«A seguito dell’episodio di aggressione di uno studente che ha ferito una professoressa – scrive Salvatore Nocera – tutti si interrogano su chi ricada la “colpa” di questo incredibile evento. Mi permetto di avanzare l’ipotesi che la vera “colpa” sia del nostro sistema di formazione dei docenti. Infatti, essi continuano ad insegnare come si è fatto da sempre e cioè con una buona e talora ottima preparazione sulla loro disciplina e nessun obbligo per legge di formazione iniziale su come si insegna e su come si deve essere preparati ad educare i giovani» (continua…)

DSA e scuola: passi indietro nell’applicazione della Legge.

Nelle scuole italiane gli alunni e le alunne con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia) sono il 5,4%, ma a dodici anni e mezzo dal varo della Legge 170 /10 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in àmbito scolastico”), quanto essa è stata realmente applicata nelle scuole stesse? I risultati di un’indagine dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) fanno pensare che negli ultimi anni vi sia stato un significativo passo indietro nell’applicazione della legge, anche forse a causa degli infelici effetti della pandemia (continua…)

Assordante silenzio del governo dopo la bocciatura dei Piani Educativi.

A tre settimane dalla Sentenza con cui il Consiglio di Stato si è pronunciato contro il TAR del Lazio, che aveva bocciato i nuovi Piani Educativi Individualizzati introdotti dal Decreto Interministeriale 182/20, il Ministero stesso non solo non ha convocato l’Osservatorio sull’Inclusione, come avevamo richiesto, ma non ha nemmeno fornito indicazioni alle scuole su come procedere». (continua…)

Al fianco degli studenti in agitazione.

La morte di due studenti, Lorenzo e Giuseppe, durante l’alternanza scuola-lavoro ha soffiato sul fuoco della rabbia studentesca, e gli studenti continuano a mobilitarsi contro il modello di scuola del governo Draghi, in opposizione all’alternanza scuola-lavoro, alla nuova maturità del ministro Bianchi e contro la mancanza di sicurezza all’interno delle scuole.

Il tema delle scuole e dell’istruzione pubblica è da sempre legato a doppio filo con i temi che da anni agita il movimento No Tav riguardo quelle che dovrebbero essere le reali priorità del Paese. Quello di cui ha bisogno questo Paese non sono le grandi opere inutili, ma rivoluzionare completamente questo modello di scuola”. Clicca qui le altre iniziative No Tav Valsusa.

Le scimmiette della scuola.

Le tre scimmiette non vedono (Ministero del Lavoro), non sentono (Ministero dell’Istruzione), e non parlano (le associazioni, i genitori, il mondo accademico e quello della scuola italiana in primis nonché il sistema di informazione). Tutti, invece, dovrebbero parlare per i nostri alunni e alunne con disabilità, che hanno diritto ad un servizio degno, perché l’inclusione è di tutti e perché l’inclusione non si fa domani, ma va fatta adesso. (continua…)

Scientificamente infondata, culturalmente irricevibile, politicamente obsoleta.

Quella norma che consente loro la “reiscrizione” al medesimo anno di scuola frequentato. Come verrà spiegato a quell’alunno e alunna con disabilità che “godranno” del diritto a re-iscriversi, i quali non troveranno i loro compagni e compagne in aula a settembre, per effetto Covid. (continua…)

Segnalate tutto ciò che non funziona a scuola!

A chiederlo è la Federazione FISH che  si rivolge con un  sondaggio soprattutto alle famiglie di alunne e alunni con disabilità, per avere indicazioni sulla reale situazione dell’inclusione scolastica. I dati raccolti  saranno utili nelle rivendicazioni verso il governo. Proprio in questi giorni, infatti, vengono segnalate da ogni parte del Paese lacune, violazioni e disagi che impediscono ad alunne e alunni con disabilità di iniziare l’anno scolastico al pari dei compagni (continua…)

Sintesi in tredici punti del rapporto ISTAT sull’Integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole.

Molte le ombre. Vergognose sulla continuità didattica: il 16% degli alunni con disabilità della scuola primaria ha cambiato insegnante di sostegno durante l’anno scolastico, il 19% nella scuola secondaria di primo grado. Il 42% degli alunni della scuola primaria ha cambiato l’insegnante di sostegno rispetto all’anno precedente, mentre nella scuola secondaria di primo grado ciò accade nel 36% dei casi. (continua…)

Buona scuola. Solo una scuola su dieci rispetta le norme antisismiche.

Dossier di Legambiente. Solo 1 su 7 ha fatto indagini diagnostiche dei solai e solo 1 su 20 ha fatto interventi di messa in sicurezza. Eppure 1 scuola su 3 è in zona ad alto rischio. 1 su 4 ha chiesto interventi di tipo strutturale che in 1 caso su 3 non sono stati effettuati. 1 studente su 3 non ha ricevuto istruzioni in caso di evacuazione

L’abbuona scuola.

Uno su quattro non ha conoscenze minime di matematica, e uno su cinque di lettura. Però la povertà economica è anche povertà educativa.
Infatti non raggiunge la soglia minima di competenze in matematica il 25% dei quindicenni, il 36% in famiglie con redditi bassi, il 44,2% al Sud. In lettura le percentuali sono rispettivamente: 20%, 29% e 42%. Ulteriormente svantaggiati i redditi bassi quando c’è carenza di connessioni internet (il 60% delle scuole sono inadeguate).
Solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido. Manca il tempo pieno nel 68% delle classi. Il 64% dei minori non ha i mezzi per frequentare le attività ricreative, sportive, formative e culturali. Al Sud fino all’84%. In tutti i casi, le più penalizzate sono le femmine.
Gli investimenti in edilizia scolastica: 45% delle scuole privo di certificato di agibilità e/o di abitabilità. 54% non in regola con la normativa antincendio. 32% non rispetta le norme antisismiche. 40% in zona a rischio sismico. 10% a rischio idrogeologico.