L’amianto non dà mai tregua, neppure nella bonifica.

La Procura di Pavia ha mandato la Guardia di finanza a sequestrare un’area di circa 140 mila metri quadrati: sono i terreni della ex Fibronit di Broni, nell’Oltrepò pavese, che  ha diffuso morte dal 1932 al 1994 producendo  manufatti per edilizia in amianto. Così come la più famosa Eternit di Casale Monferrato, che nella provincia di Alessandria ha provocato almeno 2.500 morti. La Fibronit continua a produrre morti: i lavori di bonifica sono compiuti da anni in maniera inadeguata e truffaldina: le società che dovrebbero ripulire l’area dei veleni incassano i soldi pubblici – più di 8 milioni di euro pagati dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione Lombardia – ma lasciano che l’amianto continui a fare i suoi danni. Clicca qui Gianni Barbacetto.

Fibronit di Broni: una delle tragedie del lavoro dimenticate.

Per numero di vittime amianto il processo è secondo solo a quello della Eternit di Casale Monferrato. 433 i morti per mesotelioma pleurico e asbestosi, e il numero continua ad aumentare. 90 vittime risarcite: con cifre irrisorie. La sentenza d’appello ha abbassato il reato da disastro doloso a colposo: irrisoria  la prescrivibile condanna per i 2 imputati. Soddisfatti solo gli avvocati accusa/difesa, come al solito.  Clicca qui.

Amianto Fibronit di Broni, ennesima “giustizia di classe” nei tribunali.

L’aggiungiamo alle 518 pagine di “Ambiente Delitto Perfetto” (clicca qui). La Cassazione ha definitivamente assolto, per non aver commesso il fatto, gli imputati accusati delle morti e delle malattie di centinaia di lavoratori e cittadini. Tutti i processi per amianto (e non solo) si stanno concludendo, a distanza di anni e anni e tre gradi di giudizio, con prescrizioni e assoluzioni, senza risarcimenti per le vittime. Vale ancora la pena affrontare questa “giustizia di classe” che ha come unico risultato di pagare le spese processuali e le parcelle degli avvocati?

Altra sentenza amianto scandalosa per la Fibronit di Broni (Pavia), un’altra strage impunita come per Eternit.

Condannato l’amministratore delegato a 4 anni e il direttore a 3 anni e 4 mesi. Risarcimento di circa 20mila euro ad appena 27 parti civili non cadute in prescrizione dei 280 imputabili su 400 casi di morte per tumore fra lavoratori e cittadini, anzi il PM aveva parlato durante il procedimento di almeno 700 persone colpite da mesotelioma pleurico. Ogni anno nella zona di Broni, città martire come Casale Monferrato, si contano circa 25 nuovi casi di mesotelioma pleurico, il picco nel 2025. Già 3.000 morti dagli anni ’70. Nel corso dei 13 anni, prescritto il reato di disastro ambientale doloso, è rimasto -per ora- solo quello di omicidio colposo plurimo. Degli altri 8 manager inizialmente coinvolti, 4 sono morti, 2 sono stati condannati nel rito abbreviato in primo grado a quattro anni di reclusione e poi assolti in Appello, 1 assolto e 1 improcessabile per motivi di salute.

Definitivo colpo di spugna sull’Eternit. Ennesima dimostrazione del fallimento della giustizia italiana.

Secondo la GUP torinese Federica Bompieri, il magnate svizzero Schmidheiny non aveva scelto – per profitto – di provocare con l’amianto la morte di migliaia di persone, il reato dunque non è di dolo – omicidio volontario – bensì per colpa: semplice negligenza, imprudenza. Dunque le morti delle vittime sono destinate ad andare tutte in prescrizione. Prescrizione uguale assoluzione uguale nessun risarcimento. Si conclude così, con l’Eternit bis, lo scandalo avviato dalla sentenza della Cassazione che aveva annullato per prescrizione la condanna (16 anni) dei due primi gradi di giudizio. Intanto a Casale Monferrato ogni settimana una persona muore di mesotelioma pleurico. Con questa scandalosa sentenza torinese, simile a quelle Pirelli e Fibronit, e dopo quella di Alessandria sulla Solvay, si conferma la documentata denuncia del nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (clicca qui): in campo ambientale in Italia la giustizia è di classe, non esiste il reato di dolo.

Clicca qui Silvana Mossano “Vittime dell’amianto. Il giudice: non è dolo,l’omicidio è colposo”
Clicca qui Andrea Giambertolomei ” Esulta la difesa del magnate, deluse le vittime”
Clicca qui La Stampa “I familiari delle vittime: oggi siamo tristi”
Clicca qui Miriam Massone “I ragazzi cresciuti nella tragedia: anche il nostro futuro è a rischio. Rabbia e delusione: non ci sarà mai giustizia”
Clicca qui Silvana Mossano “Presentato a Roma il disegno di legge riguardante l’amianto”
Clicca qui Mauro Facciolo “Mesotelioma. Al via un progetto per la cura”
Clicca qui il comunicato stampa dell’Associazione familiari esposti amianto
Clicca qui un commento di Elvio Bombonato
Clicca qui Pennatagliente “omicidio colposo? vergogna!”

A Broni un altro delitto perfetto.

Per la Fibronit altro processo per reati colposi anzichè dolosi. Altre assoluzioni e prescrizioni per gli imputati della morte di 90 lavoratori e abitanti contaminati da amianto.

Aggiungiamo anche questo delitto, consumato nelle aule giudiziarie, in appendice al libro “Ambiente Delitto Perfetto” (pagg. 518. Per riceverlo: indirizzo postale tramite mail a linobalzamedicinadem@gmail.com, con sottoscrizioni – devolute a No Tav e Ricerca Mesotelioma- su Banca Prossima filiale di Alessandria IBAN IT18Y0335901600100000140862).