Scatenata la repressione contro i Movimenti dal nord al sud dell’Italia.

La repressione del dissenso è il comune filo rosso che si snoda tra lotte e territori, travolgendo specificità e motivi del conflitto, non appena si supera la soglia minima di allarme del consenso popolare; non appena si accendono i riflettori mediatici su aspetti e vicende pubbliche da custodire gelosamente come affari privati. Gli esempi sono tanti, come tanti sono i modi con cui si articola il ricatto sui territori per ridurre al silenzio e tutto ricomporre alla logica unitaria del dogma degli affari privati e del profitto. E’ il caso delle lotte No Tav e No Tap, dei No Muos a Niscemi, dei 45 ragazzi antimilitaristi No basi Nato del processo “Lince” in Sardegna, dei No Grandi Navi a Venezia, dei No Pfas di Alessandria e Vicenza, dei No Carbone a Brindisi, Civitavecchia, Imperia, di chi da decenni si oppone No Ilva a Taranto, della Rete campana No Rifiuti contro le discariche della morte, di chi lotta No nucleare contro il traffico di rifiuti, di chi, infine, No espulsioni, per aver compiuto il solo gesto di lavare i piedi dei migranti che giungono in Italia dalla rotta balcanica, si ritrova imputato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Clicca qui l’Appello per sostenere le spese legali dopo la recente sentenza di primo grado emessa dal GUP di Lecce, che condanna oltre un terzo dei 92 imputati per reati connessi alle proteste messe in campo dal 2017 al 2018 contro l’approdo a Melendugno (Lecce) del megagasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), proveniente dall’Azerbaigian, ed in prosecuzione lungo la dorsale adriatica per congiungersi con quelli del nord Italia.

Un grande progetto europeo per Venezia.

Riproponiamo un Dossier AmbienteVenezia dove si affrontavano diversi problemi di Venezia tra Cambiamenti Climatici, innalzamento dei livelli del mare, sistema MOSE e portualità (clicca qui). Nonché il documento, per un grande progetto europeo per  Venezia, delle  Associazioni al Presidente del Consiglio nell’occasione della presentazione del Piano Italiano relativo alla Next Generation EU: clicca qui.

Sì Mose? No Draghi!

Alcune  associazioni ambientaliste nazionali hanno avuto un incontro con Draghi e hanno scritto un documento che non parla delle cosiddette “Grandi Opere” inutili e dannose che sono da molti anni oggetto di mobilitazioni di migliaia di persone che tentano in tutti i modi di fermarle per difendere e tutelare i territori in cui vivono! Grandi Opere Inutili e Dannose che invece sono volute e/o non contrastate dai partiti che siedono in parlamento e che si accalcano per entrare nel nuovo governo! Noi invece continuiamo e mobilitarci e lottare contro il Sistema MOSE e contro le Grandi Navi che devono rimanere fuori dalla Laguna ora e sempre! Allora ci chiediamo: a cosa serve un ministero della transizione ecologica se non si riesce nemmeno a fermare Mose e Grandi Navi?

Venezia. Dov’è finita la Città Metropolitana?

Certo, le prove positive del MOSE hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ma i cambiamenti climatici imporranno scelte ben più sostanziali per mettere in sicurezza la vita materiale ed economica della comunità e il futuro della Laguna. È di questi giorni la nascita di una nuova Autorità per la Laguna di Venezia. Questo è il momento giusto per cominciare a lavorare insieme, per imboccare finalmente la strada della rinascita. Clicca quiVenezia camb!a”.

MoSE: promemoria per i governi.

Un’opera sbagliata che è stata approvata e ha potuto evolversi avvalendosi di un sistema corruttivo diffuso e ramificato, come è stato accertato dalle indagini della Magistratura. Il sistema MoSE è inutile pericoloso dannoso e incompatibile con il sistema lagunare e le attività portuali. Saranno i cambiamenti climatici ad affondare il MoSE. Bisogna bloccare i lavori , con varianti in corso d’opera.  Ecco la città ed il territorio che vogliamo: clicca qui.

Vecchio copione a Venezia: imprenditori e lavoratori contro cittadini.

Grandi navi nel porto, invece a Genova.

Ben lontana dai numeri annunciati, manifestazione, organizzata dagli addetti del porto crociere di Venezia e dai lavoratori dell’indotto, per chiedere la ripartenza delle “grandi navi da crociera” in laguna, anche tramite l’escavazione dei canali e il lancio del Mose.

NO Grandi navi – Laguna bene comune, ripartire con la mobilitazione.

Assemblea il 12 gennaio  su navi e truffa  Mose  in vista del Comitatone del 20 gennaio. La lotta contro le grandi opere deve intrecciarsi con quella per la giustizia climatica, rafforzare in tutta Italia un movimento che ponga fine alla rapina delle grandi opere e che spinga per serie politiche di messa in sicurezza dei nostri territori. A tali fini, a marzo saranno promossi una manifestazione e un meeting internazionale a Venezia.

Lapidi infamanti sono antica tradizione della Repubblica di Venezia.

Sarebbe utile realizzare nelle tre bocche di porto, delle maxi lapidi o cippi a futura memoria, una sorta di “colonna infame”, con tutti i nomi dei politici, tecnici, imprenditori che hanno favorito, approvato, realizzato quello che è un massimo esempio di malaffare e corruzione che ha letteralmente prosciugato, sperperato, intascato e depistato i fondi della Legge Speciale per Venezia e la sua Laguna. Vedi il servizio delle Iene.

Presidente Conte, blocca il Mose.

Nel documento consegnato al presidente del consiglio, Nograndinavi, NoMose, Fridays for future ribadiscono la necessità di bloccare i lavori del Mose incentivando invece interventi di salvaguardia della laguna veneziana.  E rilanciano  una grande giornata di mobilitazione europea nei prossimi mesi con l’obiettivo di porre la lotta alla crisi climatica al centro della discussione politica e mediatica. E’ quanto chiede l’assemblea del  23 novembre: una partecipazione  mai vista a Venezia, strapieno anche il campo San Leonardo dove le centinaia di persone che non sono riuscite ad entrare hanno potuto seguire gli interventi dal maxischermo.

Mose esempio di capitalismo dei disastri.

Naomi Klein: I disastri ambientali o causati dall’uomo sono un’enorme opportunità per il capitalismo, che può speculare sulla ricostruzione, privatizzare liberamente, distogliere fondi pubblici verso le imprese e far ripartire cicli di accumulazione feroce di fronte a un basso tasso di resistenza delle popolazioni causato dallo shock per la tragedia. Clicca qui.

Cambiare sistema e non il clima: non è per Fridays For Future uno slogan.

L’assemblea nazionale, rappresentata  a Napoli da oltre 80 assemblee locali, ha condiviso le posizioni per rilanciare le lotte per la giustizia climatica. Tra queste: TAV  Val di Susa, No-Grandi navi  Venezia, no Muos  Catania e Siracusa, no TAP  Lecce,  terra dei fuochi Napoli, Bagnoli, Enel Civitavecchia, Snam Abruzzo, Terzo Valico Alessandria, metanodotto sardo, ecc. Clicca qui. L’assemblea, mentre chiede al governo di dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica nazionale, lancia il quarto sciopero globale per il 29 novembre, proponendolo a livello internazionale sotto lo slogan “block the planet”.

Coordinamento Nazionale Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Il report della riunione (clicca qui): campagna a sostegno della legge per l’acqua e iniziativa nazionale del 23 febbraio a Roma “Marcia per il clima, contro le grandi opere inutili”; valutazione su campagna di raccolta firme su legge d’iniziativa popolare sui beni comuni; risorse e autofinanziamento del Forum Acqua.

Le resistenze nei territori difendono e rilanciano il bel Paese.

Si è conclusa a Firenze la Conferenza dei Territori contro le Grandi opere inutili .Per l’8 dicembre, Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte, è stata decisa una manifestazione nazionale come prima tappa per la costruzione di un cammino comune. Sui siti http://notavfirenze.blogspot.com/ e www.PresidioEuropa.net/blog saranno disponibili i video degli interventi.

Stop al MOSE, inutile e dannoso.

Non è mai troppo tardi. Perché è un delitto ultimare un’opera sbagliata che si sa già che non raggiungerà gli obbiettivi per cui è stata concepita e che comporterà ingenti oneri di manutenzione e gestione nei prossimi 100 anni. Clicca qui Armando Danella.

Grandi opere, tutti i no del Movimento Cinque Stelle.

Sono elencati da una fonte insospettabile, La Stampa, che fa propaganda elettorale: intenzionalmente contro M5S ma involontariamente a favore se il lettore è ambientalista. Tredici, secondo i grillini, le “grandi opere” inutili dannose costose da fermare, per un risparmio per le casse pubbliche di 10 miliardi, 9 al netto delle eventuali penali. Miliardi da utilizzare per manutenzione strade e ferrovie, incentivazione mezzi elettrici e piste ciclabili, assetti idrogeologici, sanità ecc. Ci permettiamo di aggiungere: piano nazionale di eliminazione dell’amianto. Tra i 13 disastri finanziari e ambientali da scongiurare: Tav Torino Lione, Tav Terzo Valico, Tav Milano-Trieste, Tav Firenze, Mose di Venezia, Ponte sullo Stretto, le due pedemontane lombarda e veneta, l’autostrada Orte-Civitavecchia, porto off-shore di Venezia, tangenziale di Lucca, bretella Sassuolo-Campogalliano.

Clicca qui Andrea Carugati “Grandi opere, tutti i no del M5S”.

Manifestazione regionale contro le grandi opere.

Organizzata da No dal Molin, Comitati contro le grandi opere per la difesa dei Beni comuni. Piazza Matteotti – Vicenza ore 15,30 sabato 21 gennaio. Stop alla devastazione dei territori e al saccheggio dei beni comuni! Contro le guerre, le basi e le spese militari! Per l’acqua bene comune! Una sola grande opera: casa, reddito, diritti per tutti/e!

Chi di referendum colpisce (trivelle) di referendum perisce.

Sul numero di gennaio di “Tera e Aqua”, www.ecoistituto-italia.org ,diretto da Michele Boato:
Dopo 70 anni, come al Referendum del ’46, la Repubblica ha liquidato la Monarchia strisciante del Berlusconi-replicante. La Corte dei Conti smaschera l’imbroglio della Pedemontana Veneta.
Oltre il Mose. Vademecum per la Salvaguardia di Venezia e della sua laguna. L’idrovia Venezia-Padova. Progetto inutile e dannoso.

Qualche notizia dal Veneto: Tera e Aqua dic.2016 – gen. 2017

Ecco Tera e Aqua appena mandato in tipografia. Lo puoi già leggere (dal sito dell’Ecoistituto del Veneto) cliccando qui.
Ci troverai: commento e proposte post Referendum, una utile pagina su “oltre il Mose“, un primo affondo sull’idrovia Ve-Pd, la Corte dei conti che liquida la Pedemontana, e l’invito all’Epifania della Terra del 6 gennaio, la festa dell’Ecoistituto dell’8 gennaio (musica e teatro d’eccezione), la Benedizione degli animali di martedì 17 gennaio, una risposta all’altra incredibile proposta di D’Alpaos (oltre all’idrovia): una enorme diga sulla Piave a Falzè. Un breve diario sull’ultima salita in Palantina, a difesa del Cansiglio e una bella poesia sulla Piave e i baldi giovani di Pedalia.

5 marzo a Villar Focchiardo: controvertice dei movimenti internazionali che si battono contro le grandi opere. 8 marzo a Venezia manifestazione contro Renzi-Hollande.

A Venezia i Comitati No Tav Valsusa Terzo valico ecc., No Grandi Navi in Laguna, No Mose. Corteo dalla stazione di Santa Lucia fino a palazzo Ducale dove Hollande e Renzi vogliono firmare il protocollo per aprire i cantieri del tunnel di base di 57 chilometri in Valsusa (e intascare soprattutto il contributo europeo). Altro obbiettivo della manifestazione: no alla guerra, no ai campi di concentramento migranti.

Tera e Aqua di dicembre.

Il senso del presepe e l’invito alla FESTANNO NUOVO di domenica 27, La Marcia per il Clima, il Referendum No Triv, Gli alberi, l’iniziativa contro la caccia nel Bosco di Mestre e le BENEDIZIONI DEGLI ANIMALI di domenica 17 gennaio a Mestre e Venezia. Cansiglio, rischio aeroporto a Cortina, uccelli migratori e caccia a due passi dall’autostrada. Grandi navi: bugie economiche e ambientali. Ho raccolto, dopo Parigi, incredibili scosse razziste continua

TERA E AQUA ottobre e novembre 2015.

Se clicchi qui ti appare TERA e AQUA di ottobre-novembre 2015:
pag.1 “Qui non serviamo razzisti” pag.2 Domenica 15 nov. torniamo nella Foresta del Cansiglio pag.4 Mondiali di sci a Cortina? pag.5 Michele Serra sbeffeggia Sindaco e dintorni sulle Grandi Navi pag.5 Nuova strada a Mestre: il Comune ama gli allagamenti pag.6 Petizione veneta contro la combustione dei rifiuti, per riduzione, riuso e riciclo pag.7 350mila persone delle province di VI, PD, RO e VE bevono acqua inquinata da Pfas pag.7 Venezia, unica città europea non raggiungibile in bici o a piedi pag.8 breve resoconto di Gaia Fiera

Tera e Aqua di dicembre – gennaio.

-Il decreto Scassa Italia, una follia di grandi Opere dannose, trivelle davanti Venezia, Napoli e Amalfi, inceneritori, Autostrade inutili
– Settis: se Venezia muore all’ombra dei grattacieli
Alluvioni: un paese di asfalto e cemento
Lavoro verde: nei campi, artigianato, riuso, scuola,energia, mobilità
– Che fare alle elezioni regionali di primavera?
– VeneziaCambia2015: 7 regole per cambiare la politica
– Una firma per la Difesa civile non armata-proposta di legge di iniz. pop.
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