Friedrich Engels: La natura si vendica di ogni nostra vittoria.

Prosegue il dibattito avviatosi nel corso della recente conferenza (clicca qui il video) organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro. L’intervento del professor Maurizio Pallante è stato il clou della presentazione della “Class action contro Solvay” produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene.

L’equiparazione di Pallante del concetto di sviluppo-crescita nei due modelli di economia – capitalista e socialista – aveva suscitato un avvio di dibattito, idealmente proseguito poi da Peter Boyle riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, nonché Fabio Ciabatti. Vedi: 

Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo.

Il comunismo della decrescita.

Ora, ospitiamo al riguardo Renato Ramello che con Doriella Cavazzini cura una Newslettera dalla Valsusa apprezzata in tutta la penisola. Clicca qui.

Il comunismo della decrescita.

Riallacciandosi al servizio sul nostro Sito, Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo., potrebbe inserirsi nel dibattito il saggio di Fabio Ciabatti (clicca qui) sulla scia delle teorie di Kohei Saito, marxista giapponese che, nel suo  Marx in the Anthropocene: Towards the Idea of Degrowth Communism, argomenta il “comunismo della decrescita” presente nello sviluppo teorico di Karl Marx.

E’ questa una tesi senz’altro originale e radicale che si contrappone ai movimenti “verdi” che spesso si sono cullati nell’illusione di uno sviluppo sostenibile compatibile con il capitalismo, oppure, come sembrerebbe nella versione della “Decrescita felice” di Maurizio Pallante, hanno pensato l’ambientalismo come una sorta di terza via tra capitalismo e comunismo.

Secondo Saito, il superamento delle precedenti concezioni produttivistiche fu indotto in Marx dai vasti studi di geologia, chimica, mineralogia, botanica, e occupandosi di problemi come l’eccessiva deforestazione, il trattamento crudele del bestiame, lo sperpero delle fonti di energia fossili e l’estinzione delle specie, con un occhio attento all’agricoltura non capitalistica e ai sistemi di proprietà fondiaria. La natura presenta a qualunque società umana dei limiti che non possono mai essere oltrepassati, pena la catastrofe ecologica. Marx dunque pone la possibilità di un ricambio organico tra umani e natura che sia al contempo egualitario e ecologicamente sostenibile, che non richieda uno sviluppo indefinito delle forze produttive. Un’economia circolare. Un comunismo connotato dalla decrescita?

La domanda resta aperta. Fabio Ciabatti, come marxista, conclude: “Queste discussioni possono apparire il frutto di una oziosa acribia filologica, ma occorre notare come la posta in gioco sia politicamente significativa. Finché l’ambientalismo sarà sinonimo di una limitazione generalizzata dei consumi in nome della sostenibilità ecologica difficilmente potrà diventare una prassi generalizzata delle classi subalterne in un mondo caratterizzato da una enorme sperequazione nella distribuzione della ricchezza. Per vincere la battaglia nel territorio conteso dell’immaginario collettivo occorre mettere in campo una concezione completamente diversa di benessere sociale che, basandosi sull’idea di ricchezza comune, sappia coniugare equità sociale e rispetto dei limiti naturali”.

Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo.

Nel corso della recente conferenza (clicca qui il video)  organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro, l’intervento del professor Maurizio Pallante  è stato il clou della presentazione della Class action contro Solvay: produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene, emblematiche e cardine (si trovano ovunque, in padelle, contenitori alimentari, acqua di rubinetto,  tessuti impermeabili eccetera) di questo modello di sviluppo pur determinando a livello planetario  un disastro ecologico e sanitario epocale.

Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, nel suo intervento aveva rimarcato la necessità di un nuovo modello di economia -“la conversione economica dell’ecologia”- che abolisca il concetto di sviluppo, che è incompatibile con la vita del pianeta, in quanto sia il capitalismo che il socialismo si sono posti la crescita della produzione delle merci come obiettivo dei loro modelli di economia, con vittoria dell’economia di mercato sull’economia pianificata, del capitalismo sul socialismo.

L’equiparazione dei due modelli aveva suscitato nella conferenza un avvio di dibattito, che idealmente viene qui riproposto (clicca qui) da Peter Boyle, il quale, riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, se da un lato sprona la sinistra a  prendere sul serio l’idea della decrescita, dall’altro afferma che  l’ecologia non era una considerazione secondaria per Karl  Marx, ma al centro della sua analisi del capitalismo, della sua critica alla ricerca cronica della illimitata  crescita economica da parte del capitalismo. Insomma, Marx avrebbe capito che il comunismo avrebbe portato sia abbondanza che decrescita: ristrutturando radicalmente l’economia per dare priorità ai bisogni sociali e alla sostenibilità ecologica, sarebbe possibile migliorare la vita della maggioranza anche riducendo la produzione. Questa visione di una società post-capitalista è comune a Maurizio Pallante?

Basta Pfas: conferenza 6 luglio a Torino.

Il Dossier del Movimento di Lotta per la salute Maccacaro

Pfas e decrescita felice. La class action contro Solvay.

GIOVEDI’ 6 LUGLIO ORE 20,30

CIRCOLO VALPIANA VIA LE CHIUSE 14 TORINO

PFAS, calamità mondiale, un rischio invisibile per la nostra salute.

Relazioni di

Vincenzo Cordiano, pres. ISDE Medici per l’ambiente Veneto:

“Minaccia eterna alla biodiversità planetaria. Emergenza sanitaria in Italia per questi killer indistruttibili” 

Vittorio Spallasso, avvocato:

“La tutela legale delle Vittime del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo”

Maurizio Pallante, presidente Sostenibilità Equità Solidarietà:

“L’assurdità di un’economia fondata sulla crescita della produzione di merci: che non crea sviluppo del benessere, anzi la distruzione dell’ecosistema” 

Coordina Lino Balza – Movimento di lotta per la salute Maccacaro

Segue dibattito.

Introduce e modera Andrea Bulgarelli, coordinatore del Gruppo di Lavoro su Ambiente, salute e sicurezza del lavoro del CIVG

Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia

“Sostenibilità” è l’opposto di “Sviluppo sostenibile”.

Il libro “L’imbroglio dello sviluppo sostenibile” di Maurizio Pallante ha vinto il premio Atlante, categoria Narrazioni, promosso dal Circolo dei lettori di Torino, una prestigiosa istituzione culturale della città. La parola «sostenibilità» e la locuzione «sviluppo sostenibile» esprimono lo stesso concetto o invece due concetti opposti? Nel libro si susseguono tutte le domande e le relative risposte su questo tema che Pallante dall’ ormai lontano 2005 sta sviluppando sulle teorie dell’economista Serge Latouche, coniando la locuzione “decrescita felice”. Un’idea eretica e fortunata che non prevede affatto che si torni a vivere in gelide spelonche azzannando coste di sedano e spostandoci su monopattini solari. Il sinonimo di «sostenibilità» infatti è «conversione economica dell’ecologia». Leggi un estratto del libro  Indice del libro 

Lo “sviluppo sostenibile” è un imbroglio.

Nei Movimenti è ancora forte  la spinta a costruire un nuovo soggetto politico alternativo all’attuale pletora dei partiti e all’astensionismo. Però, sul piano dei contenuti, c’è chi auspica per “un nuovo modello di sviluppo”, cioè ribadisce l’idea che il fine dell’economia  è lo sviluppo. Invece, la causa dei problemi ambientali e sociali -dunque politici- è proprio la finalizzazione dell’economia allo sviluppo. Dunque ciò di cui c’è bisogno è un “nuovo modello di economia”, cioè economia non finalizzata allo sviluppo ma alla compatibilità con i limiti della sostenibilità ambientale. Detto in altre parole: non c’è futuro per l’umanità se si punta ad uno sviluppo economico, perché  lo sviluppo consuma più risorse riproducibili di quelle rigenerate annualmente dalla fotosintesi clorofilliana (l’overshoot day l’anno scorso è stato il 29 luglio) ed emette più anidride carbonica di quella che la fotosintesi clorofilliana sintetizza. Insomma, è necessario abbandonare la finalizzazione dell’economia allo sviluppo. Su questa base si può veramente costruire “un nuovo soggetto politico alternativo, per un modello alternativo di economia e di politica”.

Altrimenti, avverte Maurizio Pallante, lo “sviluppo sostenibile” è un imbroglio.  Chi usa questo termine: imbroglia o è imbrogliato. Pallante,  fondatore del Movimento per la Decrescita Felice,  lo dimostra con un libro che presenterà prossimamente: clicca qui.

Venerdi’ 31 Marzo ore 21.00, via Chiesa 73 (villa comunale), Cantalupa

Presentazione del libro:

L’ IMBROGLIO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

di MAURIZIO PALLANTE (Lindau)

” Una società che ormai basa la propria economia sulla continua produzione di beni in gran parte superflui e sul loro consumo sfrenato, come può pensare di conciliare la crescita economica, seppur calmierata, con una diminuzione di inquinamento e sovrautilizzo di risorse naturali?”

L’Autore sarà intervistato da SOFIA D’AGOSTINO, Vice Direttore del settimanale L’Eco del Chisone

La negazione dell’ambientalismo.

Polemico il libro di Maurizio Pallante, contro coloro che detengono le leve del potere economico e politico e cercano di far credere che si stanno impegnando per contrastare la crisi ecologica, mentre fanno il contrario  confondendo le idee con slogan che apparentemente sono ambientalisti, e in realtà sono la negazione dell’ambientalismo. Ma anche un monito agli ambientalisti storici affinché smascherino questi imbrogli e indichino le proposte politiche, economiche e culturali, di cui è ricco il libro, che consentono di evitare l’estinzione della specie umana, aprendo una fase storica più evoluta di quella che stiamo vivendo. Insomma, il concetto di sviluppo sostenibile non è forse la negazione della sostenibilità? La biosfera può continuare a sostenere lo sviluppo economico? Clicca qui l’autore.

Maurizio Pallante al Reggio Calabria Film Fest.

Si parla di Cambiamento climatico con Maurizio Pallante al  Green Talk organizzato in collaborazione con SAVE YOUR GLOBE per il Green Day della XVI edizione del Reggio Calabria Film.  Il talk show condotto da Elena Presti presso il Waterfront cittadino e patrocinato dall’Ordine provinciale dei dottori agronomi e dei dottori forestali e da SEquS, si intitola “Cambiamento climatico e transizione ecologica – Ultima chiamata” e prende spunto proprio dal libro “Ultima chiamata” del prof. Maurizio Pallante. Libro  sarà presentato per l’occasione alla presenza dell’autore, noto per le numerose pubblicazioni a tema economico, sociale ed ambientale e per essere stato il fondatore del Movimento della decrescita felice.  Clicca qui.

Decrescita felice non è recessione.

Maurizio Pallante risponde a Matteo Renzi: “Chi deve abbassare gli occhi davanti a un cassintegrato e a un imprenditore cui è stata respinta in banca una richiesta di fido è Lei, sono i Suoi illustri collaboratori e i Suoi illustri predecessori, perché sulla crescita avete fatto solo delle grandi chiacchiere, a Lei sulle chiacchiere non La batte nessuno. Clicca qui.