La bonifica della ex Miteni di Trissino, sanzionata dal tribunale e pagata dall’inquinatore, sembra sulla falsariga di quella mai realizzata dalla Solvay di Spinetta Marengo malgrado sentenza di Cassazione. Innanzitutto, in entrambi i casi i reati sono stati dalla magistratura sminuiti a colpa (negligenza e imprudenza) invece che aggravati in dolo (precisa e cosciente volontà di compiere un’azione criminosa). Poi aggiungi che la (blanda) condanna si fermerebbe ai pesci piccoli (direttori lautamente pagati allo scopo) e lascia liberi proprio gli squali amministratori che pur avrebbero in saccoccia la rimpinguata borsa per risarcire i danni e i costi di bonifica. Ciò si ripeterà ad Alessandria nel processo-bis che sta per avviarsi. Però, mentre ad Alessandria sarebbe chiaro chi dovrebbe pagare (Solvay), nel processo di Vicenza la situazione è complicata dal fatto che lo stabilimento, che sta ancora con Pfas contaminando -senza bonifica- tre intere province del Veneto, è stato semi smantellato e rivenduto a indiani (irreperibili in Italia) a seguito del pilotato fallimento della Miteni (tanto milionaria quanto nullatenente). Difficile immaginare nel processo in corso un adeguato risarcimentoda parte dei marginali imputati in caso di condanna. Il disastro ecosanitario resterà sulla pelle e sulle spalle della collettività. Clicca qui.
Un ennesimo delitto perfetto da aggiungere alle 508 pagine del libro “Ambiente Delitto Perfetto.
Blogger censura la libertà di espressione e d’informazione (Art. 21 Costituzione italiana) (Art. 11 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea). Così si giustifica: “Abbiamo ricevuto una richiesta di revisione per il tuo post intitolato ‘Contestata la Giuria del Premio Acqui Ambiente’.Abbiamo stabilito che viola le nostre norme e dal Blog abbiamo eliminato il post”.
Chi ha chiesto la revisione? Quale violazione? Cliccando qui, ognuno può leggere la “contestazione” in oggetto, che fu ripresa dagli organi di informazione dell’epoca. I fatti risalgono addirittura al 2017, quando la selezione di otto finalisti operata dalla Giuria della XI edizione del “Premio letterario biennale 2016-2017 Acquiambiente” rappresentò una scelta culturale e politica in netta contraddizione con lo spirito che lo costituì nel 1997. Ebbene, ognuno può leggere che trattasi di opinabile quanto pertinente quanto legittima critica. Che, però, si estendeva a quella sfera politica (e qui casca l’asino) oggi quanto mai in auge. Ci chiedevamo: “Fino a che punto affonderà l’impronta politica e culturale sempre più marcata che sta dando ai Premi Acqui Storia e Ambiente l’assessore alla cultura Carlo Sburlati politico di lungo e controverso corso?”.
Considerate, scrivemmo sui giornali, che col Premio Acqui Ambiente sono passati da una chiara caratterizzazione anticapitalista del premio ad una altrettanto chiara rappresentazione non conflittuale, conservatrice del sistema: il premio è stato politicamente e culturalmente snaturato, ha perso ogni ispirazione a Ken Saro Wiwa e alle lotte della Valle Bormida. Il patron Carlo Sburlati ha condotto analoga operazione fatta col Premio Acqui Storia, al quale ha stravolto la genesi antifascista. D’altronde Sburlati non ha mai nascosto le sue simpatie nostalgiche per il fascismo, anzi filonaziste (celebrazione del romeno Codreanu). La sua lottizzazione per palesi fini politici ha sfigurato il Premio Storia e offeso la memoria dei morti della Divisione Acqui a Cefalonia, ai quali Marcello Venturi dedicò il Premio: quale vera e propria manifestazione antifascista! ALLA VIGILIA DEL 25 APRILE QUESTE VERITA’ VANNO DETTE CON FORZA.
Infatti, contro Sburlati e Premio Acqui, con noi si scagliò (clicca qui) l’Associazione nazionale Divisione Acqui, di cui fanno parte reduci e parenti delle vittime dell’eccidio nazista di Cefalonia del 1943 (11mila morti): “Nelle giurie di Sburlati trovano posto diversi giornalisti, intellettuali e accademici di destra, vicini ad Alleanza nazionale o quantomeno non davvero «simpatizzanti» per la lotta di Liberazione. An, del resto, è il partito di Sburlati, un ginecologo che non ha mai nascosto le sue simpatie nostalgiche per il fascismo…”.
D’altronde i Premi di Acqui Terme, dopo la “svolta Sburlati”, erano stati più volte contestati a sinistra. A cominciare da Giorgio Nebbia che si dimise per protesta dalla giuria (clicca qui).
Noi, oggi, contro la censura di Blogger, rivendichiamo il nostro antifascismo.
Irraggiungibile esempio di uomo, ecologista, scienziato, docente, educatore, politico a sinistra, divulgatore del sapere davvero per tutti (con migliaia di articoli, dossier, relazioni), il professor Nebbia è stato per molti decenni un crocevia di lotte ma anche di proposte, di studi ma anche di applicazioni. Si è messo disposizione non solo di lotte di carattere nazionale e mondiale, ma anche di una miriade di associazioni, comitati e cause «minori». Ne davano conto tre anni fa, per il suo novantesimo compleanno, diversi ambientalisti, attivisti, studiosi autori del libro collettivo Per Giorgio Nebbia. Ecologia e giustizia sociale (Fondazione Micheletti, 2016). Lo ricordiamo in quell’ultimo abbraccio in Senato a Roma. La sua prefazione è il capitolo più importante del nostro libro.
Un’indagine epidemiologica, un’analisi delle sostanze sprigionate nell’aria, uno studio sulle iniziative per la mobilità sostenibile: sono tre le consulenze tecniche ordinate dalla procura di Torino nell’inchiesta della magistratura sulle responsabilità della pubblica amministrazione per l’inquinamento urbano. Gli specialisti prenderanno in esame la situazione di altre città italiane e anche di altri Paesi. Sarà un passaggio importante per capire se le misure adottate dagli amministratori torinesi e piemontesi sono state sufficienti.
Ad esempio, sul piano sia giuridico che scientifico fa ancora scalpore ad Alessandria, come narrato da “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza prefazione di Giorgio Nebbia, l’escamotage del PM e l’archiviazione-prescrizione-assoluzione del GIP del procedimento penale da noi promosso contro il sindaco.
Dopo ventidue anni la rivista fondata da Giorgio Nebbia e Pier Paolo Poggio, “altronovecento”, si presenta in una veste grafica del tutto rinnovata. Questa piccola rivoluzione, peraltro, coincide con la ricorrenza del quarantesimo anniversario della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, della quale “altronovecento” è la prestigiosa proiezione a livello nazionale, raccogliendo i contributi di innumerevoli studiosi e ricercatori e riscontri significativi non solo in ambito accademico. Clicca qui la presentazione.
<<Il Movimento per la pace ‘seconda potenza mondiale’ sbaragliato nella ‘terza guerra mondiale’>>: così titola un capitolo di “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia **, che in 518 pagine di esempi analizza la fase storica che caratterizza i Movimenti popolari italiani: dal fallimento del Movimento operaio degli anni ’80 il cui patrimonio -di partecipazione conflitto protagonismo di massa democrazia dal basso- risorge con l’ascesa dei Movimenti ecologisti e pacifisti, fino alla sconfitta epocale dello stesso ecopacifismo paradossalmente all’indomani della grande vittoria dei referendum acqua-nucleare del 2011. Dunque in questa sconfitta furono definitivamente appiattiti in Italia anche i vacillanti Movimenti pacifisti, che nel 2003 (come ricorda Fabrizio Burattini: clicca qui) avevano pur raggiunto l’apice internazionale, al punto che il New York Time li aveva definiti “la seconda potenza mondiale”. Dopo di che è proseguita con Afghanistan Iraq ecc. la “terza guerra mondiale”, come l’ha definita papa Francesco, che si combatte in tante ancor più sanguinose guerre locali. In Italia appresso le grandissime e memorabili, quanto perdenti, manifestazioni No Dal Molin, contro la guerra c’è stato “un calo di interesse pauroso” commenta sul libro Alex Zanotelli che però annuncia di non demordere soprattutto avendo dopo i D’Alema di fronte i Renzi e le Pinotti. Altrettanto fiducioso nella resistenza Mao Valpiana che assicura: “Il movimento pacifista e non violento persegue una propria strategia, anche contro il terrorismo, conduce le proprie campagne, costruisce e allarga reti di relazioni, agisce dentro i conflitti reali”. Troppo ottimismo?
** Il libro è stato stampato in un migliaio di copie a spese degli autori e il ricavato è stato interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma.
Giorgio Nebbia festeggiato in Senato per il suoi preziosi novanta anni.
Giorgio Nebbia ha costruito dai primi anni Settanta in poi, pezzo dopo pezzo, il più ricco corpus di scritti di storia ambientale realizzato in Italia, contraddistinto da un esemplare equilibrio tra rigore, chiarezza e leggibilità. Un corpus che attende ancora di essere adeguatamente valorizzato dagli storici ma che merita di essere conosciuto e utilizzato ben al di là dei confini accademici tanto più che esso è rivolto anzitutto alla società civile nel senso più ampio.
L’antologia di 434 pagine che costituisce il quaderno n. 4 della rivista telematica “altronovecento” è composta da 54 articoli e saggi scelti tra gli oltre 350 scritti di storia ambientale pubblicati da Nebbia. L’opera è suddivisa in sette sezioni tematiche che comprendono tra l’altro la storia delle merci, dei rifiuti e delle frodi, quella delle neotecniche come la dissalazione e l’energia eolica, l’analisi in chiave ecologica di ampie fasi o di importanti processi storici, la storia dell’ambientalismo e dei suoi protagonisti, i rapporti tra ecologia e marxismo e, ultima ma non meno importante, la problematica della conoscenza storica in sè: archivi, memoria, uso della storia. Clicca qui.
Dopo 20 anni, ennesima pietra tombale da parte della Cassazione sul processo amianto del Petrolchimico di Mantova per la morte di 72 operai per tumori professionali. Per l’ennesima volta la motivazione della sentenza è che la relazione causa-effetto non è stata dimostrata, al di là di ogni ragionevole dubbio. Unici beneficiari gli avvocati mentre per i risarcimenti alle Vittime la migliore via sarebbe il ricorso in sede civile. Infatti questi processi in sede penale, alcuni avviati da oltre 10 anni, hanno tutti la stessa conclusione, prevedibile prossimamente a Novara e a Napoli per l’Eternit bis, a Lecce per l’Ilva di Taranto, a Milano per il Teatro Scala, e per un’altra trentina in tutta Italia. Ingrosseranno il volume di “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
Vito Totire commenta la sentenza d’Appello con assoluzioni “per non aver commesso il fatto». Clicca qui. AEA – l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute- ricorre in Cassazione, grazie al patrocinio gratuito dell’avvocato. Con qualche aspettativa favorevole? Lo fa per dovere, “per amore di verità e giustizia”. La comprendiamo, il nostro pessimo giudizio sulla giustizia in campo ambientale resta quello documentato in “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
Ennesima assoluzione. Senza colpevoli e senza risarcimenti in Cassazione per la morte di 12 lavoratori dell’Olivetti di Ivrea. Prosciolti i 13 imputati, da Carlo e Franco De Benedetti all’ex ministro Corrado Passera. Una storia già scritta in “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
Come invece si affronta l’emergenza amianto fuori dalle aule giudiziarie: clicca qui il report di Vito Totire portavoce Aea-associazione esposti amianto e rischi per la salute.
Definito “ecologista anticapitalista” avendo affermato che «gli effetti negativi dei cambiamenti climatici potrebbero essere contenuti con una limitazione delle attività inquinanti, ma qualsiasi tentativo in questa direzione è finora fallito perché danneggia potenti interessi economici, gli affari, le finanze, le imprese, i produttori di petrolio e di energia o gli sfruttatori delle terre agricole e delle foreste.» clicca qui.
“L’unica cosa che ha permeato tutta la mia vita è stata l’amore per qualunque cosa e anche per le persone (Dio mi perdoni, per quasi tutte) che ho incontrato. Qualcuno mi chiede che cosa penso di me e io dico che nella mia esistenza ho avuto due amori (come cantava Josephine Baker), uno è la Gabriella e l’altro la merceologia. Alla Gabriella, che mi ha lasciato alcuni anni fa, devo tutto perché mi ha sostenuto è sopportato per 54 anni di matrimonio felice, sempre vicino a me, sempre silenziosa è discreta, pronta a “fare” le bibliografie, a rileggere quello che scrivevo, conosceva l’italiano meglio di me, a correggere le bozze. Poi mi ha regalato un figlio, Mario, che ora ha 60 anni e che poi si è sposato con un’altra Gabriella e insieme mi hanno dato un altro regalo, mia nipote Silvia. Come vedete la mia vita è stata sempre piena di cose buone. Talvolta mi sono anche arrabbiato, e me ne scuso, ma nell’insieme credo che il filo conduttore sia stato la grande ricchezza di amore che ho ricevuto dai miei studenti universitari, dai miei colleghi e amici, dalla mia famiglia. A tutti dico grazie e auguro, con tutto il cuore, una vita bella come la mia. Poi faccio un augurio anche a me stesso, con le parole di Marcello Marchesi, “che la morte mi trovi vivo”.Giorgio Nebbia
Queste parole, che abbiamo ascoltato festeggiandolo in Senato per il suo novantesimo compleanno (clicca qui), pensiamo siano state anche il suo estremo pensiero, che fa riflettere anche il non credente. Sempre a maggio 2016, nell’aula magna del liceo Balbo di Casale Monferrato, prima le autorità in Skype e soprattutto il giorno dopo i giovani studenti benché addirittura in registrazione, avevano lungamente applaudito la sua “lectio magistralis”, lezione di scienza e di vita: clicca qui il video. Non è dunque -per tutti- un commiato ad uno dei fondatori dell’ambientalismo italiano, bensì Giorgio ci resta vivo e attuale come riferimento umano e politico quale docente universitario, pioniere di ricerche, divulgatore di un numero incredibile di libri e articoli, poderoso archivista, militante infaticabile, sempre disponibile per ogni impegno sociale e politico volto all’ambiente e alla pace, affabile e ironico e di una gentilezza innata. Un maestro capace di coniugare l’ecologismo scientifico con la necessità della giustizia sociale, il rigore tecnico con la spinta utopica, il marxismo e la religione con l’ecologia. Una eredità straordinaria. Un modello esemplare per i giovani. In più, noi abbiamo perso un amico. Barbara Tartaglione e Lino Balza “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”.
Sono il figlio di Giorgio Nebbia e rispondo a nome suo.
Vi ringrazio per le belle parole e per condividere il nostro lutto.
Il nostro dolore è alleviato dal vedere per quante persone Papà èstato importante e quante persone lo hanno ascoltato ed apprezzato.
Se papà lo vedesse (e io sono sicuro che lo vede) ne sarebbe contento.
Tra i fondatori dell’ambientalismo italiano, della scienza ecologica. Un riferimento umano e politico quale docente universitario, pioniere di ricerche, divulgatore di un numero incredibile di libri e articoli, poderoso archivista, militante infaticabile, sempre disponibile per ogni impegno sociale e politico volto all’ambiente e alla pace, affabile e ironico e di una gentilezza innata. Un maestro capace di coniugare l’ecologismo scientifico con la necessità della giustizia sociale, il rigore tecnico con la spinta utopica, il marxismo e la religione con l’ecologia. Una eredità straordinaria. Un modello esemplare per i giovani.
L’ultimo video è stato in aprile 2016 con collegamento Skype dal liceo di Casale Monferrato sull’amianto: una lectio magistralis (clicca qui). L’ultimo abbraccio fisico è stato in Senato quando, il 10 maggio 2016, abbiamo festeggiato i suoi novant’anni. ( clicca qui). Gli interventi sono stati raccolti dalla Fondazione Micheletti nel libro “Per Giorgio Nebbia. Ecologia e giustizia sociale”. Ultimamente non rispondeva più al telefono, non ci ha ringraziato per la consueta confezione di biscotti Krumiri, ahimè abbiamo pensato a qualcosa di grave. Ci mancherà la sua amicizia, che ci aveva degnato anche con la prefazione al nostro libro “Ambiente delitto perfetto”, prefazione che da sola vale più delle restanti 500 pagine del volume.
Barbara Tartaglione e Lino Balza “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”
Sono esemplari le sue parole a conclusione del Convegno in suo onore in Senato:
L’unica cosa che ha permeato tutta la mia vita è stata l’amore per qualunque cosa e anche per le persone (Dio mi perdoni, per quasi tutte) che ho incontrato. Qualcuno mi chiede che cosa penso di me e io dico che nella mia esistenza ho avuto due amori (come cantava Josephine Baker), uno è la Gabriella e l’altro la merceologia. Alla Gabriella, che mi ha lasciato alcuni anni fa, devo tutto perché mi ha sostenuto è sopportato per 54 anni di matrimonio felice, sempre vicino a me, sempre silenziosa è discreta, pronta a “fare” le bibliografie, a rileggere quello che scrivevo, conosceva l’italiano meglio di me, a correggere le bozze. Poi mi ha regalato un figlio, Mario, che ora ha 60 anni e che poi si è sposato con un’altra Gabriella e insieme mi hanno dato un altro regalo, mia nipote Silvia. Come vedete la mia vita è stata sempre piena di cose buone. Talvolta mi sono anche arrabbiato, e me ne scuso, ma nell’insieme credo che il filo conduttore sia stato la grande ricchezza di amore che ho ricevuto dai miei studenti universitari, dai miei colleghi e amici, dalla mia famiglia. A tutti dico grazie e auguro, con tutto il cuore, una vita bella come la mia. Poi faccio un augurio anche a me stesso, con le parole di Marcello Marchesi, “che la morte mi trovi vivo”.
Nella foto di repertorio, coadiuvato dal futuro capogruppo Lega alla Camera (Riccardo Molinari) e dal futuro sindaco di Alessandria (Gianfranco Cuttica), il futuro esperto per la sicurezza nazionale Matteo Salvini insegna ai dirigenti Solvay come si tiene in sicurezza la fabbrica di Spinetta Marengo. Il direttore Stefano Bigini gli mostra il libro “Ambiente Delitto Perfetto”, prefazione di Giorgio Nebbia (che nessuno dei presenti mostra di conoscere). Il capo del personale Paolo Bessone gli chiede l’espulsione dall’Italia degli autori Barbara Tartaglione e Lino Balza.
Il secondo grado per 32 imputati del disastro che nel 2009 provocò 32 morti. Non solo sarà “cancellato” il reato di incendio colposo, ma, se la corte non dovesse riconoscere l’aggravante del disastro sul lavoro, cadranno pure l’omicidio colposo plurimo e le lesioni gravi e gravissime. Intanto il dispositivo anti-deragliamento è ancora “facoltativo”, dopo 10 anni nulla è cambiato in tema di sicurezza. Un altro capitolo da aggiungere su “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518. Tutti processi che ingrassano solo gli avvocati. Clicca quiIlaria Lonigro.
Sei milioni di cittadini sopportano un rischio di mortalità maggiore del 15% rispetto alle medie regionali. Chi ha inquinato non paga: assolto o prescritto. Il funzionamento della Giustizia in campo ambientale è analizzato in “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, terza edizione pagg. 518.
In primo grado il processo penale è durato 10 anni per i 3 prescritti dirigenti accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime a 10 operai. Per il risarcimento dei quali occorrerà attendere il processo civile. Altri 6processi a Palermo sono in corso (di prescrizione) per il decesso di centinaia di operai ammalatisi di mesotelioma pleurico e asbestosi.
Insomma, ennesimo capitolo da aggiungere a “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518 terza edizione. La sottoscrizione dei libri, editi dagli autori, è interamente devoluta alla Ricerca della Cura del mesotelioma.
In merito alle proposte del neo Nobel per l’economia, William Nordhaus, per attenuare le cause dei cambiamenti climatici (surriscaldamento globale), Giorgio Nebbia esprime un commento critico: “Finora nessun rimedio della scienza economica o della tecnica ha mostrato di essere efficace nell’attenuare la crisi climatica… se si volesse rallentare l’aumento della concentrazione di gas serra nell’ atmosfera che sta portando ad un riscaldamento planetario crescente, occorrerebbero misure drastiche tali da compromettere la base stessa dell’economia, il dogma della crescita. Alcuni credono che una qualche attenuazione si potrebbe ottenere con energiche azioni sui consumi in modo da diminuire quelli dei paesi ricchi e spreconi pur assicurando un minimo decente livello di vita ai poveri. E’ un po’ quello che ripete l’enciclica ‘Laudato si’, ma a Papa Francesco pochi governanti danno retta, non è mica un premio Nobel”. Clicca quiGiorgio Nebbia.
Si terrà a Taranto, nella sede della più grande acciaieria d’Europa, dal 20 al 26 agosto e avrà l’obiettivo di formare 20 giovani attivisti nel campo della comunicazione sociale a comprendere i meccanismi chiave della in-giustizia ambientale e a trovare forme innovative ed efficaci per raccontarle al grande pubblico. La scuola è organizzata da Mani Tese in collaborazione con Peacelink, Centro Giustizia, Pace e Integrità del Creato e Genitori Tarantini ed è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Per iscrizioni: ecg@manitese.it. Raccomandiamo come testo “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia (al quale si potrebbe chiedere una lectio magistralis)
Sentenza definitiva della Cassazione a favore della Pirelli di Milano e contro 11 operai. Altro capitolo da aggiungere al libro “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione Giorgio Nebbia, pagg. 518). Questi processi in sede penale non risarciscono né le Vittime né l’Ambiente, trascinati per anni fino al terzo grado servono solo a impinguare schiere di avvocati adepti di Sisifo.
A Cremona assemblea nazionale dei Comitati antinucleare
Clicca qui il commento del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Diverso il commento (clicca qui lo stralcio) contenuto nel libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
Due straordinari patrimoni della storia del lavoro e della tutela della salute e dell’ambiente, il più grande archivio dell’ambientalismo italiano. Le due strutture sono minacciate di sfratto dal Comune di Brescia che ha venduto a dei privati. Appello per difendere il loro futuro. Clicca quiGiorgio Nebbia
Sarà l’anno buono? L’Afeva (l’associazione dei familiari delle vittime) ne chiede il varo entro maggio. Quanti malati, che avevano accolto con speranza l’annuncio della ricerca tra partner così autorevoli, sono morti nel frattempo? E quanti coloro che due anni fa erano vivi e ignari, nel frattempo si sono ammalati? Clicca quiSilvana Mossano. Abbiamo effettuato un altro versamento di euro 110,00 alla Ricerca della Cura del Mesotelioma. I nostri libri stampati a spese degli autori, “Ambiente Delitto Perfetto “di Barbara Tartaglione e Lino Balza terza edizione prefazione di Giorgio Nebbia, nonché “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” volume secondo (il primo è esaurito), infatti possono essere spediti a chi ne fa richiesta a balzamd@gmail.com accompagnata da sottoscrizione che devolveremo interamente alla Ricerca.
Segnaliamo l’uscita del n. 35 della rivista on line della Fondazione Luigi Micheletti, “Altronovecento“, con la monografia “Sinistra ed ecologia in Italia 1968-1974”, di cui sono autori Catia Papa e Michele Citoni. Clicca qui
Il Movimento per l’acqua a dieci anni dalla sua nascita ha prodotto (scaricabile al link) un documento per definire a 360° la cornice dentro cui si muove il suo percorso. Clicca qui un commento critico “Una sconfitta epocale” tratto da “Ambiente Delitto Perfetto” (Lino Balza – Barbara Tartaglione. Prefazione di Giorgio Nebbia. Pagg. 518. Terza edizione).
Giorgio Nebbia (clicca qui) analizza le cause (le attività umane) delle “bizzarrie” climatiche: l’alternarsi di siccità e allagamenti, e stigmatizza in particolare le responsabilità politiche che determinano le alluvioni e le distruzioni. Denuncia che un Servizio Idrogeologico Nazionale sarebbe, esso sì, la “grande opera” che necessita all’Italia, in grado di evitare disastri umani e costi economici. Anzi creerebbe migliaia di posti di lavoro.
Venerdì 27 ottobre, alle ore 17 a Roma, sala piccola Protomoteca, Campidoglio con l’invito alla presentazione del libro QUELLI DELLE CAUSE VINTE Manuale di difesa dei beni comuni Dialogheranno con l’autore, Michele Boato: Pinuccia Montanari (Assessora all’Ambiente di Roma) Fulco Pratesi (fondatore e presidente onorario WWF Italia) Marinella Correggia e Marina Forti (giornaliste e scrittrici) Giorgio Nebbia (con un intervento scritto) Anna Ciaperoni(vicepresidente AIAB) Cristiana Mancinelli Scotti (Forum Salviamo il Paesaggio) Livio Giuliani (matematico e fisico) Matilde Fracassi (Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie) Carlo Alberto Pinelli (Mountain Wilderness) protagonisti di alcune delle 81 vicende raccolte nel volume. Il libro, edito dall’Ecoistituto del Veneto, è di 250 pagg. e costa solo 5 euro. (clicca qui)
Una recensione di Michele Boato sul numero di Gaia di ottobre: “E’ un ottimo volume di 520 pagine scritto e pubblicato da Lino Balza e Barbara Tartaglione, con l’introduzione di Giorgio Nebbia, maestro (novantenne ma molto attivo) dell’ambientalismo, che loda questa iniziativa storico-editoriale, perché permette di non disperdere il patrimonio di molte lotte piemontesi, condotte in fabbrica e fuori, come fa la Fondazione Micheletti di Brescia, a cui Nebbia collabora”. (continua) Il libro va richiesto a: linobalzamedicinadem@gmail.com. La sottoscrizione è interamente devoluta Ricerca per la cura del mesotelioma.
Un giudizio di Giorgio Nebbia“Ho appena ricevuto il tuo bel libro, anzi il primo volume, con la storia del tuo impegno giornalistico e delle riviste e giornali, nati, vissuti più o meno a lungo, poi in parte scomparsi a cui hai collaborato. Considero molto importante questa storia che chiamerei “minore” non perché sia meno importante ma perché è sommersa e quasi sconosciuta nel gran chiasso di cose frivole dei nostri tempi. Nel libro non parli soltanto di te e del tuo lavoro; dalle pagine emergono vari episodi della storia dell’industria italiana, delle speranze e delle delusioni, episodi di lotte popolari narrate attraverso la seconda metà del Novecento”.
Sì, secondo il libro “Ambiente Delitto Perfetto” (Terza edizione, prefazione di Giorgio Nebbia, copia da richiedere a linobalzamedicinadem@gmail.com ). No, secondo Luca Martinelli (continua)
Il presidente canadese Trudeau a Roma per promuovere il CETA: la società civile si mobilita per chiedere al Parlamento di respingere entrambi gli accordi dannosi per l’ambiente e l’economia. Clicca quiCampagna Stop TTIP Italia. Clicca qui la relazione di Lino Balza all’Università di Genova, Facoltà di Scienze Umanistiche. Clicca qui il video in omaggio a Giorgio Nebbia.
Raccolta firme affinché il Parlamento italiano dia mandato al governo di aderire alla convenzione per l’eliminazione delle armi nucleari in corso di discussione presso le Nazioni Unite. Primo firmatario Giorgio Nebbia. Clicca qui.
E’ nei processi della loro produzione, nell’uso che ne viene fatto e nei processi di eliminazione dei rifiuti. Se si vuole rallentare gli effetti nefasti degli inquinamenti e dei mutamenti climatici bisogna agire sulla modificazione tecnologica delle merci esistenti, sulla diminuzione della massa delle merci usate e sprecate nei paesi ricchi, perché i paesi poveri di più merci avranno bisogno, se non altro per uscire dal buio della miseria e delle malattie. Clicca quiGiorgio Nebbia.
Questa pubblicazione, tratta dall’omonimo seminario, in collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza Università di Roma e il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA), disamina il complesso tema dei conflitti socio-ambientali e della partecipazione democratica dei cittadini nei processi decisionali finalizzati alla gestione del territorio e delle risorse naturali. Interventi di Giorgio Nebbia, Marianna Stori, Giovanni Ruocco. Luca Scuccimarra, Marica Di Pierri, Giovanni Moro, Fabio Giglioni, Alessandro Beupcke, Renato Grimaldi, Pietro Dommarco. Clicca qui.
Clicca quiAlfonso Navarra che ci aggiorna sulle Petizioni, seguite al testo originario di Giorgio Nebbia con i contributi di Angelo Baracca e altri. Segue anche l’informazione di Elio Pagani su come si sta muovendo la Rete italiana disarmo.
Il testo raccoglie le testimonianze del Convegno in Senato in occasione del 90° compleanno dello scienziato, tra cui l’intervento di Barbara Tartaglione: “Giorgio Nebbia e Medicina democratica” clicca qui. Per ricevere il libroclicca qui
E’ in corso di stampa, è possibile prenotarlo e riceverlo con una sottoscrizione minima di 10 euro. In copertina i nomi di coloro hanno offerto il loro contributo all’evento che si è tenuto in Senato a Roma il 10 maggio scorso, tra cui Barbara Tartaglione. Di seguito indichiamo i riferimenti a cui rivolgersi: Fondazione Luigi Micheletti Via Cairoli 9 – 25122 Brescia (Italia) Tel. 030 48 578 – Fax: 030 45 203 Email: micheletti@fondazionemicheletti.it Web: http://www.fondazionemicheletti.it
Clicca qui un nuovo contributo dello scienziato. La sentenza Solvay di Spinetta Marengo è la rappresentazione dell’ennesimo delitto contro l’ambiente, come abbiamo documentato sul libro “Ambiente Delitto Perfetto”, di cui Nebbia ha scritto la prefazione (clicca qui).
Festeggiati i novantanni dello scienziato padre dell’ambientalismo italiano. Interventi di Barbara Tartaglione per Medicina democratica Movimento di lotta per la salute (clicca qui la trascrizione), Gianni Mattioli, Walter Ganapini, Gianni Tamino, Fulco Pratesi, Ermete Realacci, Grazia Francescato, Gianni Cannata, Valerio Calzolaio, Roberto Musacchio, Alfonso Andria, Giorgio Assennato, Daniele Balicco, Alberto Berton, Nicola Capone, Marica Di Pierri, Salvatore Giannella, Edgar Meyer, Giovanna Ricoveri, Patrizia Sentinelli.
Clicca qui il nostro canale Youtube Clicca qui l’albumfotografico dell’evento Clicca qui la prefazione di Giorgio Nebbia al nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (sarà spedito a chi ne farà richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com). Clicca quiManfredonia News “90 anni di Giorgio Nebbia una vita per l’ambiente” Clicca quiRifondazione Comunista “Giorgio Nebbia racconta” Clicca quiVerdi Ambiente e Società “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo” Clicca quiIl Manifesto “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo” Clicca quiFacciamo Sinistra “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo” Clicca quiLa rivista del centro studi – La città della scienza “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo” Clicca quiMusil Brescia “Convegno in onore di Giorgio Nebbia presso il Senato della Repubblica” Clicca quiEddy Burg “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo” Clicca quiLa Gazzetta del Mezzogiorno “Auguri prof. Nebbia, maestro d’ecologia” Clicca quiGreen Report “I novant’anni di Giorgio Nebbia, mezzo secolo del miglior ambientalismo italiano” Clicca quiRifondazione Comunista “Fare di più con meno” Clicca quiUniversità di Bari “Incontro per i 90 anni del Prof. Giorgio Nebbia” Su Ecosin è in allestimento il video di tutto il convegno.
Una lectio magistralis dello scienziato per gli studenti di ieri e di oggi. Al Liceo Balbo massiccia partecipazione al convegno organizzato da Medicina democratica, Legambiente e Associazione Paolo Ferraris. Il professore ha elogiato il nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” al quale ha fatto la prefazione.
Clicca qui Silvana Mossano “Coscienza ambientalista maturata dalla crisi idrica”. Clicca quiMassimo Iaretti “Mostra per ricordare l’inquinamento dell’acquedotto” Clicca quiIl Monferrato “Nel 1986 l’acquedotto inquinato: mostra e iniziative studentesche” Clicca quiChiara Cane “Nel 1986 l’Acquedotto inquinato” Clicca quiSilvana Mossano “Veleni nell’acqua 30 anni fa raccontati in una mostra”
Secondo lo scienziato“La violenza ambientale comporta elevati costi (e anche dolori) privati e pubblici e i conflitti ambientali, rivolti a diminuire tale violenza, rappresentano una forma di partecipazione civile che fa crescere le conoscenze tecnico-scientifiche dei processi produttivi, dei residui che si formano, dei depositi di scorie da bonificare, dei caratteri delle opere pubbliche e private che hanno effetti sul territorio e la natura. Tali conflitti assicurano, quindi, una crescita di cultura e di democrazia, una domanda di leggi più moderne e rispettose dei diritti e della salute delle persone, e possono essere visti con fastidio soltanto da imprese che operano esclusivamente per il massimo profitto e da governi autoritari, entrambi irrispettosi del ‘bene pubblico’ “. Continua
di “Ambiente Delitto Perfetto” ampliato a 530 pagine con la splendida prefazione di Giorgio Nebbia e le “conclusioni” (del libro e non della storia). Le conclusioni riguardano anche il ruolo della nostra Associazione:
….Medicina democratica, che non è un’associazione di medici, anche Medicina democratica Movimento di lotta per la salute vive nel suddetto contesto storico, che non è più quello dei tempi di Giulio Maccacaro, ed è consapevole della propria irrinunciabile impronta genetica: “conflitto” “nonneutralità della scienza” “sapere operaio” “non delega” “gruppo omogeneo” “soggettività collettiva” “rischio zero”, consapevole di volere non rischiare la perdita della propria singolare peculiarità, del suo essere “movimento di lotta”, non arretrare anch’essa nella difensiva: dalla “lotta per la salute” alla “lotta per la sanità “, dalle battaglie popolari per la prevenzione primaria dentro le fabbriche e sul territorio limitarsi cioè alla pur sacrosanta difesa della sanità pubblica e a una attività prevalente in campo risarcitorio legale…. continua