Con Emilio sempre. Presidio a Bussoleno.

Presidio sotto la sua casa per  attendere insieme a lui e alla sua famiglia la risposta del Tribunale della Cassazione che deciderà  sul ricorso per la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha decretato la concessione dell’estradizione per Emilio allo Stato francese. Clicca qui con gli altri appuntamenti di lotta la newslettera di Doriella&Renato.

La voce delle donne per prendersi cura del mondo.

TUTTE LE DONNE SABATO 25 SETTEMBRE ORE 14 PIAZZA DEL POPOLO ROMA Clicca qui. Torniamo in piazza con una consapevolezza in più, perchè dalla pandemia abbiamo imparato una lezione: contro l’incuria del potere, occorre lottare per praticare la cura che metta al centro la vita degli esseri umani della natura e di tutti i viventi. Torniamo in piazza mentre si svolge il dramma dell’Afghanistan. Un altro, e altri crimini provocati dalle guerre dei potenti: in Siria, Yemen, Kurdistan, Palestina, Iraq, Libano, Libia, in tanta parte dell’Africa… La guerra, sempre scatenata da interessi economici e di potere, opera distruzione. La violenza chiama violenza. Mai crea democrazia, libertà, diritti. Per questo le nostre prime parole sono contro la guerra. Contro la guerra patriarcale in nome della libertà delle donne. Contro la guerra distruttiva in nome della “esportazione” di democrazia. Contro la guerra che arricchisce l’industria delle armi e i poteri militari, che porta occupazioni e guerre civili. Contro la guerra, che esprime con la massima violenza l’incuria, dell’umanità e della natura. Torniamo in piazza per svelare l’ipocrisia di una politica che oggi si strappa i capelli per “le donne e i bambini afghani” dopo aver occupato per 20 anni il paese e sostenuto i signori della guerra ed il oro governi corrotti legati all’economia della droga e autori, essi stessi, di crimini Il nostro paese non è innocente. Basta con la retorica mediatica, basta con l’esaltazione del “ventennio di libertà”. Torniamo in piazza per altri tre buoni motivi (continua)

Anche in Afghanistan, come sempre, “i più vulnerabili tra i vulnerabili”.

Ancora una volta, come sempre accade nel mondo in situazioni di emergenza dovute a guerre, calamità naturali o disastri causati dell’uomo, le persone con disabilità, e in particolare i bambini e le donne con disabilità, continuano ad essere “i più vulnerabili tra i vulnerabili” come viene testimoniato dall’Associazione Nove, impegnata già dal 2012 nel Paese asiatico, con vari progetti rivolti alle persone più vulnerabili (continua…)

Manifesto di rivolta femminile.

Presso il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera“, incontro di riflessione per riaffermare la persuasione che il femminismo costituisce l’esperienza storica più rilevante e la “corrente calda” della nonviolenza come movimento di liberazione dell’umanità intera da tutte le violenze e le oppressioni. Clicca qui.

Nato nel 1993 per rispondere “eccoci!” alle sollecitazioni del femminismo.

Noi del gruppo uomini di Pinerolo (vedi la storia del gruppo) abbiamo pensato a questo sito web come ad una ulteriore possibilità di comunicare e condividere percorsi di ricerca, di autocoscienza e di approfondimento da parte di uomini su temi quali il patriarcato dominante, l’identità maschile, il rapporto uomo-donna in tutte le sfere della vita quotidiana (famiglia, lavoro, politica, scienza, economia,…).
Questo sito vuole essere un contenitore dove mettere il nostro cammino di gruppo e il cammino che altri gruppi e singoli uomini stanno facendo sulle tematiche prima citate. Da qualche anno stiamo venendo in contatto con tante persone che si muovono nella nostra direzione e vogliamo condividere questo spazio di comunicazione con loro e con chiunque voglia contribuirvi. Mail carlobeppe@libero.it.

Tutte insieme contro la violenza maschile sulle donne.

Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il 26 novembre tutte a Roma a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione. Il femminicidio è solo l’estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. Un terzo delle donne italiane, straniere e migranti, subisce violenza fisica, psicologica, sessuale, spesso fra le mura domestiche e davanti ai suoi figli. La libertà delle donne è sempre più sotto attacco. (continua)

Iniziative per la pace: dal 21 settembre al 25 novembre.

Manifestazione nazionale per la pace a Firenze il 21 settembre; Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; iniziativa “Ogni vittima ha il volto di Abele” di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre; il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

6 luglio manifestazione nazionale contro i femminicidi e gli stupri delle donne.‏


Non si può continuare a far finta di niente: clicca qui.

A questo appello stanno via via aderendo collettivi e singole, ultime: l’associazione di Roma “Lucha Y Siesta” l’importante realtà che organizza tante donne immigrate, donne in lotta per la casa; le lavoratrici del Coordinamento insegnanti precarie “3ottobre” di Milano.

L’attrice Lella Costa in un messaggio scrive:
“Mie care, sono contenta e orgogliosa di scoprire che percorsi diversi ci portino a progetti comuni. Ma vi devo anche confessare che quando ne ho parlato non pensavo allo sciopero delle donne come a una
proposta concreta, quanto piuttosto a una provocazione per attirare interesse su temi cruciali che stanno gravando sempre più sulle spalle e sulla pelle delle donne. Il che ovviamente non significa che non ci creda. Quindi,se vorrete tenermi informata dei vostri progetti, ve ne sarò grata. Un abbraccio Lella”
Ai collettivi, associazioni, singole compagne rinnoviamo l’appello a farvi sentire e ad esserci.
Anche dopo la provocazione del governo di nominare Isabella Rauti consigliere del Viminale per le politiche di contrasto della violenza di genere e del femminicidio, non possiamo non farci sentire. Non possiamo permettere, in silenzio, che governi e regimi contro le donne, da un lato ipocritamente firmino “convenzioni” contro la violenza sessuale sulle donne e dall’altro attacchino in modo così inaccettabile la dignità e la vita delle donne un esempio devono essere le nostre sorelle in Turchia, nella rivolta in corso le donne sono in prima fila.
Ora è tempo della lotta. Chi antepone le “parole” alla lotta, si trincera dietro le parole per rimandare sine die la lotta. E’ vero, siamo poche oggi, ma dobbiamo essere una scintilla che comincia ad illuminare una strada ancora troppo in ombra.
Un forte saluto a tutte e aspettiamo di avere buone notizie.
Concetta Musio di Taranto

Per adesioni, informazioni:

sommosprol@gmail.com
sandonato56@gmail.com

Redditolavoro mailing list:

25 novembre giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

L’eliminazione e’ la prima e la piu’ importante lotta da condurre per costruire la pace, l’eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, la comune liberazione da tutte le violenze, relazioni di rispetto e di responsabilita’, di solidarieta’ e di cura tra tutti gli esseri umani e tra l’umanita’ e la biosfera. La nonviolenza e’ in cammino con voce e con volto di donna.