Esercitazioni nucleari in Italia.

Pochi giorni fa si è svolta ad Aviano – e in molti altri luoghi d’Italia – Steadfast Noon, una massiccia esercitazione nucleare NATO. In un momento in cui la tensione a livello globale sta raggiungendo picchi allarmanti, questo evento ha sottolineato ancora una volta le criticità e le gravi discrepanze fra la normativa – dai trattati internazionali alla stessa costituzione italiana – e la condotta delle forze armate. Clicca qui Laura Tussi.

Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Anniversario del Trattato TPNW: l’Italia agisca concretamente per il disarmo nucleare.

Il 7 luglio è ormai da alcuni anni una data importante per le campagne a favore del disarmo nucleare: è in questa giornata (a due giorni dall’anniversario del Manifesto Russell-Einsteinche si ricorda l’adozione da parte di 122 Paesi del testo elaborato in ambito ONU del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW)Clicca qui.

Chi può, si faccia un bunker. Resistere un minuto in più di Putin.

Anche se il ricorso al nucleare dovesse limitarsi alle armi «tattiche» più volte citate dal Cremlino, le conseguenze sarebbero «catastrofiche». A lanciare l’allarme è Iriad – Archivio Disarmo, che fa notare come le bombe russe potrebbero puntare su obiettivi strategici in Italia. Per esempio, basi aeree e navali e comandi Nato. Prime nel mirino sarebbero le basi Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone) che ospitano insieme circa 40 testate nucleari. Ma altri bersagli a rischio sono rappresentati da altre basi e comandi militari Nato a Vicenza (Caserma del Din e Caserma Ederle), Livorno (Camp Darby), GaetaNapoli (Naval Support Activity), TarantoSigonella (Naval Air Station). Almeno 55mila morti e oltre 190mila feriti.  Effetti collaterali a cascata. Blocco di infrastrutture e di centri nevralgici, oltre al danno ambientale provocato dal fall out nucleare e dalla persistenza delle radiazioni. Secondo il modello di scenario elaborato da Alex Wallerstein e applicato dall’Università di Princeton, in caso di un conflitto nucleare generalizzato le vittime ammonterebbero a una cifra di circa 34 milioni soltanto nelle prime ore. 

Fonte: https://www.open.online/2022/10/15/italia-armi-nucleari-cosa-succede-simulazione/amp/

Via tutte le armi atomiche dall’Italia.

Votato dall’Assemblea Generale dell’ONU con 122 voti a favore, da un anno è entrato in vigore  il “Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari (TPAN)”. Ma non per l’Italia. Il  governo infatti  -in ossequio agli USA- non ha aderito al Trattato e non ha  dichiarato l’Italia zona libera dalle armi nucleari: né prodotte, né detenute, né ospitate.

Clicca qui un appello di Disarmisti esigenti, Wilpf Italia

 

Tenda Antinucleare a Roma.

Organizzata da Disarmisti esigenti, WILPF Italia, Missione Mediterraneo, con la collaborazione di Radio Nuova Resistenza. Contro l’eventualità che la UE consideri il nucleare, insieme a gas e CCS, tecnologia «verde» su cui investire. Per tutta la settimana,  ogni giorno un tema da sviluppare con  dibattiti in trasmissioni radio e con eventi tramite facebook. Clicca qui il programma.

Pace versus guerra.

Rassegna di 17 articoli su guerra e pace a cura di Elio Pagani.

Non conosciamo gli eroi del nostro tempo, sono perseguitati e non li sosteniamo: Daniel Hale, Julian Assange… 

https://www.peacelink.it/lds/a/48763.html

Per il Disarmo Nucleare – Documento per il Congresso di Pax Christi Italia

https://www.paxchristi.it/?p=18504

Appello: Basta escludere l’inquinamento militare dagli accordi sul clima

https://actionnetwork.org/petitions/stop-excluding-military-pollution-from-climate-agreements-2/

20.09 ore 19 Webinar: Afghanistan. 20 anni di guerra e ora? 

https://m.facebook.com/cittanuova.it/

Domenica 26. 09 “Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari”

https://www.diocesi.brescia.it/main/aree-pastorali/pastorale-per-la-societa/ufficio-per-l-impegno-sociale/giornata-internazionale-per-l-eliminazione-totale-delle-armi-nucleari

Cambiamento climatico e armi nucleari sono 2 minacce esistenziali alla sopravvivenza umana che condividono una serie di connessioni

https://mailchi.mp/unfoldzero/un-day-against-nuclear-tests-legislators-youth-leaders-and-experts-meet-to-discuss-climate-change-and-nuclear-disarmament?e=6657eb7d53

Basta profitti armati, riconvertiamo l’Europa in “potenza di pace”

https://ilmanifesto.it/basta-profitti-armati-riconvertiamo-leuropa-in-potenza-di-pace/

Un «pacifico» patto di guerra

https://ilmanifesto.it/un-pacifico-patto-di-guerra/

Kurdistan. A proposito di Grup Yorum, Shengal e di armi chimiche

https://www.labottegadelbarbieri.org/kurdistan-due-appelli-e-un-video/

Il patto dei sottomarini Usa Uk Australia fa arrabbiare la Cina, e la Francia

https://ilmanifesto.it/biden-ha-fretta-patto-nucleare-anti-cinese/

https://www.huffingtonpost.it/entry/il-patto-dei-sottomarini-usa-uk-au-fa-arrabbiare-la-cina_it_6142f80fe4b07ad8c8db7b72?ncid=NEWSSTAND0011

https://www.ilsole24ore.com/art/nuova-alleanza-militare-e-sicurezza-stati-uniti-regno-unito-e-australia-AEGyI9i

https://www.agenpress.it/aukus-alleanza-militare-usa-regno-unito-e-australia-per-contrastare-la-cina/ 

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/09/16/sottomarini-australiani-francia-decisione-deplorevole_2dc23a8b-b130-437e-b4ca-799a1dbe5019.html

https://ilmanifesto.it/scacco-alla-francia-non-era-stata-avvertita-parigi-accusa-washington/

Droni ad ala rotante e un laboratorio per il Tempest. Le novità di Leonardo

https://formiche.net/2021/09/leonardo-northrop-grumman-excalibur/

Leonardo offrirà alla Polonia la versione Fighter Attack (FA) dell’M346

https://aresdifesa.it/leonardo-offre-lm346-fa-alla-polonia/

Ricorre il 6 agosto l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945. E adesso?

Che fare in Italia? Innanzitutto l’Italia disubbidisca al veto Usa e sottoscriva finalmente il trattato dell’Onu per la proibizione delle armi nucleari. L’Italia inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti. L’Italia avvii finalmente la difesa popolare nonviolenta ed una politica internazionale di cooperazione civile e di aiuto umanitario che escluda ogni intervento armato. L’Italia cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo. L’Italia si adoperi per lo scioglimento di tutte le coalizioni militari internazionali il cui fine reale è imporre con la violenza un dominio imperiale e razzista. L’Italia si adoperi quindi anche innanzitutto per lo scioglimento della Nato. L’Italia si adoperi per il riconoscimento, il rispetto e la promozione dei diritti umani con metodi e strumenti d’intervento pienamente adeguati: ovvero esclusivamente con le risorse della nonviolenza, della cooperazione, del dialogo, del contrasto coerente e intransigente a tutti i poteri criminali. Pace, disarmo, smilitarizzazione.

E’ chiedere troppo a questo governo “dei migliori”? E’ lecito pensare che alcuni ministri, almeno quelli che si definiscono pacifisti, magari il ministro degli esteri, vadano a leggersi  ad esempio Guenther Anders, le “Tesi sull’età atomica”, (clicca qui) testo che con irrefutabili argomenti esorta l’umanità ad abolire le armi nucleari e con esse tutte le armi e tutte le guerre, prima che esse distruggano l’umanità e devastino irreversibilmente quest’unico mondo vivente?

Verso un coordinamento europeo antinucleare.

Il 7 luglio 2021 sono 4 anni dall’approvazione del Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) (https://www.un.org/disarmament/wmd/nuclear/tpnw/) . Le armi nucleari sono al bando: chi le possiede e chi le ospita, come l’Italia (ce ne sono circa 70 dislocate nelle basi di Ghedi(BS) ed Aviano in Friuli) è fuori dal diritto internazionale, così come per le armi chimiche e batteriologiche, le mine antiuomo, le bombe a grappolo. Il Trattato è stato firmato da 86 stati e ratificato da 54. Tra questi non c’è l’Italia. Eppure recenti e ripetuti sondaggi mostrano che la stragrande maggioranza della sua popolazione sarebbe favorevole (l’87% secondo l’ultimo condotto da Yougov nel novembre 2020).

Si va verso un Coordinamento europeo promosso da Disarmisti esigenti, WILPF Italia, Sardegna pulita, Rete per l’educazione alla terrestrità. Clicca qui.

L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari.

Nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12). Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli relativi alla loro operatività. Clicca qui.

Per un’’Italia e un’Europa non allineata, smilitarizzata e impegnata per la giustizia globale.

Serve una nuova politica estera italiana e da parte di un’Europa più integrata, che, da una posizione di neutralità tra le grandi potenze, promuova attivamente la collaborazione tra i popoli, la soluzione politica dei conflitti, e persegua la giustizia internazionale a partire dall’abbattimento del divario economico tra i paesi del nord e del sud del mondo che costringe milioni di persone a lasciare il proprio paese.

Dunque: l’Italia firmi subito il Trattato Internazionale per la Proibizione delle Armi Nucleari, ridimensioni drasticamente le missioni militari, riduca la spesa militare, elimini le  basi militari estere  sul nostro territorio, fermi la vendita di armi,  riconverta l’industria degli armamenti. Clicca qui.

L’ecopacifismo nel nuovo governo.

Si rafforzerà il potere del complesso militare industriale e dell’alta finanza, con una ulteriore perdita dei principi di sovranità e ripudio della guerra sanciti dalla Costituzione? Si possono prevedere le linee guida attraverso i curricula di alcuni ministri e del presidente del Consiglio? Vediamoli: Clicca qui. Alla Difesa e agli Esteri riconfermati Roberto Guerini e Luigi Di Maio, all’Ambiente Roberto Cingolani ex del gruppo militare Leonardo, allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, all’’Economia e Finanze Daniele Franco, soprattutto al ruolo internazionale svolto  allo stesso Mario Draghi, indicherebbero che il nuovo governo  rafforzerà ulteriormente l’«atlantismo». Se non è così, il Ministero della Transizione ecologica inizi la sua attività eliminando la maggiore minaccia che grava sul nostro ambiente di vita: via le armi nucleari Usa installate in Italia.

Governo, in nome della nostra Costituzione pacifista, ti chiediamo di non concorrere alla corsa agli armamenti nucleari.

Il 22 gennaio scorso, in occasione dell’entrata in vigore del Trattato internazionale che proibisce le armi nucleari (TPAN), non firmato dall’Italia, il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, ha emesso una nota stampa in cui è stata ribadita la subordinazione del nostro paese alle strategie dell’Alleanza Atlantica.  “Pur nutrendo profondo rispetto per le motivazioni dei promotori del Trattato di proibizione delle armi nucleari e dei suoi sostenitori – ha affermato Di Maio – riteniamo che l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari possa essere realisticamente raggiunto solo attraverso un articolato percorso a tappe che tenga conto, oltre che delle considerazioni di carattere umanitario, anche delle esigenze di sicurezza nazionale e stabilità internazionale”. Si conferma, caro Di Maio, con tutto il rispetto, che tu non sei proprio un ecopacifista. (continua)

Sì armi nucleari? No Draghi!

Il Trattato di Proibizione della Armi Nucleari, firmato da 50 Stati, è entrato  in vigore il 22 gennaio,  proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. E’ pensabile, come già abbiamo chiesto invano al governo uscente clicca qui, che Draghi  disobbedisca agli Usa,  aderisca al Trattato, dunque si impegni a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante? No. Allora a cosa serve un ministero della transizione ecologica se non si riesce nemmeno a proteggere l’Italia dalle servitù nucleari?

In vigore il Trattato per liberare l’umanità dell’incubo atomico. Ma l’Italia/Usa non firmano.

Il Trattato di Proibizione della Armi Nucleari, firmato da 50 Stati, è entrato  in vigore il 22 gennaio,  proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Chiediamo che l’Italia, che già possiede armi di questo tipo, disobbedisca agli Usa,  aderisca al Trattato, dunque si impegni a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante. Clicca qui.

Il governo del nucleare militare.

L’Italia non ha ancora aderito alla messa al bando delle armi nucleari. Il trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari (TPAN), che considera tali ordigni illegali per il diritto internazionale al pari di quelle chimiche e batteriologiche, è in vigore dal 24 ottobre. Neppure il Governo mostra di voler uscire dal programma “nuclear sharing” della Nato e interrompere l’acquisto degli F35. Il “nuclear sharing” in Italia si traduce nel dare ospitalità a decine di testate nucleari statunitensi (Ghedi, Aviano), addestramento di cacciabombardieri Tornado per il loro utilizzo, adeguamento delle basi in attesa dell’arrivo degli F35.

Dicono: “Guerra al Covid” ma i soldi li usano per le armi.

Cosa si potrebbe fare con i 6 miliardi stanziati dal Governo per  nuove armi? Con i soldi di un carro armato ariete (7 milioni di euro) potremmo riaprire 20 piccoli ospedali. Per una fregata potremmo assumere 1.200  infermieri per 10 anni. Per un blindo centauro (13 milioni): 2.800 borse di studio per studenti fuori sede. Per un elicottero nh-90 (444 milioni): 4.500 ventilatori polmonari. Per un pattugliatore d’altura ppa (427 milioni): ammodernare 410 ospedali. Per un sommergibile u-212 (670 milioni): lo stipendio a 1.000 medici per 10 anni. Per una nave anfibia (1 miliardo e 171 milioni): abolire le tasse universitarie ad un milione di studenti. Per i cacciabombardieri F35 (195milioni) potremmo rimettere a nuovo 380 scuole che cadono a pezzi.

Perciò le campagne Sbilanciamoci e la Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono una moratoria per il 2021, anno Covid, sulle spese di investimento in armamenti: da destinare alla sanità e all’istruzione.

Dal 2021 il programma del Pentagono Usa prevede inoltre la costruzione di 500 bombardieri  supersonici nucleari B61-12 al costo di 10miliardi di dollari: ogni bomba costa il doppio di quanto se fosse costruita interamente in oro. L’Italia dovrà accrescere la spesa militare oltre a quelli stanziati dal Governo e tratti dal Recovery Fund? L’Italia, in ossequio al veto USA, violerà  ancor più il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e il Trattato Onu (neppure firmato dall’Italia) sulla abolizione delle armi nucleari?

L’utopia ti cingerà la vita.

Il 28 Aprile 1915 più di 1000 donne provenienti da 12 paesi dell’Europa e dell’America si riuniscono all’Aja in un Congresso Internazionale, per opporsi alla 1° Guerra Mondiale in corso. Viene istituita WOMEN’S INTERNATIONAL LEAGUE FOR PEACE AND FREEDOM (Lega Internazionale di Donne per la Pace e la Libertà), che oggi è presente in tutti i continenti. WILPF-Italia intende celebrare  un traguardo importante quale la ratifica da parte di 50 Stati del Trattato di Proibizione degli ordigni nucleari (TPAN) nel ricordo dell’artista Silvana Simone appena scomparsa: “Una complice fervente dell’obiettivo di contrastare la guerra e profetizzare una vita di equilibrio, di rispetto per gli esseri umani, per gli animali e il Pianeta”.

Mattarella col bavaglio.

Ha affermato celebrando il 6 agosto l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945:  “L’Italia sostiene con forza l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari”. Non  dice la vetità: l’Onu il 7 luglio 2017 ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, trattato che lo stato italiano scandalosamente ancora non ha sottoscritto. Mattarella perciò dovrebbe chiedere, con noi, che l’Italia  firmi   il trattato; che inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti, che cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo;  che si adoperi innanzitutto per lo scioglimento della Nato; continua con Beppe Sini e Guenther Anders.

L’Italia non ha ratificato il Trattato di proibizione delle armi nucleari.

Sono passati 3 anni da un evento storico per il disarmismo mondiale: la Conferenza ONU ha adottato, con 122 SI, il testo del Trattato TPAN di proibizione delle armi nucleari. L’Italia, subendo il veto Nato, non l’ha ancora ratificato, insieme ad altri 12 Stati, malgrado manifestazioni, raccolte di firme, carovane, conferenze stampa al Parlamento su presentazioni di mozioni. Clicca quiDisarmisti esigenti”.

La guerra nucleare è possibile. L’Italia viola la Costituzione non aderendo al Trattato di proibizione delle armi nucleari.

Le crisi mondiali, gravate dall’aggravamento del cambiamento climatico, rendono realmente possibile una guerra nucleare iniziata in base ad un piano oppure per errore o semplice fraintendimento. La rinnovata corsa agli armamenti e la loro proliferazione sono conseguenza di importanti trattati e negoziati cancellati o minati. In Italia è dominante la responsabilità di un vasto arco politico bipartisan che obbliga un Paese non nucleare ad ospitare e a prepararsi ad usare armi nucleari, violando il Trattato di non proliferazione che pur ha ratificato. Soprattutto è gravissimo il rifiuto dell’Italia ad aderire al Trattato sulla proibizione  delle armi nucleari votato a grande maggioranza dall’Assemblea dell’Onu. Per aderire l’Italia dovrebbe quindi richiedere agli Stati Uniti di rimuovere dal suo territorio le bombe nucleari B6 senza installarne altre, nonché le basi militari Nato. Così impone la Costituzione italiana che ripudia la guerra.

L’uso militare nascosto della tecnologia 5G.

Mentre le tecnologie precedenti erano finalizzate a realizzare smartphone sempre più avanzati, il 5G è concepito non solo per migliorare le loro prestazioni, ma principalmente in campo militare. Avrà un ruolo determinante nell’uso delle armi ipersoniche: missili, armati anche di testate nucleari. Inoltre sugli smartphone 5G i giocatori di tutto il mondo, senza rendersene conto,  finanzieranno la preparazione della guerra, quella reale. Clicca qui.

Cosa distingue XR (Extinction Rebellion) da FFF (Fridays For Future).

Quale differenza fra Carola Rackete  e Greta Thunberg. Il parere di Alfonso Navarra, tra i promotori del Forum Antinucleare di XR (clicca qui), che sta organizzando manifestazioni per il summit a Londra del 70ennale della NATO.

No guerra no Nato, dai camalli di Genova a Solbiate Olona.

Presidio  di fronte alla base Nato di Solbiate Olona, uno dei 9 comandi di reazione rapida. Oltre alle distruzioni e ai morti (90% civili) le guerre sottraggono risorse (70milioni € al giorno all’Italia) a sanità istruzione pensioni , e distruggono l’ecosistema (1 giorno di guerra uguale carburante per 1milione di auto), poi il nucleareClicca qui

Articolo 11 della Costituzione. Ripudiamo o non ripudiamo?

Se vogliamo davvero evitare la prossima guerra dobbiamo da oggi combattere il militarismo in casa nostra, tagliare le spese militari, non pagare per le missioni belliche all’estero, fare obiezione di coscienza ad ogni manifestazione militare, contestare l’esercito. Il lavoro della nonviolenza è soprattutto preventivo. Dire no alla guerra quando questa è scoppiata, non serve a nulla. La proposta politica dei nonviolenti non è l’utopia del disarmo mondiale, bensì il realismo del disarmo unilaterale. Clicca qui Mao Valpiana.

Rompere la cappa di silenzio su Nato e nucleare, che non sono temi elettorali.

Le domande (del Comitato No Guerra No Nato) da porre ai candidati:
1) Lei è favorevole all’uscita dell’Italia dalla Nato?
2) Lei è favorevole all’immediata rimozione dall’Italia delle armi nucleari Usa? Cioè Lei si impegna, nella prossima legislatura, per l’immediata rimozione dall’Italia delle bombe nucleari Usa B-61 e per la non installazione delle B-61-12?

Chi non candidare e non eleggere alle prossime elezioni.

Questo è l’elenco (clicca qui) degli attuali 243 parlamentari che, firmando l’Impegno Ican, si sono impegnati a promuovere la firma e la ratifica da parte del Governo italiano del Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari. Prima di confermare il voto ad un parlamentare uscente, controlliamo se compare nell’elenco: se non c’è non votiamolo. A tutti i candidati in prima nomina andrebbe invece posta la domanda: SEI DISPONIBILE A UNA IMMEDIATA INIZIATIVA POLITICA, NELLA PROSSIMA LEGISLATURA, PER L’ADESIONE DELL’ITALIA AL TRATTATO ONU SULLA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI? (clicca qui gli obblighi). Trascriviamo in forma audio/video le risposte e facciamole conoscere tramite il coordinatore nazionale del CNGNN, Giuseppe Padovano, cell. 393 998 3462 giuseppepadovano.gp@gmail.com.

Dell’ICAN fanno parte 486 organizzazioni di 101 paesi, ed anche l’Italia ha membri attivi e partecipanti all’attività nazionale ed internazionale.

Speriamo che questo premio serva, almeno in parte, a rompere il muro del silenzio che impedisce all’opinione pubblica italiana di essere a conoscenza dei gravi pericoli che corre. Sono necessarie scelte di disarmo unilaterale del nostro Paese: lo sganciamento dal nuclear sharing della NATO rispedendo al mittente le “atomiche” che gli USA dispiegano nelle nostre basi o fanno transitare nei nostri porti.

Clicca qui Alfonso Navarra.

Un Nobel contro il pericolo della guerra atomica.

Il premio Nobel per la Pace 2017 è stato assegnato alla Campagna Internazionale contro le Armi Nucleari (ICAN), come riconoscimento per il ruolo nell’approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati. ICAN è una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell’era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari.

Cicca qui la Dichiarazione di ICAN