
In occasione della Giornata Mondiale per gli Animali negli Allevamenti, le Associazioni Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Terra! e WWF evidenziano numeri e impatti degli allevamenti intensivi e…
Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
In occasione della Giornata Mondiale per gli Animali negli Allevamenti, le Associazioni Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Terra! e WWF evidenziano numeri e impatti degli allevamenti intensivi e…
Su Pfas e Solvay le Associazioni ambientaliste, con gli studi legali appropriati, dovranno fare un salto in avanti. Lo dico per Movimento di lotta per la salute Maccacaro, e a Legambiente, WWF, Greenpeace, Medicina democratica, che negli anni ho direttamente o indirettamente rappresentato. Aggiungo soprattutto ISDE Medici per l’Ambiente, e quanti altri ci stanno ascoltando.
Le Associazioni non possono accontentarsi di esposti in Procura e di costituirsi parti civili nel processo-bis di Alessandria contro Solvay. Troppo comodo e ininfluente accodarsi ai PM (e affiancarsi a chi, come il sindaco, semmai dovrebbe sedersi sul banco degli imputati). Troppo comodo e ininfluente accontentarsi di una futuribile sentenza che non bloccherà le produzioni di Pfas a Spinetta Marengo, e neppure le altre ancor più tossiche e cancerogene, di una minimale sentenza che comunque sarà ingiusta nei confronti delle Vittime: senza risarcimenti a morti e ammalati. Più in là di tanto non va la giustizia penale. Mentre, senza campanilismi, invece le Associazioni possono, e devono, assolvere un ruolo più importante, su un piano fattuale ed etico. Dunque fare un salto di qualità, anzi un triplo salto in lungo.
Innanzitutto, usando le proprie innegabili risorse, nei confronti di Solvay devono con avvocati e medici legali avviare azioni inibitorie e risarcitorie in sede civile: queste potrebbero determinare la fermata degli impianti inquinanti e l’avvio di monitoraggi di massa, ma senz’altro sono in grado di assicurare i risarcimenti alle Vittime, morti e ammalati, con un minimo di equità. Fare finalmente un po’ di Giustizia! L’azione di “class action” è conosciuta e proficuamente praticata nel mondo: è tempo che in Italia sia Solvay la prima multinazionale chimica a pagare lo scotto (come incitava il Procuratore generale di Cassazione). Non dimentichiamo che Solvay, con le sue due unità di Spinetta e Bollate, è il principale imputato degli avvelenamenti di Pfas documentati da Greenpeace rispettivamente in Piemonte e in Lombardia.
A fronte del disastro ambientale e sanitario, Comitati e Associazioni hanno chiesto, con esaustivi manifesti, ma separatamente, la messa al bando dei Pfas. Ma né Comune e Regione, a livello locale, né Governo, a livello nazionale, hanno provveduto, nascondendosi dietro il dito di una “imminente” restrizione a livello europeo. Dunque, prima che i Pfas determino ulteriori decenni di Vittime, come per l’amianto, è fondamentale che le Associazioni riprendano con urgenza il disegno di legge (Crucioli) che giace in Parlamento e si unifichino in una unica campagna nazionale di messa la bando della produzione e dell’utilizzo dei Pfas, alla quale far aderire centinaia di migliaia di italiani: i nostri 40mila della Rete Ambientalista sarebbero i primi ad associarsi, perfino con una sottoscrizione per la “class action”.
Insomma, onestamente va detto: senza questo salto di qualità delle Associazioni sulla questione eco sanitaria “Pfas e Solvay”, si farebbe il solletico ad un colosso come Solvay e un danno irreversibile al Paese.
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro
Per la presenza di inquinanti molto al di sopra dei livelli consentiti, le analisi nel Parco Agricolo Sud Milano, autonomamente finanziate dall’Associazione Parco Sud e dal WWF Martesana Sud Milano, denunciano il Comune della città metropolitana di Milano che non interviene contro le 45 aziende presenti nel “polo industriale” di Colturano, che sversano le acque reflue nel canale di irrigazione dei campi di mais del Parco Agricolo, anziché conferire i loro scarichi tossici nella rete fognaria.
Il WWF Italia ha inviato a tutti gli europarlamentari italiani una lettera a firma del Presidente nazionale, Luciano Di Tizio, per sollecitare un voto responsabile e lungimirante sul Regolamento UE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR), che sarà discusso e votato in plenaria del Parlamento europeo. Clicca qui.
Sono ormai 9 i progetti di impianti eolici di taglia industriale presentati a catena, nell’arco di pochi mesi. L’istanza al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Toscana, per impedire l’assalto scriteriato di pale eoliche in alta Valmarecchia e Valtiberina, è stato presentato da Italia Nostra sezioni Firenze e Valmarecchia, WWF sezioni di Rimini e Forlì-Cesena, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Regione Toscana, Associazione I Cammini di Francesco in Toscana, Gruppo di Intervento Giuridico, Associazione Culturale D’la dè Foss (Al di là del Fosso), Associazione Altura ed i Gruppi Crinali Bene Comune in Valmarecchia e Appennino Sostenibile in Toscana. Clicca qui.
E’ falso che per prevenire disastri serve dragare i fiumi e scavare in alveo, rettificarne i corsi, pulirne gli alvei tagliando la vegetazione o alzare gli argini. È parimenti falso che non si faccia sufficiente manutenzione dei fiumi (se ne fa anche troppa, ma male e con meccanismi che non garantiscono un’azione mirata, attraverso privati), così come che la colpa del dissesto idrogeologico sia di nutrie e altri animali che scavano cunicoli. È invece vero che servano casse di espansione per frenare le piene, mentre grandi dighe sono inutili. Invece è vero che stata impermeabilizzata una quota significativa del Paese, quasi il 10% del suolo. Quanto al rapporto causale tra cambiamento climatico e disastri (continua)
WWF e Legambiente sui tagli dei pioppi lungo il torrente Lavino. Gli alberi, trasformati in cippato e bruciati, arricchiranno di tanta CO2 e polveri sottili l’atmosfera. E quella prodotta verrà conteggiata come “energia pulita”: una truffa di cui stiamo già pagando il prezzo, giorno dopo giorno. Clicca qui.
“Italia Nostra” con il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, contro Legambiente, WWF e Greenpeace. Queste ultime sostengono la possibilità di installare in tre anni 60 GW di potenza rinnovabili, prevalentemente solare ed eolico, invocando addirittura un Commissario con pieni poteri per saltare tutte le procedure autorizzative. Secondo Italia nostra e ministro, invece, il Sud è ormai saturo di impianti eolici e non è più in grado di assorbirne altri; l’energia prodotta in assenza di un adeguamento della rete di trasmissione e della creazione di un sistema di stoccaggio, processi dai costi miliardari e non ancora iniziati, non riesce ad essere trasferita nei luoghi di consumo, al Nord, e rischia di essere sprecata; e infine, la narrazione, in voga soprattutto a seguito della guerra, che facendo più rinnovabili i prezzi delle bollette scendano è pura fantasia.
Lo scorso 22 maggio abbiamo celebrato la Giornata mondiale della Biodiversità e in questa occasione abbiamo lanciato una petizione per chiedere l’istituzione del Garante della Natura, una figura di garanzia che sul tema natura possa svolgere funzioni regolatorie, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento e di risoluzione dei conflitti. Una figura, insomma, che abbia una visione d’insieme e non perda di vista l’obiettivo della tutela della natura , che è raggiungibile solo se tutti i soggetti indicati nella Strategia Nazionale sulla Biodiversità agiscono insieme. FIRMA LA PETIZIONE >> |
I dati dell’ultimo Living Planet Report certificano che il pianeta è in bilico: il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio è già stata significativamente alterata, la maggior parte degli oceani è inquinata e più dell’85% delle zone umide è andata perduta. Le specie attualmente minacciate di estinzione sul pianeta sono 1 milione. Il tasso di estinzione di specie animali e vegetali è 1.000 volte superiore a quello naturale. 68% il calo medio delle popolazioni di vertebrati negli ultimi 50 anni. Il 25% delle 93.579 specie è attualmente minacciato di estinzione. Clicca qui.
A completare l’operazione, come avevamo anticipato, il gruppo chimico Solvay ha in progetto di separare le attività in due società indipendenti quotate in Borsa: SpecialtyCo nelle specialità, EssentialCo nella chimica di base; nomi che sono per ora solo indicativi e che saranno cambiati una volta completata la scissione, prevista nella seconda metà del 2023, una volta approvata dagli azionisti e ricevute le necessarie autorizzazioni.
Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) il litorale di Rosignano eÌ tra i 15 tratti costieri piuÌ inquinati del Mediterraneo a causa degli “sversamenti di gesso e calcare, metalli pesanti bioaccumulabili quali mercurio, arsenico, cadmio, cromo e piombo”. Si calcola che negli ultimi 80 anni l’azienda ne abbia sversati in mare circa 13 milioni di tonnellate. Qualche mese fa anticipando di cinque anni la sua scadenza naturale prevista per il 2027, il Ministero della Transizione Ecologica ha rinnovato l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla multinazionale, permettendole di continuare cosi a realizzare prodotti chimici nello stabilimento e a sversare i residui della produzione in mare per altri 12 anni, con un limite di 250.000 tonnellate l’anno. Insieme a WWF e ai cittadini, il fondo Bluebell Capital Partners (gruppo finanziario londinese guidato dagli italiani Giuseppe Bivona e Marco Taricco) ha presentato ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento del decreto.
Clamorosa l’AIA di Cingolani in conflitto di interesse per aver firmato un decreto che avvantaggia la Solvay con cui, da dirigente di Leonardo, aveva concluso una joint-venture.
Bluebell Capital Partners, WWF Italia, Project Zero, insieme a numerosi cittadini di Rosignano, hanno presentato ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento del decreto emesso il 20 gennaio 2022 dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha rinnovato ed esteso l’autorizzazione integrale ambientale (AIA) dello stabilimento Solvay a Rosignano, che con i suoi scarichi tossici in mare crea artificialmente le note ‘spiagge bianche’.
Al centro della polemica è Cingolani per conflitto di interessi avendo firmato un decreto che avvantaggia Solvay con cui, da dirigente di Leonardo, aveva concluso una joint-venture.
Chiude in negativo il bilancio sul concreto avvio della Transizione Ecologica del governo. Sulle scelte relative allo sviluppo sostenibile e alle due principali emergenze globali in campo ambientale, il contrasto al cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, Draghi non ha messo in campo politiche e linee di intervento coerenti con i principi recentemente inseriti nella Carta Costituzionale e con gli obiettivi dell’European Green Deal, né ha aperto la strada a una trasformazione sistemica per coniugare ambiente e opportunità economiche. Fallita quella rivoluzione verde che era stata annunciata come una delle priorità del nostro Paese a partire dal PNRR.
Conseguentemente, le associazioni chiedono: revisione del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima), versione aggiornata e definitiva del Piano Nazionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico, Strategia Nazionale Biodiversità (SNB) al 2030 coerente alla Strategia Europea, Piano di Azione Nazionale per la gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), Strategia nazionale per l’economia circolare richiesta dalla Commissione Europe. Clicca qui.
Culle, box, seggiolini, materassi, ecc. contengono queste sostanze conosciute come “forever chemicals” (prodotti chimici per sempre) perché non si decompongono nell’ambiente e si accumulano nel nostro sangue e organi, provocando un aumento del rischio di cancro, danni allo sviluppo fetale e riduzione dell’efficacia del vaccino. Molti studi li hanno trovati già nel latte materno. Clicca qui. Per sfuggire in Italia alla loro messa al bando, Solvay ha sviluppato nuove versioni di PFAS (C6O4, ADV) sfruttando la complicità a destra della Provincia di Alessandria e a sinistra l’insipienza del ministro della salute Roberto Speranza. Autorganizzeremo un Referendum popolare on line per eliminarli nell’uso e nella produzione dello stabilimento di Spinetta Marengo. Infatti si è appena concluso in Alessandria il Processo popolare veneto-piemontese alla multinazionale belga organizzato da Greenpeace, Legambiente e Movimento di lotta per la salute Maccacaro, con la collaborazione di ISDE, CNR-IRSA, WWF, Pfas Land, Mamme No Pfas, Casa di quartiere.
Le ragioni di Italia Nostra, Lipu, WWF, Gruppo di intervento giuridico e Forum Ambientalista, unitamente ai Comitati dei cittadini, contro il progetto di completamento della SS675 Civitavecchia-Orte. Clicca qui.
Tira e molla e lascia andare. Si discutono i limiti di contaminazione dei PFAS nelle acque. Chi tira come noi: devono essere zero. Chi molla come i governi e le amministrazioni giocando sulle percentuali: 0,1 % si e no 0,5% sì e no. Chi come Solvay se ne frega dei limiti. Meno attenzione c’è sui limiti Pfas in atmosfera dimenticando che, in numerosa compagnia, dall’acqua i pfas vanno in aria e ritornano in acqua, passando nello stomaco e nei polmoni di uomini e animali, nelle foglie e nelle radici.
Non sarebbe perciò ammissibile non parlare dei Pfas nel sangue. I Pfas sono veleni tossico cancerogeni che non esistono in natura, li ha inventati l’uomo. Dunque gli zero virgola nel sangue sono avvelenamenti. Punto e basta. Dove le analisi li rintracciano: dunque bisogna eliminare consumi e produzioni. Ma Solvay non vuole rinunciare ai profitti e continua in Spinetta Marengo a produrre C6O4 e ADV con la complicità della provincia di Alessandria. Ciò è criminale quando il contesto sanitario è quello delle indagini epidemiologiche: I tumori a Spinetta sono fino al 50% superiori rispetto al resto della città. Clicca qui La Stampa.
Da lustri, e da almeno 14 anni con formali esposti, sto chiedendo alla Magistratura di intervenire. Mi ripeterò venerdì 8 ottobre al Convegno organizzato da Greenpeace, Legambiente e Movimento di lotta per la salute Maccacaro: una Conferenza di approfondimento scientifico sui PFAS (Pfoa, C6O4 Adv) con interventi anche di esperti nazionali, medici, scienziati, avvocati e attivisti di Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, IRSA-CNR Istituto di ricerca sulle acque, Pfas Land, WWF, Mamme No Pfas. Alla conferenza sarà propedeutica venerdì 1° ottobre alle ore 20,45 la proiezione del film “The Devil We Know”(2018), documentario investigativo della regista Stephanie Soechtig sui rischi per la salute derivanti dall’acido perfluoroottanoico: il famigerato PFAS PFOA ben noto nelle drammatiche vicende di Miteni di Trissino e Solvay di Spinetta Marengo.
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Dopo la manifestazione di Greenpeace, Legambiente e Movimento di lotta per la salute Maccacaro del 16 settembre davanti al tribunale (in concomitanza con il presidio a Vicenza per il processo Miteni), gli ambientalisti alessandrini con sinergia sono impegnati in una settimana di manifestazioni per lo stop ai Pfas (PFOA, C6O4, ADV) della Solvay di Spinetta Marengo (AL).
Comincia il “Comitato Stop Solvay” e “Friday For Future” nell’organizzare al Laboratorio Sociale una Assemblea popolare per la serata del 26 settembre, dopo averla preparata nei due giorni precedenti partecipando alla Mobilitazione studentesca per la giustizia climatica, con relativa Assemblea pubblica del pomeriggio, nonché nel corso di una Serata musicale.
Proseguono Greenpeace, Legambiente e Movimento di lotta per la salute Maccacaro in collaborazione con Pfas+Land, Mamme No Pfas, IRSA CNR, ISDE e WWF, con due iniziative alla Casa di Quartiere, precorse da un intenso volantinaggio di informazione.
Venerdì 1° ottobre ore 20,45 con la proiezione del film “The Devil We Know”(2018), documentario investigativo della regista Stephanie Soechtig sui rischi per la salute derivanti dall’acido perfluoroottanoico: il famigerato PFAS PFOA ben noto nelle drammatiche vicende di Miteni di Trissino e Solvay di Spinetta Marengo.
Venerdì 8 ottobre ore 20:45 con Conferenza di approfondimento scientifico sui PFAS (Pfoa, C6O4 Adv). Interverranno esperti nazionali, medici, scienziati, avvocati e attivisti di Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, IRSA-CNR Istituto di ricerca sulle acque, Pfas Land, WWF, Mamme No Pfas, Movimento di Lotta per la Salute Maccacaro.
“GenerAzione Clima“ per promuovere l’approvazione di una Legge Quadro sul Clima . Clicca qui.
Api selvatiche, farfalle, sirfidi e coleotteri preservano la biodiversità e la vita sul Pianeta, ma sono in grave pericolo. Sappiamo che tieni a questa causa, vuoi fare di più per loro? Clicca Versione web.
Da oltre un secolo Solvay ha sposato Rosignano concedendogli il cognome e, come dote, un patrimonio di inquinamento impunito. L’unica voce ambientalista per anni dissidente si è infine inciuciata spegnendo i riflettori, che ora sono accesi grazie ai tre esposti alla Procura di Livorno del Movimento Cinquestelle (Francesco Berti e Silvia Noferi), del fondo di investimento internazionale Bluebell (Giuseppe Bivona) e del WWF. In più, si è inserita -come anche a Spinetta Marengo- la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (presidente Stefano Vignaroli). Esemplare, per l’analisi dettagliata, è l’interrogazione M5S al Consiglio regionale Toscana, che chiede anche l’intervento urgente del Ministero per la riconversione ecologica.
Solvay scarica direttamente a mare 250.000 tonnellate all’anno di solidi sospesi contenenti metalli pesanti come nichel, mercurio, cromo, cadmio, arsenico, e provoca una contaminazione dei terreni, nonché delle acque sotterranee (falda superficiale e falda profonda) da arsenico, mercurio, composti organoclorurati e Pcb”, ovvero i policlorobifenili, composti organici considerati inquinanti persistenti.
Acquiescenti i sindacati, i primi i bersagli degli inquinamenti sono i lavoratori esposti ai vapori indoor/outdoor, con i pozzi ad uso irriguo delle abitazioni ubicate nelle immediate vicinanze del sito, le acque superficiali del fiume Fine, le acque superficiali del Mar Ligure (spiagge bianche di Vada) ovvero l’arenile “caraibico” dove scarica il Fosso bianco.
Piuttosto che affrontare i costi della bonifica di questo disastro ecosanitario, Solvay ha annunciato per Rosignano l’organizzazione dell’attività in una struttura legale separata controllata dalla capogruppo. Lo stesso tentativo di sbarazzarsi del problema ambientale con uno scorporo, una bad company, procurarsi uno scudo legale, è ora studiato anche per Spinetta Marengo.
E rigenerare il capitale naturale dell’Italia a favore del benessere e della salute di tutti noi: è la più grande sfida della nostra epoca. Parte la ReNature Italy, la nuova campagna WWF. Clicca qui.
Clicca qui le posizioni interlocutorie e contradditorie di Legambiente, Greenpeace e WWF.
Clicca qui il Programma rivendicativo di Italia Nostra, Lipu e WWF. L’orientamento di codesto Governo, di voler spostare in modo provvisorio gli approdi della croceristica entro la Laguna, a Marghera, è invece in evidente contrasto con gli obiettivi del riequilibrio prescritti dalla legge, e renderà impossibile il recupero morfologico e idraulico della Laguna.
…oppure occasione per guidare una accelerazione virtuosa da parte dei territori? Clicca qui.
Presa di posizione assai polemica di Wilderness. Clicca qui lo studioso Franco Zunino.
Le ruspe cantano il de profundis. Denunce e manifestazioni di Mountain Wilderness, WWF, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Italia Nostra, Peraltrestrade Dolomiti, Gruppo Promotore Parco del Cadore. Clicca qui per un’analisi più approfondita.
Per l’ immensa discarica di veleni dello stabilimento di Bussi sul Tirino che fu veduto da Montedison a Solvay. Clicca qui.
Tra cui quella di Brindisi il più grande impianto termoelettrico oggi operativo. La proposta di riconversione avanzata dall’Enel ha suscitato molte perplessità: un nuovo mostro a gas? Nella sua consultazione il WWF ha invece tracciato cinque ipotesi , non necessariamente alternative tra loro: Industria, energie rinnovabili, agricoltura, turismo, trasporti. Clicca qui Marina Forti.
A cura di EcoIstituto del Veneto Alex Langer, Venezia assieme a Italia Nostra Venezia, W.W.F. Venezia, Per un’altra città possibile Venezia. Clicca qui.
Il governo vuole affidare la gestione dei parchi in balìa degli interessi economici e politici (clicca qui)e delle speculazioni locali, con devastazioni del paesaggio naturale e del patrimonio di biodiversità: clicca qui Mario Tozzi.
Legambiente appoggia il governo: clicca qui.
WWF, Lipu e Italia nostra si oppongono alla legge: clicca qui.
Tra Cabella Ligure e Fabbrica Curone. Si ribellano Comitato per il territorio delle quattro province, Comitato viva val borbera viva, Associazione progetto ambiente, WWF, Cai piemonte e valle d’aosta, Cai novi ligure.
Clicca qui Giampiero Carbone “Quad e moto da cross devastano il crinale fra i monti Ebro e Chiappo”.