12 anni di carcere per aver aiutato un uomo affetto da sclerosi multipla costretto a raggiungere la Svizzera per porre fine alla sua sofferenza.

Nelle prossime ore la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sul pietoso aiuto fornito a Massimiliano, toscano 44enne affetto da sclerosi multipla. Massimiliano (detto “Mib”) fu aiutato da Marco Cappato, rappresentante legale dell’Associazione Soccorso Civile, da Chiara Lalli e Felicetta Maltese a raggiungere la Svizzera per accedere alla morte volontaria assistita. Per poter compiere liberamente il suo ultimo passo in questa vita, Mib era stato costretto a espatriare in Svizzera nonostante fosse totalmente dipendente dall’assistenza di terze persone per sopravvivere e affetto da una patologia irreversibile.
 
Sebbene deciso a porre fine alla propria atroce sofferenza, in Italia Massimiliano avrebbe potuto incontrare ostacoli nell’accedere all’aiuto medico alla morte volontaria, diritto già riconosciuto da una sentenza del 2019 ma subordinato alla dipendenza da un trattamento di sostegno vitale inteso in senso restrittivo (come per esempio la ventilazione meccanica). Dopo averlo aiutato, Marco, Chiara e Felicetta si autodenunciarono ai Carabinieri di Firenze per l’aiuto fornito. Ora, se la Consulta dovesse riconfermare l’interpretazione restrittiva, Marco, Chiara e Felicetta andrebbero in galera per essere stati solidali con un essere umano morente e con la propria idea della dignità della vita umana su questa terra.
 
Così come nessuno deve poter legiferare nel presunto nome di Dio, nessuno Stato dovrebbe imporre agli individui la propria legge sulle questioni ultime e sulle questioni prime. Inizio e fine della vita, alfa e omega, dovrebbero essere lasciate alla sovranità dell’individuo su se stesso.

Eutanasia: Fico, ora risposta dal Parlamento.

“In coerenza con il mio ruolo istituzionale, ritengo che la sollecitazione” da parte della Corte Costituzionale ad aggiornare la normativa con disposizioni sul fine vita, “non possa essere in alcun modo lasciata senza adeguata, compiuta e tempestiva risposta dalle Camere”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico che ha incontrato  Beppino Englaro, padre di Eluana, nel giorno in cui ricorre anche l’anniversario della morte di Luca Coscioni.

Clicca qui l’eutanasia di Dj Fabo, il suo video dalla Svizzera prima di andarsene.

Clicca qui il padre a 10 anni dalla morte di Eluana Englaro.

Ma chi istiga al suicidio?

Riflessione sulla drammatica vicenda del suicidio assistito ottenuto da DJ Fabo in una clinica svizzera. «A istigare al suicidio le persone con gravissima disabilità che vivono nel nostro Paese è chi le ignora, chi in questi ultimi anni di politiche di austerità ha cercato di tagliare persino i pochi fondi di cui possono disporre nel disinteresse di molti, chi non ha garantito la necessaria assistenza sanitaria e sociale, chi ha ignorato le proposte di realizzare in Italia strutture all’avanguardia già sperimentate in altri Paesi”.  (continua…)