Altri pozzi di acquedotto chiusi ad Alessandria per i Pfas. Ma l’Asl fa il gioco di Solvay.

Continuano ad essere campionati i Pfas tossici a cancerogeni nei territori della  provincia di Alessandria raggiunti dagli inquinamenti terra-aria-acqua della Solvay di Spinetta Marengo. Per quanto riguarda le acque potabili, in premessa occorre ricordare che l’ASL protegge Solvay  adottando  “limiti di quantificazione” (LQ) estremamente elevati (LQ = 40 ng/l) piuttosto che i  4 ng/l degli Stati Uniti, a tacere LQ = 0,5 ng/l tecnicamente adottabile.

Dopo i pozzi  privati chiusi nel Comune di Alessandria dentro e fuori lo stabilimento, dopo la chiusura dell’acquedotto del Comune di Montecastello, mentre allarmano  le analisi  su dieci pozzi dell’acquedotto di Alessandria, mentre il Bormida è inondato da masse di schiume, mentre traboccano  di schiuma le vasche di raccolta dentro lo stabilimento, mentre l’azienda addirittura è costretta a fermare un reattore dell’impianto più importante, mentre perfino la complice Provincia è costretta a fingersi minacciosa con una ordinanza di bonifica,

ebbene, arriva la chiusura di altri due pozzi che riforniscono l’acqua potabile. Questa volta tocca al Comune di   Alluvioni – Piovera.

Questo Comune era già nell’occhio del ciclone essendo fra quelli (Montecastello, Cassine, Castellazzo Bormida, Frascaro, Sezzadio, Basaluzzo, Bosco Marengo, Capriata d’Orba, Frugarolo, Castelspina, Casal Cermelli) i cui abitanti sono risultati nel sangue avvelenati dai Pfas C6O4 e ADV a seguito del “mini monitoraggio sperimentale” della Regione Piemonte.

Ebbene, il sindaco di Piovera, Gian Piero Borsi, già dipendente del polo chimico con particolari funzioni di interfaccia con le istituzioni locali, pur essendo da settimane a conoscenza del provvedimento sull’acquedotto adottato di soppiatto da Amag,

ebbene, non ha presentato il Comune quale parte offesa nel procedimento penale appena avviato qualche giorno fa contro Solvay. Lo si accosta  così al sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, accusato di omettere ordinanza di chiusura delle produzioni inquinanti nella sua veste di massima autorità sanitaria locale.

DENUNCIAMO INOLTRE, a fronte dello stupore -anche finto- alla notizia, che la chiusura dei pozzi dell’acquedotto di Piovera Alluvioni Cambiò avrebbe dovuto adottarsi   assai prima:  essendo causata dai risultati delle misure dei Pfas nelle acque potabili condotte da Amag nel 2023;  ed è basandosi su tali dati, resi pubblici sul sito del comune di Alessandria nel febbraio 2014, che si può affermare che non si tratta di “tracce” di pfas , come riportato nel  comunicato amag  ma di quantità consistenti.

DENUNCIAMO che i dati mostrano il superamento dei limiti vigenti per il Pfoa e dei limiti che entreranno in vigore nel 2026 per la sommatoria di Pfas nei Comuni di Piovera, Guazzora ed Alzano Scrivia (da 140 a 190 ng/l). Denunciamo la mancata chiusura dei pozzi dell’acquedotto di Alzano Scrivia, Guazzora e Alzano Scrivia.

DENUNCIAMO  che nella relazione ASL che riporta i dati del monitoraggio eseguito nelle reti idriche dei comuni alessandrini non figurano “inspiegabilmente” i dati relativi all’ acqua potabile distribuita nel capoluogo, quella cioè che utilizzano l’80% degli abitanti del Comune di Alessandria.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro

Tutto il mondo ambientalista si accomuna –per il polo chimico di Spinetta Marengo-  alle richieste di riduzione immediata dei limiti di accettabilità e alla fermata degli impianti inquinanti, nonché di messa al bando in Italia della produzione e dell’uso dei Pfas.  

Per queste denunce ci riferiamo anche allo studio di Claudio Lombardi, all’epoca assessore all’ambiente del Comune di Alessandria. Clicca qui la sua intervista al TG3.

Bianchi lascia l’Amag che ha rimesso in piedi ed ora è pronta a rialzarsi.

Così scrive La Stampa. Se l’azienda, anzichè disastrata, fosse in piedi… non avrebbe più bisogno di rialzarsi. Ad ogni modo, a chi vanno i 28 mila euro di Giampiero Borsi? Al nuovo amministratore delegato Mauro Bressan, fratello di Ezio a sua volta amministratore delegato di ATM. Affari di famiglia. La grande famiglia del PD che fa le nomine. La stessa che aveva dato, alla faccia dei giovani laureati disoccupati, 28 mila euro al fossile Borsi: già con ragguardevole pensione e ulteriormente retribuito come consulente Solvay, in base ad un curriculum di scuola media inferiore (non dott. come lasciava lo chiamassero), capoturno operaio, gestore mensa aziendale e impiegato Solvay, soprattutto PSI longa manus aziendale nelle relazioni con i politici locali.

Rischia si saltare la quinta colonna che Solvay aveva piazzato in AMAG.

Giampiero Borsi, PSI, un passato da dipendente dello stabilimento spinettese come uomo di collegamento con i politici e le amministratori locali, rischia di essere estromesso dal consiglio di amministrazione dell’AMAG (municipale acqua gas) dove l’azienda chimica era riuscita a inserirlo addirittura come amministratore delegato. E’ un momento delicato : saltato il truffaldino primo piano di bonifica Solvay-Amag (made by Lorenzo Repetto), ora si sta discutendo il secondo.
Clicca qui La Stampa “Affonda la corazzata Amag. Il sindaco Rossa azzera il cda”
Clicca qui M. Massone “Dovevamo discutere del processo Solvay”

laurea Borsi: rettifica alla rettifica

Borsi ci rettifica di non aver inviato nessuna rettifica circa il suo titolo di studio. Chiediamo scusa. Un infortunio telefonico. Resta un però. Però Borsi non ha fatto nessuna rettifica sui giornali che gli attribuivano il titolo di dottore, dunque implicitamente lo conferma. Evidentemente si considera laureato all’università del sacro cuore socialista del bambin gesù di alessandria.

laurea borsi / errata corrige

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la rettifica di Gian Piero Borsi che precisa di essere in possesso di licenza media inferiore anzichè elementare come da noi invece attribuitagli. Chiediamo scusa. Anche se cambia poco: una licenza media non giustifica comunque il titolo di dottore apparso sui giornali.

la lunga mano della solvay sul comune

Chi è Gian Piero Borsi? Dipendente e consulente con incarichi speciali, per anni, per conto della Montedison-Solvay, l’interfaccia socialista con le amministrazioni comunali e provinciali, che non sapevano non vedevano non sentivano. Se si considera il ruolo svolto da Lorenzo Repetto per favorire la Solvay al processo che la vede imputata di inquinamento doloso, sembra logico che a sostituire Repetto all’AMAG la neo sindaca Rossa abbia chiamato Borsi. Per assicurare continuità della nuova con le passate amministrazioni.

da repetto a borsi il make up del centrosinistra

Contro Lorenzo Repetto, braccio destro del detronizzato e indagato Piercarlo Fabbio sindaco di Alessandria, nemico dell’ambiente nonchè noto alle scene giudiziarie, nel processo per truffa e abuso di ufficio (rimborsi gonfiati, assunzioni facili ecc.) si costituisce parte civile il consiglio di amministrazione dell’AMAG, azienda municipale acqua gas dalla quale è stato appena estromesso. Rita Rossa, neo sindaco di Alessandria, chi ha fatto entrare al posto di Repetto nel consiglio dell’Amag? L’immarcescibile Gian Piero Borsi. Alla faccia del rinnovamento. Non stupisce più di tanto. La piovra socialista non ha mai finito, spalmando il defunto PSI tanto a destra quanto a sinistra, di egemonizzare i posti di comando politico amministrativi anche della nostra provincia. Per quanto si sia dato da fare l’ex PCI non sarà mai all’altezza dell’ex PSI nelle lottizzazioni. Vedi, nell’immagine, quale risultato di nuovo look è capace, da socialista, Rita Rossa.