La società dello spreco è funzionale alla crescita del Pil, ma rema contro la conversione ecologica. Se non vogliamo un ritorno allo scontro tra classe operaia e movimenti ecologisti, dobbiamo immaginare un intervento pubblico che promuova una domanda alternativa. Questo significa che il governo dovrebbe avere una strategia di medio-lungo periodo, con un quadro complessivo dei settori che devono essere ristrutturati per ridurre il nostro impatto ambientale, i nuovi settori che devono essere promossi e hanno bisogno di una domanda pubblica iniziale, ed infine un cronoprogramma che dichiari tempi e modalità di realizzazione. Ovviamente oggi di tutto questo non c’è niente. (continua)
Categoria: Decrescita Felice
La teoria della “Decrescita felice” a dieci anni dalla sua fondazione.
“Quando diversi anni fa parlavamo di decrescita, oltre all’interesse di alcune persone incontravamo scetticismo e scherno – dice Michel Cardito, co-presidente del Movimento per la Decrescita Felice – Oggi c’è una nuova generazione” (continua).
Fiera della decrescita post covid-19.
Riproposta da Gruppo d’Acquisto Solidale “Felce e Mirtillo” e del CSOA. “Angelina Cartella”, in collaborazione con Gastretto e Associazione Magnolia, Clicca qui.
Fiera della decrescita della primavera.
L’appuntamento di chi sceglie il consumo consapevole, solidale e sostenibile. Clicca qui.
Per aumentare l’occupazione ci vuole una rivoluzione ecologica.
Ecologia e occupazione non sono esigenze antitetiche. Partire da acqua ed energia. Tav e inceneritori sono sprechi. Clicca qui Maurizio Pallante, teorico della “decrescita felice”.
Decrescita felice non è recessione.
Maurizio Pallante risponde a Matteo Renzi: “Chi deve abbassare gli occhi davanti a un cassintegrato e a un imprenditore cui è stata respinta in banca una richiesta di fido è Lei, sono i Suoi illustri collaboratori e i Suoi illustri predecessori, perché sulla crescita avete fatto solo delle grandi chiacchiere, a Lei sulle chiacchiere non La batte nessuno. Clicca qui.