Salvare la Laguna.

Le associazioni Italia Nostra, Lipu, WWF, Venezia Cambia, CAAL, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, e ISDE Medici per l’Ambiente, sono state audite dalla Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo sulla tutela della Laguna di Venezia dai possibili danni che verrebbero causati dallo scavo per allargare il Canale Petroli e il Canale Montiron.

Tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa.

Ciao, abbiamo terminano ieri, venerdì 8 marzo, le tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa di Via Cappuccina. Hanno partecipato oltre 20 volontari chiamati da Amico Albero per difendere una delle bellezze di Mestre e lanciare un messaggio a tutta la popolazione per collaborare a migliorare la nostra città.

E’ stato il decimo anno di questa iniziativa che, nei primi 7 ha comunque subìto alcune bravate notturne a cui da tre anni abbiamo rimediato con la vigilanza notturna (dalle 23 alle 7 di mattina) di un Guardia notturna regolarmente pagata con una colletta tra i volontari e altri sostenitori di Amico Albero. (continua a leggere Michele Boato).

Una assurda pista da bob.

“Cortina,  un danno naturalistico irrecuperabile per far posto a un’assurda pista da bob”: chiedono la divulgazione Italia Nostra sez. di Belluno,  WWF Belluno-Treviso terre del Piave,  Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Peraltrestrade Dolomiti,  Gruppo promotore Parco del Cadore, Grazie per l’attenzione e la divulgazione. Clicca qui.

“Lettera per il mio Sindaco” da inviare agli amministratori e ai media locali.

Compilate – occorrono pochi secondi – il box che compare in questa Lettera per il mio Sindaco e inviatela ai vostri amministratori e ai media locali. E’ una importante iniziativa promossa dal “Forum Salviamo il Paesaggio”.

Il Forum Salviamo il Paesaggio è una Rete nazionale costituita nel 2011 e formata da oltre 1.000 organizzazioni e da decine di migliaia di singoli aderenti individuali, impegnati in azioni di tutela del paesaggio e dei territori e a contrasto del consumo di suolo. Nel febbraio 2018 ha ufficialmente presentato a tutte le forze politiche in Parlamento la sua Proposta di Legge “NORME PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI discussa nelle Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente del Senato nella scorsa legislatura e ora nuovamente agli atti della Camera. Si tratta di una importante elaborazione, alla cui stesura ha lavorato per 13 mesi un Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico multidisciplinare formato da 75 Esperti: architetti, urbanisti, docenti e ricercatori universitari, geologi, agricoltori, agronomi, tecnici ambientali, giuristi, avvocati, funzionari pubblici, giornalisti/ divulgatori, psicanalisti, sindacalisti, paesaggisti, biologi, tecnici di primarie associazioni nazionali.

Per ulteriori delucidazioni e approfondimenti: Massimo Mortarino Coordinamento nazionale del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO Tel. 339/7953173 E-mail: mmortarino@libero.it www.salviamoilpaesaggio.it

Erosione costiera a Fiumicino con i due nuovi porti.

I promotori del nuovo porto per navi da crociera da realizzare a Fiumicino-Isola Sacra, alla foce del Tevere, affermano che i loro interventi produrrebbero effetti positivi  sull’erosione legata  alla progressiva riduzione dei sedimenti che arrivano al mare. Ma già il molo del porticciolo esistente presso il Vecchio Faro costituisce un significativo ostacolo, e così la mega struttura del Porto Turistico-Crocieristico di Isola Sacra andrebbe ad azzerare completamente la dinamica naturale alla foce del Tevere, con conseguenze deleterie su tutto il litorale di Fiumicino. Clicca qui.

Follia etica ed ecologica.

L’impianto di Crescentino che avevamo impedito a Rivalta Scrivia

E’ iniziato il processo per il crac della Mossi Ghisolfi di Tortona. Il fallimento giudiziario  è stato dichiarato nel 2019. Noi, nel 2007, lo dichiarammo fallimento imprenditoriale: ci opponemmo cioè con le lotte all’insediamento a Rivalta Scrivia di un maxi impianto a biomasse. Ci opponemmo per la ragione prima e assoluta che bruciare biomasse -il mais- per produrre etanolo sarebbe stato un delitto contro l’ambiente e la popolazione, crimine etico: coltivare alimenti per bruciarli, delitto che non stava neppure in piedi dal punto di vista economico. Scacciato da Rivalta, ma appoggiato dai politici, Guido Ghisolfi  fu accolto a Crescentino, nel vercellese, con il suo folle progetto della bioraffineria,: “il più grande progetto del mondo  per la produzione di agro combustibili”. Un fallimento culminato con  il suo suicidio. La storia  della speculazione è stata raccontata da Lino Balza sul libro “Quelli delle cause vinte” (clicca qui). 

I costi del Terzo Valico a go-go.

I costi del Terzo Valico dei Giovi, mega -inutile dannosa costosa- opera ferroviaria che dovrebbe connettere Genova a Milano con una linea ad “alta capacità” di 53 km, di cui 37 in galleria, in soli quattro mesi sono lievitati di quasi 1,5 miliardi senza che nessuno battesse ciglio. Il risultato è che il conto finale è raddoppiato. Il contratto tra Rfi (la controllata della rete delle Ferrovie)  e consorzio Cociv, firmato a novembre 2011, valeva 4,8 miliardi, saliti a 6,5 in pochi anni. A luglio scorso la Corte dei Conti aveva ricalcolato il conto finale in 7,4 miliardi. In una manciata di mesi si è arrivati a 10,6 miliardi.

Frane e amianto, stop and go, ulteriori aumenti di costi (sottratti ad altre opere), rinvio dell’apertura della linea a chissà quando, rischio di restituire i fondi europei: è l’epilogo prevedibile di un’opera cara alla politica locale e nazionale ma che non ha mai superato una vera analisi costi-benefici (la commissione del 2018, governo Conte-1, la bocciò). Fu concepita nella legge Obiettivo, ma è da sempre considerata inutile visto che il porto di Genova non ha prospettive di un grande sviluppo del traffico merci e da Voghera fino a Milano si resta con due binari, già congestionati. Nel 2014 fu lo stesso Ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, ad ammetterlo: “Da Genova a Milano è giusto che le merci vadano in camion. In nessun Paese per fare 150 chilometri si va con le ferrovie”. Qui siamo a 53 km. I lavori sono iniziati nel 2012, dovevano finire nel 2021, poi nel 2026, ora  nel 2027 o chissà. Clicca qui

Il Lagaccio non è Cortina.

Non ci lasceremo sorvolare: è il monito nello striscione di protesta che ha aperto la manifestazione contro la costruzione della funivia tra la stazione marittima di Genova e forte Begato, organizzata dai comitati di cittadini di Oregina e Lagaccio, Auser, Cgil, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e altre associazioni. Clicca qui.

Come cambiare il clima e il sistema.

Casacomune, scuola e azioni, è un’associazione fondata da don Luigi Ciotti, nata dal Gruppo Abele e Libera . E’ una scuola di formazione scientifica, di dialogo culturale e di incontro, caratterizzata da una didattica attiva ed esperienziale, capace di promuovere i valori e le azioni dell’ecologia integrale e della giustizia sociale.

Vi proponiamo di partecipare al seminario 

SiamoTerraViva 

che si terrà sia online sia in presenza presso la Certosa ad Avigliana (TO) nei giorni dal 24 al 26 novembre 2023.

Sarà un momento di confronto ed approfondimento, durante il quale, insieme ad altri esperti, esponenti di organizzazioni, attivisti e professionisti cercheremo di “mettere ordine” sulle questioni cruciali legate alle tematiche socio-ambientali e trovare dei punti di contatto per promuovere assieme un vero cambiamento, ormai evidentemente necessario ed urgente.

Clicca qui il Programma definitivo.

“Un’Altra Anzola è possibile”.

Per ripensare il territorio di Anzola e Via Emilia, fermare il consumo di suolo, clicca qui, incontro pubblico organizzato dalla Rete consociativa ambientalista costituita dal Comitato “Salviamo Lavino – No Ipermercato”, le associazioni Ambientiamoci e Malala ed i circoli di Legambiente Bologna, Pianura Nord e SettaSamoggiaReno. 

Laudato sì, Laudato qui.

Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi climatica e ricadute ambientali, sociali, economiche e esponenti di movimenti, associazioni e singoli attivistiche, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.

Casacomune

Laudato si’, Laudato qui

Non possiamo più indugiare, dobbiamo riflettere e agire: fare e per fare dobbiamo capire: informarci e formarci, ascoltare…

Clicca qui il Programma e come iscriversi.

Le tematiche affrontate sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti della crisi ambientale e sociale dei nostri tempi: ecomafie, agricoltura, migrazioni ambientali, lavoro, etica del profitto e sanità pubblica, qualità della vita, ruolo dei movimenti e delle ONG, ecofemminismo, economia e spiritualità.

Al nostro fianco, avremo relatori di grande professionalità e competenza del mondo accademico e di organizzazioni da sempre in prima linea su queste tematiche. Non mancheranno testimonianze di attivisti, sindacalisti, associazioni ed altri attori impegnati quotidianamente che sono la vera spinta al cambiamento perché mossi da passione e dalla cura per il bene comune, capaci di guardare lontano, capaci di futuro.

Per le autonomie, l’ambiente, la pace.

·    L’ambientalismo che è qui per farci vivere, l’autonomismo del Movimento Comunità.

·    Per una SANITÀ PUBBLICA E PROSSIMA in una vera Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.

·    Contro gli ecomostri: no al Ponte di Messina e no al nuovo aeroporto nella piana di Prato-Pistoia-Firenze

·    Continua cliccando qui.

La nuova Diga Foranea del Porto di Genova: analisi critica.

Il ritornello che si ascolta su stampa e media è quello di un progetto gigantesco, sfidante, ingegneristicamente complesso e unico al mondo per diverse caratteristiche costruttive. Uno sfoggio dell’ingegneria progettistica italiana e delle ditte costruttrici italiane. Un’opera strategica per la crescita dei traffici marittimi e per lo sviluppo dell’Italia.

Ma è proprio così oppure no? Alcune voci dicono invece che si tratti di un’opera inutile ed anzi che sia dannosa. Mentre il punto di vista a favore del progetto è molto facile da trovare, vediamo quello contrario: (clicca qui). E sentiamo le argomentazioni critiche -molto meno facili da rinvenire, se non cercando con attenzione- che riportano le negatività di quest’opera: rischi di tsunami sulla costa per smottamenti nei profondi canyons subacquei vicinissimi, rischi di crollo della o di parte della diga che poggerà su fondali limoargillosi poco solidi, rischi di compromettere la circolazione profonda delle correnti mediterranee e gli ecosistemi marini). Tra le altre negatività: la rincorsa continua al gigantismo navale, spreco di massa, espansione di un insostenibile modello consumistico, inquinamento dell’aria e dell’acqua, servitù portuali per gli abitanti.  

L’ambientalismo, lusso borghese che impoverisce il popolo.

In tutta Europa, dove gli ambientalisti hanno provato ad alzare la testa, sono stati travolti dalla destra, che ha gioco facile nel ridicolizzarli, nell’additarli a élite, nel trasformarli in un pericolo pubblico e imminente per le finanze e il benessere del «popolo». Il rispetto dell’ambiente è «un lusso da borghesia urbana», da élite che non tiene conto dei reali problemi delle persone. Fighettismo bio dei borghesi da Ztl. Un’élite radical chic, di una piccola borghesia che vuole godersi i privilegi e togliersi degli sfizi ai danni del popolo, vessato e impoverito, costretto a pagare il progresso sostenibile o addirittura una decrescita felice. Clicca qui.

Il Wwf smonta 10 bugie sulla Romagna.

E’ falso che per prevenire disastri serve dragare i fiumi e scavare in alveo, rettificarne i corsi, pulirne gli alvei tagliando la vegetazione o alzare gli argini. È parimenti falso che non si faccia sufficiente manutenzione dei fiumi (se ne fa anche troppa, ma male e con meccanismi che non garantiscono un’azione mirata, attraverso privati), così come che la colpa del dissesto idrogeologico sia di nutrie e altri animali che scavano cunicoli. È invece vero che servano casse di espansione per frenare le piene, mentre grandi dighe sono inutili.  Invece è vero che stata impermeabilizzata una quota significativa del Paese, quasi il 10% del suolo. Quanto al rapporto causale tra cambiamento climatico e disastri (continua)

Il gasdotto Snam tra zone alluvionate e foreste.

Una “grande opera” dal costo abnorme di 2 miliardi e 400 milioni di euro, avversata da oltre 18 anni da comitati, associazioni, Comuni, Province, cittadini lungo tutto il suo percorso. Un’opera fossile che aggraverà ancor più il cambiamento climatico, causa di eventi estremi sempre meno “eccezionali”. Una monumentale opera “inutile”, visto che la nostra rete è già sovradimensionata rispetto alle nostre esigenze nazionali. Clicca qui.

Gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali.

Chi sono i vandali? Sono i ragazzi di “Nuova Generazione”   che fanno “sprecare litri di acqua” per ripulire i monumenti dalla vernice lavabile, e rischiano la galera? Oppure  sono i signori del cemento che provocano disastri come l’alluvione in Romagna, e i loro politici… che “rischiano” di essere nominati commissario straordinario (Bonaccini) del disastro da loro combinato?  

 

Mentre alcuni giovani, definiti «ecovandali» dai massmedia nostrani, rischiano la galera, altri, rispettati personaggi, costruttori, immobiliaristi con la complicità di amministratori comunali e politici, invocano grandi opere, la ripresa della crescita e la “necessità” di continuare a cospargere di cemento il nostro Paese. Chi sono i veri vandali, i veri barbari? I giovani che rischiano anni di galera per cercare di attirare l’attenzione delle istituzioni e della politica sui problemi prodotti dal cambiamento climatico o i costruttori avidi al seguito di politici che invocano la ripresa dell’edilizia (non certo quella popolare), la costruzione del Ponte sullo Stretto, la trivellazione del suolo e del mare alla ricerca di gas e petrolio? Clicca qui.

Ma quale emergenza?

Meloni, Von der Leyen e Bonaccini visibilmente commossi.

Le terre di Romagna vengono allagate per la seconda volta in un mese e le istituzioni a tutti i livelli e i loro giornali gridano all’emergenza. Ma, con dizionario alla mano, emergenza significa circostanza non prevista. Ma come si fa a definire “circostanza non prevista” un fenomeno che, come dimostrano gli annuali rapporti dell’Ispra, è strutturale? Scorrendo l’ultimo di questi (2021) si legge che il 93,9% dei Comuni italiani (7423) è a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera. Più precisamente, abbiamo 1,3 milioni di abitanti a rischio frane e 6,8 milioni a rischio alluvioni. Sempre secondo il rapporto, le regioni più a rischio sono Emilia Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria. Servono 26 miliardi, qui ed ora, per il riassetto idrogeologico del territorio. Continua qui.

No al raddoppio aeroportuale di Venezia.

Inquinamento atmosferico acustico e lagunare, traffico terrestre e acqueo, disboscamento, sarebbero le conseguenze del  progetto di  raddoppio del traffico aeroportuale di Tessera, con la crescita dai 10 milioni di passeggeri del 2019 a oltre 20 milioni/anno nel 2037, con circa un decollo o atterraggio al minuto (o due, dipende dagli orari giornalieri) e circa 60mila passeggeri al giorno. Clicca qui.

Torino: nasce “Resistenza Verde”.

In occasione della Giornata mondiale della Terra, centinaia di persone hanno pedalato per le strade di Torino al grido di “Fermate il consumo di suolo nella nostra città”, toccando alcuni dei luoghi interessati da progetti che, da diversi mesi, sono oggetto di vibranti contestazioni da parte dei cittadini. “In Bici contro il cemento e il greenwashing” è stata la prima iniziativa organizzata dalla rete “RESISTENZA VERDE TORINO”, coordinamento dei comitati costituitosi da poche settimane.

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Siti di Interesse Nazionale da bonificare.

Secondo il ministero: oltre 75mila ettari di terreno (ai quali si aggiunge la falda acquifera sottostante) e quasi 78mila ettari di mare, sono oggetto dei SIN. Si tratta di aree contaminate molto estese classificate come pericolose con specifici provvedimenti e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare ulteriori danni ambientali e sanitari. Riguardo all’impatto sanitario dei SIN sulle popolazioni che vivono nelle aree circostanti, esiste lo studio SENTIERI, sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Secondo il Ministero della Transizione Ecologica “si sta andando avanti piano nelle bonifiche”, in realtà si è praticamente fermi. 

Territori in lotta contro l’eolico selvaggio.

Manifestazioni a Isili in Sardegna il 31 marzo contro l’impianto di Perd’e cuaddu, organizzato dal Comitato Sarcidano Difesa Territoriale; a Pennabilli e Casteldelci in provincia di Rimini il 1 e 2 aprile contro l’impianto di Badia del Vento, organizzato dal Circolo Di.Vento dei Crinali Bene Comune; a Caselline di Vaglia, a metà strada tra il Mugello e Firenze, il 1 aprile contro l’impianto eolico nel Mugello, organizzato dal Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani; a Castel Giorgio in provincia di Terni, il 2 aprile contro l’impianto Phobus che deturperà il paesaggio orvietano, organizzato dal Comitato Cittadini Custodi dell’Alfina. Clicca qui.

Venezia Camb!a.

E’ un movimento di cittadini impegnati a costruire una nuova pratica politica, nell’ obiettivo che chiama a raccolta tutti i cittadini e tutte le associazioni civiche impegnate a difendere l’immenso patrimonio ambientale, civico, culturale e simbolico di Venezia. clicca:

Crociere a Venezia, si punta a 500 mila passeggeri dopo lo stop alle Grandi navi in Bacino – 

Osservazioni di Venezia Cambia al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile-PUMS |

I lavori all’isola delle Tresse nel mirino dell’Anac –

Isola delle Tresse_Comunicato alla Commissione di Salvaguardia

Inquinamento da metalli pesanti nella piana di Venafro.

Il dossier del procuratore di Isernia Carlo  Fucci è  anche sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin:  evidenzia la presenza su oltre 120 mila metri quadri di terreno destinato anche alla produzione di grano e olive -oltre che abitato dai suoi residenti- di cadmio e altri metalli pesanti pericolosi per la salute pubblica. Pozzilli, Venafro e Sesto Campano è il triangolo di questo inquinamento per il quale il procuratore ha chiesto la bonifica, dopo quattro anni di indagini scaturite anche dall’impegno sul territorio del comitato ‘Mamme per la salute’ che lotta da tempo contro le fonti di inquinamento correlato  ai numerosi casi di tumore e malattie cardiovascolari.

Nuova diga foranea a Genova.

Manie di grandezza per gigantismo portuale? Follie ingorde verso non ben documentati vantaggi e profitti? Ad operare su contesti già saturi di cemento e fabbricati portuali, in una città collinare senza aree piane per logistiche aggiuntive.

Ulteriore e sicuro aggravamento condizione ambientale della città? già congestionata e intasata dal traffico viabilistico parossistico. Clicca qui le accuse sull’opera.

Genova smart tra sogni e realtà.

Mobilità sostenibile (o no?) a Genova: ecco l’inchiesta di GoodMorning Genova, realizzata  in poco più di un mese, sulle trasformazioni della città, sui diversi progetti che puntano a cambiare il volto dei quartieri dal punto di vista urbanistico, della viabilità, del trasporto pubblico. Idee, proposte e “visioni” che spesso contrappongono proponenti a residenti, progetti infrastrutturali a vivibilità del territorio, sviluppo turistico a qualità della vita, amministrazione a cittadinanza, Comune a comitati. Clicca qui.

In Regione Piemonte dalla padella alla brace?

Il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, hanno emesso il decreto di nomina del nuovo direttore generale di Arpa Piemonte: Secondo Barbero, che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di Direttore del Dipartimento “Rischi Naturali e Ambientali” in seno ad Arpa. Sostituisce Angelo Robotto: il timore per Alessandria è che addirittura venga rimpianto, se nelle prime dichiarazioni l’attenzione di Barbero è rivolta all’inquinamento da traffico piuttosto che al disastro ambientale della Solvay di Spinetta Marengo, tant’è che neppure era presente al Convegno sulla spinosa questione della Fraschetta trattato dalle commissioni distrettuali Ambiente e Sostenibilità del Rotary.