La repressione dei diritti sessuali e riproduttivi delle persone con disabilità.

Soprattutto le donne e le ragazze con disabilità sono sempre state considerate dalla società come individui privi di sessualità (asessuali) o affette da ipersessualità ed in ogni caso non idonee a vivere con un partner ed essere madri. A tacere  la gestione coatta del ciclo mestruale, la sterilizzazione e la contraccezione forzata, la mutilazione genitale femminile e l’aborto forzato eccetera.  Riguardo alla sessualità delle persone con disabilità ci sarebbe molto da dire e da fare, a partire dall’istituzione di servizi di orientamento e consulenza psico-sessuologica sulle tematiche della sessualità, dell’affettività e della genitorialità specificamente dedicati a loro. Un Servizio disabilità e sessualità è già presente a Torino (continua)

amicizia, amore, sesso: parliamone adesso.

Si intitola così il libro di Anna Contardi e Monica Berarducci, recentemente dato alle stampe da Erickson, nato dall’esperienza dei “Percorsi di educazione all’autonomia” dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Si tratta di un manuale di educazione emotiva, relazionale e sessuale, pensato per le persone con sindrome di Down e più in generale con disabilità intellettiva. Il volume verrà presentato il 27 giugno a Roma
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Sessualità e disabilità: immagini e nuove prospettive.

Una monografia per festeggiare i trent’anni di vita della rivista «HP-Accaparlante», intitolata “Il corpo degli altri. Sessualità e disabilità: immagini e prospettive”, su temi che tale testata approfondisce da sempre, perché «oggi – come afferma la curatrice Valeria Alpi – la vera sfida per parlare di sessualità e affettività delle persone con disabilità è affidare al corpo una pienezza di senso e di valore»

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