Dove esiste coercizione, segregazione, isolamento ed emarginazione, là è manicomio.

Non è stata realizzata la legge Basaglia del 1978 che avrebbe voluto abrogare i manicomi. Il sistema manicomiale che essa avrebbe voluto abrogare, rimane infatti ancora funzionante e operativo. Le logiche manicomiali sopravvivono, potenti e quasi intonse, nelle istituzioni psichiatriche del dopo-Basaglia. Per i poteri della psichiatria e per le ditte farmaceutiche, si tratta di un mercato potenziale vastissimo, ghiotto. Una volta entrato in cura psichiatrica, il paziente riceve quale trattamento principale una “terapia” di farmaci attivi sul sistema nervoso centrale: gli psicofarmaci. Come tutte le sostanze psicoattive, gli psicofarmaci causano dipendenza. A sua volta, il dispositivo del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) di fatto impedisce a chiunque sia in cura da uno psichiatra liberarsi dal giogo farmaceutico, una volta che gli è aperta a carico una cartella clinica e gli si sono iniziati a somministrare gli psicofarmaci.  Il TSO è un atto violento, a cui concorrono le forze dell’ordine e nel corso del quale si sono segnalati numerosi morti. La Sezione Psichiatrica di Diagnosi e Cura, o SPDC, è un reparto ospedaliero, chiuso da porte blindate. e protetto da vetri antisfondamento In esso è attuato il TSO. Negli SPDC i pazienti sono frequentemente legati ai letti con le fascette. L’SPDC è l’unico luogo dove la legge prevede possano essere somministrati a forza gli psicofarmaci. Continua.

Lo Stato Sociale come voleva Franco Basaglia.

E’ impietoso il quadro di come è strutturato lo Stato Sociale: non tutela né gli utenti, né gli operatori e nell’ultimo anno la pandemia ha messo letteralmente a nudo tutte le gravi carenze presenti nel settore sanitario, socioassistenziale ed educativo. E’ il momento di ripensarlo e che sia pubblico, come voleva Franco Basaglia negli Anni Settanta. (continua…)

Franca Ongaro.

La figura politica più importante del  movimento per la chiusura dei manicomi ed il riconoscimento di diritti e dignità ai “matti”, come spesso accade nella storia alle protagoniste femminili, è stata relegata ad un ruolo di secondo piano, quello “della moglie di” Franco Basaglia. Clicca qui un omaggio nel videoclip di “Banda POPolare dell’Emilia Rossa. Il titolo della canzone trae ispirazione da una scritta poi divenuta celebre trovata in una cella del manicomio di Sassari quando venne liberato dai pazienti internati. La scritta recitava “Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti”.

Che squallidi questi scienziati offesi contro la magistratura.

Padre dell’ambientalismo scientifico, Marcello Cini (fisica teorica), con Franco Basaglia (psichiatria: manicomi aperti) e il nostro Giulio Maccacaro (epidemiologia: salute in fabbrica) , è stato uno degli scienziati di fama internazionale contestatori della scienza accademica ufficiale e della corporazione dei loro colleghi che fino al ’68 sostenevano essere la scienza neutrale. La scienza è invece un prodotto storico, come ogni altra attività umana, in quanto condizionata dalla società in cui viene esercitata, il suo uso -buono o cattivo- è determinato dal contesto sociale. Dunque non è a-storica: la scienza non è mai neutrale. Cini, appena scomparso, non si sarebbe unito al coro scandalizzato per la sentenza che condanna i sismologi per il terremoto dell’Aquila. Forse è vero che i terremoti non si possono prevedere, ma è ancora più vero che non è lecito prevedere che non avverranno. Clicca qui Angelo Baracca.