L’assessore all’Ambiente che insegna come chiudere la fabbrica di Spinetta Marengo.

Impressiona, nel 2021, l’intervista a La Stampa di Ezio Guerci, ex assessore PCI all’Ambiente di Alessandria, che riscrive la storia alla stregua del romanzo di Orwell. Si vanta di aver avuto il coraggio – a differenza degli attuali amministratori – di bloccare le produzioni inquinanti dello stabilimento Montedison (oggi Solvay) di Spinetta Marengo. Da quale pulpito viene la predica! E vorrebbe insegnare ai gatti ad arrampicarsi.

L‘affermazione infatti non ha alcuna rispondenza con i fatti storici. In realtà, Guerci mise in scena col sindaco Giuseppe Mirabelli una pagliacciata: così la definii sui giornali dell’epoca. La sceneggiata, con titoli drammatici a sei colonne sui giornali La Montefluos costretta a chiudere 900 dipendenti sospesi dal lavoro, infatti scoppiò come una bolla di sapone: nessun impianto fu fermato, l’inquinamento proseguì più forte di prima. In quale scambio consistette la trattativa fra Comune e Montedison? L’ex sindaco non può più rispondere, l’assessore potrebbe scoprire gli altarini…  (Leggi tutto)

Maxi scandalo rifiuti illeciti Sud-Nord e la ex sindaco Rita Rossa.

Se fossi in lei darei le dimissioni da consigliere capogruppo PD del Comune di Alessandria. (continua)

Clicca qui Pennatagliente “Se fossi in lei darei le dimissioni”
Clicca qui Corriereal “Se fossi in Rita Rossa darei le dimissioni”
Clicca qui Alessandria Post “Se fossi in lei darei le dimissioni”

“Alessandria in movimento” fa nomi e curricula degli impigliati nella ragnatela del maxi traffico illecito di rifiuti Sud-Nord.

A quelli noti arrestati e indagati aggiunge i responsabili di Waste Italia al cui vertice è salito l’ex presidente del CSM Michele Vietti, e degli altri “amici” del deus ex machina Paolo Bonacina, ex sindaci, ex assessori, tra cui Valerio Bonanno dell’inchiesta rifiuti “Triangolo” sulla ‘ndrangheta, A quale livello si estendono le connivenze di Bonacina in Alessandria: è tempo di smascherare il lato oscuro della gestione PD di Alessandria, questione morale che non sarà cavalcata dalla nuova giunta di centrodestra. La Fraschetta è martire usata scientemente come contenitore dello schifo comunale. Spietati e inquietanti i curricula di Ezio Guerci e Fulvio De Lucchi, che chiamano in causa Paolo Zaccone (ragioniere capo), Rita Rossa (sindaco), Franco Sofio e Gino Mamone (‘ndrangheta), Angelo Riccoboni (discariche),… (continua)

Notav Terzo valico accusa i politici alessandrini per il maxi traffico Sud-Nord dei rifiuti.

Dopo gli arresti della Procura di Brescia, l’inchiesta si allarga in Alessandria. Pesanti le accuse dei NoTav: tutti i membri dei consigli di amministrazione devono dimettersi, gli indagati sono espressione del PD, i media locali saldamente in mano al Pd non hanno quasi dato notizia dell’inchiesta, la più grave inchiesta che coinvolge la politica locale dai tempi di Tangentopoli e sembra il terzo segreto di Fatima, non c’è solo il marito della sindaca o le mazzette alle segreterie dei partiti, emergono modalità che ricordano tanto quelle della camorra in Campania, in più l’Aral è una società pubblica, tra i suoi rifiuti sporchi potrebbe esserci anche l’amianto, (continua)

Il traffico di rifiuti cambia rotta: da Sud a Nord per seppellirli o bruciarli. Coinvolti i dirigenti dei colossi Hera, A2A Ambiente e Aral.

Inchiesta dei carabinieri del Noe di Milano con la Direzione distrettuale antimafia di Brescia. Per la prima volta emerge che un flusso di immondizia smaltita illegalmente arriva da Campania e Lazio per finire non trattata anzi interrata o bruciata in Piemonte e Lombardia. Traffico illecito e associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Indagate 26 persone dei colossi Herambiente (gruppo Hera) e A2A Ambiente e della Aral di proprietà dei Comuni della provincia di Alessandria. La custodia cautelare è subito scattata per l’imprenditore lombardo dei rifiuti Paolo Bonacina e per il responsabile tecnico di Aral, Giuseppe Esposito. Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi. Bonacina era il fulcro del sistema che ha fruttato almeno 10 milioni di euro, coinvolgendo sindaci, intermediari, responsabili commerciali, trasportatori, gestori di inceneritori e discariche, nonché provocando inquinamento ambientale, alterazione del mercato, danni alle casse pubbliche.

Clicca qui tutti i particolari nel servizio di Veronica Ulivieri.

Tra le ripercussioni, per lo stop dei conferimenti all’impianto di smaltimento Aral di Castelceriolo: allarme emergenza rifiuti per 148 Comuni della provincia di Alessandria. Dove si è già dimesso l’indagato presidente-direttore Aral, Fulvio De Lucchi, “l’uomo banda”. Chieste anche le dimissioni da consigliere e capogruppo PD dell’ex sindaca di Alessandria (non rieletta il mese scorso) Rita Rossa, essendo il marito Ezio Guerci (già vicesindaco) indagato per aver ricevuto mazzetta (un Suv) quale “consulente” Aral, A2a e inceneritore di Acerra. Il “conflitto di interessi” era determinato dal fatto che Aral è posseduta al 93,52% dal Comune di Alessandria. Il Comune ora rischia un secondo dissesto.