Al PD non far sapere…

“Rosignano nel cuore” ci comunica che è “gravissima la decisione della maggioranza PD di rifiutare la costituzione di parte civile del Comune nel processo relativo a presunti illeciti nella gestione dell’impianto di Scapigliato (controllato dal Comune di Rosignano). Si tratta, secondo il GUP,  di delitti importanti e con pesanti ricadute per tutta la comunità come inquinamento ambientale, traffico di rifiuti non autorizzati, gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali al fine di ottenere un ingiusto profitto. Respingendo la mozione la maggioranza ha chiaramente anteposto gli interessi personali dei soggetti rinviati a giudizio (tra cui il Sindaco e alcuni dirigenti di Scapigliato) all’interesse collettivo di tutti i cittadini del Comune, che si vedono privati della possibilità di essere rappresentati nel processo penale”.

Ipocrisia climatica.

A Cesena, al convegno di Energia Popolare, la «non-corrente» (sic) bonacciniana del Partito Democratico, mentre con l’aria condizionata  i notabili di Bonaccini – tutti con curriculum ominosi: alfieri della cementificazione, difensori di un’economia ecocida, favorevoli ai rigassificatori e quant’altro – se la cantavano e se l’applaudivano, nel mondo si batteva ogni record di temperatura e aumentava la frequenza di fenomeni estremi e disastri, in particolare proprio in Emilia Romagna. A quei politici, Wu Ming (clicca qui) prefigura scenari che essi non osano o non sono in grado di immaginare o medierebbero al ribasso. Cioè:

 La costa adriatica va decementificata e depavimentata il più possibile, per ripristinare gli ecosistemi precedenti all’urbanizzazione – dune e foresta litoranea – e, in alcuni casi, alle bonifiche. I posti di lavoro – sovente lavoro precario, supersfruttato, sottopagato – nel turismo di massa sarebbero sostituiti da nuovi e meno frustranti impieghi, quelli generati da una grande riprogettazione ecologica del territorio e da un grande recupero, seguito da una cura perenne, degli ecosistemi. Tutto questo costituirebbe una barriera reale e sensata all’erosione costiera e alla catastrofe ambientale nell’entroterra. Non solo: potrebbe attrarre una nuova curiosità ecologica ed estetica.

È chiaro che simili suggestioni vanno contro l’interesse immediato di troppe lobby e potentati economici, contro abitudini diffuse e consolidate, contro la spinta inerziale dell’esistente. Per questo non verranno mai raccolte dall’attuale classe dirigente – locale, regionale, nazionale o europea che sia. Classe dirigente di cui sarebbe d’uopo, e urgente, sbarazzarsi.

Il treno della sinistra perso o ritrovato dal PD?

“Il momento in cui la sinistra italiana ha perso il suo ultimo treno è stato il referendum sull’acqua pubblica, giugno 2011”. Ebbene, (senza dimenticare che nel referendum c’era anche il nucleare: vero traino della vittoria), questa affermazione  -dibattuta su hyperlink@lists.riseup.net- è condivisibile se non viene attribuita al PD, che già allora non era più di sinistra. Piuttosto il treno nel 2011 fu perso dai Movimenti, vera espressione della sinistra. Come ebbi occasione, nell’esemplare dibattito avviato su Il Manifesto, di confutare l’ottimismo di Alberto Asor Rosa e altri, penso che furono i Movimenti a subire la sconfitta epocale: che 12 anni fa non definii “irrimediabile” ma oggi il pessimismo dell’intelligenza mi fa dire: sì.

Irrimediabile perché è mancato il “salto di qualità”. Ci sono adesso le condizioni per un salto di qualità? Chiediamoci dapprima: ci sono valide, oggi, conferme alle seguenti affermazioni degli iniziali anni 2000? <<Esiste un immenso ma disperso patrimonio civile composto da mille vertenze sul territorio che si stanno scontrando sia con il potere economico sia con il potere politico in simbiosi, un patrimonio di Movimenti che però non hanno spiccato il salto di qualità. Sono sì innervati in una serie di formidabili reti nazionali (acqua pubblica, rifiuti, inceneritori, ogm, elettrosmog, nucleare, tav, grandi opere, pace, grillo, amianto, ecc.) tutte di fatto convergenti su un comune modello di economia alternativo, però senza una esplicita piattaforma comune, però senza la spina dorsale di un coordinamento, però senza mezzi di comunicazione unitari, però con difficoltà e resistenze al collegamento e all’unità, dunque sempre sull’orlo della sconfitta epocale. Insomma: una forza politica straordinaria e inespressa.

I contenuti non violenti e pacifisti e ambientalisti e civici delle mille vertenze territoriali aperte dai Movimenti in Italia sono, di fatto, convergenti su un modello alternativo di economia e -nel contempo- su un modello alternativo di politica, cioè formano, di fatto, un programma nazionale.

Ciascuna vertenza si scontra con i poteri economico e politico in simbiosi. L’occupazione del potere da parte della partitocrazia è speculare all’esercizio del potere economico, indifferente alla pace, all’ambiente e alla giustizia sociale. E’ la crisi della democrazia. Le mille vertenze sul territorio spostano il baricentro, dalla “democrazia delegata” occupata dai partiti, alla “democrazia partecipata” esercitata dai Movimenti. Però finora è mancato il salto di qualità.>>.

Difficile, mi pare, nell’attuale prospettiva politica (governo Meloni) confermare oggi l’esistenza di una siffatta narrazione movimentista e prospettare il salto di qualità a sinistra. Addirittura su input del PD. Chi mancò soprattutto in quel salto del 2011? Non il PD, tutt’altro che movimentista. Il peccato capitale fu commesso dai Movimenti proprio all’indomani della vittoria dei referendum 2011 precisamente quando in quell’irripetibile momento storico il Forum acqua pubblica aveva tutte le carte in mano -dimensione, organizzazione, autorevolezza e soldi dei rimborsi elettorali- per attivare finalmente il processo di unificazione dei Movimenti italiani: gli “Stati generali per il governo dei beni comuni” chiesti da me, Riccardo Petrella ecc. Ebbene, rifiutando il Forum di sciogliersi nei Movimenti, soprattutto con i Notav, di trasferirsi politicamente da Roma in Valsusa, fu dissolto quell’immenso ma disperso patrimonio di ‘democrazia partecipata’, fu depauperata una forza politica straordinaria potenzialmente in grado di farsi Soggetto politico di governo nazionale dei Beni Comuni. 

Questa occasione storica (diffusamente analizzata nel libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, con una accusa peraltro assai contestata: clicca qui) la ricordo non per inutile spirito polemico bensì per rimarcare che se è vero, come è vero, che il treno della sinistra fu perso dai Movimenti, è più che mai vero che solo i Movimenti potrebbero compiere il salto di qualità per rimetterlo in marcia, giammai il PD che di sinistra non è. Semmai il PD potrebbe agganciarsi come vagone.  Insomma, ci si può solo affidare all’ ottimismo della volontà.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute  

Il PD: no ordinanza di chiusure alla Solvay.

Coloro che si erano illusi di una ordinanza del sindaco per la chiusura delle produzioni della Solvay di Spinetta Marengo hanno già ricevuto la risposta. L’ha data chi è più autorevole di Giorgio Abonante: Renzo Penna, già senatore e segretario generale della Camera del lavoro di Alessandria. Questa direttiva del PD merita di essere letta attentamente: clicca qui. Lo slogan di Penna “La storia industriale di questo Paese ci insegna che la chiusura delle aziende non porta mai alla bonifica”, per essere credibile dovrebbe a supporto offrire esempi di bonifiche senza la chiusura delle fabbriche dei veleni. Esempio è invece Casale Monferrato con l’Eternit, che non sarebbero mai state bonificate con una fabbrica tenuta aperta: come difendevate voi sindacalisti insultando sui giornali (scripta manent) il solito ambientalista (come me) che ne chiedeva la chiusura. Da buon sindacalista, oggi come allora, come il suo omologo Giorgio Bertolo per l’Acna di Cengio (scripta manent), Penna contrappone, per ricatto, i lavoratori ai cittadini. Noi invece equipariamo la salute di tutti. Cosa che, ad esempio, non ha fatto fino in fondo la CGIL, che fu la prima a denunciare nel 2002 (scripta manent) i danni tossicocancerogeni dei Pfas nel sangue dei lavoratori di Spinetta, senza poi chiederne l’eliminazione.

Caro Penna, l’alternativa alla chiusura non può essere giammai il sacrificio della salute. L’alternativa occupazionale, a sua volta, è una preoccupazione legittima, però la devi chiedere agli inquinatori (a scapito dei profitti) e non agli inquinati. I quali, anzi, proposte di riconversione le hanno avanzate, ad esempio Claudio Lombardi, a tacere Franco Armosino attuale segretario generale della CGIL. D’altronde, la storia del polo chimico spinettese (puoi sempre rileggerla sui miei libri) dovrebbe insegnarti il susseguirsi di lotte contro le produzioni nocive, e non sempre con il sindacato dalla parte giusta, esempio i famigerati Pigmenti di cui come cellula PCI chiedemmo la chiusura contro il Consiglio di fabbrica.

Lotte che trovano i politici, sempre, dalla parte dei padroni. Purtroppo è quanto emerge, di fatto, dall’intervento di Renzo Penna, il quale infine invita ComitatoStopSolvay (Legambiente, Movimento di lotta Maccacaro, eccetera) a subordinarsi al “pieno” sostegno delle Istituzioni: comune, provincia, regione, asl, arpa, sindacato. Cioè di quelli, in testa il PD, che in questi anni hanno determinato -con il metodo dello scaricabarile- la catastrofe ecosanitaria di Alessandria.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro. 

I Movimenti sanno anche fare a meno dei partiti.

Non è nostro compito avventurarci in disamine del voto. Azzardiamo l’ipotesi che l’astensionismo record sia rimpolpato da quanti si sentano rappresentati dai Movimenti piuttosto che dai partiti. Lo dimostrerebbe l’emorragia del voto grillino che è tornato  a rifugiarsi nell’astensionismo. I grillini, dopo essere esplosi in promesse e percentuali, al governo  si sono rivelati la delusione cocente dei Movimenti ambientalisti e pacifisti, dal Tav in avanti. Che un Cingolani sponsorizzato da Grillo o un “democristiano” come Conte  possano riportare il M5S, non più movimento bensì partito, a riferimento elettorale dei Movimenti, non pare prevedibile. Altrettanto non pare l’offerta di un “nuovo centrosinistra rosaverde” con l’altra palla al piede, il PD, difficilmente identificabile di sinistra, insomma piuttosto Dc che PCI. Conte e Letta, a loro volta,  non sono figure che scaldino il cuore degli attivisti eco pacifisti… con “linguaggi e contenuti di populismo gentile e competente” ormai percepiti come bla bla bla (l’unica cosa “green” sostenuta è stata il green pass che di verde o arcobaleno non ha proprio nulla). Insomma non pare che milioni di cittadini, convinti che votare sia diventato inutile, abbiano sotto mano  una rappresentanza partitica alternativa. Ma la democrazia non  scricchiola perché i Movimenti, ancorché orfani di rappresentanza, sono ben vivi, in particolare i giovani, come hanno anche recentemente dimostrato riempiendo le piazze insieme a Greta.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

Sulla bonifica Pfas si muove il Partito Democratico.

Ma non quello piemontese. I consiglieri regionali veneti invece con un’interrogazione accusano la Giunta di non intervenire sulla bonifica del sito Miteni di Trissino: “si conclude la caratterizzazione dell’intera area oppure la messa in sicurezza sarà limitata alla sola barriera idraulica?”. Chiudere la partita con la sola barriera idraulica è insufficiente: l’ha detto anche il Commissario straordinario di Arpa Veneto davanti alla Commissione parlamentare Ecomafie  poiché non riesce a trattenere l’inquinamento derivante dal terreno sottostante il sito Miteni. E’ la stessa situazione di Alessandria, sottolineano i consiglieri, dove  la Corte di Cassazione sentenziò la condanna per disastro ambientale colposo; però la Solvay di Spinetta Marengo ancora oggi non ha provveduto alla bonifica -riparare le perdite e soprattutto rimuovere i terreni compromessi- bensì ha allestito la barriera idraulica come l’intervento meno efficace e meno costoso.

Ad Alessandria è la Solvay ad organizzare il consiglio comunale.

Prima parte dell’intervento di Lino Balza al Consiglio comunale di Alessandria del 15 giugno 2021 sui PFAS
Seconda parte dell’intervento di Lino Balza al Consiglio comunale di Alessandria del 15 giugno 2021 sui PFAS

Solvay ha preparato un servizio di propaganda aziendale e ha  commissionato al Comune di Alessandria di mandarlo in onda tramite convocazione di un apposito Consiglio comunale. Per lo show in streaming di martedì 15 giugno, Solvay ha confezionato cinque spot pubblicitari, con tanto di immagini, filmini e voci fuori campo, affidati ad una team di “esperti scientifici”, in realtà volti noti debitamente prezzolati per presentarsi quali “consulenti” in tutti processi penali: grazie alla loro “credibilità scientifica” hanno contribuito non poco alla condanna di Solvay per disastro ambientale conclusasi in Cassazione, e si ripropongono, fortunatamente, per il prossimo imminente procedimento penale. Nei processi non è prevedibile la falsa testimonianza per i consulenti, mentre rischia l’attuale direttore dello stabilimento di Spinetta Marengo, che però, come per tutti i direttori, fa conto che la condanna (sempre lieve) di reclusione per inquinamento -al posto degli amministratori- è lautamente  compensata dalla  retribuzione.

A sua volta il Comune, quale comprimari del truffaldino spettacolo pubblicitario, ha convocato i responsabili locali di Arpa e Asl che, per… brevità di esposizione, omettono di fornire i dati delle indagini epidemiologiche (record di morti per tumori) e delle indagini idrogeologiche (falde inquinate e acquedotti chiusi). C’è da dire che non tutti i funzionari dei sedicenti Enti di controllo appaiono utili idioti perché ad alcuni per i servizi resi si aprono le porte per promozioni in Regione.

Solvay ha stretto un patto d’acciaio con la Lega che regge le amministrazioni di Comune, Regione e Provincia. Del Comune abbiamo detto. La Regione evita di ordinare  i monitoraggi ecologici e sanitari ai quali invece l’omologa Veneto ha pur provveduto. Alla Provincia compete il ruolo di punta: autorizzare i cancerogeni Pfas (C6O4 e ADV), messi al bando in tutto il mondo, a inquinare aria e acqua fino alla foce del Po.

Solvay, non a torto, dà per sicura vincente la coalizione di destra: nel dibattito del cosiddetto “Consiglio comunale aperto” è palese l’assenza di una opposizione degna di questo nome, vuoi perché nella sudditanza a Solvay il PD ha la coda di paglia di trascorse maggioranze (perfino accusate in tribunale da Solvay di riscuotere tangenti da Montedison), vuoi perché un blando M5S rischia di azzerare quel poco di consenso raccolto localmente (vanificando il grande lavoro che sta facendo il parlamentare Zolezzi). Anche sui Pfas la sponda sindacale è una frana da quando la CGIL nel 2002 zittì la propria allarmante denuncia.

Il geologo nazionale di Legambiente, Andrea Minutolo, ha felicemente sintetizzato lo stato d’animo disgustato degli ambientalisti di fronte allo spettacolo comunale: un allestito banchetto di matrimonio (tra Solvay e politica) al quale siamo stati invitati e che respingiamo. Un banchetto comunque fra pochi intimi, consumato lontano dalla popolazione, ma per la pubblicità del quale  Solvay punta sulla compiacenza dei giornali (chi non ricorda le intercettazioni telefoniche della procura?).

Nel cosiddetto dibattito la cosa che impressiona di più è l’ignoranza. Regna sovrana fra i consiglieri nell’aula, tra chi si esprime con analfabetismo lessicale o con vuoti giri di parole fiorite. Negli interventi premettono tutti “sono ignorante” e lo dimostrano non avendo la minima conoscenza di cosa produce Solvay, come, quali rischi, quali danni, quanti morti e ammalati, quanti bambini. Non sanno neppure come si pronuncia: dicono Solvei. Invano avevo chiesto al Sindaco di stampare e distribuire ai consiglieri il nostro dossier “Pfas. Basta!” (250 pagine). Invano avevo invitato i consiglieri ad ascoltare l’impressionante udienza alla Camera del professor Carlo Foresta: uno scienziato internazionale, piuttosto che quei contafrottole dei consulenti Solvay. Ignoranti erano e ignoranti sono rimasti, affascinati dallo show Solvay, considerando il mio intervento una provocazione: cliccalo in audio sopra oppure qui in trascrizione. Non si può pensare che un Consiglio comunale siffatto produca un ordine del giorno che chiede la revoca dell’autorizzazione e la chiusura dei PFAS.

Delusione per il tradimento del referendum acqua pubblica.

Soprattutto nei confronti del M5S che aveva posto l’acqua pubblica come prima stella. Appello di Alex Zanotelli al PD “perché abbandoni la sua politica di privatizzazioni e imbocchi la strada della ripubblicizzazione di questo bene che Papa Francesco nella Laudato Si definisce “diritto umano essenziale, fondamentale e universale.” Clicca qui.

Ambiente. Conte 1 uguale Conte 2.

Neoministra PD infrastrutture: “Tav via libera non si torna indietro. Archiviata revoca concessione Benetton. Ok Gronda Benetton”. Boom in borsa di Benetton. M5S tace e acconsente come con Salvini.

Marco Ponti e Francesco Ramella: “Sulle grandi opere è un pericoloso ritorno al passato. Valsusa, Terzo valico, Brescia-Padova, Gronda: stracciate le analisi costi-benefici”. Clicca qui.

Mattarella, è suo dovere costituzionale chiedere al parlamento il rispetto del referendum sull’acqua.

La prima stella dei pentastellati era la gestione pubblica dell’acqua che, insieme all’aria, è il bene comune più fondamentale che abbiamo: talmente importante che è stata collocata al primo posto nel ‘Contratto’ di governo. Fin da subito infatti i Cinque stelle hanno introdotto nella Commissione Ambiente della Camera la Legge di iniziativa popolare (a suo tempo aveva avuto quattrocentomila firme) che prevede la ripubblicizzazione dell’acqua tramite un Ente di Diritto Pubblico, come l’Azienda Speciale. Tutto questo in obbedienza al Referendum del 2011 che aveva deciso che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto sull’acqua. Lo stesso Presidente della Camera, Roberto Fico aveva affermato che legava la sua Presidenza della Camera alla Legge sull’acqua. E poi? Poi comportamenti ambigui e traditori, mentre quello del PD è vergognoso. Tra i battimani di Lega e dei media, gioiscono le multinazionali dell’acqua e il grande business. (Continua  “La prima stella  cadente” di Alex Zanotelli)

Clicca anche il video “Ad eccezione di Napoli anche in Campania l’acqua si vende due volte”

Cinque balle di chi ancora difende il Tav Torino Lione.

1) “La nuova linea ha una valenza strategica e unirà l’Europa da est a ovest”. 2) “La nuova linea creerà nuovi orizzonti di traffico”. 3) “Con il Tav diminuiranno i Tir e l’inquinamento”. 4) “I lavori del tunnel di base sono ormai iniziati e non si può tornare indietro”. 5) “Rinunciando all’opera si pagherebbero penali enormi”. Cinque balle PD Forza Italia alle quali replica Livio Pepino: clicca qui.

Non esiste il reato di dolo nel codice penale italiano?

Per l’ennesima volta parrebbe di no (cfr. Ambiente Delitto Perfetto di Barbara Tartaglione e Lino Balza), considerata la sentenza del processo per l’omessa bonifica del Sito di interesse nazionale di Bagnoli, conclusosi con 6 condanne per disastro ambientale colposo e non doloso, dunque con pene fino a 4 anni, ovviamente nell’ombra della prescrizione. Già prescritto il reato di traffico illecito di rifiuti. Per la omessa anzi peggiorata bonifica e la truffa sono morti e stanno ammalandosi gli abitanti mentre il danno erariale è stato di oltre 100 milioni. Tra i “colpevoli”: amministratori PD e Arpa. Occorre cominciare da capo la bonifica sbandierata da Renzi: commenta il Comitato di Bagnoli.

Pubblicità elettorale ambientalista.

Daniele Borioli è candidato PD al Senato. Ottimi motivi per non votarlo: è strenuo avversario dei No Tav e degli antinuclearisti, nonché ostinato sostenitore degli inceneritori. Numerosi episodi del suo infausto carrierismo politico si trovano documentati sia sul primo che sul secondo volume di “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”.

Prosegue la Campagna nazionale “CAMBIAMO L’ARIA” con l’appello per chi non votare.

Per contrastare il Piano nazionale di incenerimento contenuto nella Legge 133/2014 e nel Decreto attuativo del ministro ambiente Galletti. In vista del Terzo Firma Day 24-25 febbraio, clicca qui il comunicato Rifiuti Zero, in cui si ribadisce l’opportunità in questa fase elettorale per il rinnovo del Parlamento di NON VOTARE per le forze politiche che hanno votato nel 2014 A FAVORE della conversione in legge del DECRETO SBLOCCA-ITALIA, voluto e perseguito con forza dal governo di Matteo Renzi e da 278 parlamentari, di cui 224 del PARTITO DEMOCRATICO – 14 di ALTERNATIVA POPOLARE – 13 di CIVICI ed INNOVATORI – 11 di CENTRO DEMOCRATICO – 15 del GRUPPO MISTO – 1 della LEGA NORD i cui NOMI E COGNOMI potete visualizzare da qui https://parlamento17.openpolis.it/votazione/camera/decreto-sblocca-italia-ddl-2629-ar-voto-finale/13731

Il “Premio Attila” Fabrizio Palenzona: un pallone un po’ sgonfiato ma sempre in quota.

Molla la vicepresidenza di Unicredit, dove, uomo forte dei Gavio, aveva fatto per vent’anni il bello e soprattutto il cattivo tempo. Assumerà la presidenza di Prelios (fondi immobiliari e finanziari) che si assommerà alle varie presidenze associative come Aiscat (le concessionarie di autostrade) e Assaeroporti, e che gli assicurerà il peso dentro il PD a sostegno di Renzi.

Maxi scandalo rifiuti illeciti Sud-Nord e la ex sindaco Rita Rossa.

Se fossi in lei darei le dimissioni da consigliere capogruppo PD del Comune di Alessandria. (continua)

Clicca qui Pennatagliente “Se fossi in lei darei le dimissioni”
Clicca qui Corriereal “Se fossi in Rita Rossa darei le dimissioni”
Clicca qui Alessandria Post “Se fossi in lei darei le dimissioni”

Notav Terzo valico accusa i politici alessandrini per il maxi traffico Sud-Nord dei rifiuti.

Dopo gli arresti della Procura di Brescia, l’inchiesta si allarga in Alessandria. Pesanti le accuse dei NoTav: tutti i membri dei consigli di amministrazione devono dimettersi, gli indagati sono espressione del PD, i media locali saldamente in mano al Pd non hanno quasi dato notizia dell’inchiesta, la più grave inchiesta che coinvolge la politica locale dai tempi di Tangentopoli e sembra il terzo segreto di Fatima, non c’è solo il marito della sindaca o le mazzette alle segreterie dei partiti, emergono modalità che ricordano tanto quelle della camorra in Campania, in più l’Aral è una società pubblica, tra i suoi rifiuti sporchi potrebbe esserci anche l’amianto, (continua)

Cromo in falda? Sono cazzi vostri, alessandrini. Parola di amministratore delegato Amag.

Mauro Bressan (PD): eliminarlo costa troppo, chiediamo una proroga di tre anni alla normativa statale. Gioisce la Solvay: il milione di metri cubi sotterrato può continuare tranquillamente a colare in falda.
Clicca qui Piero Bottino “Meno cromo nell’acqua? Roma chiede un miracolo: l’ad mette le mani avanti.”

Irruzione falangista al parlamento italiano.

Alcune centurie di falangisti hanno dato l’assalto al parlamento italiano, ed al grido di “Viva la muerte” hanno deliberato la legalizzazione dell’omicidio. Per ora solo in casa e di notte, poi si vedrà.
Frattanto il governo si pompeggia della magnifica trovata dei nuovi campi di concentramento diffusi in tutte le regioni d’Italia, dell’incremento delle deportazioni, dell’istituzione dei tribunali speciali etnici, della cancellazione di fondamentali garanzie giuridiche per chi non esibisce limpieza de sangue. Dalle televisioni tutte è un solo inno alla guerra sola igiene del mondo, al modo di produzione schiavista stadio supremo della civiltà. Clicca qui.

Doppiogioco elettorale PD sul Tav Terzo Valico

Settima assemblea ad Arquata Scrivia

I sindaci Rossa (Alessandria) e Muliere (Novi Ligure), presidente e vice della Provincia, al presente continuano a sostenere il tunnel mentre mostrano le unghie in un eventuale futuro per una costituzione di parte civile nei processi Cociv. Ma, preparata da sette assemblee in provincia, i Comitati a fine maggio li contesteranno con una grande manifestazione ad Alessandria.

Il sindaco di Sezzadio è come don Abbondio: se il coraggio non ce l’hai, non te lo puoi dare.

Troppo forte il richiamo della foresta del proprio partito (PD). Clicca qui il comunicato dei Comitati di base della Valbormida dopo l’assemblea di Sezzadio.
I libri “Ambiente Delitto Perfetto” messi a disposizione dalla Sezione hanno fruttato altre 165 euro interamente devoluti ai Comitati.
Clicca qui Giampiero Carbone “Nuova discarica a Sezzadio? Non siamo una pattumiera. In paese già altre due progetti sui rifiuti”
Clicca qui Daniela Terragni “Calano i sindaci del No. Anche Buffa contestato”

Violente accuse nei confronti della presidente della Provincia Rita Rossa e del PD.

La sindaco di Alessandria è accusata dai Comitati di Base della Valle Bormida (clicca qui) di “portare avanti gli interessi del suo datore di lavoro occulto, spalleggiata dal PD locale, con la fretta dovuta alle prossime elezioni alessandrine in cui al PD e a Rita Rossa verrà riservato un giusto e metaforico calcio nel culo che farà vacillare le certezze dell’inquisita Riccoboni di trovare sponde sicure alle quali appoggiarsi”. I Comitati parlano di “patto criminale siglato sulla pelle dei cittadini e sulla nostra acqua”. Gli avvocati sono al lavoro.

Tra Predosa e Sezzadio rischia di sorgere uno dei maggiori poli di stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolosi in Italia, sulla falda acquifera.

24 sindaci dell’acquese non indietreggiano di fronte alle scellerate scelte della Provincia e della Regione a guida PD. Alleanza con i Comitati.
Clicca qui Giampiero Carbone “Tutto l’Acquese a difesa della falda. Manifestazione ad Alessandria l’11 giugno: da ogni paese un pullman di partecipanti”.

Gli eredi del Premio Attila 2004 Marcellino Gavio grandi finanziatori di Matteo Renzi.

Contendono il secondo posto all’altro alessandrino Guido Ghisolfi, impreditore politico PD.  Cene di finanziamento crownfunding con intrattenimento del premier: offerta minima 1.000 euro. Brut Ferrari ecc. Prenotatevi.  Ci sono ancora sedie libere.

Post Scriptum. Overbooking. Tutto esaurito: oltre mille gli imprenditori e finanzieri prenotati, portafoglio alla mano. We’re sorry…Siamo spiacenti…

Clicca qui il Premio.
Clicca qui Il Fatto Quotidiano “La dinastia Gavio”

I soldi del TAV Terzo Valico ai paesi colpiti dall’alluvione. Ma il governo dice no.

Bocciata la proposta del Movimento Cinque Stelle in Senato. Due miliardi per interventi di prevenzione e difesa del suolo: per il PD Daniele Borioli erano troppi. Dunque niente, restano destinati ad una grand’opera inutile e dannosa.
Clicca qui La Stampa: “Bocciata la proposta dei grillini.”

Guido Ghisolfi, il nemico dell’ambiente grande amico finanziatore di Matteo Renzi.

120.000 euro con la moglie Ivana Tanzi. L’industriale e politico tortonese è il secondo finanziatore della prossima kermesse Leopolda della corrente interna PD del primo ministro. E’ l’ennesima sottoscrizione. Come guadagna tanti soldi il padrone della Mossi Ghisolfi? Ad esempio con la raffineria “Beta Renewables” (etanolo da biomasse) a Crescentino (VC): dopo appena un mese dall’inaugurazione in pompa magna, la salute dei cittadini era già in pericolo per le polveri sottili ecc. oltre i limiti di legge (134 microgrammi al metro cubo!). Ghisolfi aveva cercato di rifilare l’impianto a Rivalta Scrivia (AL) ma l’avevamo impedito con le lotte.

Clicca qui Pennatagliente “Guido Ghisolfi, nemico dell’ambiente, grande amico e finanziatore di don Matteo Renzi”

Decrescita felice non è recessione.

Maurizio Pallante risponde a Matteo Renzi: “Chi deve abbassare gli occhi davanti a un cassintegrato e a un imprenditore cui è stata respinta in banca una richiesta di fido è Lei, sono i Suoi illustri collaboratori e i Suoi illustri predecessori, perché sulla crescita avete fatto solo delle grandi chiacchiere, a Lei sulle chiacchiere non La batte nessuno. Clicca qui.

PD contro 5Stelle per le polveri sottili a Tortona.

Il PD punta sull’allargamento dell’isola pedonale cominciando dalla via Emilia per diminuire il traffico veicolare: misura sicuramente efficace. Il M5S invece propone costose incentivazioni per ininfluenti vernici fotocatalitiche negli intonaci nelle abitazioni nuove o ristrutturate.