Nucleare di quarta generazione?

Il problema non cambia. Convegno a Trino. Clicca qui Gian Piero Godio. Clicca qui la posizione di Legambiente Piemonte in merito alla localizzazione nazionale del deposito unico nazionale.

“Storia antinucleare” è disponibile on line a chi ne fa richiesta a movimentolotta.maccacaro@gmail.com In oltre 100 pagine racconta quaranta anni di lotte contro il nucleare in Italia. Ovvero il Dossier racconta l’epopea della mobilitazione popolare che contrastò il nucleare civile e ne perseguì la fuoriuscita definitiva anche tramite una sentenza pilota valida come precedente per tutti i siti nucleari italiani. Storia dello strapotere  politico-giudiziario che la impedì sulla pelle delle generazioni presenti e future. Ovvero racconta la storia che va da Bosco Marengo (AL) al Forum nazionale dei Movimenti Antinucleari e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi “verde-giallo-rossi” e “policromo”, fino all’odierno rilancio del “nuovo nucleare” e all’irrisolto deposito nazionale. E’ Storia  -documentata-  anche di connivenze complicità corruzioni ignavie, tratta in breve da stralci dei libri “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione – Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”, nonché (circa 300 articoli) del Sito “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza” gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.

Al voto! Al voto!

Premio Attila 2018
Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori

L’anno scorso ci eravamo detti: si è conclusa una legislatura parlamentare assai negativa per l’ambiente, la salute e la pace. I cittadini l’hanno pagata sulla loro pelle anche se nei territori i Movimenti non hanno mai smesso di lottare. E allora ci eravamo chiesti: i programmi elettorali lasciano sperare in meglio? E avevamo proposto: giudichiamoli assegnando il Premio Attila 2017 al peggior programma elettorale sui temi ecopacifisti. Purtroppo ambiente salute e pace sono stati temi troppo assenti nel dibattito elettorale, e la votazione è risultata dispersiva. Perciò la Giuria decise addirittura di assegnare il Premio Attila 2017… alla Politica italiana.

Per il 2018 il Premio Attila – nel suo genere dal 2004 la più alta onorificenza italiana – ritorna, sotto il patrocinio del “Movimento di Lotta Giulio A. Maccacaro, alla formula tradizionale che per 14 anni ha incoronato vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori, votando la personalità che nel 2018 si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente, della salute e della pace. 

Una mail, due voti. Sono ammessi max due voti. Uno per l’ambiente, l’altro per la pace. 

Al voto i nostri 200mila lettori mensili del blog e i 23mila settimanali della mailinglist e i circa 7mila membri del nostro gruppo Facebook 

Inviare entro e non oltre il 28 febbraio una mail a lino.balza.2019@gmail.com , oppure sul nostro gruppo Facebook.

Indicare le eventuali motivazioni di merito, possibilmente nei limiti di un foglio di word. Saranno pubblicate.

Solvay inquina grazie a complicità e connivenze.

Assai pochi, fra i nostri 23mila utenti della Rete ambientalista, conoscono l’esistenza de Il Piccolo di Alessandria. Anche gli alessandrini lo conoscono sempre meno. Soffocate le valide eccezioni in redazione, appare il tipico esemplare -da manuale- di disinformazione e censura giornalistica. Non è sempre stato così in tempi lontani. Guardiamo al futuro: al vaglio il nuovo direttore. Chi non crede, legga attentamente questa pagina del bisettimanale che (pur non presente!) riferisce del convegno nazionale sul PFOA organizzato da Legambiente, Pro Natura e Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Dalla lettura, noterà che il Movimento non è neppure citato: come se Lino Balza – il primo in Italia nel 2008 a denunciare i danni del PFOA! – non avesse svolto una relazione con tanto di video. Lo scopo della censura allo “J’accuse” è omettere le documentate denunce di connivenza e complicità con l’inquinatore Solvay/Spinetta Marengo rivolte agli amministratori di comune, provincia e regione, ai funzionari asl e arpa, ai sindacalisti, ai magistrati E ai giornalisti che hanno anche loro sulla coscienza morti e ammalati. Di seguito, forniamo le prove e i nomi.
Clicca qui la pagina di disinformazione e censura de Il Piccolo.
Clicca la relazione di Lino Balza, in video e trascrizione: Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
Clicca le responsabilità dei magistrati: Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay. Clicca qui come Il Piccolo censura il comunicato stampa.
Clicca Catastrofe ecosanitaria Solvay: le responsabilità dei giornalisti. che si nascondono dietro l’Arpa.
Per la censura sulla falsa bonifica clicca: Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.

Rete Ambientalista – Movimenti di lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza.

Nel 2018 il nostro Blog ha festeggiato il decennale. Grazie alla consulenza di Barbara Tartaglione, il numero dei “Post” è passato da 5 nel 2008 a 800 nel 2017, a 781 a novembre 2018. Contiamo 10.000 accessi al mese. Inoltre il gruppo Facebook ha 7.000 membri, e il canale Youtube ha 200  visualizzazioni. Infine la Mailing-list è inviata con cadenza settimanale a circa 22.000 utenti. Siamo sempre più impegnati a sviluppare ulteriormente uno spazio aperto alle esperienze dei Movimenti impegnati nelle lotte sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, della tutela della salute, della difesa della pace e della nonviolenza. I nostri libri sono stampati a spese dell’autore: la loro sottoscrizione è interamente devoluta a Ricerca Cura Mesotelioma. Clicca qui.

La Rete Ambientalista, il Coordinamento provinciale delle Associazioni e dei Comitati alessandrini.‏

La Rete Ambientalista, il Coordinamento provinciale delle Associazioni e dei Comitati alessandrini, è stata una esperienza purtroppo breve, di cui ancora oggi si sente la mancanza. Né può certo sopperire, da solo, questo blog. Ancora oggi, come allora, le Associazioni ambientaliste locali, tanto numerose quanto povere di iscritti, pur con una organizzazione nazionale alle spalle, fanno debole politica ambientale, né cultura, anzi, alcune, subordinate, sono speculari a partiti e amministrazioni. Meno male che, come allora, ci sono i comitati spontanei che, mobilitando le popolazioni, riescono a ridurre i danni. Ma senza l’unità la forza è scarsa. Clicca qui, a mo’ di riflessione, una delle relazioni svolte all’atto di nascita della Rete Ambientalista e pubblicata sulla rivista..