Categoria: Veleni nel sangue
Sorveglianza sanitaria sulle persone esposte a PFAS.
La Commissione Ambiente e Salute dell’Ordine dei Medici di Vicenza fornisce, clicca qui, ai medici (e per condivisione ai pazienti) le indicazioni per la sorveglianza sanitaria delle popolazioni esposte ai Pfas.
Gli spermatozoi senza scampo quando aggrediti dai Pfas.
I Pfas di Arzignano.
“Seguo il caso PFAS da molti anni. Ho dimostrato, con documenti, perché è inquinata la città di Arzignano, che si trova dalla parte opposta della Valle dell’Agno, però stesso livello dell’Agno alla Barchesse di RIMAR/MITENI; che si trova a 110 metri sul livello del mare. Il caso inquinamento, si scopre anni dopo…” Continua qui la storia, che riceviamo da Vittorio Rizzoli.
PFAS, ovvero TFA, nelle acque minerali. Le 7 marche più contaminate d’Europa.
Il traghetto italiano dei Pfas: Solvay studia come salvare capra e cavoli.
Si sono autodefiniti “désamorceurs » i vertici di Ilham Kadri, amministratrice delegata Solvay Syensqo, con Marco Apostolo, country manager in Italia (Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo), e con il nuovissimo team legale di Guido Carlo Alleva e Riccardo Lucev, nel merito del possibile scenario sulle sorti dello stabilimento di Spinetta Marengo, “champ de mines”, che comprende il processo avviato presso il GUP di Alessandria (Solvay gongola. Con Greenpeace, Lino Balza escluso come parte civile. Cosa c’è dietro. ) e anche le paventate azioni inibitorie e class action di risarcimenti danni. Si è di recente aggiunta la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea: Edison coimputata con Solvay? Di questi “Vertici dei disinnescatori del campo minato”, pomposamente convocati come “Riunioni strategiche per tracciare la rotta della navigazione aziendale”, si potrebbero già intravvedere i riflessi nella imminente udienza GUP del 20 dicembre.
Utile spunto di riflessione a Bruxelles, per le relative “azioni pianificate e strutturate”, verte attorno alle risoluzioni in USA del sito Solvay di West Deptford. Qui, da Solvay è stato raggiunto un accordo con il “Dipartimento per la Protezione Ambientale (DEP)” dello Stato del New Jersey, poi che la multinazionale belga è stata portata in tribunale nel 2020. Esso segue la cessazione, dopo trenta anni, delle miscele Pfas compreso l’ADV dal 2010 importato da Spinetta Marengo quale sostituto del PFOA. Discusso dallo Stato con Comuni-Organizzazioni-Cittadini, garantirebbe la tempestiva bonifica di PFAS e sostanze pericolose nelle adiacenze del sito nella Contea di Gloucester, e risarcirebbe la cittadinanza per i danni. Infatti, l’accordo di transazione, prevede azioni di risanamento ambientale più impegni finanziari di 392,7 milioni di dollari: “finanziare le indagini ambientali critiche, le attività di bonifica e i progetti di ripristino qualità ambientale nelle comunità di Gloucester e Camden County”.
A prescindere dai rilievi economici, a complicare la disamina -tattica e strategica- dei nuovi avvocati c’è la diversa giurisdizione penale americana che consente alla Solvay di affermare che “l’indennizzo non va considerato come una ammissione di colpa”; ovvero c’è che la complice latitanza dello Stato italiano -inteso come centrale e locale- ora sarebbe più proficua se si trasformasse in una edulcorata legge Pfas ispirata dalla Solvay proiettata a dopo il 2027 (l’opposto della messa al bando con il Disegno di Legge ex Crucioli). La legge “ralenti” sarebbe utile a disinnescare, fra tutte, almeno questa mina: perché Ilham Kadri a Spinetta non intende cessare a breve le produzioni di Pfas, proprio mentre cresce l’allarme sociale nell’intero territorio alessandrino per l’avvelenamento acqua-aria-suolo di PFOA C6O4 e ADV -a tacere gli altri 20 tossici e cancerogeni- evidente anche nel biota acquatico e selvatico e nei prodotti alimentari raccolti proprio nei suoli implementati di “nuovi” composti a catena mediocorta precipitanti dalle ciminiere: ancor più bioaccumulabili dei “vecchi” e ovviamente con standard analitici occultati da opportuni diritti brevettuali, al pari dei Fomblin e Aquivion.
In più, non può essere rallentato all’infinito un monitoraggio di massa della popolazione aperto a tutti gli standard analitici. Che potrà aprire il vaso di pandora sui risarcimenti alle Vittime, leggi class action. Il raffronto per gli avvocati va di nuovo alla Solvay di West Depford che, “per evitare l’onere e le spese di un contenzioso continuo” (si legge nella sua dichiarazione), ha accettato di pagare 1,3 milioni di dollari per chiudere una class action sulla contaminazione da Pfas delle riserve idriche del Parco nazionale di West Deptford, intentata per conto dei residenti del Parco nel giugno 2020, prevedendo gli esami del sangue gratuiti a tutti i cittadini, i risarcimenti individuali e per gli immobili residenziali, le spese legali e gli onorari. Inezie per la multinazionale, salvo che restino aperti i risarcimenti per le patologie sofferte.
A proposito di mine, infine, secondo fonti informate, serviranno a Bruxelles altre riunioni (in gergo: operational meetings, réunions opérationnelles) per affrontare l’impatto di una « azione inibitoria », la questione che è stata alla base del cambio del team di avvocati.
Non ti puoi più fidare di nessuno.
Le padelle antiaderenti svelano una tragedia sconvolgente.
I Pfas nelle schiume antincendio sono ancora più pericolose di quanto si conosceva.
I colpevoli sono gli uomini che i Pfas producono e consumano.
2 + 2, microplastiche + pfas, non fa 4 ma 8.
Divieto uova in Francia. Avvelenate da Pfas. E in Italia?
Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo.
Bonifica impossibile: Solvay inquina come prima, più di prima.
La carta da forno senza etichetta “PFAS FREE” è tossica e cancerogena.
Veleni che arrivano nell’organismo dai contenitori tramite il cibo.
Divieti di pesca in Svizzera causa Pfas.
Veleni che arrivano nell’organismo dai contenitori tramite il cibo.
Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo.
Tira brutta aria ad Alessandria, non solo in atmosfera.
Brutta aria in politica.
Il miracolo di S. Baudolino, santo protettore dei Pfas.
Berrino: “Dobbiamo difenderci”. Sì, ma anche la magistratura ci volta le spalle.
Pfas nelle acque potabili di tutto il mondo, e nei pesci dei mari.
È possibile trovare cosmetici senza Pfas?
Tutta la storia di Spinetta raccontata in video da Lino Balza. Un inferno dantesco.
Solvay gongola. Con Greenpeace, Lino Balza escluso come parte civile. Cosa c’è dietro.
6 (+ 1) ragioni affinchè Lino Balza debba partecipare al processo per rinchiodare 39 prove che condannano Solvay e imputati.
Sull’onda del GUP, Solvay prepara i festeggiamenti.
I cittadini di Alessandria fanno a proprie spese le analisi Pfas del sangue.
Pfas nell’aria anche quando le produzioni sono ferme. E nuova finta diffida della Provincia.
Dal cielo sui pesci piovono PFAS. Solvay boicotta i controlli del CNR.
L’endocrinologo: «Come i Pfas ci avvelenano».
Italia Nostra denuncia i Pfas nelle acque umbre.
CGIL per i vigili del fuoco a rischio PFAS.
Sempre più studi constatano tuttora la presenza di PFAS nei materiali e indumenti utilizzati dai vigili del fuoco mettendo a rischio la salute del personale che neppure è sistematicamente sottoposto ad esami. Clicca qui la nota che la CGIL ha inviato all’Amministrazione statale.
Fiumi di Pfas, pesticidi e diserbanti.
In Polesine ben 47 superamenti dello standard di qualità . Con il rapporto “Stato delle acque superficiali del Veneto”, l’Arpav ha rilevato azoxystrobin, metolachlor, metazaclor, boscalid, ampa, nomi sconosciuti a chi non lavori in agricoltura, pesticidi, funghicidi e diserbanti, ma che in pianura scorrono a fiumi nei fiumi e nei canali. Senza contare, soprattutto, la presenza dei Pfas: sopra i limiti in tutti i punti di prelievo “nel Po con ogni probabilità, di origine esterna alla Regione del Veneto”, nota Arpav anche se si sa bene che vengono dallo stabilimento chimico Solvay di Spinetta Marengo.
Con ISDE 70 Associazioni in Toscana per la messa al bando dei Pfas.
La prima mappatura della contaminazione Pfas dell’acqua potabile in Italia.
Acque avvelenate di Pfas in Toscana.
Vietati altri Pfas, minimo passo in avanti.
La faccia di Riboldi è di tolla, non d’acciaio inossidabile come quella di Draghi.
Draghi, uno dei vari premier che hanno impedito una legge sui Pfas in Italia.
Consigliare a Draghi la consultazione delle quasi mille pagine dei due volumi del dossier “Pfas.Basta!” (disponibile a chi ne fa richiesta), come se egli fosse semplicemente disinformato e superficiale, è come offendere la sua malefica intelligenza.
Nuove denunce Pfas di Italia Nostra alla magistratura umbra.
Allarmante la situazione PFAS per lo stato delle acque potabili a Terni e Narni. Secondo l’ARPA, la Conca Ternana, è toccata massivamente dall’inquinamento sistematico dei propri pozzi, con il 60% delle stazioni di monitoraggio interessate dal fenomeno e addirittura il 72% dei campioni ‘positivi’. Ai fini del bioaccumulo, per i residenti occorre anche osservare come i pozzi locali registrino generalmente la presenza non di una, ma di plurime sostanze chimiche associate ai PFAS (fino a cinque diverse), vicenda che rende ancor più inquietante l’intero fenomeno. Sono svariate decine di migliaia i cittadini ternani e narnesi interessati dalla contaminazione da PFAS delle acque potabili, vicenda finora sconosciuta. Infatti, per quanto il report ARPA Umbria sia recuperabile on line, nessuno ne ha mai divulgato gli inimmaginabili contenuti, con la popolazione del tutto ignara di cosa stia bevendo. “Italia Nostra” ha intanto presentate nuove denunce alla Magistratura a riguardo dello stato di saluto delle acque.