Il Noe, il nucleo dei militari specializzati in reati ambientali, ha deferito alla Procura di Alessandria il presidente (Claudio Perissinotto) e il direttore (Giuseppe Righetti) per le carenze della sede: la canalizzazione delle acque piovane, l’illecito stoccaggio e posizionamento rifiuti, la pavimentazione dissestata con infiltrazioni nel sottosuolo. Intanto resta disastrosa la raccolta rifiuti, la pulizia dei cassonetti, la pulizia della città stessa, l’igiene urbana. In pratica Amag Ambiente è essa stessa nei guai per scarichi abusivi, lei che dovrebbe perseguire il reato nei confronti dei cittadini. Ad Alessandria la raccolta differenziata è ferma al 40%. Ancora peggio che nel resto dei Comuni del Consorzio di Bacino Alessandrino, dove, non a caso, a presiedere è l’inossidabile Piercarlo Bocchio, uno dei tanti ex PSI nei posti di comando.
Categoria: Bocchio Piercarlo
come si compra la salute
Il capannone chiuso può attendere: gli alessandrini sono condannati ad asfissiare nelle puzze della discarica di Castelceriolo, come conferma l’immarcescibile direttore dell’Aral, Piercarlo Bocchio. Intanto le falde continuano ad essere inquinate da decenni di teloni bucati. Tale situazione, da sempre tollerata dal Comitato di Castelceriolo in cambio di pochi spiccioli di IMU, peggiora ulteriormente per l’abbandono della raccolta differenziata porta a porta.
rossa rimuoverà bocchio?
Gli ambientalisti alessandrini che sostengono rifiuti zero e porta a porta hanno sempre avversato Piercarlo Bocchio, socialista per tutte le stagioni politiche, che ha concentrato su di sè il controllo dell’intero ciclo dei rifiuti locali: direttore generale di Aral, direttore generale e procuratore di Amiu, presidente della newco Amiu-Iren spa, presidente del Consorzio di Bacino alessandrino per la raccolta e il trasporto e le discariche dei rifiuti solidi urbani. Ora spuntano carte “segrete”: clicca qui Franco Marchiaro. La rimozione di Bocchio sarà un banco di prova della neo sindaca di Alessandria, ex socialista.
amiu e arpa: in che mani siamo
13 ore per domare l’incendio della discarica di Castelceriolo, gestita senza garanzie di sicurezza (manca addirittura l’acqua) e molto allegramente (può entrare e uscire chiunque). Si resta stupefatti che il presidente Amiu (Piercarlo Bocchio) non abbia dato le dimissioni. Si resta stupefatti dell’Arpa che rassicura i giornali sui pericoli, quando addirittura l’incendio è in corso, mentre brucia plastica e diossine e metalli pesanti, prima ancora di aver fatto analisi (che non proveranno nulla data la vastità dell’area interessata). Secondo Alberto Maffiotti le sostanze si sono dissolte a 2.000 metri di altezza, quando le abbiamo viste scendere perfino verso Alessandria. Può fare queste affermazioni perchè non ci sono stati ricoverati per intossicazione acuta, ma di qui a rassicurare che non è stato respirata diossina: ce ne corre. E’ questo l’ennesimo inquinamento della Fraschetta, dove -già in sofferenza di un polo chimico- abbiamo sempre sostenuto non dovevano essere ammessi impianti di rifiuti.
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