E’ iniziato il processo per il crac della Mossi Ghisolfi di Tortona. Il fallimento giudiziario è stato dichiarato nel 2019. Noi, nel 2007, lo dichiarammo fallimento imprenditoriale: ci opponemmo cioè con le lotte all’insediamento a Rivalta Scrivia di un maxi impianto a biomasse. Ci opponemmo per la ragione prima e assoluta che bruciare biomasse -il mais- per produrre etanolo sarebbe stato un delitto contro l’ambiente e la popolazione, crimine etico: coltivare alimenti per bruciarli, delitto che non stava neppure in piedi dal punto di vista economico. Scacciato da Rivalta, ma appoggiato dai politici, Guido Ghisolfi fu accolto a Crescentino, nel vercellese, con il suo folle progetto della bioraffineria,: “il più grande progetto del mondo per la produzione di agro combustibili”. Un fallimento culminato con il suo suicidio. La storia della speculazione è stata raccontata da Lino Balza sul libro “Quelli delle cause vinte” (clicca qui).
Categoria: Biomasse
No al biodigestore di Terre Roveresche.
No agli incentivi alle biomasse che favoriscono il taglio delle foreste.
Italia Nostra (clicca qui): il Parlamento sospenda gli incentivi che producono il taglio delle piante e contraddicono uno dei tre cardini indicati dal Ministro Roberto Cingolani per la Transizione Energetica: la riduzione passiva delle emissioni di CO2.
No al biodigestore di Vallefoglia.
Stop al taglio delle nostre foreste per produrre energia.
La corsa alle biomasse forestali mette e rischio la biodiversità e la salute dei cittadini: non sono una fonte di energia rinnovabile e non devono ricevere incentivi pubblici. Il Governo Italiano non appoggi, in sede europea, l’inclusione delle biomasse forestale nella prossima revisione della Direttiva sulle Rinnovabili. Clicca qui.
No al Biodigestore a Talacchio di Vallefoglia.
Clicca qui la petizione dell’associazione per la valorizzazione della vallata del Foglia.
Non è proprio necessario il biodigestore in una corretta gestione dei rifiuti.
Il più grande impianto in Italia per biometano dai rifiuti organici delle raccolte differenziate.
A Montespertoli. Entusiasta Confindustria: clicca qui. E i fiorentini? E i pisani per l’altro biodigestore di Peccioli? E i livornesi per la raffineria Eni? Decide la Regione Toscana.
Memoria ligure in vista delle elezioni.
E’ prevista la costruzione di un biodigestore a Saliceti in provincia di La Spezia. La Regione ha favorito non il governo della materia “rifiuti come risorsa “ ma piuttosto la privatizzazione del settore lasciando da parte ogni tentativo di programmazione. Sostanzialmente la Liguria è rimasta ancorata alla visione del combustibile secondario da bruciare fuori regione senza mai affrontare il nodo di riduzione degli imballaggi e dei rifiuti in genere, di riuso, di riciclo, differenziata porta a porta , di rifiuti zero, di prevenzione e di educazione ambientale. Questa situazione può portare alla nascita d impianti come quello a Saliceti con tecnologia discutibile e assolutamente sovradimensionato: pronto ad ospitare l’umido genovese e non solo che viaggerebbe in tutta la Liguria, piuttosto che realizzare impianti di trattamento dell’umido nell’ambito della vera Raccolta differenziata.
Termovalorizzatore a Rende? Una scelta criminale.
Clicca qui CAT CALABRIA (Coordinamento delle Assemblee Territoriali): Non siamo contro il termovalorizzatore qui a Rende. Siamo contro il termovalorizzatore ovunque: una scelta vetusta ed irrazionale che pensa di risolvere il problema rifiuti nascondendoli sotto terra oppure bruciandoli. Da vent’anni come movimenti ambientalisti, coordinamenti territoriali, comitati civici, lottiamo per imporre la strategia Rifiuti Zero: raccolta differenziata spinta, tariffa puntuale, gestione pubblica, trasparente e condivisa con i cittadini.
Il costo che la Terra sostiene a causa dell’inquinamento atmosferico derivante dalla combustione di combustibili fossili.
E le soluzioni. Clicca qui il rapporto Greenpeace Southeast Asia e CREA (Centre for Research on Energy and Clean Air). Per l’Italia si stimano ogni anno di circa 56mila morti premature .
Serve l’economia eco-circolare, altro che inceneritori e biodigestori.
Clicca qui la video-intervista di Massimo Piras, coordinatore nazionale del Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare.
Le biomasse, che delusione pericolosa.
Oltre di 120 associazioni ambientaliste da circa 30 paesi hanno denunciato la truffa delle biomasse forestali, incentivate come energie rinnovabili al fine di proteggere il clima. In realtà la produzione delle biomasse crea più problemi di quanti ne risolva. La dichiarazione, intitolata “La delusione delle biomasse” (The Biomass Delusion), sottolinea come la combustione su larga scala delle foreste per produrre energia danneggia il clima, le foreste, le comunità locali e ostacola la transizione verso l’energetica pulita. Read more…
I Comitati vincono contro il biodigestore di Isola del Cantone.
Dopo mesi di lotta, hanno imposto il no al Comune di Genova che ha negato l’autorizzazione. Clicca qui.
Biometano, combustibile green contro i cambiamenti climatici.
Il ruolo del biometano nella copertura dei fabbisogni energetici del paese a partire dal suo ruolo nel trasporto pesante, ma anche nella gestione sostenibile delle frazioni biodegradabili Conferenza nazionale di Legambiente. Clicca qui.
Il biodigestore a Isola del Cantone minaccia la Valle Scrivia.
L’Associazione Isolese Ambientalista guida la protesta degli amministratori di tutti i comuni della vallata genovese alessandrina contro il progetto che può intaccare le falde acquifere.
La centrale “a biomasse” di Predosa non può e non deve ripartire.
Energetica SpA ha richiesto alla Provincia autorizzazione per ripartire. In data 17 Luglio si terrà la Conferenza dei servizi: saremo presenti.
Clicca qui le motivazioni espresse nelle lotte del “Comitato Vivere a Predosa”, che chiede al sindaco di confrontare pubblicamente la posizione che porterà alla Conferenza.
Clicca qui la posizione del Comitato.
La combustione di biomasse forestali non è sempre neutra per gas serra.
Clicca qui Nadia Simonini sul Rapporto EASAC (European Academies Science Advisory Council) .
Così com’è l’impianto a biomasse inquina.
La Valle Scrivia contro il “biodigestore”.
I boschi sono sistemi autosufficienti, vanno lasciati indisturbati.
La rivolta degli scienziati: clicca qui l’appello di oltre 200 accademici sul nefasto Decreto legislativo di “riordino” forestale. Il decreto parte dalla premessa, paradossale e contraria all’evidenza scientifica, che le foreste abbiano necessariamente bisogno di una “manutenzione”, ossia di essere soggette a tagli, all’apertura di strade e ad altri interventi, per prevenire il dissesto idrogeologico e gli incendi. Bisogna anche smascherare l’assunto che l’energia da biomasse ( biogas, biofuel, rifiuti etc..) sia energia “pulita”, in pareggio per la CO2.
In Puglia un impianto di co-incenerimento
che ha ottenuto l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per un impianto di ossicombustione che potrà bruciare i rifiuti -pericolosi e non- provenienti dall’impianto di bio-stabilizzazione di AMIU Bari. Allarme (continua)
Nuovo colpo di mano della Provincia per la centrale di Predosa.
I cittadini stavano respirando da 18 mesi, da quando cioè la centrale a biomasse Esseti Energia era stata fermata. Fino a quando, pur sprovvista di autorizzazione scaduta da maggio, improvvisamente oggi, senza neppure informare il presidente della Provincia, il responsabile ing. Coffano ne ha autorizzato la ripresa, con l’espediente del “periodo di prova”. Un colpo di mano di estrema gravità, considerato che i Comitati definiscono l’impianto “obsoleto e altamente inquinante”, anzi, privo addirittura di apparecchiature per controllare le emissioni in atmosfera. Medicina Democratica, come da sempre, è solidale con le azioni amministrative e legali intraprese dal Comitato “Vivere a Predosa” per la tutela dell’ambiente della salute dei cittadini.
Clicca qui la richiesta del Comitato Vivere a Predosa
Clicca qui Corriereal “Centrale di Predosa: nuovo colpo di mano”
Bloccato dal Presidio il trasporto eccezionale con le nuove parti meccaniche per gli inceneritori di Colleferro.
All’assemblea del Presidio, oltre ai sindaci di Colleferro, Paliano e Genazzano, si sono poi aggiunti i primi cittadini di Valmontone, Piglio e Serrone, i consiglieri di Segni e Ferentino. Clicca qui.
Forum Rifiuti Zero del Veneto per il riciclo totale, contro ogni incenerimento.
15 dicembre 2017, alle ore 17.30, presso i Beati costruttori di Pace, a Padova in via Da Tempo 2 (Stanga). Il Forum è il referente per il Veneto della campagna nazionale contro gli incentivi all’incenerimento (anche nelle centrali a biomasse e nei cementifici); da collegare a quella per far abolire l’art.35 del decreto “Sblocca Italia” (continua)
Biocarburanti dagli scarti e agrocarburanti da coltivazioni.
A Londra i primi autobus vanno a scarti di caffè, dopo quelli alimentati da scarti di alimentari o grasso della lavorazione (clicca qui). La Mossi Ghisolfi invece è stata messa dal tribunale in concordato preventivo. In cassa integrazione i lavoratori a Crescentino della raffineria di bioetanolo da coltivazioni: impianto che le popolazioni alessandrine avevano impedito a Rivalta Scrivia con le lotte.
Clicca qui, tratto da “Quelli delle cause vinte”: “Rivalta respinge la speculazione del bio-etanolo”, di Lino Balza
Bisogna sospendere il biodigestore di Tortona, bloccare il conferimento rifiuti e gli stoccaggi.
Continua ad ammorbare la città. L’impianto Ecoprogetto non è dotato di biofiltri che impediscano i miasmi, non addotta i provvedimenti prescritti.
Impianto di riciclaggio rifiuti a Rivalta Scrivia.
100 mila tonnellate all’anno, a fianco di quello già in uso. Via libera da Legambiente. Nessuna presa di posizione ancora dal Comitato a suo tempo protagonista di una vincente lotta contro Ghisolfi.
Clicca qui La Stampa “ Un nuovo impianto a Rivalta Scrivia per il riciclo dei rifiuti”.
Tutta la Valle Scrivia contro il biodigestore di Isola del Cantone (Genova).
Gli amministratori dei paesi alessandrini con gli ambientalisti liguri contrari all’impianto di trattamento rifiuti di 33mila tonnellate l’anno in riva agli acquedotti dello Scrivia. Medicina democratica presente con Carmelo Ciniglio, presidente dell’Osservatorio ambientale di Tortona.
Clicca qui Giampiero Carbone “Tredici sindaci della Valle Scrivia con i colleghi liguri alla manifestazione di protesta”.
Da Bosco Marengo cioccolato e caramelle al profumo di pollina.
Le cacche riciclate dei polli nel biodigestore accanto alla fabbrica di dolciumi.
Clicca qui Giampiero Carbone “Concime organico. Pronti alle barricate”.
La foresta è agli sgoccioli e il business del legno rischia il crollo.
Secondo il WWF, la domanda globale di legname potrebbe triplicare entro il 2050: prodotti in legno e carta, legno come materia prima per la bioenergia. Se non saranno attuate immediatamente misure di protezione al Brasile restano solo 16 anni di foreste da legname, al Sudafrica 7 anni, alla Colombia 12 anni, il Messico 9 anni, alla Nigeria 11 anni, alla Thailandia 9 anni e al Pakistan 10 anni.
Il Comitato di Vho contro la centrale a biogas.
Al giorno 12 tonnellate di reflui zootecnici e 2,8 di scarti vegetali.
Clicca qui Il Piccolo “Preoccupazione alla Bedolla”.
Non si farà a Voltaggio la centrale a biomasse.
L’azienda si è convinta di non poter operare avendo contro la popolazione e l’amministrazione comunale.
Clicca qui La Stampa “La centrale resta solo sulla carta”.
Aria irrespirabile per l’impianto bioetanolo, ma non a Rivalta Scrivia.
Bensì a Crescentino dove Ghisolfi è stato costretto ad emigrare dopo le lotte della popolazione tortonese. Per l’ennesimo, in tre anni, picco di emissioni nel centro cittadino sono intervenute le forze dell’ordine e l’Arpa, vertice in Comune con i dirigenti aziendali, a scongiurare un ulteriore peggioramento prevedibile con l’aumento delle temperature.
Contro l’impianto a biogas di Isola del Cantone a ridosso dell’alveo del torrente Scrivia.
Anche il Comune di Novi Ligure si oppone in Provincia: l’opera avrebbe ricadute pericolose sul territorio alessandrino.
A rischio lo Scrivia per il biodigestore.
Nonchè inquinamento atmosferico. L’impianto della società Energa, in località Camposaragna.è sostenuto dalla Regione Liguria.
Clicca qui Pennatagliente.
Miasmi nella zona nord di Tortona.
Provengono dalla piattaforma fanghi o dal biodigestore o dalla discarica. o da tutti e tre gli impianti? L’Arpa non sa. I cittadini protestano.
Dopo l’Acna, altra minaccia dalla Liguria.
Energena s.r.l. ha presentato alla Regione Liguria un progetto per la realizzazione di un impianto di energia elettrica da biogas derivante dal trattamento rifiuti. L’impianto al confine con il Piemonte. I rischi riversati sull’acquedotto del torrente Scrivia, che disseta oltre 100 mila alessandrini.
I rischi della produzione di “bioliquidi” da oli e grassi animali.
Incontro pubblico il 23 gennaio con relazioni di Marco Caldiroli e Roberto Monfredini di Medicina democratica.
Clicca qui Biella Cronaca “Incontro sulla Greenoil”
Parte da Arquata Scrivia e Novi Ligure la battaglia.
Contro l’impianto a biogas Energa a Isola del Cantone in Liguria lungo il torrente Scrivia, al confine con la provincia di Alessandria. Assemblea dei Comitati che contestano che il business sarebbe lo smaltimento rifiuti: 33 mila tonnellate all’anno. Gli scarichi nel torrente. Acquedotti a rischio. Anche i sindaci di Isola e Arquata sul piede di guerra. Il sindaco di Novi nicchia.
Clicca qui La Stampa “Mettete a rischio i nostri acquedotti”.
Acquedotto inquinato da impianto biogas in caso di alluvione.
Isola del Cantone e Arquata Scrivia si oppongono. Rischio anche di inquinamento atmosferico.
Clicca qui La Stampa “Sorgerebbe ai confini con la provincia. Impianto a biogas in Liguria ora anche Arquata dice no”.
Centrale a biogas a Isola del Cantone minaccia lo Scrivia.
33.000 tonnellate annue di spazzature rischiano di sversarsi nel torrente.
Clicca qui Giampiero Carbone “Centrale a biogas in Liguria. Il comune di Arquata è contrario”.
Abbiamo sconfitto la fregatura di Ghisolfi a Rivalta Scrivia.
Se la sono beccata a Cescentino: scelta industriale fallimentare oltre che contro l’ecologia. Ora, dopo i guai dell’inquinamento, anche la disoccupazione.
Clicca qui La Stampa “Lo stabilimento di Crescentino sarà riconvertito. Bioetanolo, ora Mossi&Ghisolfi vuole utilizzare la paglia di riso”.
Una volta fatta, la centrale può bruciare di tutto, anche rifiuti.
Qualunque cosa è definita “biomasse” a Voltaggio.
Clicca qui La Stampa ” Proposta di modifica. Olio vegetale dalla centrale di Voltaggio”.
I cittadini di Casale Monferrato dormono? Arriva una centrale a biomasse.
In sordina, senza confronto preventivo del Comune con la popolazione sull’impatto ambientale. Il pretesto è il teleriscaldamento.
Clicca qui Franca Nebbia “L’impianto verrà realizzato vicino al Poligono”.
Vittoria del Comitato Vivere a Predosa e del Coordinamento dei sindaci della Valbormida.
La Provincia di Alessandria ha rigettato la proposta di accumulare e lavorare rifiuti in contiguità della Centrale a Biomasse che ci inquina, per poi bruciarli nel loro forno da uomini primitivi. Continua.
Clicca qui La Stampa “Il Comitato di Predosa trova alleati”
Ennesima decisione vergognosa e scandalosa della Provincia.
Che consente alla centrale a biomasse di Predosa di continuare a funzionare e ad inquinarci senza nemmeno il rispetto dei precetti autorizzativi emanati dalla stessa provincia!
Clicca qui il comunicato stampa del Comitato Vivere a Predosa
Clicca qui La Stampa “Impianto a biomasse sotto accusa”
Guido Ghisolfi, il nemico dell’ambiente grande amico finanziatore di Matteo Renzi.
120.000 euro con la moglie Ivana Tanzi. L’industriale e politico tortonese è il secondo finanziatore della prossima kermesse Leopolda della corrente interna PD del primo ministro. E’ l’ennesima sottoscrizione. Come guadagna tanti soldi il padrone della Mossi Ghisolfi? Ad esempio con la raffineria “Beta Renewables” (etanolo da biomasse) a Crescentino (VC): dopo appena un mese dall’inaugurazione in pompa magna, la salute dei cittadini era già in pericolo per le polveri sottili ecc. oltre i limiti di legge (134 microgrammi al metro cubo!). Ghisolfi aveva cercato di rifilare l’impianto a Rivalta Scrivia (AL) ma l’avevamo impedito con le lotte.
Clicca qui Pennatagliente “Guido Ghisolfi, nemico dell’ambiente, grande amico e finanziatore di don Matteo Renzi”
Cavanna sempre all’attacco di Predosa.
Dopo il famigerato impianto di combustione a biomasse legnose (16 mila tonnellate all’anno), favorito dal silurato sindaco, Cavanna tenta di realizzare un impianto di recupero di rifiuti legnosi su un’area all’aperto di 4 mila metri quadri, senza VIA Valutazione di Impatto Ambientale, senza garanzie contro rifiuti tossici e pericolosi, con rischi per suolo, acqua e aria. In altre parole una potenziale discarica da bruciare. Il Comitato “Vivere a Predosa” si batte per impedire che il paese sia ridotto ad una pattumiera. E’ affiancato dal nuovo sindaco.
Vittoria dei comitati e dei comuni contro il progetto Riccoboni a Predosa.
La Provincia costretta a bocciare l’impianto per il trattamento di 250 mila tonnellate annue di terre, fanghi e acque inquinate da idrocarburi e metalli pesanti. Pesanti le emissioni in atmosfera e nelle acque sotterranee.