Lettera personale al parlamentare.

Per la chiusura del carcere USA dove si tortura e si violano i diritti umani in nome della “lotta al terrorismo”  

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Abbiamo inviato a ciascun senatore/deputato della Repubblica Italiana la seguente lettera:

Egr. xxxxxxx   xxxxxx

ti invito, quale firmatario della “Campagna Guantanamo”, a fare pressione sul governo italiano –anche tramite iniziative parlamentari-  affinchè chieda al presidente USA Joe Biden la chiusura della prigione americana di Guantanamo, luogo di torture e di violazioni dei diritti umani oltre che delle Convenzioni di Ginevra: torturati e trattenuti a tempo indeterminato in assenza di un processo equo né come prigionieri di guerra né come imputati di reati ordinari, e senza cure mediche adeguate. Purtroppo infatti siamo costretti a denunciare di non aver ricevuto riscontro a questa lettera inviata il 31 agosto al Presidente del Consiglio Mario Draghi e già firmata da cinquanta associazioni e mille persone:

“Gentile Presidente, in questo delicato momento in cui si invoca il rispetto dei diritti umani in Afghanistan, noi crediamo che sia importante dare il buon esempio chiedendo al tempo stesso che venga posta fine alla violazione dei diritti umani nella prigione di Guantanamogestita dagli Stati Uniti a Cuba. E quindi le scriviamo affinchè lei richieda formalmente al Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, un gesto importante e altamente significativo come la chiusura della prigione di GuantanamoAmnesty International non solo ne chiede la chiusura ma chiede che vengano processati i responsabili di quella vergognosa e criminale esperienza di sospensione del diritto umanitario. Noi concordiamo con tale richiesta di Amnesty International. Non si può essere credibili nel chiedere ai talebani il rispetto dei diritti umani se poi noi quel rispetto non lo chiediamo agli Stati Uniti. Quella prigione è come la Bastiglia e non ha ragione di esistere: è il simbolo odioso delle torture e degli abusi, in aperta violazione delle Convenzioni di Ginevra, compiuti in nome della lotta al terrorismo. Quell’orribile prigione, quella vergogna della storia non ha più alcun appiglio per restare in piedi. Le chiediamo pertanto di rispondere a questa nostra richiesta di giustizia internazionale. Oggi – in questo contesto di grandi cambiamenti – la chiusura del carcere di Guantanamo ha molta più possibilità che in passato di avvenire. Farebbe onore all’Italia, a cui tra l’altro era stato affidato il compito di riformare il sistema giudiziario in Afghanistan, farsi promotrice, anche in seno all’Unione Europea, di un passo verso la giustizia e il rispetto dei diritti umani. Per essere credibili in Afghanistan bisogna dare il buon esempio a casa propria. Distinti saluti.”.

Egr. xxxxxxx   xxxxxx

Per maggiori informazioni clicca qui dove puoi anche firmare, ovvero rispondi a movimentolotta.maccacaro@gmail.com

Distinti saluti.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro

«Abbiamo ucciso persone che non c’entravano nulla con l’11 settembre».

Daniel Hale era analista dell’intelligence USA e conosceva bene la guerra dei droni: il 90% delle persone uccise  sono astanti, non gli obiettivi “terroristici” previsti, bensì sono civili innocenti. Così ha denunciato “i danni collaterali”. La sua è stata un’obiezione di coscienza professionale: il rifiuto di continuare a fare il killer per il governo americano. E’ stato condannato a quattro anni di reclusione. Cosa puoi fare per lui? Firma la petizione, clicca qui.