Chiediamo al Governo la riconversione dell’economia di Taranto con i fondi del Recovery Fund. Invece l’area a caldo è incompatibile con la salute e va fermata.
Categoria: Alessandro Marescotti
A proposito di censure. Quelle del ministro Costa. I silenzi degli intellettuali.
Costa ha recentemente emanato due decreti salva-ILVA nel più totale silenzio, quatto quatto. Il primo è sugli scarichi dei reflui in mare di cokeria e altoforni e il secondo sui nastri trasportatori. Sono proroghe, le ennesime, alle prescrizioni autorizzative. E’ un esempio di come le Istituzioni ignorino informare le Associazioni e dunque di consultarle. Alessandro Marescotti va oltre questa denuncia e lancia un grido di allarme: “La reazione civile viene delegata al mondo dell’ambientalismo, il mondo della cultura non si esprime o addirittura tace”. Clicca qui.
Regionali Puglia, a Taranto c’è clima di disincanto.
Forse c’è solo una parola che può riassumere efficacemente la situazione attuale. E quella parola è disincanto. Siamo ormai oltre la protesta, oltre la rabbia, oltre la delusione. Siamo al disincanto verso un M5S che non ha mantenuto le promesse. Siamo al disincanto politico, ossia a quello stato dell’animo di chi si sente ormai vaccinato dal virus dell’illusione. Un amaro disincanto. Dall’Ilva, alla Tap, alla Tav, agli F-35, il Movimento aveva promesso due anni fa cose che oggi ha accantonato. Ma se questa è la situazione nell’area del M5S, non va meglio la situazione per il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (continua Peacelink).
No soldi pubblici per salvare l’Ilva.
Lo Stato non può farsi carico delle perdite di ArcelorMittal. La fabbrica non è sostenibile né dal punto economico né da quello ambientale e sanitario. Se lo Stato ritiene che sia utile salvare la produzione gettando ulteriori miliardi di soldi pubblici in un’azienda che cade a pezzi e senza futuro, allora è necessario che le organizzazioni tarantine e la cittadinanza scendano in strada per raccontare le alternative sostenibili e gli interventi di riconversione che si potrebbero attivare con tali investimenti pubblici. Clicca qui il video con Alessandro Marescotti.
L’Ilva è come il Paltò di Napoleone in “Miseria e Nobiltà”.
Radio Radicale intervista Alessandro Marescotti presidente di PeaceLink: INVITALIA non può salvare l’ILVA. La sua mission è differente rispetto a quella che fu la mission di GEPI. Tra il 1971 e il 1992 a GEPI lo Stato erogò circa 4.000 miliardi di lire per gestire 108.000 lavoratori. Una prospettiva non più proponibile oggi: INVITALIA non può tornare a diventare un carrozzone per mascherare i fallimenti. Cliccate qui per saperne di più.
Il coraggio di dire la verità sull’Ilva.
I governi hanno delegato ad AcelorMittal la scelta scomodissima di chiudere l’ILVA: clicca qui Alessandro Marescotti Peacelink.
La prosecuzione della produzione di acciaio a Taranto non è l’unica scelta possibile: clicca qui ISDE Italia
L’Ilva uccide, non garantisce l’occupazione: clicca qui Marco Bersani Attac Italia
Cala la produzione ILVA e calano i dati dell’inquinamento: clicca qui il monitoraggio
Basta! L’Ilva va chiusa. Manifestazione il 4 maggio a Taranto.

Il tradimento dei Cinquestelle contestato ai ministri Di Maio (Mise), Grillo (Salute) e Costa (Ambiente) al tavolo di confronto governo/associazioni .
Clicca qui il video con Massimo Battista e Michele Riondino rappresentanti dei “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”
Clicca qui il video con Alessandro Marescotti presidente dell'”Associazione PeaceLink”
Con la gestione Arcelor Mittal c’è più inquinamento di prima. Clicca qui i dati.
Primo Maggio a Taranto. Corteo e concerto autofinanziati da “Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti”. Sul palco Movimenti e Artisti di tutta Italia. Michele Riondino: i Cinquestelle ci hanno sedotti e abbandonati. Se si vuole conciliare la salute con il lavoro: bisogna chiudere l’Ilva. Clicca qui Maria Teresa Totaro (Il Fatto).

Osservatorio nazionale amianto: +500% di tumori tra i lavoratori Ilva. Clicca qui.
Nelle tre città più inquinate della Puglia (Brindisi, Taranto, Manfredonia) vi è un eccesso significativo dell’88% di parti prematuri.
Sarebbe importante che la ministra Grillo cominciasse ad occuparsi dei bambini dopo la sentenza di Strasburgo sul caso Ilva. Clicca qui Alessandro Marescotti.
Pace – Newsletter quindicinale.
Clicca qui gli articoli Peacelink di gennaio.
Processo Ilva, i retroscena e le omissioni.
La più importante fonte emissiva di diossina in Europa “dimenticata” dai monitoraggi, insieme all’altro cancerogeno benzo(a)pirene. L’immobilismo di Vendola. Il formaggio alla diossina. Clicca qui la testimonianza di Alessandro Marescotti, Peacelink.
Capodanno tarantino. Il governo brinda l’Ilva che sputa fuoco.
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Intervista ad Alessandro Marescotti sui fanghi di depurazione da spandere sui terreni agricoli.
Il presidente di Peacelink su Radio Radicale (clicca qui): fanghi contenenti diossina, PCB, toluene, selenio, berillio, cromo e arsenico.
Verso il surriscaldamento globale. Il contributo dell’ILVA all’aumento di emissioni climalteranti.
Sarà il risultato finale di questo governo. Clicca qui Alessandro Marescotti.
Aumento di mortalità al quartiere Tamburi di Taranto.
Ricerca condotta nell’ambito del Centro Salute e Ambiente di Taranto. Clicca qui Alessandro Marescotti di Peacelink.
ILVA. Aumenteranno le emissioni di polveri e gas serra.
Emergono pian piano i dettagli di una operazione propagandistica del governo ai danni della popolazione esposta all’inquinamento. Clicca qui Alessandro Marescotti presidente di PeaceLink