Pfas: nella zona rossa quasi 4 mila morti in più tra il 1984 e il 2018.

Abbassamento della risposta immunitaria ai vaccini e maggior rischio di contrarre patologie tumorali per i residenti nei Comuni della zona rossa, quelli che si ritrovano nel sangue concentrazioni più alte di Pfas. Due temi già trattati nel corso del processo in svolgimento in Corte d’assise a Vicenza che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. Sono stati ulteriormente  dettagliati da Annibale Biggeri, professore ordinario di statistica medica all’università di Padova.

Due gli studi di riferimento. Il primo, finanziato dall’università, realizzato con la società per l’epidemiologia e prevenzione “Maccacaro” per l’Istituto superiore della sanità, ha indagato la mortalità inerente il Covid-19, che nella zona rossa è risultata superiore alle medie nazionali. Il secondo studio, commissionato dalla Regione e condotto per l’università di Padova, ha analizzato il tasso di mortalità nelle aree colpite dagli sversamenti di Miteni: in pratica un morto in eccesso ogni tre giorni, in particolare patologie oncologiche a reni e testicoli.

A loro volta, hanno testimoniato il prof. Adriano Zamperini, ordinario di psicologia sociale all’università di Padova, che ha relazionato sulle ricadute psicosociali tra la popolazione in zona rossa e arancione, e Francesco Bertola, presidente di Isde-Medici per l’ambiente di Vicenza sull’infertilità nei soggetti contaminati

La lezione di un partigiano, medico, scienziato, intellettuale democratico, militante del movimento dei lavoratori.

Riprendendola dal nostro libro “Luigi Mara & Medicina democratica” (disponibile a chi ne fa richiesta), riproponiamo, perchè la consideriamo quanto mai attuale, la relazione di Giulio Alfredo Maccacaro al convegno costitutivo di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute. Bologna, 15-16 maggio 1976. Clicca qui. Nel libro, essa è preceduta dalla presentazione del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” nato a seguito della scissione dall’associazione da lui  fondata e accusata, 40 anni dopo, di intercorsa “mutazione genetica” ai principi originari.

Clicca qui anche un commento del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, direttore Peppe Sini.

Conte 2. La Sanità di svolta nel “governo di svolta”?

Chi ricorda che l’art. 32 della Costituzione sancisce che la salute sia il fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, afferma  da troppo tempo che la Sanità non  è più  pubblica. Se lo ricorderà il Ministro della salute che rappresenterebbe l’ala sinistra del governo? L’attuale sistema infatti non garantisce né la  prevenzione né le cure gratuite. Ricopre di soldi gli ospedali privati, specie cattolici, a scapito di quelli pubblici, falcidiati dai tagli di spesa, a cominciare dalla mancata sostituzione dei medici collocati in pensione. I baroni della medicina (contro cui tuonava Maccacaro) furoreggiano negli studi privati, a braccetto con le case farmaceutiche. Insomma, chi è ricco guarisce, chi è povero (o anche solo nella Regione più povera) muore.

Solvay inquina grazie a complicità e connivenze.

Assai pochi, fra i nostri 23mila utenti della Rete ambientalista, conoscono l’esistenza de Il Piccolo di Alessandria. Anche gli alessandrini lo conoscono sempre meno. Soffocate le valide eccezioni in redazione, appare il tipico esemplare -da manuale- di disinformazione e censura giornalistica. Non è sempre stato così in tempi lontani. Guardiamo al futuro: al vaglio il nuovo direttore. Chi non crede, legga attentamente questa pagina del bisettimanale che (pur non presente!) riferisce del convegno nazionale sul PFOA organizzato da Legambiente, Pro Natura e Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Dalla lettura, noterà che il Movimento non è neppure citato: come se Lino Balza – il primo in Italia nel 2008 a denunciare i danni del PFOA! – non avesse svolto una relazione con tanto di video. Lo scopo della censura allo “J’accuse” è omettere le documentate denunce di connivenza e complicità con l’inquinatore Solvay/Spinetta Marengo rivolte agli amministratori di comune, provincia e regione, ai funzionari asl e arpa, ai sindacalisti, ai magistrati E ai giornalisti che hanno anche loro sulla coscienza morti e ammalati. Di seguito, forniamo le prove e i nomi.
Clicca qui la pagina di disinformazione e censura de Il Piccolo.
Clicca la relazione di Lino Balza, in video e trascrizione: Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
Clicca le responsabilità dei magistrati: Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay. Clicca qui come Il Piccolo censura il comunicato stampa.
Clicca Catastrofe ecosanitaria Solvay: le responsabilità dei giornalisti. che si nascondono dietro l’Arpa.
Per la censura sulla falsa bonifica clicca: Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.

Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Chi siamo, da dove veniamo.

Dopo la scissione, abbiamo stilato una “carta di identità”. La trovate (cliccando qui) sulla sesta parte di “Luigi Mara & Medicina democratica” “Luci e ombre di un grande protagonista. Il filo rosso che lega il ‘sessantotto’ alla nascita dell’Associazione di Maccacaro e, passando per la mutazione genetica, fino alla sua scissione”. La prima parte del libro è stata pubblicata sul Blog l’8/11/18: clicca qui. La seconda il 15/11: clicca qui. La terza il 22/11: clicca qui . La quarta il 29/11 (clicca qui). La quinta il 6/12 (clicca qui).

Il “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” pensa globalmente e agisce localmente.

Dopo la clamorosa e sofferta scissione da Medicina democratica, a Livorno, Cecina, Alessandria, Genova, Ferrara, Firenze, si stanno costituendo collettivi di “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” in continuità storica, culturale, scientifica e ideale con i princìpi originari di Maccacaro, dunque con una precisa “carta di identità” (clicca qui) e con primi precisi riferimenti organizzativi (clicca qui). Come caratteristica peculiare di ciascuno di questi nuclei locali è intesa la piena autonomia di ciascun Movimento territoriale, cioè l’autogoverno dei militanti, il volontariato senza alcun finanziamento né diretto né indiretto. In altre parole: è esclusa qualsiasi forma di struttura nazionale che, come da esperienza, degeneri in gestione personale e accentrata, centro di potere e di interesse economico estraneo ai Movimenti di lotta, insomma in una mutazione genetica che tradisca Maccacaro.

Pubblichiamo la seconda parte di “Luigi Mara & Medicina democratica”.

 

Luci e ombre di un grande protagonista. Il filo rosso che lega il “sessantotto” alla nascita dell’Associazione di Giulio Alfredo Maccacaro, e passando per la mutazione genetica, fino alla sua scissione.
La prima parte del libro è stata pubblicata l’8/11/18 sul Blog. Clicca qui. Da pag. 20 la seconda parte:

MACCACARO TRADITO
L’articolo censurato (L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza vol. 2 pag. 308) proseguiva: “” Intestardirsi a voler conservare la Rivista negli anni 2000 come un feticcio del passato ha rappresentato il secondo grande errore di Luigi. Ma forse è stato inevitabile se è vero che la Rivista altro non è che lo specchio dell’Associazione, della sua natura. Infatti Il primo errore non è scaricabile tutto addosso a Luigi Mara, ma va distribuito fra altri, me compreso. Continua la lettura.

Chi intende prenotare il libro in forma cartacea deve comunicare a balzamd@gmail.com di aver fatto un bonifico di almeno 10 euro su IBAN IT25R0558410400000000002329, oppure su Paypal lubaja2003@yahoo.it. Tutte le sottoscrizioni saranno, come sempre, interamente devolute alla Ricerca per la cura del mesotelioma.

Pensare globalmente, agire localmente: “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.

A 40 anni dalla sua scomparsa, l’eredità del pensiero di Giulio Alfredo Maccacaro, partigiano e scienziato, è sempre attuale. Solo uno sciocco quanto presuntuoso potrebbe millantare di detenerne titolarità e denominazione. Infatti, tra le organizzazioni che fanno riferimento ai suoi princìpi, numerose sono state addirittura quelle intitolate al suo nome. Citiamo a memoria. “Coop Epidemiologia e Prevenzione Giulio A. Maccacaro”. “Società per l’epidemiologia e la prevenzione Giulio A. Maccacaro Impresa sociale srl” che edita “Epidemiologia&Prevenzione”.“Dipartimento di Salute Mentale Giulio Maccacaro” di Torino. “Premio Maccacaro” istituito dall’ Associazione Italiana di Epidemiologia. “Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro Onlus” a Castellanza. “Statistica medica, Biometria ed Epidemiologia G.A. Maccacaro” a Milano. “Collettivo Giulio Maccacaro Public Group”. Infine “Medicina democratica”. Nella quale è avvenuta una clamorosa e sofferta scissione: a livello territoriale si stanno costituendo collettivi di “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” in continuità storica, culturale, scientifica e ideale con i princìpi originari di Maccacaro, dunque con una precisa “carta di identità” (clicca qui) e con primi precisi riferimenti organizzativi (clicca qui). Come caratteristica peculiare di ciascuno di questi nuclei locali è intesa la piena autonomia di ciascun Movimento territoriale, cioè l’autogoverno dei militanti, il volontariato senza alcun finanziamento né diretto né indiretto. In altre parole: è esclusa qualsiasi forma di struttura nazionale che, come da esperienza, degeneri in gestione personale e accentrata, centro di potere e di interesse economico estraneo ai Movimenti di lotta, insomma in una mutazione genetica che tradisca Maccacaro.

Luigi Mara & Medicina democratica. Luci e ombre di un grande protagonista. Il filo rosso che lega il “sessantotto” alla nascita dell’Associazione di Giulio Alfredo Maccacaro, e passando per la mutazione genetica, fino alla sua scissione.

“”Luigi Mara compare spesso nei miei libri in quanto il nostro sodalizio è durato più di quaranta anni, interrompendosi bruscamente qualche mese prima della sua morte. Della sua vita terrena e postuma, questo taccuino raccoglierà aspetti nel bene ma anche nel male, perciò non li leggerete mai nelle rituali commemorazioni dei cortigiani e degli pseudoaccademici: incapaci di affrontare un confronto-scontro di idee e, nel contempo, di rendersi conto che in questa epoca “web al quadrato” ogni censura è velleitaria.””

Continua la lettura: riproduciamo on line la prima parte del libro.

Chi intende prenotare il libro in forma cartacea deve comunicare a balzamd@gmail.com di aver fatto un bonifico di almeno 10 euro su IBAN IT25R0558410400000000002329, oppure su Paypal lubaja2003@yahoo.it . Tutte le sottoscrizioni saranno, come sempre, interamente devolute alla Ricerca per la cura del mesotelioma.

Il “Collettivo Giulio Maccacaro” festeggia i 10 anni.

Dal 21 gennaio 2009 il “Collettivo Giulio Maccacaro” (clicca qui) è stato creato per “mettere in rete, formando un collettivo virtuale, tutti coloro, operatori della salute e non, che condividono la critica della medicina fatta da Giulio Maccacaro e in particolare dell’asservimento della scienza medica alle logiche del profitto. Tutti coloro che sono per il Servizio sanitario pubblico affinchè il diritto alla salute sia sempre più esteso nello spirito dell’art. 32 della Costituzione, nella consapevolezza che c’è un rapporto stretto tra salute individuale e collettiva, situazione economico sociale ed ambiente di vita e di lavoro in tutto il mondo. Per queste ragioni, la salute si difende soprattutto con la prevenzione, la quale, oggi come ieri, confligge con interessi economici e di potere. Gli operatori sanitari, uscendo dalle logiche corporative e dalla corsa ai profitti in medicina, non possono limitarsi a difendere il Servizio sanitario pubblico, ma devono ricominciare a discutere criticamente del proprio ruolo e del proprio lavoro partecipando attivamente alla vita politica e sociale, schierandosi dalla parte degli ultimi“. Edoardo Turi è l’amministratore del Collettivo, che in 10 anni annovera tra le sue file ben 386 membri, un vero exploit se paragonato ai 181 soci (al 22/9/18) dopo 40 anni di Medicina democratica.
Clicca qui Giorgio Bert “Capovolgere” la facoltà di medicina? L’eredità di Giulio A. Maccacaro”

Il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro: un modello.

Il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro è stato l’antesignano di tutte le collettività che si sono ispirate a Maccacaro. Sulla scia dell’articolo 9 dello Statuto dei Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori, fu costituito da lavoratori e lavoratrici chimici della Montedison di Castellanza (VA) e di altre fabbriche dei diversi settori merceologici, uniti nel rifiuto di scambiare i livelli di rischio con gli aumenti salariali e nell’affermare il diritto alla salute nella dimensione collettiva e prevenzionale. Diventò il modello di ogni aggregazione spontanea e autonoma di gruppi di operai e di popolazione autoorganizzata sul territorio, assieme a tecnici, ricercatori e intellettuali. Il modello di una lotta collettiva per la salute, la sicurezza, l’ambiente salubre, i diritti umani che contestava alla radice non solo come produrre ma anche cosa, per chi e dove produrre.
Il Centro per la Salute Giulio Alfredo Maccacaro si propose di sviluppare metodologie di intervento in fabbrica sui temi della salute, della sicurezza e dell’ambiente, già sperimentate in anni di lavoro, nei molteplici campi della prevenzione dei rischi e delle nocività, della bonifica dei cicli produttivi e dell’ambiente inquinato all’interno come all’esterno dei luoghi di lavoro, con la partecipazione di migliaia di lavoratrici e di lavoratori appartenenti alle piccole, medie e grandi fabbriche italiane nonché a settori dei servizi, dalle banche agli ospedali. Tali metodologie erano fondate sui principi della partecipazione diretta delle lavoratrici e dei lavoratori alle indagini in fabbrica e della popolazione autoorganizzata nel territorio; dell’affermazione della soggettività operaia nella sua accezione più ampia e pregnante sia sul piano culturale che sindacale e tecnico-scientifico; del rifiuto della monetizzazione dei rischi e della nocività nei luoghi di lavoro così come nel territorio; del rifiuto della delega da parte del gruppo operaio di lavorazione omogeneo della propria salute ai tecnici; della non accettazione della cosiddetta neutralità della scienza e della tecnica e della oggettività dei cicli produttivi che da esse derivano; della informazione e formazione permanente, attraverso il corretto rapporto fra gruppo operaio omogeneo e tecnici sugli innumerevoli temi della salute, della sicurezza, dell’ambiente salubre e dei diritti umani.

Il “Movimento di lotta per la salute Giulio Alfredo Maccacaro” è già presente in cinque province.

 
Movimento di lotta per la salute
Giulio  Alfredo Maccacaro

Dopo la scissione in Medicina democratica, il Movimento, con continuità storica, culturale, scientifica e ideale ai principi di Maccacaro, in ciascuna realtà territoriale è impegnato – a fianco dei Comitati, dei Movimenti, delle Associazioni – a promuovere e partecipare alle azioni di lotta per la salvaguardia della salute e dell’ambiente; privilegiando la medicina e la ricerca scientifica pubbliche; rivendicando prevenzione, sicurezza e l’ambiente salubre dentro e fuori la fabbrica a partire dall’affermazione del “rischio zero” e della “non delega”, a fianco delle popolazioni a rischio che nel territorio lottano per la prevenzione da grandi e piccole opere di devastazione dell’ecosistema e della cultura, per la bonifica e degli impianti e delle aziende inquinanti, compresa la chiusura delle fabbriche della morte; lottando per una energia pulita e rinnovabile contro inceneritori e discariche; nonché assicurando la solidale difesa dei diritti costituzionali di ogni persona e minoranza contro ogni emarginazione, discriminazione e razzismo. Il Movimento opera in forma totalmente autogestita, grazie al lavoro volontario e gratuito di militanti, simpatizzanti e collaboratori scientifici culturali sociali, senza alcun finanziamento né diretto né indiretto. (Clicca qui la “carta di identità“)

Una voce fuori dal coro, ” Luigi Mara & Medicina democratica Movimento di lotta per la salute”.

Sarà il libro che i compagni distribuiranno al Convegno altrimenti apologetico e nostalgico di Milano, dal quale sono state escluse le voci dissidenti dell’Associazione, che non sono poche bensì comprendenti intere Sezioni in un delicato momento storico sull’orlo della scissione. Questo libro analizza nel corso di alcuni decenni, come recita il sottotitolo, luci e ombre di un grande protagonista dell’Associazione fondata da Giulio Maccacaro. Purtroppo, prima ancora di averlo letto, vi è chi vorrebbe aggiungere una ottava fattispecie del reato di vilipendio, a tacere del clima di caccia streghe o, peggio, di sasso in bocca. Invece si tratta di un libretto modesto ma onesto, dettagliato storicamente, che invita alla riflessione non solo sul presente dell’Associazione mutata geneticamente, ma anche sul futuro dell’ambientalismo. C’è un filo rosso che lega il “sessantotto”… (continua).
Clicca qui Salvatore Palidda

Il “Manifesto di Livorno” per scongiurare la scissione di Medicina democratica.

Il documento rappresenta il risultato della capillare discussione e della sottoscrizione di una porzione rilevante dell’Associazione: intere Sezioni e decine di Soci, Alessandria, Val Cecina, Ferrara, Livorno, Firenze, Genova: “Abbiamo analizzato gli atti della presidenza intesi a provocare la scissione dell’Associazione, quale compendio di una storica mutazione genetica da noi denunciata. Pur tuttavia, ci opponiamo a questa scissione. Troppo cara e preziosa ci è la memoria di Giulio Maccacaro. Queste le condizioni di confronto”. Clicca qui integrale il Manifesto di Livorno.

Lino Balza è Socio fino al Congresso.

Da più parti, soprattutto fuori Alessandria, vi è chi ha interpretato che sono uscito da “Medicina democratica”. Non è così. E’ vero che, al terzo Congresso inconcludente, ho alzato le braccia: l’Associazione già di Maccacaro è irriformabile, il “Movimento di lotta per la salute” ha patito una mutazione genetica esautorando le Sezioni territoriali. E’ vero che dopo 40 anni ho dato le dimissioni dal Consiglio Direttivo essendo state tradite le Vittime Parti civili al processo Solvay di Alessandria e la storia stessa di Medicina democratica. E’ però vero che -contraddizione in termini- ho assecondato quanti mi chiedevano di restare Socio fino al Congresso 2018, convinti che con un cambio di Presidenza sia possibile una riforma con una svolta di 180 gradi. Per quanto riguarda il dettaglio delle sofferte dimissioni, si può leggere il link https://www.scribd.com/document/350043784/Generale-a-Particivili della Lettera che ho recapitato a ciascuna Vittima Parte Civile. Tale lettera è stata inclusa in Appendice alla terza edizione del libro “Ambiente Delitto Perfetto”.

Convegno a 40 anni dalla nascita di Medicina democratica.

Il programma (clicca qui) non è stato predisposto per consentire spazio a una discussione che investa la natura futura di Medicina democratica che il suo fondatore, Giulio Maccacaro, volle Movimento di lotta per la salute. Parlare di tradimento dei valori e di mutazione genetica può apparire eccessivo, però il dibattito è acceso se l’Associazione si stia trasformando risolutivamente in apicale burocrazia medico conferenziera legale oppure se la prevalenza possa ancora essere restituita alla democrazia delle Sezioni che operano nei territori a fianco dei Movimenti. L’attuale Presidenza dissente dalla contestazione che la colpisce definendola “falsa e denigratoria”. (continua)

Clicca qui La Stampa 

Al Direttivo di Firenze di Medicina democratica presentata la 2^ edizione

di “Ambiente Delitto Perfetto” ampliato a 530 pagine con la splendida prefazione di Giorgio Nebbia e le “conclusioni” (del libro e non della storia). Le conclusioni riguardano anche il ruolo della nostra Associazione:
 

….Medicina democratica, che non è un’associazione di medici, anche Medicina democratica Movimento di lotta per la salute vive nel suddetto contesto storico, che non è più quello dei tempi di Giulio Maccacaro, ed è consapevole della propria irrinunciabile impronta genetica: “conflitto” “non neutralità della scienza” “sapere operaio” “non delega” “gruppo omogeneo” “soggettività collettiva” “rischio zero”, consapevole di volere non rischiare la perdita della propria singolare peculiarità, del suo essere “movimento di lotta”, non arretrare anch’essa nella difensiva: dalla “lotta per la salute” alla “lotta per la sanità “, dalle battaglie popolari per la prevenzione primaria dentro le fabbriche e sul territorio limitarsi cioè alla pur sacrosanta difesa della sanità pubblica e a una attività prevalente in campo risarcitorio legale…. continua

Il libro sarà inviato a coloro che ne faranno richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com 

Giovanni Cesareo è morto.

Clicca qui Sergio Bologna “Giovanni Cesareo, un ‘nobile’ della sinistra”

ricordo di Piergiorgio Duca, presidente di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute. “Ho conosciuto Giovanni Cesareo attraverso Giulio Maccacaro…”
Ho conosciuto Giovanni Cesareo attraverso Giulio Maccacaro, credo che abbia svolto un ruolo fondamentale sapendo e volendo coniugare la sua capacità organizzativa editoriale e redazionale (di critico oltre che di politico)
con la vulcanica produzione di idee e progetti che caratterizzò Maccacaro in quegli anni, con la sua riconosciuta leadership in campo medico, scientifico ed etico.
Giovanni parlava della sua relazione con Giulio come di “un’amicizia adolescenziale”, quelle nelle quali condividi profondamente quello che l’animo esprime, compresi
i dubbi, le speranze, l’entusiasmo, gli obiettivi che ti proponi di “realizzare da grande”.
Questo è il frammento di Giovanni che porto dentro me e questa è la riconoscenza che ho nei suoi confronti per quanto ha saputo fare nella redazione di Sapere e oltre:
contribuire a dare gambe al progetto che ancora oggi ci ispira.
Ma certamente più rilevante, e più complessa di quella che appariva a me allora neolaureato, è la figura professionale di Giovanni Cesareo politico, intellettuale, editorialista,
critico, giornalista dell’Unità che altri avranno avuto modo di conoscere e ora vorremmo tutti fossero indotti a ricordarci.
Un caro saluti a tutti ed un pensiero a Giovanni
Giorgio

Seminario “La sofferenza del lavoro tra prevenzione mancata e difficoltà del risarcimento del danno alla salute“‏

MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS SEDE NAZIONALE DI MILANO IN COLLABORAZIONE CON LA SEZIONE PIETRO MIRABELLI DI FIRENZE ORGANIZZA
Il 29 novembre 2013 A FIRENZE Presso la SALA CAPITOLO
dell’Ex Educandato femminile IL FULIGNO VIA FAENZA 48 ORE 9-18
La Medicina deve essere: Preventiva Sociale Collettiva Umana. Clicca qui Maccacaro.

Che squallidi questi scienziati offesi contro la magistratura.

Padre dell’ambientalismo scientifico, Marcello Cini (fisica teorica), con Franco Basaglia (psichiatria: manicomi aperti) e il nostro Giulio Maccacaro (epidemiologia: salute in fabbrica) , è stato uno degli scienziati di fama internazionale contestatori della scienza accademica ufficiale e della corporazione dei loro colleghi che fino al ’68 sostenevano essere la scienza neutrale. La scienza è invece un prodotto storico, come ogni altra attività umana, in quanto condizionata dalla società in cui viene esercitata, il suo uso -buono o cattivo- è determinato dal contesto sociale. Dunque non è a-storica: la scienza non è mai neutrale. Cini, appena scomparso, non si sarebbe unito al coro scandalizzato per la sentenza che condanna i sismologi per il terremoto dell’Aquila. Forse è vero che i terremoti non si possono prevedere, ma è ancora più vero che non è lecito prevedere che non avverranno. Clicca qui Angelo Baracca.

C’è anche una scienza a favore della salute

Per ricordare Michelangiolo Bolognini , medico ed epidemiologo di Medicina Democratica, scomparso il 25 agosto scorso sono previste varie iniziative da parte di MD (tra cui una borsa di studio per un ricercatore che studi l’eziologia dei tumori del pancreas). Sapremo dare indicazioni precise prossimamente. Intanto clicca qui un sempre attualissimo intervento (del 1983) di Alex Langer, uno dei fondatori del movimento ecologista, e clicca qui uno splendido contributo dello scienziato Renzo Tomatis su Giulio Maccacaro, riportando tra l’altro l’attualità del MAC (Massima Concentrazione Accettabile di una sostanza) che deve essere zero per i cancerogeni.

GIULIO A. MACCACARO FONDATORE DI MEDICINA DEMOCRATICA

GIULIO A. MACCACARO PARTIGIANO, MEDICO, SCIENZIATO, INTELLETTUALE DEMOCRATICO, MILITANTE DEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI, FONDATORE DI MEDICINA DEMOCRATICA – MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE
La sua figura, la sua esperienza, le sue ricerche e le sue riflessioni, costituiscono un punto di riferimento per tutti coloro che ritengono di doversi impegnare per la dignità umana, per la dignità di ogni essere umano, e quindi per il diritto di ogni essere umano alla solidarietà. Pubblicando l’illuminante relazione di Giulio Maccacaro, pronunciata in apertura del convegno costitutivo di Medicina Democratica tenutosi a Bologna il 15-16 maggio 1976, pensiamo di offrire un’occasione di riflessione sui fondamenti della nostra lotta, ed uno strumento analitico, e un orizzonte progettuale, invero necessari a fronte dell’attacco politico, sociale e culturale che il sistema di potere sta conducendo in Italia contro il diritto alla salute, contro gli spazi di democrazia e verità conquistati a prezzo di dure lotte dagli oppressi e dal loro movimento. Le parole di Maccacaro, il suo esempio, costituiscono ancora un forte appello politico e morale, uno strumento analitico ed interpretativo, una proposta d’azione comune per difendere e promuovere concretamente i diritti di tutti gli esseri umani.
Clicca qui, per leggere biografia, presentazione e relazione.