Chi ha pianto per la morte di Elisabetta.

Abbiamo assistito in questi giorni allo spettacolo offerto dai vari pennivendoli che hanno esaltato le “virtù” della grande sovrana. Dovunque nel mondo ha sventolato la bandiera britannica, questa bandiera è stata l’emblema delle catene e della schiavitù dei popoli, della cancellazione dei più elementari diritti umani, del più feroce attacco all’anelito di libertà, di indipendenza e di autodeterminazione dei popoli. Chi ha pianto per la morte di Elisabetta? Non certo gli argentini, che hanno lanciato insulti e maledizioni all’indirizzo di sua maestà britannica, non certo gli irlandesi, che hanno sopportato per decenni il tallone di ferro di una spietata occupazione militare, con atti di terrorismo e massacri di civili da parte dei para’ e dei corpi speciali britannici. Elisabetta aveva anche una bella famigliola, una famiglia di nazisti e pedofili. Un figlio condannato per pedofilia e un altro ripreso in varie occasioni mentre faceva il saluto nazista. Lo zio di Elisabetta era un caporione del partito nazista inglese. I governi inglesi e la corona hanno sempre sostenuto le aggressioni di Hitler – come in Cecoslovacchia – e per questo portano una grave responsabilità nello scoppio della seconda guerra mondiale. Elisabetta se n’è andata accompagnata dal pianto dei lacchè pronti a baciare la pantofola di qualsiasi monarca o tiranno e dalle maledizioni dei popoli che hanno sofferto sulla propria pelle i crimini dell’imperialismo britannico. (Aldo Calcidese – Circolo itinerante proletario “Georges Politzer”, Milano)