27 gennaio, “Giorno della memoria”.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: “Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.

Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e’ accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Amnesty International condanna la messa al bando dei partiti in Ucraina.

I partiti di opposizione filorussi sono stati messi al bando ,  in totale 11. Tra i gruppi messi al bando ci sono “Piattaforma di Opposizione – Per la Vita” (43 deputati) e “Blocco di Opposizione” (6 deputati) che rappresentano oltre il 10 per cento dei deputati dell’attuale Parlamento monocamerale ucraino, che ha 450 seggi, e che sono schierati per il riconoscimento delle repubbliche autonome del Donbass. Perquisiti gli uffici e le abitazioni dei rappresentanti del Partito Comunista d’Ucraina (KPU). Gli agenti hanno confiscato le “prove” dell’attività sovversiva degli indagati: bandiere dell’Unione Sovietica, immagini di Lenin, manifesti del KPU e materiale politico, volantini, medaglie, nastri di San Giorgio, riviste e testi. Sulla messa al bando del Partito Comunista in Ucraina era già intervenuta Amnesty International il 17 dicembre 2015. Esporre in pubblico la falce e il martello, la stella rossa e altri simboli comunisti costituisce reato. Clicca qui Peacelink.

Palestina: Amnesty International deve essere messa a tacere!

I pannelli luminosi che riportano la denuncia di Amnesty International e la condanna dell’Apartheid israeliano devono spegnersi a Torino e mai accendersi a Milano. Per la seconda volta, dopo Firenze, affissioni realizzate da gruppi solidali con la popolazione vengono contestate o censurate, unitamente a espressioni di condanna e sconcerto per l’uso di tale termine del diritto internazionale, come se s’ignorasse che proprio in Israele di ciò si parla e da anni. Clicca qui.

A volte ritornano. E cercano di censurarci.

Blogger censura la libertà di espressione e d’informazione (Art. 21 Costituzione italiana) (Art. 11 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea). Così si giustifica: “Abbiamo ricevuto una richiesta di revisione per il tuo post intitolato ‘Contestata la Giuria del Premio Acqui Ambiente’. Abbiamo stabilito che viola le nostre norme e dal Blog abbiamo eliminato il post”.

Chi ha chiesto la revisione? Quale violazione? Cliccando qui, ognuno può leggere la “contestazione” in oggetto, che fu ripresa dagli organi di informazione dell’epoca. I fatti risalgono addirittura al 2017, quando la selezione di otto finalisti operata dalla Giuria della XI edizione del “Premio letterario biennale 2016-2017 Acquiambiente” rappresentò una scelta culturale e politica in netta contraddizione con lo spirito che lo costituì nel 1997. Ebbene, ognuno può leggere che trattasi di opinabile quanto pertinente quanto legittima critica. Che, però, si estendeva a quella sfera politica (e qui casca l’asino) oggi quanto mai in auge. Ci chiedevamo: “Fino a che punto affonderà l’impronta politica e culturale sempre più marcata che sta dando ai Premi Acqui Storia e Ambiente l’assessore alla cultura Carlo Sburlati politico di lungo e controverso corso?”.

Considerate, scrivemmo sui giornali, che col Premio Acqui Ambiente sono passati da una chiara caratterizzazione anticapitalista del premio ad una altrettanto chiara rappresentazione non conflittuale, conservatrice del sistema: il premio è stato politicamente e culturalmente snaturato, ha perso ogni ispirazione a Ken Saro Wiwa e alle lotte della Valle Bormida. Il patron Carlo Sburlati ha condotto analoga operazione fatta col Premio Acqui Storia, al quale ha stravolto la genesi antifascista. D’altronde Sburlati non ha mai nascosto le sue simpatie nostalgiche per il fascismo, anzi filonaziste (celebrazione del romeno Codreanu). La sua lottizzazione per palesi fini politici ha sfigurato il Premio Storia e offeso la memoria dei morti della Divisione Acqui a Cefalonia, ai quali Marcello Venturi dedicò il Premio: quale vera e propria manifestazione antifascista! ALLA VIGILIA DEL 25 APRILE QUESTE VERITA’ VANNO DETTE CON FORZA.

Infatti, contro Sburlati e Premio Acqui, con noi si scagliò (clicca qui) l’Associazione nazionale Divisione Acqui, di cui fanno parte reduci e parenti delle vittime dell’eccidio nazista di Cefalonia del 1943 (11mila morti): “Nelle giurie di Sburlati trovano posto diversi giornalisti, intellettuali e accademici di destra, vicini ad Alleanza nazionale o quantomeno non davvero «simpatizzanti» per la lotta di Liberazione. An, del resto, è il partito di Sburlati, un ginecologo che non ha mai nascosto le sue simpatie nostalgiche per il fascismo…”.

D’altronde i Premi di Acqui Terme, dopo la “svolta Sburlati”, erano stati più volte contestati a sinistra. A cominciare da Giorgio Nebbia che si dimise per protesta dalla giuria (clicca qui).

Noi, oggi, contro la censura di Blogger, rivendichiamo il nostro antifascismo.

20 anni dal Forum Sociale Europeo.

10.11.12.13 NOVEMBRE 2022 Firenze

QUALE EUROPA AL TEMPO DELLA GUERRA, DEL COLLASSO ECO-CLIMATICO, DELLE DISEGUAGLIANZE, DELLA CRISI DEMOCRATICA:

il ruolo e le responsabilità degli attori sociali di fronte alle emergenze dell’oggi.

Clicca qui il senso dell’iniziativa, il programma, come aderire e partecipare.

Gli USA rifiutano di sottostare alla Corte Penale Internazionale (CPI)

CPI si occupa di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Gli USA si riservano di impiegare qualsiasi mezzo, anche militare, per liberare i soldati statunitensi che venissero tratti in arresto dalla CPI, che ha aperto un’inchiesta sui possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dagli Stati Uniti nella guerra in Afghanistan. Clicca qui.

Una voce che si levò contro lo sterminio delle persone con disabilità.

«Se si ammette una volta che gli uomini hanno il diritto di uccidere i loro simili “improduttivi”, si dà il via libera all’omicidio dei malati incurabili, degli storpi incapaci di lavorare, delle persone rese invalide dal lavoro o dalla guerra, e infine all’omicidio di tutti noi, quando saremo vecchi, decrepiti e quindi “improduttivi”»: lo disse nel 1941 August von Galen, vescovo di Münster, pronunciando la cosiddetta “Omelia dell’Eutanasia”, una delle pochi voci che condannarono pubblicamente il programma di sterminio di decine di migliaia di persone con disabilità durante il nazismo. (continua…)

La Shoah e le persone con disabilità: una storia dell’orrore tra gli orrori.

«Nel triste elenco delle vittime della Shoah non vanno dimenticate le persone con disabilità che, colpite dal programma “Aktion T4”, furono le prime vittime dello sterminio. È una storia dell’orrore tra gli orrori che non può più essere derubricata in una narrazione indistinta e che, invece, merita una propria collocazione anche storiografica, per colmare il vuoto di studi accademici che in passato l’hanno caratterizzata e di cui ancora oggi subiamo gli esiti».
(continua…)

Parte quarta. Giorno della memoria.

Per realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza, clicca qui ulteriori materiali:

Il silenzio delle Chiese

La Chiesa cattolica

Le Chiese protestanti

Il recupero della memoria

Omissione di soccorso. Gli “spettatori” come Ponzio Pilato

L’ambiguità del bene

Un epilogo

In un mondo sempre più orientato a rimuovere e a banalizzare il male – qual è il mondo in cui viviamo -, è importante che un sano impegno pedagogico dia vita a strategie educative capaci di offrire alle generazioni più giovani il senso concreto di un legame tra la vicenda dello sterminio nazista e situazioni di violenza, di offesa ai diritti umani, di eccidi di massa che accadono oggi, pur con tutte le differenze rispetto alla Shoah. (Bruno Segre).

Giorno della memoria: realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza.

Materiali:

L’escalation della persecuzione.

La trappola mortale.

Gli ebrei d’Occidente di fronte al Reich.

Clicca qui.

“Nel cuore di questa civile Europa, è stato sognato un sogno demenziale, quello di edificare un impero millenario su milioni di cadaveri e di schiavi. Il verbo è stato bandito per le piazze: pochissimi hanno rifiutato, e sono stati stroncati; tutti gli altri hanno acconsentito, parte con ribrezzo, parte con indifferenza, parte con entusiasmo. Non è stato solo un sogno: l’impero, un effimero impero, è stato edificato; i cadaveri e gli schiavi ci sono stati”. (Primo Levi).