I “bonus” sono elemosine elettorali, non il riconoscimento dei diritti.

Sono stati introdotti bonus per i giovani, per l’ingaggio di lavoro (anche a tempo determinato), per i bebè, per le mamme, per i ricercatori, per il gas e l’energia elettrica, l’acqua, per i mobili e gli elettrodomestici, per la cultura (frequentazione dei musei, dei teatri…), per i docenti, gli 80 euro alla Renzi … Più le società sono ingiuste e ineguali, più i loro gruppi dominanti tendono a far ricorso alle tariffe sociali, ai bonus. I bonus sociali sono degli strumenti tipici delle oligarchie compassionevoli che praticano l’assistenza sociale verso i disagiati, da loro stesse creati. Un “bonus acqua” agli impoveriti non significa realizzare il diritto all’acqua.
Continua Riccardo Petrella