20 anni dal Forum Sociale Europeo.

10.11.12.13 NOVEMBRE 2022 Firenze

QUALE EUROPA AL TEMPO DELLA GUERRA, DEL COLLASSO ECO-CLIMATICO, DELLE DISEGUAGLIANZE, DELLA CRISI DEMOCRATICA:

il ruolo e le responsabilità degli attori sociali di fronte alle emergenze dell’oggi.

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1° maggio festa di disoccupazione precariato morti.

450 morti nei primi 4 mesi del 2018, in aumento rispetto al 2017, soprattutto nell’edilizia (+ 22%) e non per effetto di un maggior numero di occupati bensì del numero delle ore lavorate ovvero degli straordinari, ma anche per l’invecchiamento della forza lavoro ovvero per disoccupazione giovanile, infine per lavoro in nero.

Il tasso di disoccupazione è del 23,8% e non dell’11,8%.

Se si contano anche i sotto-occupati (5 milioni) e gli inattivi disponibili. Il governo invece inneggia ai 23 milioni di occupati: contando fra questi coloro che hanno lavorato almeno un’ora nella settimana rilevata. Infatti il numero delle ore totali lavorate è il più basso e si distribuisce fra tempo pieno, part time involontari e precari.

Occupazione e redditi sempre peggio al Sud.

Altri 600mila nuovi disoccupati negli ultimi otto anni. Secondo Istat, 1 milione 600 mila nuovi emigrati al Centro Nord. Il reddito medio pro capite delle famiglie meridionali è il 37% in meno di quelle settentrionali. Il 10% delle famiglie sono in povertà assoluta. La distanza tra ricchi e poveri al Sud è maggiore che nel resto d’Italia e d’Europa.

disoccupazione e suicidi

Quanti lavoratori si suicidano perchè licenziati o perchè temono di esserlo. Il rapporto diffuso dall’Eures, evidenzia lo stretto legame tra chi decide di togliersi la vita e la sua situazione economico-occupazionale: nel 2009 sono stati 357 i suicidi compiuti da disoccupati, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008. Le percentuali sono alte anche per i tentativi di suicidio. E’ triste la consapevolezza che un disoccupato al giorno non trova alternativa al suicidio e non c’è distinzione fra Nord e Sud del Paese.

altri 10 indagati per il polo chimico spinettese

Lesioni colpose e omicidio colposo sono i reati ipotizzati dalla Procura a carico di Carlo Cogliati, Leonardo Capogrosso, Alberto Grandi (deceduto), Nicola Sabatini, Maurilio Aguggia, Franco Simonini, Paolo Bolzani, Filippo Lombardo, Otilio Masseroli, Corrado Tartuferi (deceduto), quali direttori e dirigenti Montedison (Montefluos, Ausimont) di Spinetta Marengo, stabilimento ora di proprietà Solvay. L’inchiesta è nata da quella sull’inquinamento da cromo esavalente e altri 20 veleni (30 incriminati) e da una serie di esposti presentati dai familiari di dipendenti che si ammalarono e morirono per aver lavorato nello stabilimento. Medicina democratica sarà parte civile al processo.
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