
I presidenti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna vogliono valori limite degli inquinanti dell’aria meno stringenti rispetto a quanto proposto dall’Unione Europea. Ecco perché è una iniziativa scellerata: clicca qui ISDE.
Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
I presidenti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna vogliono valori limite degli inquinanti dell’aria meno stringenti rispetto a quanto proposto dall’Unione Europea. Ecco perché è una iniziativa scellerata: clicca qui ISDE.
50 scienziati e 7 associazioni nazionali scrivono una lettera aperta sul perché si oppongono all’attacco alla proposta di Direttiva sulla qualità dell’aria presentata dalla Commissione Europea da parte delle Regioni della Pianura Padana e chiedono l’immediato ritiro di tale iniziativa. Clicca qui ISDE.
Le Società medico-scientifiche e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) sostengono l’appello. L’istanza è stata sottoscritta in occasione delle Giornate Italiane Mediche per l’Ambiente (GIMA) ed è promossa dall’ Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) Italia e dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Secondo uno studio condotto dalla Emissions Analytics, società britannica specializzata nella misurazione delle emissioni
di Omar Abu Eideh https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/26/emissioni-particolato-lo-studio-freni-e-pneumatici-ne-producono-piu-dello-scarico/5749765/
Lo studio delle microplastiche generate da pneumatici e freni, la tossicità nella respirazione, il loro passaggio lungo la catena alimentare fino al nostro cibo.
L’Associazione Culturale Pediatri (ACP), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana Nutrizione Pediatrica (SINUPE), assieme a Pensiero Scientifico Editore e Think2it, si sono appellati ai singoli sindaci italiani e all’Anci per chiedere azioni davvero incisive, anche drastiche, al fine di ridurre o rimuovere il danno causato ai bambini del nostro Paese dagli insostenibili livelli di inquinamento dell’aria. Leggi il resto
Nell’articolo grafici e mappe che riportano le stime EEA riguardo alle morti premature a causa dell’esposizione a PM2,5 NO2 e Ozono. Le morti premature sono morti che si verificano prima che una persona raggiunga l’età prevista. L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura e di malattie ed è il più grande rischio ambientale per la salute in Europa. Leggi il resto
Il dossier del procuratore di Isernia Carlo Fucci è anche sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: evidenzia la presenza su oltre 120 mila metri quadri di terreno destinato anche alla produzione di grano e olive -oltre che abitato dai suoi residenti- di cadmio e altri metalli pesanti pericolosi per la salute pubblica. Pozzilli, Venafro e Sesto Campano è il triangolo di questo inquinamento per il quale il procuratore ha chiesto la bonifica, dopo quattro anni di indagini scaturite anche dall’impegno sul territorio del comitato ‘Mamme per la salute’ che lotta da tempo contro le fonti di inquinamento correlato ai numerosi casi di tumore e malattie cardiovascolari.
Il progetto SIOT, società della multinazionale TAL, punta all’efficientamento del trasporto del greggio tramite l’oleodotto da Trieste all’Austria, con l’obiettivo di “riscaldare” il greggio per ridurne la viscosità, utilizzando motori cogenerativi di alta potenza. I Sindaci denunciano: sul territorio carnico stazionerà una nuvola tossica persistente contenente monossido di carbonio, anidride carbonica e polveri sottili con conseguenti piogge acide dannose; è assicurato l’inquinamento acustico per il funzionamento continuo dei motori. Clicca qui il volantino del Comitato.
Cittadini per l’Aria, assieme alle tante associazioni e comitati che fanno parte della rete “Facciamo respirare il Mediterraneo”, attivi nei porti italiani e impegnati per il miglioramento della qualità dell’aria nella aree costiere, invitano il governo a far sì che nella creazione della graduatoria per l’assegnazione dei contributi del Decreto del ministero dei Trasporti n. 290 si punti innanzitutto a ridurre drasticamente e nel più breve termine le emissioni inquinanti derivanti dalle navi che attraccano nei porti e rimangono a motori accesi e, per la loro risalente età e tecnologia, provocando emissioni elevatissime e nocive. A queste “carrette del mare”, i cui armatori decidano oggi di non investire, non sia più consentito di accedere ai nostri porti.
La posizione di 12 associazioni e comitati di alcune città portuali sui 500 milioni che andranno agli armatori per assicurare migliori performance ambientali e un significativo abbattimento delle emissioni delle navi, anche nei porti. Le soluzioni controverse proposte nel Decreto governativo che non rappresentano uno strumento efficace per una vera transizione ecologica del settore. Come corollario di questo decreto sarà fondamentale che il Governo attivi l’incremento dei controlli sulle emissioni navali anche ai camini, i monitoraggi dell’aria nei porti, il divieto di utilizzo dell’olio combustibile pesante (HFO), i limiti d’accesso alle navi più inquinanti nei porti.
Numeri da pandemia: 70.000 decessi evitabili nel 2020. Clicca qui.
Accademia Ligure di Scienze e Lettere
Seminario permanente sulla “Transizione ecologica”
L’Accademia incontra le Imprese
L’urgenza della necessità della transizione energetica, quali sono gli obiettivi in Italia di riduzione di CO2 a medio e lungo termine e come verranno perseguiti, e quale sarà la funzione dello storage di energia in questo contesto. Infine, sarà presentata una interessante panoramica sulle principali tecnologie di Storage di Energia attualmente disponibili. Clicca qui.
La vera transizione ecologica deve passare attraverso l’abbandono dei progetti inquinanti e obsoleti come le 120 infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Mite. E bisogna smetterla di parlare di nucleare. Clicca qui cento proposte di riforme e interventi per la prossima legislatura suddivise in 20 ambiti tematici: dalle politiche climatiche all’economia circolare, dalla mobilità all’agroecologia, dall’inquinamento delle acque allo smog, dalle aree protette alla tutela della biodiversità, dalla riconversione industriale al turismo, dalle politiche sulle città ai piccoli comuni, dalle bonifiche dei siti inquinati alla lotta all’illegalità, dalla rigenerazione urbana alla ricostruzione post terremoto, fino alla scuola, solo per citarne alcuni. Al centro: la lotta alla crisi climatica, l’innovazione tecnologica, il lavoro, l’inclusione sociale e tre fari a cui guardare: Europa, riconversione ecologica del tessuto produttivo, giusta transizione. Gli interventi in questione si traducono in nuove leggi da approvare, come ad esempio quelle sull’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, sul consumo di suolo, sul riordino dei bonus edilizi, in materia di lotta alla gestione illecita dei rifiuti, alle illegalità lungo le filiere agroalimentari, e per la tutela della fauna e della flora protette; semplificazioni; velocizzazione degli iter autorizzativi a partire dagli impianti a fonti rinnovabili e dell’economia circolare; approvazione di decreti attuativi mancanti, da quelli sull’end of waste per il riciclo a quelli della legge di recepimento della direttiva RED II sulle rinnovabili, sull’agricoltura biologica o sui controlli del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA), solo per citarne alcuni. E poi, non ripetere gli errori del governo Draghi … (continua).
“Cold ironing” serve ad evitare alle navi di tenere accesi i motori e di inquinare le città portuali. Ma lo schema disegnato dal Governo per elettrificare i porti italiani rischia di essere un fallimento: clicca qui.
Tra le migliaia di stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti in Europa, l’Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania e l’European Environment Agency hanno stimato che l’area di Pomigliano d’Arco è tra le tre aree più inquinate in Europa centrale per media giornaliera.
Per capire il livello d’inquinamento è presente una legenda sul sito di Aqicn in cui si presentano cinque colori che rappresentano l’indice di qualità dell’aria: buono (verde), moderato (giallo), malsano per gruppi sensibili (arancione), malsano (fucsia), molto malsano (viola) e pericoloso (vinaccia).
L’area di Pomigliano d’Arco (secondo i valori attuali ndr.) presenta un valore numerico di media pari a 187 ma, in meno di un’ora, l’indice è salito a 201.
Con i suoi 42mila abitanti circa, Pomigliano d’Arco è un comune della città metropolitana di Napoli famoso per il suo polo industriale, tra i più grandi e sviluppati dell’Italia meridionale. Nell’area industriale sono presenti, tra gli altri, lo stabilimento Gian Battista Vico di Stellantis, il centro Elasis, lo stabilimento della Leonardo (ex Alenia Aermacchi) e quello dell’Avio (General Electric), oltre ad aver ospitato negli anni sessanta il primo aeroporto della
Da sottolineare che vicino l’area di Pomigliano c’è anche il polo industriale di Acerra. Entrambe le zone, sembrerebbero – secondo i dati – le principali artefici dei livelli inquinati dell’aria in Campania.
16 associazioni scrivono al Ministero della Transizione Ecologica e alla Direzione Capitanerie di Porto chiedendo nuove tecnologie per un ambiente nuovo nei porti italiani. Il particolato derivante dalle emissioni navali ha un impatto più grave sulla salute umana di quello che ha origine dal traffico urbano. Le navi che accedono ai porti italiani hanno emissioni di particolato fine ed ultrafine, di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e black carbon che sono elevatissime, fuori legge e tossiche per l’uomo. Emissioni che derivano dall’utilizzo di carburanti che non dovrebbero essere usati nei porti e neanche in alto mare, o che vengono usati al di fuori dei limiti che la legge prescrive e/o con motori di navi vetuste e/o sulle quali si è omessa la necessaria attività di revisione per ottenere la massima riduzione delle emissioni possibile. Clicca qui.
Nel 2021 l’UNICEF ha stimato che più del 13% degli adolescenti (oltre 1 su 7), di età compresa tra i 10 ed i 19 anni, conviva con un disturbo mentale, diagnosticato secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questi disturbi mentali includono il ASD e il Disturbo da Deficit dell’Attenzione associato ad Iperattività (ADHD). Lancia un grido di dolore Giovanni Ghirga, Membro del Comitato Scientifico della Società Internazionale del Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia) giá Direttore ff della UOC di Pediatria e Neonatologia Ospedale San Paolo di Civitavecchia. Clicca qui.
Due progetti popolari, denominati “ Che aria tira dal porto” e “ Sentinelle dell’aria” per contrastare l’inquinamento. Clicca qui.
Un cocktail strettamene correlabile alle rilevanti eccedenze di patologie anche tumorali emerse dalle indagini epidemiologiche condotte sulla popolazione della Fraschetta. Si tratta di centinaia di chili emessi ogni giorno visto che i soli composti fluorurati possono raggiungere i 110 kg. A loro volta, i Pfas superstiti oggi sono ADV7800 e cC6O4: solo di quest’ultimo l’Arpa ha svolto campionamenti su acque di condensa con risultati estremamente allarmanti: 5060 nanogr/litro da confrontarsi con il limite proposto nel collegato ambientale di 500 nanogr/litro.
Il cloroformio è solo uno dei cancerogeni clorurati e fluorurati scaricati in atmosfera dalla Solvay: tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, acido fluoridrico, acido cloridrico, ammoniaca, alcoli, anidride fosforica , composti Iodurati, Zn, Idrossido di potassio, NOx, SOx, polveri, composti fluorurati. Ad esempio, nell’ultima campagna di monitoraggio novembre-dicembre dell’Arpa, si conferma che il cloroformio è stabilmente presente e in aumento: all’interno della Solvay e attorno allo stesso polo chimico.
In periodo di siccità, a Spinetta Marengo, sobborgo di Alessandria nevica a cielo sereno. La spiegazione l’abbiamo data più volte: ad esempio clicca qui. Il fenomeno impropriamente detto “neve chimica” (più corretto il termine “nebbia congelante precipitante”), si origina nello strato nebbioso sotto 0 °C con l’aiuto di miliardi di particelle inquinanti che fungono da nuclei di congelamento per il vapore acqueo dell’aria. I miliardi di particelle inquinanti sono forniti dalle ciminiere della Solvay. Ogni giorno dalle 72 ciminiere e camini dello stabilimento vengono immessi nell’aria di Spinetta più di 100 Kg di composti fluorurati (40 tonnellate all’anno); a questi si aggiungono le altre sostanze elencate e le cosiddette “emissioni fuggitive” cioè le 15.000 piccole e grandi perdite che accusano gli impianti. Insomma: Cloroformio, Acido Fluoridrico, Acido Cloridrico, Ammoniaca, Alcoli, Anidride fosforica (P2O5), Composti Iodurati (C4F8I2), Zn, Idrossido di potassio, NOx, SOx, Polveri, PFAS.
Progetto di scienza popolare (clicca qui) proposto da Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova in collaborazione con Coordinamento Rinascimento Genova, “Mamme No Inceneritore”, Rete Limet.
Un’indagine epidemiologica, un’analisi delle sostanze sprigionate nell’aria, uno studio sulle iniziative per la mobilità sostenibile: sono tre le consulenze tecniche ordinate dalla procura di Torino nell’inchiesta della magistratura sulle responsabilità della pubblica amministrazione per l’inquinamento urbano. Gli specialisti prenderanno in esame la situazione di altre città italiane e anche di altri Paesi. Sarà un passaggio importante per capire se le misure adottate dagli amministratori torinesi e piemontesi sono state sufficienti.
Ad esempio, sul piano sia giuridico che scientifico fa ancora scalpore ad Alessandria, come narrato da “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza prefazione di Giorgio Nebbia, l’escamotage del PM e l’archiviazione-prescrizione-assoluzione del GIP del procedimento penale da noi promosso contro il sindaco.
La WHO International Lead Poisoning Prevention Week, per approfondire le problematiche legate all’utilizzo del piombo e alle conseguenze sulla salute e sull’ambiente, sarà l’occasione per chiedere normative nazionali e internazionali più stringenti sull’utilizzo della sostanza chimica e per presentare gli ultimi approfondimenti scientifici riguardanti gli impatti sulla salute del piombo, in particolar modo le recenti pubblicazioni dell’OMS sui rifiuti elettronici e la salute dei bambini. Clicca qui il programma del convegno di ISDE.
Inviate da Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova e Rinascimento Genova, in rappresentanza dei Popoli Inquinati, con una lettera aperta ai rappresentati dei G20 infrastrutture riuniti a Genova. Chiedono metodi trasparenti e partecipati nella scelta delle future infrastrutture che devono avere chiari obiettivi di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente e di essere in grado di realizzare un efficace e rapido contrasto ai cambiamenti climatici. E per far sì che tutti i porti del mondo possano essere finalmente “verdi”, si propongono cinque richieste particolari: clicca qui.
Ennesima foto satellitare che mostra come la “Padania” sia una delle due zone più inquinate d’Europa. Le destre e l’ex-sinistra, entrambi securitari e ora insieme con Draghi, hanno sempre evitato di parlare di sicurezza sanitaria-ambientale, cioè di protezione della popolazione e delle vittime dell’inquinamento che ogni anno provoca solo per quello atmosferico in Europa oltre 412mila morti. Si arriva a oltre 600 mila morti l’anno in Italia se si aggiunge l’inquinamento dell’acqua, (i PFAS !) degli alimenti, dei tessuti, degli oggetti ecc. e di quello nei luoghi di lavoro, nonché la diffusione del Covid favorita dall’inquinamento. Ma il Recovery Plan di Draghi e del suo ministro ossimoro della transizione ecologica cosa prevedono? Di aggiungere radioattività da fusione nucleare! a sprezzo dell’Italia denuclearizzata! così come è anche il caso dei siti militari sempre inquinati da uranio impoverito. Clicca qui la nuova mappa visuale della qualità dell’aria urbana in Europa (maglia nera Cremona).
Clicca qui Tera e Aqua di aprile-maggio.
L’opinione pubblica si è abituata allo stillicidio di una strage Covid che si somma a quella ancora più enorme di morti per cancro, malattie cardiovascolari e altre sempre dovute a contaminazioni tossiche. Clicca qui Rinascimento Genova.
Riescono perfino a inquinare producendo olio ad uso alimentare: le emissioni diffuse dei gas in atmosfera, il mancato smaltimento delle ceneri derivanti dalla combustione e lo scarico delle acque reflue industriali in un affluente del fiume Magazzolo, senza il preventivo trattamento di depurazione chimico-fisico e biologico. Si aggiungono gli altrettanto gravi e numerosi inadempimenti alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Tribunale di Sciacca esegue il sequestro degli oltre 19.000 mq dello stabilimento industriale nel comune di Ribera. L’attività di servizio della Guardia di Finanza segue i numerosi sequestri di discariche abusive operati negli ultimi mesi nel territorio di Sciacca a tutela dell’economia legale, della concorrenza leale tra imprese, dell’ambiente e della salute dei cittadini. Clicca qui.
Report annuale “Mal’aria di città 2021” di Legambiente: il 62% dei capoluoghi di provincia nel 2020 hanno avuto almeno 35 giorni con una media superiore ai 50 microgrammi/metro cubo di Pm10. Se nel 2020 i capoluoghi di provincia fuorilegge per avere superato i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili (Pm10) sono 35, va molto peggio guardando alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Sono 60, infatti, le città italiane che non rispettano i parametri più stringenti dell’Oms, ossia una media massima annuale di 20 microgrammi per metro cubo (µg/mc) per il Pm10, contro quella di 40 µg/mc della legislazione europea.
Ogni anno nella Penisola, stando ai dati dell’EEA, sono oltre 50mila le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto (in particolare l’NO2) e l’ozono troposferico (O3). Da un punto di vista economico, parliamo di diverse decine di miliardi all’anno (stimate tra i 47 e i 142 miliardi di euro/anno) tra spese sanitarie e giornate di lavoro perse. Infatti, le morti premature sono solo la punta dell’iceberg del problema sanitario connesso con l’inquinamento atmosferico. (clicca qui).
Clicca qui la petizione dell’associazione per la valorizzazione della vallata del Foglia.
A parte l’enorme ritardo sul quale siamo un’altra volta stati condannati, il piano proposto è assai scarso, metodologicamente e nei contenuti, è debolissimo, quindi, così, non avrà concreta efficacia. Si rischia di ripetere un altro fallimento. Clicca qui Michele Boato.
Diffusione dei tumori in un territorio inquinato da decenni, tra discariche, petrolchimico, area portuale, raffineria e impianti chimici. La lunghissima procedura (con battaglie legali) per una inarrivabile bonifica dell’area protetta, il Parco del Mincio, Sito di interesse nazionale. Nel suolo, nel sottosuolo, nella falda: mercurio, idrocarburi, composti organici aromatici e diossine di Seveso nell’inceneritore ecc. E non è finita lì con l’arrivo di nuovi impianti. Clicca qui Maria Cristina Fraddosio.
Secondo il rapporto “Ecosistema urbano” commissionato da Legambiente. Pescara, Palermo, Vibo Valentia gli ultimi in classifica fra i 104 capoluoghi. Alessandria al 93° posto: la peggiore del centro nord, clicca qui.
Superati i valori limite in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017. 80mila vittime all’anno. Rapporto di Legambiente su Ecosistema urbano: Genova al 43mo posto in classifica (73^ nel 2019). Clicca qui 8 richieste al Comune di Genova all’insegna di una vera mobilità ecosostenibile.
Autentiche bombe ad orologeria: clicca qui Stefano Ghio.
Diverse associazioni e comitati di città portuali italiane e del Mediterraneo stanno preparando una lettera per il Parlamento Europeo che verrà inviata prestissimo. Venezia ha già dato l’adesione all’iniziativa. Il 14 settembre il Parlamento Europeo si riunirà in seduta plenaria per votare sulla modifica del Regolamento “MRV” sul monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di CO2 generate dalle navi. Questa modifica, prevede principalmente di: – Aumentare la trasparenza del sistema di monitoraggio UE sulle emissioni del trasporto marittimo; – Estendere il principio “chi inquina paga” al trasporto marittimo, includendo quest’ultimo nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS), come previsto dall’ European Green Deal; – Introdurre l’obbligo, per le compagnie di navigazione, di riduzione delle emissioni medie annue di gas serra del 40% entro il 2030; – Garantire che entro il 2030 le navi smettano di emettere inquinanti atmosferici nocivi e gas serra quando attraccano nei porti.
Secondo gli autori di uno studio pubblicato su Nature, l’attuale quantità di anidride carbonica nella nostra atmosfera si avvicina a livelli mai visti in 15 milioni di anni. Si stima che entro il 2025 il livello di CO2 passerà a 427 parti per milione -ppm-, un valore osservato durante il Miocene (epoca geologica), in particolare 15 milioni anni fa, quando le temperature erano tra 3 e 4 gradi più alte di quelle attuali ed il livello del mare era 20 metri più alto di oggi…. – Continua.
Non più limiti di residenza. (continua…)
Alla luce dei dati delle centraline Arpal, lettera aperta al Sindaco da parte dei ricercatori dell’Ecoistituto RE-GE: la mobilità di persone e merci deve passare da inquinanti mezzi a combustione interna a mezzi di trasporto pubblici a trazione elettrica su rotaia, ad impatto nullo: treni regionali e tram. Clicca qui.
Da parte di AmbienteVenezia che, con il Comitato NoGrandiNavi, è intervenuta più volte sulle problematiche relative all’inquinamento prodotto dal traffico navale portuale. Clicca qui.
Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente sulla qualità dell’aria mostra. Clicca qui.
Conferenza internazionale ad Atene. Clicca qui. AmbienteVenezia e Comitato NOGrandiNavi, assieme a diverse associazioni e comitati di città portuali italiane e del Mediterraneo, hanno aderito: il trasporto marittimo contribuisce in modo molto rilevante all’inquinamento atmosferico (particolato, black carbon, ossidi di azoto e ossidi di zolfo) che danneggia la salute umana, l’ambiente e il clima. Clicca qui le proposte dell’associazione AmbienteVenezia.
Nazionalizzazione per la riconversione della produzione al fine di eliminare all’origine l’inevitabile riproduzione di inquinamento cancerogeno che colpisce lavoratori e abitanti.
Clicca qui Ex Ilva: veleni, scudo penale, reddito-lavoro e salute-vita : Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink), Sergio Bellavita e Francesco Rizzo (USB).
Clicca qui Altra Liguria.
In base ai dati dell’Agenzia europea per l’ambiente sulla qualità dell’aria 2019 la penisola è prima per biossido di azoto e ozono e seconda per PM2,5. Torino è la città più inquinata con Parigi e Londra. Clicca qui.
Clicca qui gli studi epidemiologici su lavoratori e residenti.
Rapporto EPA Agenzia Europea dell’Ambiente: l’Italia nel 2019 ha raggiunto il primato europeo per morti premature a causa dell’inquinamento da biossido di azoto (14.600 decessi) e ozono (3mila) ed è al secondo posto per le vittime del particolato fine PM2,5 (58.600).
Mille morti all’anno per l’inquinamento. Marcia per la salute e il futuro. Clicca qui.
Cittadini e associazioni, riunitisi nel Comitato Un AltroPiano x Milano, contestano con 12 proposte il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) al fine di preservare e incrementare il verde in città, di migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua e di realizzare una politica del territorio che metta al centro chi vive la città tutti i giorni. Clicca qui.