Categoria: Inquinamento Urbano
10) Puzzano gli amministratori di Provincia Regione Comune di Alessandria. E i sindacati…
12) Rimettere in funzione gli impianti Pfas inquinanti: è una condotta sempre più dolosa della Provincia.
Un’altra fuga di gas. L’ennesima. Ma non esiste un piano di emergenza.
Non c’è pace per Genova Multedo.
Con un po’ di culo gli abitanti potrebbero neppure accorgersi dell’avvelenamento.
Allarme per le auto elettriche che usano i Pfas. Allarmissimo per la popolazione di Alessandria.
Il rischio è sempre quello di cadere dalla padella nella brace. Le auto elettriche riducono le emissioni di CO2 (anidride carbonica). Però utilizzano i Pfas per rendere le batterie meno infiammabili e resistenti: in pratica durano più dell’auto. I Pfas sono tossici e cancerogeni. Non si degradano mai e si accumulano sempre più nell’ambiente e negli organismi. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications e condotto dall’Università del Texas e dalla Duke University, sono stati rilevati livelli ingenti di Pfas in aria, acqua, neve e suolo nelle vicinanze degli impianti produttori in Stati Uniti, Francia e Belgio.
Il problema è ancora più grosso. La diffusione crescente di auto elettriche porterà ad una significativa quantità di batterie da smaltire: ad esempio in Italia si stimano entro 8 anni in 9,2 milioni di unità, con un costo previsto di 11,5 miliardi di euro per il loro stoccaggio. Attualmente, solo circa il 5% di queste batterie agli ioni di litio viene riciclato, dunque i Pfas, “forever chemicals”, a tempo indeterminato possono contaminare l’ambiente anche attraverso le discariche. Insomma, la riduzione delle emissioni di CO2 comporterebbe un parallelo aumento dell’inquinamento da Pfas.
A proposito di cadere dalla padella nella brace: per la popolazione di Alessandria veniamo alla Solvay di Spinetta Marengo. Commentammo due anni fa: “”Considerando che i Pfas sono solo la punta dell’iceberg del disastro eco sanitario di Alessandria, nei Movimenti e da Legambiente alla CGIL ci si sta sempre più arrendendo alla ineluttabilità della chiusura del polo chimico piemontese, e orientando a proposte di riconversione. (Vedi Chiusura della Solvay di Alessandria: come salvaguardare l’occupazione). Proprio Ilham Kadri, amministratore delegato della multinazionale belga aveva preso in esame l’opportunità di chiusura con l’alternativa di realizzare a Spinetta Marengo le nuove ‘batterie green’, cioè con lo sviluppo della prossima generazione di elettroliti allo stato solido per le batterie delle auto elettriche. Poi, invece, su pressione di Macron e Ursula von der Leyen, e mercè i finanziamenti regionali, ha scelto che la tecnologia sarà sviluppata in Francia, già nel 2022 con la linea pilota di La Rochelle””.
“”Però, scartata la prima tesi, a Ilham Kadri resterebbe il secondo obiettivo per Spinetta Marengo: il riciclo, attraverso processi di idrometallurgia, di tutti gli elementi (litio, cobalto, manganese, rame, nickel) che costituiscono la ‘batteria green’ che oggi rappresenta fra il trenta e il quaranta per cento del costo dell’intero veicolo. Un business miliardario per Solvay, ma sarebbe come cadere dalla padella nella brace per la popolazione di Alessandria.””.
Commentando la strategia, volutamente confusa, di Solvay (Syensqo), poi scrivemmo (Il Piemonte finanzia i Pfas ma non tutela la salute dei suoi cittadini) anche: “”[…] Solvay non molla ed ecco che arriva il sostituto dei sostituti pfas: ‘a catena cortissima’ il polimero fluorurato ‘Aquivion’, annunciato (come i predecessori d’altronde) innocuo: ‘emissione in atmosfera di semplice vapore acqueo’ . ‘Al più tossiche se maneggiate inopportunamente’, le ‘Membrane Aquivion Pfas’ sono garantite come DOCG, anche se il brevetto è segreto, gelosamente custodito nella banca brevetti europea. […]. Raccogliendo le tesi e gli studi internazionali, il nuovo, ovvero vecchio Aquivion è descritto come ‘fondamentale per la trasmissione di energia a scambi ionici, con innovativa tecnologia di produzione di materiali per membrane polimeriche, che si integra in una filiera dell’idrogeno verde sostenibile, rinnovabile e carbon free, che punta anche allo sviluppo per l’automotive’.”” […]
[…] “”Per produrre Aquivion, nel 2019, Solvay Speciality Polymers ha depositato al Governo la richiesta di finanziamenti (inizialmente 22 milioni di euro) per il suo nuovo piano industriale, (denominato ‘Progetto per sviluppo di materiale per celle a combustibile e batterie a flusso con realizzazione di impianto pilota’) sfruttando abilmente l’enorme contenitore finanziario ‘Green Deal’ della Comunità Europea a incentivare l’energia pulita, prodotta cioè da fonti rinnovabili, dunque dall’idrogeno verde. […] La Regione Piemonte, da par suo aggiungendo altri milioni (sottratti alla sanità), inneggia all’impatto sul territorio: ‘L’impianto Aquivion si inserisce in una ampia sinergia: dalla creazione entro giugno 2026 di tre stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile previste a Tortona, Arquata e Belforte, alla ricerca nella nostra provincia di un’area dismessa destinata a produrre idrogeno verde, fino agli investimenti per il retroporto di Genova’””.
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro
Ilva, l’indagine si allarga: “Associazione a delinquere per disastro ambientale. Non facevano le manutenzioni”. Inoltre: “Truffa ai danni dello Stato”.
Sono le nuove accuse mosse a Lucia Morselli, ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, la società che ha in gestione la fabbrica tarantina, e ad altre otto figure di vertice, già indagati per truffa ai danni dello Stato. Si allargano così le ipotesi di reato, facendosi pesantissime: “Associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale e all’inquinamento ambientale”, ha messo nero su bianco la procura di Taranto. Per quanto riguarda il filone della truffa ai danni dello Stato, già noto come anche l’accusa di inquinamento nei confronti di Morselli e Labile, tutto ruota intorno alla restituzione delle quote CO2 consumate nell’anno 2022 e all’assegnazione di quelle a titolo gratuito per l’anno 2023.
Inquinamento urbano: responsabili gli amministratori o… la pianura padana?
Ispezioni nelle sedi Novamont.
Nube tossica su Bolzano a causa dell’incendio di Alpitronic.
La qualità dell’aria nel 2023.
Inquinamento Genova.
L’inquinamento atmosferico, nella media annuale, a Genova diminuisce troppo lentamente: di questo passo NEANCHE NEL 2030 si potrà sperare di rientrare nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati dall’Europa. Il PM10 dovrà essere ridotto DEL 7%, ma soprattutto gli OSSIDI D’AZOTO (NO2) DEL 34% ENTRO IL 2030. Si devono dunque raddoppiare gli sforzi per trasporti e riscaldamento elettrico e zero emissioni. Clicca qui Legambiente.
Al PD non far sapere…
“Rosignano nel cuore” ci comunica che è “gravissima la decisione della maggioranza PD di rifiutare la costituzione di parte civile del Comune nel processo relativo a presunti illeciti nella gestione dell’impianto di Scapigliato (controllato dal Comune di Rosignano). Si tratta, secondo il GUP, di delitti importanti e con pesanti ricadute per tutta la comunità come inquinamento ambientale, traffico di rifiuti non autorizzati, gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali al fine di ottenere un ingiusto profitto. Respingendo la mozione la maggioranza ha chiaramente anteposto gli interessi personali dei soggetti rinviati a giudizio (tra cui il Sindaco e alcuni dirigenti di Scapigliato) all’interesse collettivo di tutti i cittadini del Comune, che si vedono privati della possibilità di essere rappresentati nel processo penale”.
Maxi blitz dei carabinieri per impianti di depurazione in Calabria.
I carabinieri nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza, del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica e del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione finalizzata all’ottenimento di più commesse, all’esecuzione di appalti in frode ai contratti e alla commissione di reati ambientali derivanti dalla gestione di 34 depuratori a servizio di 40 comuni delle 5 province calabresi. Per i reati di associazione per delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale e frode nelle pubbliche forniture, i militari hanno arrestato 17 persone – 4 in carcere e 13 ai domiciliari – e notificato un obbligo di presentazione alla Pg. (continua)
E se, invece di scaricarli in aria e acque, li bruciassimo?
Tra i prezzolati soloni delle soluzioni per lo smaltimento delle scorie dei Pfas, ritenute indistruttibili, c’era chi proponeva di bruciarle negli inceneritori. Il risultato è verificabile a Marghera, dove la concentrazione di Pfas tocca soglie elevatissime nei campioni di terreno raccolti in un parco giochi di via Moranzani, oltre che nelle uova contaminate in pollai domestici. La denuncia è del coordinamento dei comitati “No inceneritore di Fusina” che chiedono infatti lo stop immediato agli inceneritori di Eni Rewind e di Veritas in quanto la fonte dell’inquinamento è proprio dovuta alla deposizione dei Pfas a seguito dell’incenerimento di rifiuti urbani e di fanghi contenenti Pfas, con effetto ultimo di concentrarli in loco. Il Coordinamento chiede con urgenza di interrompere l’iter di approvazione dell’inceneritore di fanghi di Eni Rewind, lo stop alla seconda linea di Veritas e il divieto di incenerire fanghi nella linea L1. Veritas parla di accanimento accusatorio e pericoloso allarmismo.
Le polveri sottili PM2,5 uccidono.
Clicca qui i dati provincia per provincia.
Il porto di Genova Prà: un caso mondiale di stravolgimento ambientale.
La fusione di PSA Genova Prà (con sede e direzione generale a Singapore) e SECH con sede a Genova ha creato in quel di Genova un colosso in grado di contendere il mercato del trasporto via mare e delle strategie portuali a MSC e alla cinese COSCO. Mentre PSA è già un colosso mondiale al suo confronto SECH è realtà piccola e locale: l’operazione è consistita quindi nell’inglobare SECH in PSA. Tradotto in soldoni ciò significa che il gigante PSA ha la quota azionaria di maggioranza per la governance dei due terminal containers del Porto di Genova, il SECH (terminal contenitori di Genova spa che gestisce la Calata Sanità) e il PSA di Prà, ormai diventato il più importante terminal import-export italiano. Si aggiunga l’alleanza cinese con la Maersk (il primo gruppo armatoriale per il trasporto dei container al mondo) nel porto di Savona mentre nel mirino finisce anche La Spezia dove c’è il terminal di Contship con MSC (continua)
Nessuna barriera polmonare per il PM2,5.
Il Centro di Ricerche Comuni Europeo (JRC) ha pubblicato l’Urban PM2.5 Atlas, Air Quality in European Cities. Molte città europee soffrono ancora di scarsa qualità dell’aria e superano i valori indicati dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS del 2021 e gli standard di qualità dell’aria dell’UE. Questo è il caso in particolare del particolato fine (PM2.5), inquinante atmosferico particolarmente impattante sulla salute. Clicca qui.
Denunciate 45 aziende del polo industriale di Colturano.
Per la presenza di inquinanti molto al di sopra dei livelli consentiti, le analisi nel Parco Agricolo Sud Milano, autonomamente finanziate dall’Associazione Parco Sud e dal WWF Martesana Sud Milano, denunciano il Comune della città metropolitana di Milano che non interviene contro le 45 aziende presenti nel “polo industriale” di Colturano, che sversano le acque reflue nel canale di irrigazione dei campi di mais del Parco Agricolo, anziché conferire i loro scarichi tossici nella rete fognaria.
Fermare gli impianti ILVA: si deve secondo la cittadinanza, si può secondo la Corte europea.
«Qualora i fenomeni di inquinamento ambientale derivanti dall’impianto o prevedibili, nonostante l’uso delle migliori tecniche disponibili, causino danni eccessivi alla salute umana devono essere adottate misure protettive ulteriori. Se misure in tal senso non risultino attuabili, l’impianto non può essere autorizzato. La tutela della salute umana può in tal caso giustificare anche rilevanti pregiudizi economici».
È uno dei passaggi del parere proposto il 14 dicembre 2023 alla Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo da parte dell’avvocato generale Juliane Kokott in merito al caso ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia. Adesso, nei primi quattro-cinque mesi del prossimo anno si attende la sentenza del collegio.
Alla Corte UE il caso è giunto dal Tribunale di Milano (Milano è la sede legale della società) a cui si sono rivolti associazioni e cittadini di Taranto chiedendo per i danni ambientali e sanitari la chiusura o il fermo degli impianti siderurgici.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo si era già espressa evidenziando mancate tutele della salute dei cittadini di Taranto e dei lavoratori. E ora l’avvocato generale sottolinea che «i fenomeni di inquinamento che, compromettendo la salute umana, violano i diritti fondamentali delle persone interessate sono sempre significativi».
Italia al primo posto in Europa per morti da smog.
Nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). Riducendo l’inquinamento si eviterebbero in Europa 253.000 morti premature dovute all’esposizione al particolato fine (PM2.5), 52.000 riconducibili al biossido di azoto (NO2) e 22.000 per l’esposizione a breve termine all’ozono (O3). L’Italia risulta avere il maggior impatto fra tutti i Paesi europei, con 46.000 morti premature derivanti dall’esposizione al PM2.5, 11.300 per l’esposizione al biossido di azoto e 5.100 all’ozono, un bilancio che ammonta a circa un quinto dell’intera mortalità a livello UE. Clicca qui.
Emissioni inquinanti nei porti italiani.
Diossido di zolfo, ossidi di azoto, PM10, CO2 sono prodotte dal trasporto marittimo e dalle attività portuali connesse. L’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera gestito da ISPRA mette a disposizioni i dati relativi alle varie fonti di inquinamento: clicca qui.
Inquinamento atmosferico e Covid.
Il legame tra Covid e inquinamento atmosferico è divenuto fin dall’inizio dell’emergenza pandemica argomento centrale nel dibattito mediatico internazionale, suscitando, da più parti, teorie ed ipotesi che si è ritenuto giusto e doveroso approfondire anche nel nostro Paese per poter dare una risposta tecnico-scientifica e di sanità pubblica. Per questo, l’Istituto superiore di sanità (Iss) e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) con il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) hanno avviato un programma nazionale congiunto di studi epidemiologici, il progetto EpiCovAir, con la collaborazione della rete italiana ambiente e salute (Rias). Clicca qui.
60mila morti premature per inquinamento ambientale.
Secondo il Network Europeo di Osservazione e Informazione Ambientale (Eoinet) e secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (Eea), l’Italia è al terzo posto, dopo Francia e Germania, per morti premature collegate all’inquinamento ambientale con quasi sessantamila morti. Secondo il rapporto “Sentieri” promosso dall’Istituto Superiore di sanità, che analizza gli indici di mortalità in 46 siti italiani individuati per la loro esposizione all’inquinamento ambientale, le morti collegate all’inquinamento e alla diffusione di malattie per la pessima situazione ambientale riguardano anche le fasce più giovani della popolazione, con più di 1.400 morti per tumore nella fascia pediatrica-adolescenziale e 999 tra i giovani adulti. Le numerose evidenze scientifiche hanno messo in luce la forte correlazione tra fattori ambientali e salute umana e non umana, come quella di animali e piante, che contribuisce ad accrescere l’impatto sulla mortalità e la morbilità.
Inquinamento Navale e Crocierismo in Italia.
Sul Dossier di “Ambientevenezia” (clicca qui) le notizie sul crocierismo e sull’inquinamento navale, con foto, documenti e petizioni, su quello che succede nelle città portuali: Porto Marghera, Chioggia, Trieste, Ancona, La Spezia, Livorno, Genova.
Il limite 30 orari a Genova non è sufficiente.
Clicca qui l’intervista di “GoodMorning Genova” ad Alessandra Repetto, fondatrice di “Genova Ciclabile” che prossimamente organizzerà l’evento “Genova città 30 e lode”.
Via libera di Toti a 700 mila metri cubi di fanghi nel porto di Genova.
Col benestare della Regione Liguria, presieduta da Giovanni Toti, oltre 700 mila metri cubi di fanghi contaminati e rifiuti sono stati riversati nel mare di Genova, in spregio alla legge che disciplina il dragaggio dei fondali dei porti italiani. Per favorire l’attracco delle maxinavi di MSC (ultima generazione, le World Class, mostri da 333 metri di lunghezza e 216 mila tonnellate di stazza lorda, quasi 7mila passeggeri e 9,5 metri di pescaggio) è stato dragato il fondale ma i fanghi sono stati ributtati in acqua invece di esser smaltiti come prevede la legge sulla base di analisi chimiche ed ecotossicologiche. Il gruppo svizzero Msc, finanziatore di Toti, a Genova fa il bello e cattivo tempo. Clicca qui.
Inventario Nazionale delle Emissioni in Atmosfera.
Ispra aggiorna annualmente e pubblica i dati relativi all’Inventario Nazionale delle Emissioni in Atmosfera. Ora sono disponibili i dati (solo nazionali) al 2020, il primo anno di pandemia, suddivisi per Macrosettori. Clicca qui.
Quanto è green MSC Crociere.
Mentre a Copenaghen MSC presenta a livello internazionale la nave da crociera Euribia che definisce come la nave più green al mondo, nella Laguna di Venezia le navi da crociera di MSC continuano diffondere fumi nauseabondi ed inquinanti nonostante abbia sottoscritto l’accordo Venice Blue Flag.
Vogliono inquinare sempre più.
I presidenti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna vogliono valori limite degli inquinanti dell’aria meno stringenti rispetto a quanto proposto dall’Unione Europea. Ecco perché è una iniziativa scellerata: clicca qui ISDE.
Regioni padane vogliono affossare la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria.
50 scienziati e 7 associazioni nazionali scrivono una lettera aperta sul perché si oppongono all’attacco alla proposta di Direttiva sulla qualità dell’aria presentata dalla Commissione Europea da parte delle Regioni della Pianura Padana e chiedono l’immediato ritiro di tale iniziativa. Clicca qui ISDE.
Misure urgenti contro l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
Le Società medico-scientifiche e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) sostengono l’appello. L’istanza è stata sottoscritta in occasione delle Giornate Italiane Mediche per l’Ambiente (GIMA) ed è promossa dall’ Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) Italia e dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Emissioni particolato, lo studio: “freni e pneumatici ne producono più dello scarico”.
Secondo uno studio condotto dalla Emissions Analytics, società britannica specializzata nella misurazione delle emissioni
di Omar Abu Eideh https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/26/emissioni-particolato-lo-studio-freni-e-pneumatici-ne-producono-piu-dello-scarico/5749765/
Lo studio delle microplastiche generate da pneumatici e freni, la tossicità nella respirazione, il loro passaggio lungo la catena alimentare fino al nostro cibo.
Appello dei medici pediatri contro l’inquinamento dell’aria.
L’Associazione Culturale Pediatri (ACP), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana Nutrizione Pediatrica (SINUPE), assieme a Pensiero Scientifico Editore e Think2it, si sono appellati ai singoli sindaci italiani e all’Anci per chiedere azioni davvero incisive, anche drastiche, al fine di ridurre o rimuovere il danno causato ai bambini del nostro Paese dagli insostenibili livelli di inquinamento dell’aria. Leggi il resto
L’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico.
Nell’articolo grafici e mappe che riportano le stime EEA riguardo alle morti premature a causa dell’esposizione a PM2,5 NO2 e Ozono. Le morti premature sono morti che si verificano prima che una persona raggiunga l’età prevista. L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura e di malattie ed è il più grande rischio ambientale per la salute in Europa. Leggi il resto
Inquinamento da metalli pesanti nella piana di Venafro.
Il dossier del procuratore di Isernia Carlo Fucci è anche sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: evidenzia la presenza su oltre 120 mila metri quadri di terreno destinato anche alla produzione di grano e olive -oltre che abitato dai suoi residenti- di cadmio e altri metalli pesanti pericolosi per la salute pubblica. Pozzilli, Venafro e Sesto Campano è il triangolo di questo inquinamento per il quale il procuratore ha chiesto la bonifica, dopo quattro anni di indagini scaturite anche dall’impegno sul territorio del comitato ‘Mamme per la salute’ che lotta da tempo contro le fonti di inquinamento correlato ai numerosi casi di tumore e malattie cardiovascolari.
Comuni contro, Regione a favore dello sfregio.
Il progetto SIOT, società della multinazionale TAL, punta all’efficientamento del trasporto del greggio tramite l’oleodotto da Trieste all’Austria, con l’obiettivo di “riscaldare” il greggio per ridurne la viscosità, utilizzando motori cogenerativi di alta potenza. I Sindaci denunciano: sul territorio carnico stazionerà una nuvola tossica persistente contenente monossido di carbonio, anidride carbonica e polveri sottili con conseguenti piogge acide dannose; è assicurato l’inquinamento acustico per il funzionamento continuo dei motori. Clicca qui il volantino del Comitato.
L’inquinamento atmosferico è la maggiore criticità delle città portuali italiane.
Cittadini per l’Aria, assieme alle tante associazioni e comitati che fanno parte della rete “Facciamo respirare il Mediterraneo”, attivi nei porti italiani e impegnati per il miglioramento della qualità dell’aria nella aree costiere, invitano il governo a far sì che nella creazione della graduatoria per l’assegnazione dei contributi del Decreto del ministero dei Trasporti n. 290 si punti innanzitutto a ridurre drasticamente e nel più breve termine le emissioni inquinanti derivanti dalle navi che attraccano nei porti e rimangono a motori accesi e, per la loro risalente età e tecnologia, provocando emissioni elevatissime e nocive. A queste “carrette del mare”, i cui armatori decidano oggi di non investire, non sia più consentito di accedere ai nostri porti.
L’impatto climatico dell’industria navale.
La posizione di 12 associazioni e comitati di alcune città portuali sui 500 milioni che andranno agli armatori per assicurare migliori performance ambientali e un significativo abbattimento delle emissioni delle navi, anche nei porti. Le soluzioni controverse proposte nel Decreto governativo che non rappresentano uno strumento efficace per una vera transizione ecologica del settore. Come corollario di questo decreto sarà fondamentale che il Governo attivi l’incremento dei controlli sulle emissioni navali anche ai camini, i monitoraggi dell’aria nei porti, il divieto di utilizzo dell’olio combustibile pesante (HFO), i limiti d’accesso alle navi più inquinanti nei porti.
Italia maglia nera per la qualità dell’aria.
Numeri da pandemia: 70.000 decessi evitabili nel 2020. Clicca qui.
Gli obiettivi della transizione energetica.
Accademia Ligure di Scienze e Lettere
Seminario permanente sulla “Transizione ecologica”
L’Accademia incontra le Imprese
L’urgenza della necessità della transizione energetica, quali sono gli obiettivi in Italia di riduzione di CO2 a medio e lungo termine e come verranno perseguiti, e quale sarà la funzione dello storage di energia in questo contesto. Infine, sarà presentata una interessante panoramica sulle principali tecnologie di Storage di Energia attualmente disponibili. Clicca qui.
L’Agenda di Legambiente (per non ripetere gli errori del governo Draghi).
La vera transizione ecologica deve passare attraverso l’abbandono dei progetti inquinanti e obsoleti come le 120 infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Mite. E bisogna smetterla di parlare di nucleare. Clicca qui cento proposte di riforme e interventi per la prossima legislatura suddivise in 20 ambiti tematici: dalle politiche climatiche all’economia circolare, dalla mobilità all’agroecologia, dall’inquinamento delle acque allo smog, dalle aree protette alla tutela della biodiversità, dalla riconversione industriale al turismo, dalle politiche sulle città ai piccoli comuni, dalle bonifiche dei siti inquinati alla lotta all’illegalità, dalla rigenerazione urbana alla ricostruzione post terremoto, fino alla scuola, solo per citarne alcuni. Al centro: la lotta alla crisi climatica, l’innovazione tecnologica, il lavoro, l’inclusione sociale e tre fari a cui guardare: Europa, riconversione ecologica del tessuto produttivo, giusta transizione. Gli interventi in questione si traducono in nuove leggi da approvare, come ad esempio quelle sull’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, sul consumo di suolo, sul riordino dei bonus edilizi, in materia di lotta alla gestione illecita dei rifiuti, alle illegalità lungo le filiere agroalimentari, e per la tutela della fauna e della flora protette; semplificazioni; velocizzazione degli iter autorizzativi a partire dagli impianti a fonti rinnovabili e dell’economia circolare; approvazione di decreti attuativi mancanti, da quelli sull’end of waste per il riciclo a quelli della legge di recepimento della direttiva RED II sulle rinnovabili, sull’agricoltura biologica o sui controlli del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA), solo per citarne alcuni. E poi, non ripetere gli errori del governo Draghi … (continua).
L’inquinamento delle città portuali.
“Cold ironing” serve ad evitare alle navi di tenere accesi i motori e di inquinare le città portuali. Ma lo schema disegnato dal Governo per elettrificare i porti italiani rischia di essere un fallimento: clicca qui.
Pomigliano d’Arco terza area più inquinata in Europa centrale.
Tra le migliaia di stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti in Europa, l’Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania e l’European Environment Agency hanno stimato che l’area di Pomigliano d’Arco è tra le tre aree più inquinate in Europa centrale per media giornaliera.
Per capire il livello d’inquinamento è presente una legenda sul sito di Aqicn in cui si presentano cinque colori che rappresentano l’indice di qualità dell’aria: buono (verde), moderato (giallo), malsano per gruppi sensibili (arancione), malsano (fucsia), molto malsano (viola) e pericoloso (vinaccia).
L’area di Pomigliano d’Arco (secondo i valori attuali ndr.) presenta un valore numerico di media pari a 187 ma, in meno di un’ora, l’indice è salito a 201.
Con i suoi 42mila abitanti circa, Pomigliano d’Arco è un comune della città metropolitana di Napoli famoso per il suo polo industriale, tra i più grandi e sviluppati dell’Italia meridionale. Nell’area industriale sono presenti, tra gli altri, lo stabilimento Gian Battista Vico di Stellantis, il centro Elasis, lo stabilimento della Leonardo (ex Alenia Aermacchi) e quello dell’Avio (General Electric), oltre ad aver ospitato negli anni sessanta il primo aeroporto della
Da sottolineare che vicino l’area di Pomigliano c’è anche il polo industriale di Acerra. Entrambe le zone, sembrerebbero – secondo i dati – le principali artefici dei livelli inquinati dell’aria in Campania.
Inquinamento atmosferico da navi.
16 associazioni scrivono al Ministero della Transizione Ecologica e alla Direzione Capitanerie di Porto chiedendo nuove tecnologie per un ambiente nuovo nei porti italiani. Il particolato derivante dalle emissioni navali ha un impatto più grave sulla salute umana di quello che ha origine dal traffico urbano. Le navi che accedono ai porti italiani hanno emissioni di particolato fine ed ultrafine, di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e black carbon che sono elevatissime, fuori legge e tossiche per l’uomo. Emissioni che derivano dall’utilizzo di carburanti che non dovrebbero essere usati nei porti e neanche in alto mare, o che vengono usati al di fuori dei limiti che la legge prescrive e/o con motori di navi vetuste e/o sulle quali si è omessa la necessaria attività di revisione per ottenere la massima riduzione delle emissioni possibile. Clicca qui.
Così l’inquinamento danneggia lo sviluppo neurologico dei bimbi.
Nel 2021 l’UNICEF ha stimato che più del 13% degli adolescenti (oltre 1 su 7), di età compresa tra i 10 ed i 19 anni, conviva con un disturbo mentale, diagnosticato secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questi disturbi mentali includono il ASD e il Disturbo da Deficit dell’Attenzione associato ad Iperattività (ADHD). Lancia un grido di dolore Giovanni Ghirga, Membro del Comitato Scientifico della Società Internazionale del Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia) giá Direttore ff della UOC di Pediatria e Neonatologia Ospedale San Paolo di Civitavecchia. Clicca qui.
A Genova emissioni navali, depositi petrolchimici, cantieri di grandi opere.
Due progetti popolari, denominati “ Che aria tira dal porto” e “ Sentinelle dell’aria” per contrastare l’inquinamento. Clicca qui.
Pfas non solo nelle falde ma anche in atmosfera nel cocktail dei veleni tossico cancerogeni.
Un cocktail strettamene correlabile alle rilevanti eccedenze di patologie anche tumorali emerse dalle indagini epidemiologiche condotte sulla popolazione della Fraschetta. Si tratta di centinaia di chili emessi ogni giorno visto che i soli composti fluorurati possono raggiungere i 110 kg. A loro volta, i Pfas superstiti oggi sono ADV7800 e cC6O4: solo di quest’ultimo l’Arpa ha svolto campionamenti su acque di condensa con risultati estremamente allarmanti: 5060 nanogr/litro da confrontarsi con il limite proposto nel collegato ambientale di 500 nanogr/litro.
Il cloroformio è solo uno dei cancerogeni clorurati e fluorurati scaricati in atmosfera dalla Solvay: tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, acido fluoridrico, acido cloridrico, ammoniaca, alcoli, anidride fosforica , composti Iodurati, Zn, Idrossido di potassio, NOx, SOx, polveri, composti fluorurati. Ad esempio, nell’ultima campagna di monitoraggio novembre-dicembre dell’Arpa, si conferma che il cloroformio è stabilmente presente e in aumento: all’interno della Solvay e attorno allo stesso polo chimico.
Solvay produce anche neve.
In periodo di siccità, a Spinetta Marengo, sobborgo di Alessandria nevica a cielo sereno. La spiegazione l’abbiamo data più volte: ad esempio clicca qui. Il fenomeno impropriamente detto “neve chimica” (più corretto il termine “nebbia congelante precipitante”), si origina nello strato nebbioso sotto 0 °C con l’aiuto di miliardi di particelle inquinanti che fungono da nuclei di congelamento per il vapore acqueo dell’aria. I miliardi di particelle inquinanti sono forniti dalle ciminiere della Solvay. Ogni giorno dalle 72 ciminiere e camini dello stabilimento vengono immessi nell’aria di Spinetta più di 100 Kg di composti fluorurati (40 tonnellate all’anno); a questi si aggiungono le altre sostanze elencate e le cosiddette “emissioni fuggitive” cioè le 15.000 piccole e grandi perdite che accusano gli impianti. Insomma: Cloroformio, Acido Fluoridrico, Acido Cloridrico, Ammoniaca, Alcoli, Anidride fosforica (P2O5), Composti Iodurati (C4F8I2), Zn, Idrossido di potassio, NOx, SOx, Polveri, PFAS.