Pfas letali ancora più cotti che crudi.

Basta bollire gli alimenti per eliminare i Pfas? Tutt’altro. Nel cibo cotto i Pfas sono presenti in misure decine di volte superiori a quanto avviene nello stesso alimento crudo. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, principale ente pubblico di ricerca italiano. I ricercatori hanno prelevato acqua dalla falda inquinata tramite il pozzo di un’abitazione della zona rossa del vicentino. Con l’acqua prelevata sono stati lessati pasta, riso, carote, patate e carne di manzo. Tutto questo analizzando acqua e cibi prima e dopo la cottura. Ebbene la concentrazione di pfas nell’acqua aumenta al crescere del tempo di ebollizione, invece di calare come molti credevano, e gli inquinanti, con la cottura, passano negli alimenti. In proporzione più alta per pasta e il riso, che assorbono più acqua.

Secondo Greenpeace Italia  «per tutelare la collettività non basta erogare alla popolazione acqua pulita, è necessario il divieto dell’uso e della produzione dei perfluorati sull’intero territorio nazionale». 

Sorveglianza Pfas nei prodotti agroalimentari.

L’esposizione della popolazione ai Pfas avviene per via respiratoria e  per via alimentare attraverso il consumo di alimenti e acqua. Gli alimenti vegetali possono venire contaminati dal terreno e dall’acqua utilizzati per coltivarli.  Quelli di origine animale dai Pfas che si concentrano negli organismi animali tramite l’acqua e/o i mangimi vegetali e foraggi. La presenza di Pfas in  imballaggi alimentari e attrezzature impiegate durante la trasformazione alimentare contribuisce ulteriormente all’esposizione alimentare.

I Pfas hanno il sistema immunitario come primo avversario e la diminuzione della risposta alle vaccinazioni dei bambini costituisce un effetto critico. Nelle valutazioni dell’Autorità Europea per la sicurezza alimentare EFSA, l’acqua potabile, il pesce, la frutta, le uova, i prodotti a base di uova, sono risultati essere i principali contributi all’esposizione alimentare di fondo nella popolazione europea nel suo complesso.

A dicembre ’23 la Regione Veneto ha varato un nuovo “Piano di sorveglianza Pfas nei prodotti agroalimentari delle zone rosse e arancioni” riferito alle matrici vegetali.

Il cibo agroecologico: la salute vien mangiando.

All’evento organizzato da ISDE Medici per  l’Ambiente (al quartiere del Carmine di Genova nell’ambito della manifestazione “SeminaGenova”) con il logo di “FronteComuneLigureperlasalute”, si parla di Alimentazione: non in senso dietologico, ma come determinante dell’inquinamento di aria, acqua, suolo e come fattore  importante alla base del grosso problema della antibiotico-resistenza.

Anche i Bisfenoli e non solo i Pfas uccidono.

Il Bisfenolo è ingrediente chiave per plastiche e resine.  Come è noto, dopo i nostri esposti a Procura-Prefetto-Arpa, l’Arpa aveva confermato quanto avevamo denunciato: alla Solvay di Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo nelle sostanze in uso. In un quarto esposto, clicca qui, avevamo segnalato la risposta della sorpresa Arpa: la Solvay ammetteva l’uso del Bisfenolo AF (non si sa se autorizzato e tanto meno monitorato n.d.r) ma non del Bisfenolo A. A nostra volta, ribadivamo che “Dal punto di vista di danni alla salute, non vi è alcuna differenza tra Bisfenolo A e Bisfenolo AF [tra 2,2-Bis(4-idrossifenil) propano e 2,2-Bis(4-idrossifenil) esafluoropropano, secondo la Nomeclatura IUPAC International Union for Pure and Applied Chemistry]”.

Ebbene, dopo un accurato esame delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una  pubblica consultazione,  le conclusioni della nuova valutazione dell’ Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno confermato l’allarme tossico e cancerogeno del Bisfenolo A e hanno abbassato la Dose giornaliera di tollerabilità (Dgt ovvero la quantità che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute) di circa 20mila volte. Dai 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno stabiliti nel 2015 a 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo).

La UE aveva già vietato la produzione di  biberon in policarbonato. Alcuni stati europei avevano già introdotto ulteriori restrizioni nazionali: la Francia ha bandito il Bisfenolo in tutti gli imballaggi e i materiali a contatto con gli alimenti, Danimarca e Belgio hanno bandito il bisfenolo A in materiali a contatto con alimenti per lattanti e bambini piccoli, la Svezia lo ha vietato in rivestimenti e vernici di articoli e imballaggi per alimenti destinati a lattanti e bambini piccoli.  

In Italia il bisfenolo è utilizzabile nella fabbricazione industriale di prodotti in policarbonato per beni di consumo comuni, quali stoviglie di plastica riutilizzabili, bottiglie per bevande, attrezzature sportive, CD e DVD, ovvero in resine epossidiche per il rivestimento interno dei tubi dell’acqua e dei contenitori in latta di alimenti e bevande, e anche nel rivestimento degli scontrini di vendita.

Crisi alimentare e guerra in Ucraina: facciamo chiarezza.

Manca il grano nel mondo o in UE? Manca il mais? Mancano le materie prime? E l’Italia? La speculazione finanziaria sulle materie prime agricole.

A che serve o, meglio, a chi serve sostenere la paura della penuria? A che serve sostenere che bisogna rinunciare alla transizione agroecologica – quel poco che resta nella PAC riformata – per rilanciare una nuova “battaglia del grano”? E che c’entra deregolare l’applicazione delle disposizioni legislative attuali sugli OGM, vecchi e nuovi, per far fronte “alla mancanza di pane”?

L’Associazione Rurale Italiana fa  chiarezza rispetto agli allarmi lanciati dal mondo agroindustriale sull’attuale crisi bellica in Europa dell’Est. Clicca qui.

PFAS nei pesticidi, allarme alimentare “di proporzioni epiche”.

Allarme degli scienziati. Secondo i test portati avanti dal gruppo ambientalista americano Public Employees for Environmental Responsibility (Peer), e confermati dall’Agenzia statunitense per l’ambiente (Epa), negli erbicidi e insetticidi liberamente venduti sono presenti i PFAS, in particolare il PFOA.  Ciò avviene perché introdotti intenzionalmente come additivi “inerti” o tramite la contaminazione accidentale dalle apparecchiature utilizzate per produrre o trasportare i pesticidies.barili di polietilene ad alta densità. Secondo gli scienziati, questa contaminazione alimentare dalle sostanze cancerogene e interferenti endocrine “è un problema di proporzioni epiche”.

Occhio all’alimentazione.

Consiglia Salvo segnala:

https://www.greenme.it/informarsi/animali/29438-glifosato-cibo-cani-gatti

https://www.ilfoglio.it/societa/2018/11/13/video/il-natale-versione-greenpeace-scivola-sull-olio-di-palma-224251/

https://milano.fanpage.it/filamenti-metallici-nel-panettone-esselunga-richiama-due-lotti-del-nocciolato-maina/

California: stop alle uova da allevamenti in gabbia | Il Blog di Beppe Grillo

Greenpeace, ‘arrembaggio’ a nave con olio di palma. Arrestati sei attivisti – Rai News

Nel diesel sempre più olio di palma, ma i cittadini Ue non lo sanno