Le grandi navi da crociera non passeranno più davanti a San Marco.

12 anni di mobilitazioni del Comitato NOGrandiNavi cominciano a dare alcuni frutti concreti. Ma le mobilitazioni e le lotte del Comitato sicuramente continueranno perché il nuovo Decreto Governativo contiene cose che non vanno assolutamente bene: l’indicazione di Porto Marghera come soluzione “provvisoria” per nuovi approdi crocieristici facendo entrare le grandi navi da crociera all’interno della Laguna dalla Bocca di porto di Malamocco. Inoltre è vergognoso che si decida di “compensare” con soldi pubblici le compagnie crocieristiche che invece dovrebbero risarcire la città per i danni procurati. Clicca qui.

Ambiente Venezia invia diffida per la ripresa della navigazione crocieristica nella Laguna.

“Formale Diffida verso la Sovrintendenza, la Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale di Venezia per la sospensione, con propri provvedimenti, a tutela, del passaggio per il bacino di san Marco e il canale della Giudecca delle navi adibite a trasporto di passeggeri di stazza superiore alle 40.000 tonnellate in base al DL 45 del 1 aprile 2021, al DM del 3 marzo 2012 e del vincolo BBCC del 31 gennaio 2019”. Clicca qui.

Fuori le grandi navi dalla laguna.

Il 5 giugno le grandi navi torneranno a passare per il canale della Giudecca e per il bacino di San Marco, e con la nostra manifestazione, sedendoci lungo la fondamenta o venendo in barca, noi risponderemo mettendo in pratica un’altra idea di Venezia: quella fatta a misura di chi la vive, dove non c’è spazio per il gigantismo navale e dove i campi si animano di discussioni, di bambini che giocano, di piccoli eventi sparsi per tutta la città.

Venezia e Grandi Navi. Il bando “Fuori dalla Laguna” è ingannevole.

Si pensa che il problema si risolva per il solo fatto di non vederle più passare per il Bacino di S. Marco davanti al Palazzo Ducale. Invece il pericolo, che pochi conoscono e che non viene mai nominato, derivante dall’attuazione del progetto è che esso è obbligato allo scavo di ben 2.3000.000 metri cubi di fondale (continua) 

 

Inquinamento atmosferico da navi.

Genova il porto delle nebbie

Diverse associazioni e comitati di città portuali italiane e del Mediterraneo stanno preparando una lettera per il Parlamento Europeo che verrà inviata prestissimo.  Venezia  ha già dato l’adesione all’iniziativa.  Il 14 settembre il Parlamento Europeo si riunirà in seduta plenaria per votare sulla modifica del Regolamento “MRV” sul monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di CO2 generate dalle navi. Questa modifica, prevede principalmente di: – Aumentare la trasparenza del sistema di monitoraggio UE sulle emissioni del trasporto marittimo; – Estendere il principio “chi inquina paga” al trasporto marittimo, includendo quest’ultimo nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS), come previsto dall’ European Green Deal; – Introdurre l’obbligo, per le compagnie di navigazione, di riduzione delle emissioni medie annue di gas serra del 40% entro il 2030; – Garantire che entro il 2030 le navi smettano di emettere inquinanti atmosferici nocivi e gas serra quando attraccano nei porti.

Vecchio copione a Venezia: imprenditori e lavoratori contro cittadini.

Grandi navi nel porto, invece a Genova.

Ben lontana dai numeri annunciati, manifestazione, organizzata dagli addetti del porto crociere di Venezia e dai lavoratori dell’indotto, per chiedere la ripartenza delle “grandi navi da crociera” in laguna, anche tramite l’escavazione dei canali e il lancio del Mose.

AAA Cercasi portavoci dell’ambiente per Venezia.

A 8 anni  dalla  prima manifestazione, il Comitato No Grandi Navi Laguna Bene Comune si  sente nella posizione migliore (non essendo direttamente parte in causa) per poter prendere pubblicamente parola sulla prossima tornata elettorale delle amministrative di Venezia. Perciò decide di rivolgere un appello all’unità a tutte quelle forze a vocazione civica che a Venezia rappresentano un patrimonio importante: dagli ambientalisti “storici”, passando per le nuove esperienze di partecipazione fino a chi, per stare più vicino alle esigenze dei residenti, ha scelto di abbandonare partiti ormai delegittimati. (continua)

Presidente Conte, blocca il Mose.

Nel documento consegnato al presidente del consiglio, Nograndinavi, NoMose, Fridays for future ribadiscono la necessità di bloccare i lavori del Mose incentivando invece interventi di salvaguardia della laguna veneziana.  E rilanciano  una grande giornata di mobilitazione europea nei prossimi mesi con l’obiettivo di porre la lotta alla crisi climatica al centro della discussione politica e mediatica. E’ quanto chiede l’assemblea del  23 novembre: una partecipazione  mai vista a Venezia, strapieno anche il campo San Leonardo dove le centinaia di persone che non sono riuscite ad entrare hanno potuto seguire gli interventi dal maxischermo.

Climate Camp al Lido di Venezia.

Dal 4 all’8 settembre al Lido di Venezia in contemporanea con la Mostra Cinematografica di Venezia,  promosso dal Comitato No Grandi Navi e Fridays For Future Venezia, occasione di incontro nazionale e internazionale tra i tanti movimenti e comitati che si battono contro i cambiamenti climatici, la costruzione di grandi opere inutili e un sistema di produzione che produce devastazione ambientale e distruzione del pianeta. Clicca qui il programma 

Il manifesto di chi si è fumato il cervello.

I responsabili della Mostra del Cinema di Venezia per il 2019 hanno scelto il manifesto di una nave fumante. Nell’anno delle grandi mobilitazioni internazionali e nazionali contro i cambiamenti climatici, nell’anno della manifestazione a Venezia con 8.000 persone contro le grandi navi da crociera,  nell’anno degli studi scientifici internazionali  che confermano i danni causati l’inquinamento provocato dalle navi nonché  Venezia come la terza città portuale più inquinata in Europa.

UNESCO appoggia il progetto che devasterà la Laguna di Venezia.

A nulla sono servite le molte lettere  documenti, foto e  filmati  che associazioni, comitati ed esperti indipendenti hanno inviato all’UNESCO per dimostrare  la devastazione ambientale  che causerà la decisione di continuare a far entrare in Laguna  le grandi navi da crociera e di farle passare attraverso la bocca di porto di Malamocco,  canale dei Petroli , canale Vittorio Emanuele III°. Clicca qui Associazione Ambiente Venezia.

Salvaguardia di Venezia e della sua Laguna.

Lettera all’UNESCO: soluzione del problema delle grandi navi (clicca qui). Invece il sindaco Brugnaro si ostina a voler proporre lo scavo del Canale Malamocco Marghera per  fermare le navi da crociera più grandi a Porto Marghera; le navi più piccole attraverso lo scavo del canale Vittorio Emanuele III dovrebbero arrivare in Marittima, dopo una navigazione per canali interni lagunari di oltre 21 chilometri. Questa ipotesi   avrebbe un effetto devastante per la Laguna centrale; dovrebbero essere scavati dai 5 ai 7 milioni di metri cubi di fanghi per creare nuovi tratti di canali e allargare quelli esistenti; causando modifiche idrodinamiche e l’accelerazione dell’effetto devastante innescato dalla costruzione alla fine degli anni ’60 del canale Malamocco Marghera (cosiddetto canale che ha trasformato la Laguna centrale in un tratto di mare).

Che fine ha fatto il progetto “Venis Cruise 2.0”?

L’unico che ha ottenuto il parere positivo della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente. https://www.veniscruise.com/  CONTINUA IL SILENZIO DA OLTRE DUE ANNI: IL PRECEDENTE (Del Rio) E L’ATTUALE MINISTRO L’HANNO ARBITRARIAMENTE BLOCCATO  NEI CASSETTI DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI (Toninelli) , il quale  a sua volta, come prevede la legge, avrebbe dovuto inviarlo al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e al CIPE, mentre si inventa altre fantasiose procedure e altre ipotesi progettuali……