Moni Ovadia celebra il 9 maggio.

“A guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra.

Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un’ infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami.

L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa.

Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici.” Clicca qui Moni Ovadia. 

Moni Ovada: la guerra è della Nato.

“Il pensiero unico martellante continua a ripeterci ogni giorno che questa guerra è iniziata perché l’uomo nero cattivo un giorno si è svegliato e ha deciso di invadere l’Ucraina. Non è vero! È una menzogna schifosa! Questa guerra è stata preparata da tanti anni con l’espansione della NATO dopo che avevano promesso alla Russia che non ci sarebbe stata espansione della NATO. Anche esponenti politici americani avevano avvertito che l’espansione della NATO avrebbe causato una catastrofe globale. Una catastrofe che sta distruggendo l’Europa che non è alleata ma serva degli americani. Ci vogliono trascinare in una guerra perché i governi statunitensi mantengano la loro supremazia mondiale. Adesso stanno preparando la più grande manovra militare della NATO ai confini con la Russia. Vogliono distruggere la Federazione Russa per poi concentrarsi sulla Cina. Gli americani hanno basi militari in tutto il mondo e soldati in tutto il mondo mentre la Cina non ha un solo soldato fuori dai suoi confini. Parlano sempre di democrazia e definiscono democratico il governo di Israele, un governo colonialista, segregazionista, razzista”.

Tenda Antinucleare a Roma.

Organizzata da Disarmisti esigenti, WILPF Italia, Missione Mediterraneo, con la collaborazione di Radio Nuova Resistenza. Contro l’eventualità che la UE consideri il nucleare, insieme a gas e CCS, tecnologia «verde» su cui investire. Per tutta la settimana,  ogni giorno un tema da sviluppare con  dibattiti in trasmissioni radio e con eventi tramite facebook. Clicca qui il programma.

Su tutti i giornali e TV solo la parola degli israeliani.

Avendo sotto gli occhi queste cartine storiche, diamo la parola alle ragioni dei palestinesi.

Clicca qui Moni Ovadia (attore, musicista e scrittore di origine ebraica): “Politica Israele infame segregazionista, razzista, colonialista. La comunità internazionale è di una parzialità ripugnante perché tutti cedono al ricatto della strumentalizzazione infame della shoah”.

Clicca qui Gruppo disarmo pace giustizia nella Società della Cura: “La Palestina è un paese sotto occupazione israeliana militare ed economica da decenni, con donne e uomini, bambine e bambini palestinesi vittime di lutti, umiliazioni, furto di terra e  cacciata dalle proprie case, stravolgimento delle basi essenziali per una vita dignitosa e sicura, aperta al futuro. Bisogna andare oltre alla solidarietà ma chiedere ai governi sanzioni alla politica coloniale di Israele e lo obblighino a rispettare il diritto internazionale”.

Clicca qui Abeer Odeh  (Ambasciatrice della Palestina in Italia): “Intristisce vedere diversi leader politici italiani mostrare la propria solidarietà a Israele senza spendere una parola sulla sue responsabilità per quello che sta accadendo in questi giorni in quell’area.” “La violenza e le provocazioni delle forze di occupazione e dei coloni hanno raggiunto livelli mai visti.” “Per non parlare del silenzio davanti alle continue violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale accertate ripetutamente dall’ONU”. “Ci saremmo aspettati di vedere questi leader in piazza per chiedere la fine dell’occupazione, non per sostenere un’occupazione illegale… per chiedere la cessazione di questo ennesimo sterminio in atto della popolazione civile”.