Draghi decide dove costruire il Deposito nazionale delle scorie nucleari.

Per decidere il sito del  futuro Deposito nazionale delle scorie nucleari, Sogin (la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari) aveva annunciato l’avvio del  Seminario nazionale previsto nel processo di consultazione pubblica per la realizzazione dell’impianto (legge 31 del 2010). Dovrebbe aver discusso le osservazioni (di enti locali, aziende, associazioni e cittadini) arrivate dai territori dove -secondo la Cnapi del 5 gennaio scorso, la Carta delle aree potenzialmente idonee- dovrebbe sorgere il Deposito: 67 siti in 7 regioni, Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna. Dovrebbe essersi tenuto un webinar con manager Sogin, esperti e operatori stranieri. Dovrebbero essersi tenuti incontri nelle regioni coinvolte.

Sogin aveva annunciato che il  Seminario si conclude il 24 novembre, dunque fra pochi giorni, in modo che  il 15 dicembre siano pubblicati gli atti finali. Dunque, sulla base dei lavori del Seminario, la Sogin ha già pronta a Carta definitiva delle aree idonee per il deposito, la Cnai. In base a questa, spetta al governo individuare il sito definitivo. Tale Carta dovrebbe già essere nelle mani dei ministri di Mario Draghi. Se ne sta discutendo?

Dentro il consiglio dei ministri, le posizioni sul nucleare sono sufficientemente contrapposte. Il  ministro per la Transizione ecologica Cingolani con le sue dichiarazioni (a parte gli insulti agli ecopacifisti) non ha trovato di meglio che contraddire il risultato dei referendum popolari del 1987 e del 2011. Il “nuovo nucleare” riacceso da Stefano Cingolani – fissione e mini-reattori di ultima generazione  (Smr, Small Modular Reactors) – non dispiace a Matteo Salvini tentato dalla lobby degli interessi del nucleare e della conservazione nel campo delle politiche innovative nell’ambiente e nell’energia.

Di opposto avviso dovrebbe essere il Movimento Cinque Stelle. Il condizionale è d’obbligo, anche se le posizioni di Beppe Grillo sono chiare. Si veda a proposito il libro “Storia del nucleare” di Lino Balza (disponibile a chi ne fa richiesta). Vero è che Cingolani è stato voluto da Grillo, ma pregnante resta il ruolo decisivo che il fondatore M5S svolse a sostegno delle lotte dei  Movimenti nel 2011, coadiuvati   dall’allora giovane avvocato Mattia Crucioli, oggi senatore.

Lino Balza. Movimento di lotta per la salute Maccacaro.