–>(9) Solvay mette in campo il pezzo da novanta italiano.


Marco Colatarci, il volto sano e contadino di Solvay Green.

A Bruxelles il consiglio di amministrazione della multinazionale è preoccupato dei procedimenti penali italiani e, come sempre, non si fida delle coperture del nostro sistema politico, così l’amministratrice delegata Ilham Kadri affida al numero uno il compito di gestire in prima persona anche l’immagine del colosso chimico. Marco Francesco Colatarci è il Country Mgr (Dirett. Gen.) presso Solvay in Italia, legale Rappresentante del Gruppo in Italia, membro di CdA ed AS di Società operative, Responsabile Funzionale ed Amministrativo dei Processi Gestionali, Direttore di Sito del Centro Direzional, insomma è presidente  con delega delle diverse società del Gruppo nel nostro Paese: Solvay SA, Solvay Specialty Polymers Italy Spa, Solvay Chimica Italia SpA, Solvay Solutions Italia Spa, Solvay Cytec Mondovì Srl, Solvay Energy Services Italia Srl. Infine è Vicepresidente di Federchimica.

Trentadue anni di esperienza in azienda, nei momenti critici Colatarci non si tira indietro. Nel 2013 si presentò in aula al processo ad Alessandria contro Solvay per avvelenamento doloso delle acque e omessa bonifica, e da testimone giurò, in qualità di direttore generale di Solvay Italia, che tutte le relazioni nascoste nei sotterranei che descrivevano almeno dal ’92 le discariche abusive, il cromo esavalente ecc., l’inquinamento delle falde ecc., erano tutti documenti che l’Ausimont venditrice e truffaldina aveva  taciuto all’acquirente Solvay, cioè proprio a lui. Si dichiarò ingenuo, cioè fesso per non pagare dazio processuale. Lo gnorri fu promosso. Anche ora non si limita a tessere sempre più solide relazioni con le sudditanze politiche, ma ci mette apertamente la faccia, scarpe grosse e cervello fino. Ad Alessandria Livorno è in prima fila mediatica con iniziative di mecenatismo e interviste, e ingaggia sofisticate troupe televisive (clicca qui un video) per dare volto e voce alla  magnificenza  di una azienda “punto di riferimento nell’ambito della chimica a livello mondiale”, “fiore all’occhiello della chimica delle specialità”, “campione mondiale dell’economia circolare”, “pronta alla sfida della sostenibilità ambientale ed economica”, “insomma lavoriamo bene con il rapporto collaborativo delle Amministrazioni”. E a Vicenza, da vicepresidente della Federchimica, allunga la mano con consulenze legali e tecniche nel processo gemello di Spinetta Marengo.