Altra vergogna per l’aiuto negato ad altri 130 migranti morti in mare.

Quante persone ancora dovranno morire che potevano invece essere tutte, tutte salvate? Sarebbe facile, sarebbe agevole. Ma i governi europei preferiscono condannarli a morte, preferiscono farli morire di stenti nella traversata di montagne e deserti, preferiscono farli morire di torture e di sofferenze in Libia e in Turchia e nei Balcani, preferiscono farli morire affogati nel Mediterraneo. E i popoli europei non insorgono dinanzi a un simile crimine contro l’umanità dai propri governi commesso? (continua “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”).

L’uso dei lacrimogeni è vietato negli scenari bellici dalla Convenzione di Parigi sulle armi chimiche.

Non è la prima volta che si verifica un  drammatico episodio simile a quello che ha provocato il grave ferimento di Giovanna Saraceno in Valle Susa. Più volte i manifestanti hanno lamentato di essere stati attinti dalle cartucce dei lacrimogeni, con lesioni anche gravi tanto da imporre in alcuni casi un immediato ricovero in ospedale per lesioni al capo o al ventre. Le cronache ricordano che un tifoso perse un occhio nel 1998, uno nel 1999; tre manifestanti persero la vita nel 1970, 1972, 1989. Clicca qui la posizione degli avvocati che hanno seguito i processi.

Venezia e Grandi Navi. Il bando “Fuori dalla Laguna” è ingannevole.

Si pensa che il problema si risolva per il solo fatto di non vederle più passare per il Bacino di S. Marco davanti al Palazzo Ducale. Invece il pericolo, che pochi conoscono e che non viene mai nominato, derivante dall’attuazione del progetto è che esso è obbligato allo scavo di ben 2.3000.000 metri cubi di fondale (continua) 

 

Vietare una volta per tutte i Pfas, e farlo presto.

Dossier pagg. 220 disponibile presso movimentolotta.maccacaro@gmail.com

E’ la posizione dei Cinquestelle. Alberto Zolezzi, deputato e membro delle Commissioni Ambiente ed ecomafie, dopo l’interpellanza urgente alla Camera:  “È ora che lo Stato intervenga con decisione sulla vicenda dei Pfas, ossia la famiglia di composti chimici, usati prevalentemente dall’industria, che causano gravi danni alla salute e potrebbero interferire con l’efficacia del vaccino contro il Coronavirus. L’Ispra assimila il nuovo Pfas cC604 prodotto in esclusiva dalla Solvay S.P. di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, alle sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche e la sostanza è stata rinvenuta a valle della barriera idraulica della Solvay, i cui dirigenti sono stati condannati nel dicembre 2019 per disastro ambientale colposo. Bisogna assolutamente scongiurare i gravi pericoli a cui è sottoposta la popolazione dalla valle del Po. Parliamo di sostanze cancerogene, interferenti endocrini che riducono la fertilità, favoriscono l’endometriosi e le patologie cardio e cerebrovascolari. In Aula alla Camera abbiamo appreso della disponibilità dell’Istituto superiore di sanità a realizzare uno studio epidemiologico ad Alessandria, ma bisogna fare di più, vietando una volta per tutte queste sostanze, e bisogna farlo presto”.

La nuova diga di Genova serve ai giganti del trasporto marittimo.

Prevedendo un raddoppio del traffico di container nel 2029 rispetto al 2019, alla voce “Costo e finanziamento dell’opera” si sommano 500 milioni di euro dal Recovery fund, 250 con fondi dell’autorità portuale (che è un ente dello stato) e 200 dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, totale 950 milioni. Per il completamento dell’opera servirebbero, da preventivo, altri 400 milioni, che al momento non ci sono. Le istituzioni sono schierate a favore della diga: secondo l’Autorità di sistema portuale, il sindaco, i governi regionale e nazionale e perfino l’arcivescovo, è irrinunciabile sostituire la vecchia con una nuova diga, più al largo, che dia spazio di manovra a navi lunghe anche 400 metri. La loro analisi costi-benefici di questo “gigantismo navale” sono ovviamente ottimiste, soprattutto per l’imprevedibile effetto occupazionale,  poco attente all’inquinamento e alle ricadute sociali e urbanistiche.  Clicca qui.  

Amianto delitto perfetto.

Dopo 20 anni, ennesima pietra tombale da parte della Cassazione sul processo amianto del Petrolchimico di Mantova per la morte di 72 operai per tumori professionali. Per l’ennesima volta la motivazione della sentenza è  che la relazione causa-effetto non è stata dimostrata, al di là di ogni ragionevole dubbio. Unici beneficiari gli avvocati mentre per i risarcimenti alle Vittime  la migliore via sarebbe il ricorso in sede civile. Infatti questi processi in sede penale, alcuni avviati da oltre 10 anni, hanno tutti la stessa conclusione, prevedibile prossimamente a Novara e a Napoli per l’Eternit bis, a Lecce per l’Ilva di Taranto, a Milano per il Teatro Scala, e per un’altra trentina in tutta Italia. Ingrosseranno il volume di “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.

Nucleare e idrocarburi: due attività non compatibili.

Tra i 67 luoghi inseriti da Sogin nella Cnapi, la Carta nazionale aree potenzialmente idonee per la realizzazione del deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi , c’è anche la più grande riserva d’Italia di idrocarburi, dove si concentra l’80% della produzione nazionale e dove già esiste un centro nucleare, quello di Rotondella (Matera). Clicca qui.