Razzismo, ipocrisia e stragi nel Mediterraneo.

Nei primi sei mesi del 2023 sono arrivati circa 76 mila migranti in Europa (56 mila in Italia) attraversando il mar Mediterraneo: non rappresentano certo «un’invasione», come ci vorrebbero far credere, dato che sono 450 milioni gli abitanti che risiedono in Europa, 60 in Italia. 1.300 i morti e dispersi (289 bambini). La somma dei morti annegati dal 2014 ad oggi sta tristemente raggiungendo la quota di 28 mila. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) almeno sette naufragi del 2023 testimoniano la responsabilità delle politiche imperialiste e predatorie adottate degli Stati membri della Ue, che, oltre ad essere la causa delle migrazioni, hanno sempre fatto scelte criminali nella gestione dei flussi migratori del Mediterraneo. Ad esempio, il memorandum tra la Ue e la Tunisia firmato da Meloni e Von Der Leyen, per trasformare  la Tunisia in nuova frontiera esterna dell’Ue: le  vittime saranno gli immigrati subsahariani, provenienti soprattutto dai paesi dell’Africa occidentale, che già si trovano o arriveranno in Tunisia: nazione denunciata per «razzismo istituzionale» e «sostituzione etnica», dunque con violenze, rastrellamenti e arresti sommari, deportazione di centinaia di persone. L’utilizzo della propaganda xenofoba e securitaria, continuerà a negare diritti fondamentali a milioni di immigranti che fuggono da guerre, povertà e disperazione

Con l’ennesima crisi umanitaria in atto nell’isola di Lampedusa, in Italia l’asse Meloni/Salvini fa della propaganda contro “l’immigrazione clandestina”  il proprio punto di forza elettorale. Lo scopo è mettere in contrapposizioni le popolazioni disperate che scappano da guerre e colpi di Stato, da quelle che fuggono da carestie, povertà e disastri ambientali, vedi Marocco e Libia. Clicca qui.