20.000 omicidi.

Smettiamola di usare, parlando della strage del lavoro, l’espressione “morti bianche”. Perché l’espressione morte bianca evoca l’immagine di un esodo incruento, di una morte senza spargimento di sangue, in qualche misura una morte “senza autore”. E invece queste sono morti spaventosamente sanguinose, con corpi dilaniati, bruciati, schiacciati. E con responsabilità spesso taciute, inconfessate e inconfessabili, quasi mai seguite da sanzioni adeguate (nessuna tragedia, né quella della Thyssen, né quella dell’Eternit, né quelle, seriali, dell’Ilva di Taranto hanno visto i rispettivi processi concludersi con condanne men che simboliche). Dovremmo definirle “crimini di pace”.  Morti che, per il loro numero, e per alcuni aspetti della catena di cause che le hanno provocate, sono simili a quelle dei conflitti bellici. Per i numeri: Carlo Soricelli, che dopo la pensione da metalmeccanico si è dedicato alla cura di un sito web – l’ “Osservatorio nazionale di Bologna” il quale, unico in Italia, monitora tutti i morti sul lavoro dal 1° gennaio 2008  registrando i morti per giorno, mese e anno della tragedia, per identità, età, professione, nazionalità – calcola che da allora le vittime sfiorino le 20.000.

Donne vittime di violenza escluse e discriminate dalle Case rifugio.

Da un recente rapporto dell’ISTAT risulta che ben il 94% delle Care rifugio presenti nel nostro Paese ha adottato criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti. Tra i criteri di esclusione figurano, ad esempio, essere soggette ad abuso di sostanze e dipendenze, la presenza di un disagio psichiatrico, essere senza fissa dimora, tutte categorie di persone che hanno oggettivamente minori possibilità di cavarsela da sole. Si tratta di pratiche discriminatorie illegittime sotto il profilo giuridico, politico ed etico (continua…)

Persona autistica: un giorno “genio”, il giorno dopo “criminale”.

Abbiamo già dovuto occuparci delle gravi parole pronunciate durante la trasmissione di RAI Uno “Estate in diretta”, ove è stato definito come “autismo di gruppo” l’episodio di cronaca dello stupro di gruppo verificatosi a Palermo. Sulla stessa vicenda diamo oggi spazio a Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS, che chiede alla RAI le scuse e l’oscuramento di quella puntata della trasmissione, e da Cristiana Mazzoni e Pierluigi Frassineti, presidente e vicepresidente del FIDA, che sottolineano come la persona autistica venga «un giorno definita “genio” e il giorno successivo “criminale”» (continua…)

La spiaggia più inquinata d’Italia.

La spiaggia più inquinata d’Italia è quella di Rosignano. L’avvelenamento della Solvay a Rosignano non è pari a quello di Spinetta Marengo però è più appariscente. Le brulle sponde del Bormida infatti non abbagliano come la sabbia bianca della spiaggia caraibica del Tirreno. La provincia di Alessandria non attira migliaia di turisti come invece Grosseto. Qui, però, quanti sono i bagnanti e i nuotatori che sono a conoscenza che l’acqua è azzurro cristallino e la sabbia è incredibilmente bianca solo perché i rifiuti chimici rendono tale il paesaggio?  Proprio accanto alla spiaggia un enorme complesso di imponenti ciminiere e torri di raffreddamento emette fumo e vapore nell’aria, nelle acque del litorale sono scaricate tonnellate di mercurio ed altri inquinanti. La sodiera più grande d’Europa produce il famoso carbonato di sodio estraendo il sale delle miniere di Volterra e di altre località toscane, prelevando acqua dai corsi d’acqua, lavorando il tutto e scaricando un fiume di residui direttamente in mare, metalli pesanti, arsenico, mercurio, costantemente da quasi 100 anni 250.000 tonnellate stimate.