Piattaforma sanità pubblica.

Fronte comune ligure

Conferenza stampa di presentazione della PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO a cura delle Associazioni, Movimenti, Reti, Organizzazioni promotrici del “Fronte comune ligure. Insieme per la sanità pubblica”. Clicca qui Principi di fondo, i Presupposti indispensabili, le Proposte e le Rivendicazioni.

PFAS emergenza sanitaria mondiale: perché non ligure?

La Regione Liguria sottovaluta colpevolmente i costi umani (morti e malattie) e i conseguenti costi economici (cure mediche) derivanti dall’emergenza ambientale e sanitaria provocata dai tossici e cancerogeni PFAS.

Perciò al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti chiediamo

Che, nell’immediato, disponga che l’Asl si attrezzi per effettuare a ciascun cittadino le analisi del sangue atte ad accertare e determinare la presenza di composti perfluorurati PFAS.

Che, in tempi brevi, programmi le indagini sanitarie collettive per dette analisi tramite campionamenti di sangue a beneficio della popolazione tutta, individuando progressivamente le fasce più a rischio (esempio lavoratori e gestanti) e i sottogruppi statistici dell’indagine epidemiologica (esempio età).

Che, contemporaneamente, predisponga affinchè Arpal esegua indagini ambientali con monitoraggi periodici tramite campionamenti delle acque di superficie e di falda, compreso acquedotti e impianti di depurazione, atte a determinare la presenza di dette sostanze perfluorurate.

Che, contemporaneamente, individui con le organizzazioni sindacali i settori produttivi per l’estensione delle indagini ambientali anche alle emissioni atmosferiche.

Le motivazioni di queste allarmate e urgenti rivendicazioni ambientali e sanitarie in merito ai PFAS sono compiutamente esposte ai giornalisti nella Conferenza stampa. Clicca qui

Pfas e cancro nelle donne: utero, ovaie, seno, pelle.

Una nuova ricerca finanziata dal governo degli Stati Uniti (pubblicata sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology) ha provato una forte associazione statistica (segnale di rapporto di causa-effetto) tra elevati livelli di PFAS (e Bisfenolo A) e varie tipologie di cancro nelle donne, tra le quali all’utero, alle ovaie, al seno e alla pelle (soprattutto melanoma!).

A condurre la nuova indagine è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Scuola di Medicina Keck dell’Università della California Meridionale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università della California, del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università del Michigan e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Max T. Aung, docente presso il Dipartimento di Scienze della Popolazione e di Sanità Pubblica, hanno analizzato statisticamente i dati dello studio di biomonitoraggio National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) condotto dai CDC,  hanno incrociato l’incidenza di vari tumori nei partecipanti allo studio con le concentrazioni di PFAS e fenoli nel loro organismo, facendo emergere una stretta associazione tra alti livelli delle sostanze e cancro.

Tale associazione è risultata statisticamente significativa nelle donne a conferma che i Pfas sono per eccellenza perturbatori endocrini, cioè sostanze in grado di influenzare la normale funzionalità degli ormoni, e le donne sono particolarmente esposte al rischio di sviluppare tumori “guidati dagli ormoni”. Basti pensare alle varie tipologie di carcinoma mammario. Due recenti studi hanno rilevato livelli elevati di PFAS nel 100 percento dei campioni di latte materno analizzati e in quasi tutti quelli di sangue. I dettagli della ricerca “Exploratory profiles of phenols, parabens, and per- and poly-fluoroalkyl substances among NHANES study participants in association with previous cancer diagnoses” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology del circuito Nature.

Proprio in questi giorni sono usciti i preoccupanti risultati di uno studio di biomonitoraggio dell’Agenzia Europea dell’ambiente (AEA), nel quale è stato dimostrato che in Europa, Italia in testa,  siamo esposti a livelli  ben superiori alla soglia di sicurezza per la salute fissata dall’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (ESFA) per queste  sostanze perfluoroalchiliche  sinistramente note come “sostanze chimiche per sempre” a causa della persistenza nell’ambiente e nel corpo umano: questi composti si trovano infatti negli imballaggi per il cibo, nei tessuti, nell’acqua, nel suolo, nei prodotti per la casa, nei prodotti per la cura personale e in una moltitudine di altri oggetti di uso quotidiano. Ne siamo “sommersi” e sapere del forte legame con forme di cancro aggressive e letali è motivo di preoccupazione per gli esperti.

Avvelenamento da vernici e/o da Pfas?

“Dalle 6.15 di questa mattina due squadre dei Vigili del Fuoco sono intervenute al magazzino della ditta Boero di Tortona per lo sversamento di una ingente quantità di liquido schiumogeno che ha coinvolto anche il parcheggio vicino. L’azienda, sulla ss 211 all’ex interporto, è specializzata nella produzione di vernici e solventi. La situazione è sotto controllo ma l’intervento è ancora in corso”. Per l’Arpa la situazione è… sempre sotto controllo. Resta peraltro da vedere se nei mezzi anti-incendio sono state sostituite le schiume contenenti Pfoa  vietate dal regolamento europeo perché tossiche e cancerogene: clicca qui Alta esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco.