La metastasi della sanità.

Fino al Duemila l’Organizzazione Mondiale della Sanità collocava al secondo posto nel mondo, in quanto a qualità, il sistema sanitario italiano. Oggi almeno il 60% dei fondi pubblici finisce in mano ai privati; più della metà delle strutture che si occupano di malattie croniche sono private. I tagli della prossima legge di bilancio ai servizi sanitari devastati dal Covid assecondano questa metastasi.

La cronica mancanza di finanziamento alla sanità pubblica è la metastasi cui hanno contribuito con grande spirito di continuità i governi di ogni colore politico. Ha  consegnato la sanità pubblica al privato sociale e al privato profit che ne ha fatto territorio sconfinato di profitto. I privati vengono chiamati ad operare come amministratori pubblici e i fondi pubblici finiscono nelle mani dei privati, che operano come agenti dello Stato, sicché lo Stato si trasforma nella sua propria essenza, ed in ultima analisi si privatizza. Con esiti disumanizzanti nel caso della salute.

Clicca qui  Privatocrazia sanitaria

Piattaforma ligure per la Difesa del Servizio Sanitario.

Fronte comune ligure

Clicca qui la PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO delle associazioni, movimenti, reti, organizzazioni.  I Principi di fondo sono:

*** Rilanciare il Servizio Sanitario Regionale come Servizio Pubblico universale gratuito

*** Opposizione a qualsiasi tipo di autonomia differenziata.

Presupposti indispensabili sono:

** promozione/produzione di salute: prevenzione, ambiente, lavoro, nella logica di one health

** riequilibrio dell’assetto territorio-ospedali, potenziando la Rete territoriale:  cure primarie, medicina di base, case di comunità e ospedali di comunità concretamente funzionanti.

Le Rivendicazioni e proposte sono

  • di rilievo locale
  • di rilievo nazionale ma sulle quali è necessario far sentire una voce anche locale.

Danza macabra.

L’idea, luminosa, è stata di Ilham Kadri, “ceo” della multinazionale belga, quella dell’installazione a Spinetta Marengo davanti allo stabilimento Solvay, sulla rotonda ad alta intensità di traffico, di una scultura luminosa “Cake Topper” dell’artista Marco Lodola, composta da due figure di 4 metri su un piedistallo circolare. Cosa raffigura la coppia danzante? La figura di destra rappresenta l’ADV e quella di sinistra il C6O4: le due sostanze PFAS venute a sostituire il famigerato PFOA? I colori scelti sono quelli dell’acqua che si mischiano e si trasformano, bianco, verde e blu: simbolicamente l’avvelenamento tossico cancerogeno dell’acqua, del suolo e dell’atmosfera. La danza macabra sarà inaugurata domenica 10 settembre 2023, ma sarà in forse la presenza dell’artista preoccupato per la preannunciata contestazione. A Lodola era stato detto che doveva raffigurare “una coppia danzante che rappresenta l’incontro tra la comunità alessandrina e l’azienda”. Però, per “comunità” si può intendere il sindaco, che infatti omette l’ordinanza di chiusura delle produzioni inquinanti, non certamente la popolazione vecchia e giovane nel cui sangue scorrono Pfas tossici e cancerogeni. “Cake Topper” sono le tradizionali statuine raffiguranti i due novelli sposi posti al centro torta nunziale: nella nostra simbologia a sinistra Ilham Kadri  a destra Giorgio Abonante.