Nota a piè di pagina del direttore editoriale.

Sulla guerra in Ucraina, la nostra linea editoriale è trasparente, si identifica con le posizioni dei Movimenti per la pace, di matrice laica e cattolica, con tutte le sfumature e sensibilità che arricchiscono le idealità e anche il pragmatismo del nostro mondo. Il quale non ha remore a premiare un “divo” come Zelensky quale Premio Attila.  Dunque, non ci sentiamo compresi nel bene o nel male nella critica che proviene da “Sinistrainrete” nei confronti del sistema di informazione occidentale, in particolare italiano, come espressa nell’articolo al titolo “Credere, obbedire, soccombere”: che riceviamo e qui pubblichiamo. Concordiamo sulla considerazione: Certo, anche in Russia e in Ucraina i media si sono prestasti alla propaganda governativa ma a Mosca come a Kiev, vale la pena ricordarlo, vi sono leggi che puniscono severamente chi diffonde ‘disinformazione’ anche perché si tratta di nazioni in guerra mentre in Europa (per ora) non lo siamo”. Perciò in Italia non siamo “giustificati”.

Lino Balza