Omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade per l’Italia e Spea la società controllata che si occupava delle manutenzioni, oltre a tecnici, ex e attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato delle opere pubbliche
Recenti titoli giornalistici sul processo in corso a Genova per il crollo del Ponte Morandi:
Il testimone ai pm: “Era arrivata Mani Pulite e chiusero il cantiere senza intervenire sulle altre pile”
Il consulente della Procura Malerba: “Sul ponte non fecero nemmeno i rilievi topografici”
Nuovo teste-chiave sentito in Procura. In una mail tira in ballo Pisani “Era lui il progettista, doveva intervenire anche sulla pila 9”
In aula il video sui controlli nelle gallerie: nella Berté si facevano in auto a tutta velocità canticchiando ‘Non sono una signora’, poi è crollata la volta
Le indagini della Guardia di finanza: “Dagli anni ’90 al crollo sulla pila 9 solo due ispezioni ravvicinate con le gru”
L’allievo di Morandi: “Nel 1992 dissi che anche la pila 9 andava rinforzata ma l’intervento era costoso e venni allontanato dal progetto”
“Il timer a orologeria partì già nel 1977, senza i cavi esterni sarebbe crollato in mille pezzi”
In aula l’autista miracolato del tir che trasportava il coil d’acciaio: “Mi è crollato l’asfalto davanti e mi sono ritrovato giù”
I periti: “Gli interventi sulle pile 11 e 10 dimostrano che i problemi di degrado erano noti ma i cavi primari della pila 9 non furono mai controllati”
Uno studio di esperti nella zona rossa ha confermato la relazione tra i PFAS (i “vecchi” perfluoroalchilici a catena lunga, come Pfoa e Pfos e i “nuovi” a catena corta, vale a dire C6O4 e GenX) e i livelli nel sangue di colesterolo, funzione tiroidea, funzionalità epatica. In Corte di Assise di Vicenza, al processo Miteni di Trissino per avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari, è stata sentita Cristina Canova, a capo di un gruppo di ricerca internazionale che nel 2018 si è aggiudicata un bando, emesso dal “Consorzio per la ricerca sanitaria” per conto dall’Area sanità e sociale della Regione per progetti innovativi sui Pfas. Il progetto ha riguardato gli effetti per esposizione a Pfas nell’area rossa collegato al piano di sorveglianza regionale. Il progetto ha confermato l’associazione tra concentrazioni sieriche di Pfas e biomarcatori come colesterolo totale, Hdl, Ldl, funzione tiroidea Ttsa, funzionalità epatica e pressione.
La storia di quei ragazzi di scuola elementare che hanno rinunciato a proseguire la gita, per non lasciare solo un compagno con disabilità che non avrebbe potuto parteciparvi, a causa della pedana rotta del pullman, deve servire da monito per adeguare le nostre città alle esigenze di tutti, in modo che nessuno studente o studentessa con o senza disabilità debba rinunciare alla propria gita insieme ai compagni. Se non lo faremo, vorrà dire che il messaggio di quei ragazzi non lo avremo compreso e avremo fatto, come spesso accade su questi temi, solo retorica. (continua…)
Si sono resi protagonisti di uno splendido atto, un bell’esempio. Ma niente medaglia. Hanno fatto quel che andava fatto! Prendiamoli a modello. Le altre scuole lo facciano. Lo facciano i bambini e gli adulti di ogni dove. Ma quei bambini non hanno fatto nulla di speciale, se non quello che andava fatto. E non ci sono medaglie per chi non fa nulla di straordinario. Si chiama buonsenso (continua…)
Lo stretto collegamento tra accessibilità fisica e accessibilità culturale e frasi come «l’adempimento dei diritti è, prima di tutto, un compito delle Istituzioni, ma le ingiustizie hanno un carattere sistemico e burocratico per chi è fragile».(continua…)
Sull’utilizzo dei fondi per la ricostruzione del Ponte San Giorgio e sulle attività dei commissari, il sindaco Marco Bucci, e dell’emergenza Giovanni Toti. I Pubblici ministeri stanno svolgendo approfondimenti per capirequanti fondi pubblici siano stati utilizzatie se questi siano direttamente collegati o meno alla costruzione del ponte. S’indaga su chi abbia effettivamente sostenuto i 280 milioni di euro della ricostruzione e sul ruolo della società concessionaria che si è fatta carico di sostenerli. Avviati accertamenti anche sul patteggiamento da 30 milioni di euro che ha permesso ad Aspi di uscire dal processo, dunque a riguardo della famiglia Benetton. Fari dei pm contabili anche sul danno alla città di Genova dovuto al crollo del viadotto. Nel mirino anche l’attività di sei docenti universitari che oltre allo stipendio dell’ateneo hanno avuto introiti mascherati come consulenze scientifiche. Clicca qui.
Manie di grandezza per gigantismo portuale? Follie ingorde verso non ben documentati vantaggi e profitti? Ad operare su contesti già saturi di cemento e fabbricati portuali, in una città collinare senza aree piane per logistiche aggiuntive.
Ulteriore e sicuro aggravamento condizione ambientale della città? già congestionata e intasata dal traffico viabilistico parossistico. Clicca qui le accuse sull’opera.
Con don Albino Bizzotto, sarà aperta(sabato 25 febbraio dalle 9 alle 13 a Padova, presso Beati i Costruttori di pace Stanga – via Da tempo 2) la Vertenza in Veneto del Movimento NO PFAS, ecologisti, CGIL, cittadini, che contestano la Giunta regionale per come gestisce e ha gestito, fin dall’inizio, la contaminazione Pfas. Clicca qui il Manifesto con 14 pesanti accuse e 26 rivendicazioni. Una vertenza regionale in Piemonte avrebbe analoghi contenuti, in più dovrebbe chiedere una ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti della Solvay che a Spinetta Marengo sono attive (mentre la Miteni veneta è chiusa).
Pranzo a offerta libera con gnocchi e risotto al Castelmagno (quello originale Dop) e antipasti a scelta. Il ricavato sarà destinato a Un Ponte per e a Mezzaluna Rossa Kurdistan. Domenica 26 febbraio ore 12,30 al presidio NOTAV “Leonard Peltier” di San Didero SS25, Località Baraccone. Clicca qui anche le altre iniziative Valsusa sulla newslettera di Doriella&Renato.
Manifestazione nazionale contro la guerra e il traffico d’armi. Sabato 25 febbraio Genova ore 14 Via Lungo Mare Canepa, Ponte Etiopia.
Negli anni scorsi, nel porto di Genova, una mobilitazione partita dai lavoratori del porto ha impedito l’imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla guerra in Yemen. Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi si sono tenute in altri porti europei contro le navi della compagnia saudita Bahri, che rifornisce d’armi e mezzi militari tutto il Medio Oriente…..
I lavoratori e gli sfruttati di ogni paese non hanno nulla da guadagnare. La guerra non è soltanto un enorme macello per i popoli ma porta con se anche devastazione sociale, tagli di risorse per il lavoro e per il welfare per sostenere le spese militari…. Fermarli però è possibile cominciando dai nostri territori. Boicottando la guerra cominciando da casa nostra…
Mobilità sostenibile (o no?) a Genova: ecco l’inchiesta di GoodMorning Genova, realizzata in poco più di un mese, sulle trasformazioni della città, sui diversi progetti che puntano a cambiare il volto dei quartieri dal punto di vista urbanistico, della viabilità, del trasporto pubblico. Idee, proposte e “visioni” che spesso contrappongono proponenti a residenti, progetti infrastrutturali a vivibilità del territorio, sviluppo turistico a qualità della vita, amministrazione a cittadinanza, Comune a comitati. Clicca qui.
Tutti i nostri libri sono stampati totalmente a spese degli autori. Il ricavato è interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma di Casale Monferrato.
Per riceverli, occorre comunicare a movimentolotta.maccacaro@gmail.com l’indirizzo mail e l’avvenuto versamento (minimo euro 20) sul conto IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 (specificando causale) oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.
La “Rassegna dei Premi Attila dal 2004” (pagine 175) è esaurita in stampa. Anche per la versionedigitale occorre seguire la suddetta procedura.
Avviso ai votanti protestatari e /o pentiti. Non può più essere messa in discussione la votazione del Premio Attila 2022 perchè si è conclusa il 14 febbraio 2023 con due vincitori: Meloni e Zelensky. Seconda ragione: ognuno di essi era rispettivamente vincitore della Sezione Ambiente e della Sezione Pace (anche se per Meloni, quale capo di governo, la distinzione non poteva non essere ambivalente). Insomma, il vincitore “contro la Pace” non può essere Meloni perché quanto avvenuto durante l’incontro a Kiev tra i due è posteriore al 14 febbraio.
Dire chi lo avrebbe (il condizionale è d’obbligo) meritato: resta una opinione, che esula dal Premio Attila del 2022.
Non è facile ipotizzare il risultato del voto Attila per la Pace 2022 se l’impatto emotivo del rendez vous di Kiev fosse avvenuto prima del 14 febbraio. Sono opinioni senza valore statistico. Zelenzky? Che, violando ogni dovere di diplomazia, se non di ospitalità e ogni regola di buona creanza, ha approfittato della conferenza stampa congiunta per insolentire Berlusconi alleato di governo della premier? Oppure Meloni? Che avrebbe dovuto interrompere la conferenza stampa, la visita e forse le relazioni diplomatiche, non prima di avere spiegato all’insolente collega che non è tollerabile alcuna ingerenza negli affari interni italiani, da parte di uno Stato addirittura non nostro alleato?
Ancor più restano nel campo delle opinioni le riflessioni politiche successive. Perchè tace Meloni? Eppure avrebbe potuto rispondere a Zelensky, che distribuisce pagelle e patenti di affidabilità a questo o quel Paese, che l’Italia si svena per Kiev non viceversa. Perchè tace Meloni? Meloni in empatia politica con uno che ha messo fuorilegge gli undici partiti di opposizione, arresta il leader di quello principale, unifica le tv in un solo canale di propaganda (la sua), impedisce a otto reporter italiani di raccontare la guerra senza il suo permesso. Perchè tace Meloni? Meloni vuole spaccare Forza Italia attorno al suo leader, che interpreta l’opinione della maggioranza degli italiani. Perchè tace Meloni? Meloni non può permettersi di dire di essere d’accordo con Berlusconi, perché anche lei ha la coda di paglia: da un anno l’Italia sta violando la sua Costituzione per inviare armi raccontando che vuole favorire il negoziato Kiev-Mosca.
Il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, hanno emesso il decreto di nomina del nuovo direttore generale di Arpa Piemonte: Secondo Barbero, che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di Direttore del Dipartimento “Rischi Naturali e Ambientali” in seno ad Arpa. Sostituisce Angelo Robotto: il timore per Alessandria è che addirittura venga rimpianto, se nelle prime dichiarazioni l’attenzione di Barbero è rivolta all’inquinamento da traffico piuttosto che al disastro ambientale della Solvay di Spinetta Marengo, tant’è che neppure era presente al Convegno sulla spinosa questione della Fraschetta trattato dalle commissioni distrettuali Ambiente e Sostenibilità del Rotary.
Sabato 25 febbraio alle ore 14 davanti alla Miteni, la fabbrica di Trissino accusata della maxi contaminazione nel Veneto da Pfas, la rete ecologista del Nordest manifesterà per chiedere la bonifica: “Sono passati dieci anni dalla scoperta dell’inquinamento da Pfas e il sito Miteni, individuato dalle autorità competenti quale principale fonte di uno dei maggiori inquinamenti che la storia ricordi, continua a contaminare la nostra falda, i nostri pozzi, i nostri campi i nostri cibi e il nostro sangue. È compito degli enti pubblici far rispettare il cronoprogramma della messa in sicurezza del sito inquinante. Al momento si susseguono ritardi su ritardi. Le istituzioni devono collaborare fra loro e costringere chi ha inquinato alla bonifica immediata. Questo disastro ambientale coinvolge le tre province di Vicenza, Verona e Padova: ossia trenta Comuni inquinati, 350.000 persone coinvolte, 700 km quadrati di territorio compromesso, la seconda ricarica di acquiferi più grande d’Europa che andrà perduta, senza l’intervento immediato della bonifica”. Nel mirino della contestazione soprattutto la Regione Veneto, di cui Domenico Mantoan ex direttore generale della sanità, le consulenze legali d’oro e gli altri legami politici rivelati dall’Espresso.
La questione Pfas implica anche il loro smaltimento: c’è la preoccupazione che gli scarti di lavorazione finiscano in uno degli inceneritori che tra Padovano e Veneziano (ENI) potrebbero presto divenire operativi a pieno regime. Infatti gli attivisti della Riviera del Brenta hanno annunciato la loro presenza alla manifestazione di sabato che si terrà contemporaneamente giustappunto davanti alla Miteni, ma pure davanti al municipio di Trissino nonché davanti a palazzo Balbi a Venezia: sede della giunta regionale veneta.
La crescente violenza in Cisgiordania e a Gerusalemme occupate è stata paragonata alla seconda Intifada dal direttore della CIA William Burns in seguito alla sua recente visita nella regione. Clicca qui.
La nostra è una popolazione dimenticata dal potere politico che tuttavia è sempre così sollecito a emanare decreti legge per agire d’urgenza per dare continuità alla produzione e per fornire uno scudo penale che eviti nuovi processi come Ambiente Svenduto. Clicca qui.
Clicca qui la newslettera di Doriella&Renato con le altre iniziative Valsusa: con FRIDAYS FOR FUTURE, Askatasuna, RADIO NO TAV, Liceo Einstein, Campus Luigi Einaudi, Centro Studi Sereno Regis, Associazione culturale Clapie, EXTINCTION REBELLION, Comitato internazionale Val di Susa, Cecchi Point, Comala, Osa Torino, Barocchio Squat, nuovo presidio NOTAV”Leonard Peltier, Csoa Gabrio…
Alcuni commenti alla domanda: Fare del primo partito italiano -l’astensionismo- un “Nuovo soggetto politico nazionale per un modello alternativo di sviluppo e di politica”, che non comprenda nessuno degli attuali partiti? Cioè riattivare un disegno che si era arenato dieci anni fa, quando si sprecò l’occasione storica della vittoria dei Referendum che ci aveva indiscutibilmente promosso quale Soggetto protagonista della politica nazionale? Clicca qui.
C’è un barlume di speranza per una rapida conclusione negoziata della guerra in Ucraina, secondo Jeffrey D. Sachs professore presso la Columbia University, direttore del Center for Sustainable Development presso la Columbia University e presidente della UN Sustainable Development Solutions Network. È stato consigliere di tre segretari generali delle Nazioni Unite e attualmente è sostenitore degli SDG sotto il segretario generale António Guterres. Clicca qui.
Il Premio Attila è nel suo genere dal 2004 la più alta onorificenza italiana… dopo il Festival di Sanremo. Vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace.
Il 14 febbraio si sono concluse le votazioni. Prossimamente proclameremo i due vincitori.
Nel frattempo pubblichiamo i secondi migliori classificati, con sintesi delle motivazioni di merito.
AMADEUS Amedeo Umberto Rita Sebastiani
Visto da sinistra: L’ha detto anche Pax Christi: “C’è già il vincitore di Sanremo: l’industria delle armi! C’è chi sostiene che le armi servano per finire la guerra in Ucraina; bisogna essere realistici: ad oggi quali sono stati i risultati? Morti, cadaveri, distruzione. Scegliere di ospitare Zelensky a Sanremo si inserisce in questa follia di coinvolgere un presidente di un Paese in guerra perché sono sempre i capi che decidono le guerre, non certo il popolo”. Giudizio severo da fonte cattolica, presso la quale Amadeus, vedi Sacra Rota e Santa Rita da Cascia, si è sempre mostrato ammanicato.
Visto da destra: Troppe le posizioni antigovernative che ha ospitato, deve essere sostituto con tutti i vertici Rai. Un festival gender, un festival insignificante con Ferragni e Fedez che non sanno parlare, il governo non deve più permetterlo.
Visto da Amadeus: Non distinguo queste sfumature politiche: sono daltonico. Conto di fare anche il quinto festival consecutivo ancor più trionfale: qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince, me lo ha insegnato su un volo aereo Josè Mourinho, in onore del quale ho dato il suo nome al mio secondogenito.
BENIGNI Roberto Remigio
A Sanremo la premiata ditta Benigni e Mattarella si è esibita in un ipocrita e osceno spettacolo ai limiti del vilipendio della Costituzione, quella Costituzione che dovrebbe essere difesa dal capo dello Stato. Con un cachet di 300mila euro, il comico guerrafondaio ha avuto la faccia tosta di citare l’articolo della Costituzione che dice che “l’Italia rifiuta la guerra” ben sapendo che l’Italia è già entrata in guerra come lacché degli americani, che manda armi ai nazisti ucraini alimentando la guerra. Il pagliaccio ha citato anche l’art. 21 “tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero” ben sapendo che da 3 anni in Italia questo non è possibile. E Mattarella applaudiva ridendo, proprio lui che ha firmato tutti i decreti incostituzionali dei governi Conte e Draghi. E’ il festival dell’ipocrisia. Ricordiamo che il pagliaccio Benigni è sempre stato un leccapiedi degli americani, arrivando al punto in un suo film di falsificare la storia, facendo vedere i carri armati americani che entrano nel campo di concentramento di Auschwitz, quando tutti sanno che Auschwitz è stato liberato dall’Armata Rossa sovietica. E’ un peccato che non ci fosse anche Zelensky. Avremmo potuto assistere a un simpatico duetto fra due pagliacci, tutti e due guerrafondai, tutti e due filoamericani, con la benedizione di Mattarella, il capo di quella colonia USA che si chiama Italia.
MATTARELLA Sergio.
Parla ancora ipocritamente di “negoziati di pace” ma poi firma gli aumenti delle armi. Non è il presidente di cui abbiamo bisogno.
CONSIGLIO DI STATO
I Giudici hanno dato per “pacifica” l’esistenza di ben 2 falde acquifere al di sotto del sito contenente la discarica di Sezzadio (AL), e hanno dichiarato che nessuno dei pozzi alimentato da queste falde rischia di essere inquinato dai rifiuti della Riccoboni, così assolvendola. Evidentemente sono dei veggenti.
ITALIA
Il mio voto per la pace va al nostro paese, l’Italia, schiavo dell’unione europea e dei poteri forti, governato da “persone” che si dichiarano a favore del dialogo e della pace, e poi guadagnano sulle armi utili a proseguire i conflitti tutt’ora in corso. La coerenza prima di tutto!
MSC CROCIERE
Per l’assoluto disprezzo del mare, dell’aria e dei territori. Le mastodontiche navi attraversano i mari senza ascoltarne la voce, disturbano la fauna marina senza preoccuparsi delle conseguenze, contribuiscono all’inquinamento dell’aria che è causa certa di malattie e di morte, devastano i territori su cui riversano migliaia di turisti per poche ore promuovendo un turismo assurdo che nemmeno si rende conto del luogo in cui si trova. Il turismo è altro…è scoperta, è conoscenza, è rispetto, è silenzio e ascolto dello spirito dei luoghi. MSC crociere del tutto consapevole dei danni incalcolabili che crea all’ambiente, ha avviato una campagna pubblicitaria che mira a rassicurare i suoi clienti sul fatto che tutti i problemi suddetti verranno “un giorno” affrontati dalla Società…anzi, non proprio tutti: le migliaia di luci (paragonabili a quelle di una piccola cittadina) potranno restare sempre accese! Il premio potrebbe essere esteso ai fruitori delle crociere che contribuiscono a questo immane danno ambientale e si perdono le meraviglie del “viaggio”, a loro andrebbe ricordato che quando il mondo diventerà un inferno anche a causa di queste scelte, i ghiacciai si saranno sciolti e le terre saranno sommerse potranno rinchiudersi in qualche nave e rimanere lì in attesa di essere salvati da qualche extraterrestre. In riferimento alla mia precedente email con indicazione del premio, mi è stato fatto notare che non è giusto segnalare solo MSC dato che sono tante le compagnie che gestiscono grandi navi da crociera. Quindi se possibile andrebbe esteso a tutte le compagnie.
VERONESI Giampiero
Sindaco di Anzola dell’Emilia. Sgomentano le dichiarazioni rilasciate dal sindaco in merito alla costruzione di un nuovo ipermercato nella frazione di Lavino: ammonisce i consiglieri rispetto ad un eventuale voto contrario all’opera, non evidenziando l’eventuale danno per l’amministrazione cittadina tutta, ma paventando una causa che l’azienda costruttrice potrebbe intentare contro i consiglieri stessi. Riteniamo che sia del tutto contraria allo spirito dell’istituzione, che il primo cittadino rappresenta, la pressione pubblica esercitata dal Sindaco verso i consiglieri che dovranno esercitare nel merito il loro voto nella massima libertà che la nostra democrazia garantisce loro. Nel merito: consumo del suolo, rigenerazione urbana, eccesso di grande distribuzione, traffico, mobilità sostenibile, area verde, inquinamento elettromagnetico ecc.
MORATTI Letizia Maria Brichetto Arnaboldi
Vedova Moratti (aderì al Family Day col marito Gianmarco, ovviamente divorziato). Da vicepresidente e assessora regionale al Welfare, oltre a perpetuare i favori alla sanità privata, gestì malissimo il Covid (la Lombardia fu messa in zona rossa nella settimana tra il 14 e il 23 gennaio 2021 secondo i dati forniti dalla stessa Regione Lombardia, poi rivelatisi errati) e giunse a chiedere al commissario Arcuri di ripartire i vaccini fra le Regioni anche in base al Pil. Non si sa se sia più indecente la Moratti a candidarsi in Lombardia contro le destre di cui è stata fino all’altro ieri la vicepresidente, dopo essere diventata la sindaco di Milano con il finanziamento del marito, la presidente Rai cercando di privatizzarla, la ministra dell’Istruzione reintroducendo il voto di condotta, la sindaca di Milano, la candidata al Colle e l’aspirante presidente della Regione; oppure il duo Ollio & Ollio a caricarsela; o il trust dei giornali di casa Elkann & De Benedetti a spacciarla come la soluzione ideale per il Pd.
CAPEZZONE Daniele
Ecco come lui stesso si descrive: “Non sono un ecocatastrofista, non mi piace il tentativo di criminalizzare la presenza umana sul pianeta, e mi piace ancora di meno la propensione di alcuni a sfruttare le avversità per fini politici o ideologici: la deriva giudiziaria, la colpevolizzazione degli esseri umani e addirittura una sorta di autodisprezzo applicato alla presenza umana su questa terra (una sorta di critical race theory climatica. Suggerirei agli ecologisti un approccio più razionale, pacato, argomentato. E invece siamo sempre lì, nelle reazioni e nei commenti, con l’apocalisse alle porte: ‘la casa brucia’, ‘il disastro climatico’, ‘i nostri figli’, ‘i piani ambientali troppi timidi’.”. Insomma: il più ex degli ex figli di Pannella. Assurge ad emblema del trasformismo destra sinistra. Dalla tessera radicale, al servizio civile presso Legambiente, da segretario del neo-costituito movimento dei Radicali Italiani, a deputato della Rosa nel Pugno con i socialdemocratici, da Presidente di una Commissione Permanente della Camera, a portavoce di Pannella, dalla fuoriuscita dai Radicali Italiani, all’adesione a Forza Italia, da portavoce di Berlusconi a aderente al partito di ispirazione liberal-conservatrice e liberista Conservatori e Riformisti. Più che bisessuale è bipolitico, anzi tripolitico, multipolitico.
LETTA Enrico
Per il suo zelo e l’obbedienza atlantista nel battersi a fondo in Europa per l’invio all’Ucraina di armi le(t)tali, benzina sul fuoco subito all’inizio dell’invasione, invece di portare avanti proposte per una base di negoziato, in primis la garanzia di neutralità di quel paese in modo da escludere l’ “inglobamento” (Stoltenberg) nella NATO e la conseguente certa installazione di missili con testata nucleare puntati sulla Russia. Come corollario a questo “merito” ha quello di aver posto l’invio di armi come fondamentale discordanza per non concludere nelle ultime elezioni politiche un accordo elettorale tra PD (da lui così condotto al suicidio) e Movimento 5S per una Alleanza Costituzionale da opporre alla destra, ottenendo il risultato di avere per la prima volta dalla fine della guerra un governo nettamente di destra con maggioranza assoluta che potrà danneggiare alcuni pilastri fondamentali della Costituzione.
BIDEN Jr. Joseph Robinette detto Joe
E’ entusiasta della guerra in Ucraina che separa l’Europa dalla Russia. Abituato alle guerre, i morti non lo turbano. Era vicepresidente quando la Nato bombardava la Libia nel 2011 e non fu impressionato nel vedere Gheddafi trucidato dalla folla. Era vicepresidente anche quando è scoppiata la guerra civile in Siria nel 2011, una mattanza che ha alimentato dall’esterno. Era vicepresidente quando è iniziata la guerra in Yemen nel 2015, che ha allevato come un bimbo nella culla fino all’arrivo di Trump nel 2017. Biden è stato anche protagonista del bombardamento delle postazioni dell’Isis in Siria e in Iraq, ed è stata la mente degli Stati Uniti in Ucraina nel 2014 quando Yanukovich veniva rovesciato. Ha visto in diretta l’uccisione di Bin Laden nel 2011 e ha sparato per otto anni in Afghanistan contro i talebani. La strage di Haditha in Iraq, un orrore paragonabile al massacro del Bataclan o di Charlie Ebdo, è stata compiuta dai soldati americani sotto Biden nel 2015. Insomma, per Joe stomaco-duro, morti e distruzioni sono un fatto normale.
COMITATO NOBEL PACE.
L’ONG Center for Civil Liberties (Ucraina) ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace insieme ai difensori dei diritti umani russi e bielorussi. Qual è il segreto del suo successo? Insistere sul fatto che la guerra è necessaria e che non sono possibili negoziati. Il Comitato per il Nobel (Norvegia) ha assegnato ancora una volta un premio per la pace che viola la volontà di Alfred Nobel e lo scopo per cui il premio è stato creato, selezionando destinatari che palesemente non sono “la persona che ha fatto di più o meglio per promuovere la fratellanza tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e l’istituzione e la promozione di congressi di pace”. Dal 1901, non è la prima volta che viene sputtanato questo premio. Ricordiamo: 1906, Theodore Roosevelt. 1919, Woodrow Wilson. 1978, Menachem Begin. 1990, Michail Gorbaciov. 1991, Aung San Suu Kyi. 2009, Barack Obama. NON ha ricevuto il premio Nobel per la Pace Mahatma Gandhi. Il paese pacifista più premiato sono gli Stati Uniti (23 volte), Seguono Regno Unito (12), Francia (10), Nazioni Unite (9)….. Italia (0). 105 persone sono state insignite, tra cui solo 16 donne. Per 19 anni non è stato assegnato.
RENZI Matteo
Assassino dell’Ambiente e della Pace. E’ accomunato con Matteo Salvini dalla pervicace lotta contro ogni prospettiva di Pace e di rispetto dell’Ambiente. Renzi, pure “senza portafoglio”, continua sostenere la distruzione dello Stato sociale iniziato con le micidiali picconate del suo governo; con l’avallo delle grandi opere inutili che affamano la nazione e arricchiscono pochi vampiri; con il cerchiobbotismo riguardo il conflitto in Ucraina avvalora (come d’abitudine, vedi la rivendicazione di aver fatto il bene dell’Italia procurando la caduta di Conte pro Draghi) che ora sia in attesa del momento adeguato a saltare sul carro del vincitore, almeno per le esternazioni che io conosco. La sinergia dei due con l’operazione di distruzione dello Stato sociale è curiosa, dal momento che l’aiuto concreto contro la povertà estrema messo in atto quando Salvini governava con Conte e poi Draghi, viene ora picconata come ogni altra forma di aiuto alle persone maggiormente in difficoltà sia economiche sia sociali.
DRAGHI Mario
Allo scoppio del conflitto in Ucraina, pur ricoprendo un ruolo internazionale che poteva favorire un cessate il fuoco, un allentamento delle tensioni tra blocchi contrapposti, favorire azioni diplomatiche alla ricerca della pace, faceva esattamente l’opposto, inasprendo il conflitto con dichiarazioni quanto meno folli, a tutto vantaggio delle multinazionali delle armi, nel solco ormai consolidato di uno zerbinismo atlantico senza alcuna dignità. Ue e Usa hanno chiesto agli Stati di rinunciare a parte delle loro difese e sovranità militare, a favore di una realtà, l’Ucraina, che non è membro Ue o Nato, ebbene, il Governo si è arreso ad per una guerra che con noi non c’entra niente, una guerra per questioni di carattere territoriale fra due Paesi europei estranei sia alla Nato che all’Unione europea. Si è lasciato invischiare per poi puntare tutto sulla prosecuzione di questa guerra.
CINGOLANI Roberto
Insieme al ministro Speranza, Roberto Cingolani è stato il ministro più deludente del governo Draghi. A parte Beppe Grillo che l’aveva designato uomo della conversione ecologica, anche i fan dei Migliori l’han sempre considerato un disastro, figurarsi gli oppositori, cioè i Fratelli d’Italia. Poi, la prima nomina del primo consiglio dei ministri del governo Meloni è stata proprio Cingolani “advisor per l’energia” e badante per spupazzare ai vertici Ue Gilberto Pichetto Fratin, spaesato ministro forzista dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un classico della peggior politica italiota: affidare la soluzione dei problemi a chi li ha creati. Cingolani ha sbagliato di almeno un anno (2024 anziché 2025) i calcoli sull’autarchia dal gas russo. Ha messo in conto rigassificatori fantasma. Ha pianificato l’inverno coi consigli della nonna anziché con seri progetti di risparmi e razionamenti. Ha fallito in Ue sul price cap e ha pure fatto schizzare il prezzo del gas al massimo storico girando 4 miliardi a Snam e Gse per comprarlo a qualsiasi cifra. Ha lasciato al palo le rinnovabili, delirando di nucleare, fossili, trivelle, financo carbone. E ora consiglierà a Meloni come continuare a sbagliare.
Come Draghi, d’altronde Cingolani è un tecnico: può dare “consigli” a qualsiasi governo, sia a sinistra che a destra, perché in fondo la ricetta è unica: gassificatori, inceneritori, trivellazioni, uso di fossili, carbone, nucleare e qualche pannello solare; insomma una spolverata di greenwashing. Invece transizione ecologica/energetica e modello economico non possono essere disaccoppiati; i cambiamenti climatici sono un fenomeno complesso che richiede una visione politica capace di cogliere le interconnessioni tra ambiente, economia e benessere. Molto al di là di quella visione miope delle classi dirigenti (anche di sinistra) che continuano a considerare lo sviluppo solo una funzione della crescita. A maggior ragione il Governo Draghi.
Da alcune settimane si sta votando per il Premio Attila 2022, la più alta onorificenza italiana a incoronare vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace.
Avevamo già fornito un primo elenco di candidati votati (in ordine alfabetico): Amadeus, Calderoli Roberto, Cingolani Roberto, Crosetto Guido, Denaro Messina Matteo, Draghi Mario, Meloni Giorgia, Moratti Letizia, MSC Crociere, Comitato Nobel Pace, Nordio Carlo, Renzi Matteo, Salvini Matteo, Veronesi Giampiero, Zelensky Volodymyr.
Sono stati aggiunti (tra parentesi la sintesi delle motivazioni di merito):
Biden Jr. Joseph Robinette(Per Joe stomaco-duro, morti e distruzioni sono un fatto normale).
Capezzone Daniele (Il più ex degli ex figli di Pannella).
Mattarella Sergio (Parla di “negoziati di pace” e firma gli aumenti delle armi).
Balza Lino (mancano le motivazioni, il proponente è pregato di uscire dall’anonimato e di fornirle).
Come è evidente, vi è una forte dispersione di voti, perciò dovremo proporre il ballottaggio tra i due più votati per Ambiente e i due più votati per Pace.
Ricordiamo ancora che sono ammessi max due voti. Uno per l’ambiente, l’altro per la pace. Entro e non oltre il 14 febbraio 2023 le espressioni di voto dovranno pervenire a movimentodilottaperlasalute@reteambientalista.it; movimentolotta.maccacaro@gmail.com; o con SMS a 3470182679. Si possono indicare le motivazioni di merito, possibilmente nei limiti di un foglio di word, saranno pubblicate.
Si capisce l’estremo imbarazzo, ma non possono proporre contemporaneamente tre candidati: Enrico Marchi, presidente e amministratore delegato di SAVE, Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità portuale, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. Clicca qui.
Eternot: una canzone/video, molto particolare e rivolta ad un tema di eccezionale gravità, le vittime dell’amianto: clicca qui. E’ dedicata all’omonimo parco che sorge in Casale Monferrato (AL) nell’area un tempo occupata dalla fabbrica Eternit.
Leonard Peltier, l’attivista nativo-americano in carcere da oltre 46 anni, diversi dei quali trascorsi in isolamento, si è sempre proclamato innocente, ma sta scontando due ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’Fbi, nonostante siano emersi forti dubbi sulla correttezza del processo. Ha 78 anni, ne ha trascorsi oltre 46 in carcere e si è visto ripetutamente negare la libertà condizionata. Amnesty International chiede da tempo la grazia per Peltier, in ragione delle preoccupazioni sul corretto svolgimento del processo, del trattamento subito in carcere e delle condizioni di salute. La difesa di Peltier ha presentato una nuova richiesta di clemenza nel luglio 2021. In occasione della Giornata di solidarietà con Peltier, Amnesty International ha sollecitato il presidente Biden ad accoglierla, per motivi umanitari e di giustizia. Per la sua liberazione si sono espresse nel corso di quasi mezzo secolo molte delle più illustri personalità mondiali, da Nelson Mandela a madre Teresa di Calcutta, da Desmond Tutu a Rigoberta Menchu’, dal Dalai Lama a papa Francesco.
Anche se la guerra in Ucraina è in primo piano nei notiziari, oggi si combatte in molti Paesi. E in tutte queste guerre ci sono persone che si sottraggono al reclutamento, rifiutano il servizio militare o disertano. A causa della minaccia di repressione nei loro Paesi, cercano protezione all’estero, che purtroppo troppo spesso viene loro negata. Con questa serie di webinar, ascolteremo i rifiutatori e gli attivisti dell’obiezione di coscienza provenienti da Colombia, Eritrea, Bielorussia, Ucraina, Russia e altri Paesi, e discuteremo i modi in cui possiamo sostenerli. Clicca qui la newslettera di Doriella&Renato, con tutte le altre iniziative No tav Valsusa.
La guerra in Ucraina si sta rivelando l’occasione d’oro per il complesso militare-industriale europeo. I soldi e le commesse adesso arrivano a palate. Clicca qui.
La guerra è dappertutto, fomentata da precisi interessi del capitale, e colpisce prevalentemente i poveri, il clima, le donne, i rifugiati. Organizziamo nuove manifestazioni per la pace, in solidarietà con le vittime innocenti di tutte le tragiche guerre che continuano a devastare la famiglia umana e il pianeta: Ucraina, Siria, Yemen, Libia, Iraq, Palestina, Etiopia, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Kurdistan, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Camerun, Burkina Faso, Sahel, Mali, Costa d’Avorio, Niger, Nigeria, Costa D’Avorio, Mozambico, Sahara Occidentale, Afghanistan, Colombia, …
Dopo la “Marcia di Notte” del 24 febbraio, invitiamo tutti a partecipare alla Giornata nazionale della cura della vita delle persone e del pianeta (1 marzo 2023) e alla Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità “Trasformiamo il futuro” (21 maggio 2023).
Invia la tua adesione, le tue idee e proposte al Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 075/5737266 – 335.6590356 – fax 075/5721234 – email adesioni@perlapace.it – www.perlapace.it – www.perugiassisi.org
Sugli episodi di omicidio-suicidio posti in essere da alcuni/e caregiver ai danni di se stessi e della persona con disabilità di cui si curano. Premesso che l’assistenza a una persona con disabilità deve competere in prima istanza allo Stato e non alla famiglia (Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità), quali sono le riflessioni che si potrebbero fare “a bocce ferme” su tali tragiche vicende?» (continua…)
Alla maniera di Gianni Minasso, un nuovo contributo alla sua rubrica “A 32 denti (Sorridere è lecito, approvare è cortesia)”, uno spazio che ormai da dieci anni siamo ben lieti di ospitare, fatto di pungente ironia, di grottesco e talora della comicità più o meno involontaria che, come ogni altra faccenda umana, può riguardare anche il mondo della disabilità. (continua…)
Francesca, attivista notav, insieme ad altre donne nel luglio 2013 decise di portare uno striscione di denuncia delle violenze della polizia “Se toccano una toccano tutte”, cioè un gesto di solidarietà femminista, “contro la violenza maschile in divisa nei confronti di una compagna”. Francesca fu denunciata, processata e condannata a 8 mesi di reclusione. Per aver appeso uno striscione secondo alcuni Siti. Per altri reati secondo il tribunale. Che prendiamo per buoni, ma quello che più sconcerta è che, ben dieci anni dopo quell’estate, il Tribunale di Sorveglianza di Torino decide di fare scontare a Francesca la pena in carcere, nonostante i pareri favorevoli della Procura generale a pene alternative. Non può non venire in mente Matteo Messina Denaro.
L’ex-Ilva, un sito industriale in perdita e nonostante tutto continua a produrre e a inquinare, mentre il potere politico non tutela la salute. Tanti i soldi versati all’Ilva negli anni; in questi giorni si parla dell’ennesimo finanziamento pubblico per 680 milioni di euro. Abbiamo parlato anche di scudo penale: nessuna responsabilità per chi continua a produrre compromettendo il futuro del territorio. E’ necessario restare al fianco di una popolazione che continua in questa difficile e solitaria resistenza per la sopravvivenza.
Clicca qui il video con lo scrittore Erri De Luca e Alessandro Marescotti, fondatore di PeaceLink
«Le sconvolgenti conseguenze del terribile terremoto in Turchia e Siria – scrive Giampiero Griffo – ci danno l’occasione per riflettere a che punto siamo con la protezione delle persone con disabilità in situazioni di emergenza legate a disastri naturali o creati dagli uomini, come chiesto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ebbene, secondo una recente ricerca, su 55 Paesi europei e asiatici, solo 5 hanno nella propria legislazione sull’emergenza un’attenzione specifica alle persone con disabilità. In Italia bene i Vigili del Fuoco, meno bene la Protezione Civile» (continua…)
Il Ponte sullo Stretto sarebbe senz’altro costruito con criteri rigorosamente anti sismici, perciò su di esso potrebbero salvarsi gli abitanti di Messina e Reggio Calabria.
Una eventualità oggi non più così remota: in questi mesi le autorità russe hanno manifestato la possibilità di impiegare bombe nucleari tattiche. Noi, di fatto, siamo in guerra contro la Russia, ovvero la Russia potrà dirsi in guerra contro di noi.
Ebbene, stanno per arrivare dagli Stati Uniti anche a Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone) le bombe nucleari di “nuova generazione” B61-12. Sostituiranno le vecchie B61-11 dislocate da anni nelle basi militari in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Turchia e Italia nell’ambito della cosiddetta dottrina del nuclear sharing, la “condivisione nucleare” della Nato. Vengono definiti “ordigni nucleari tattici”, ma non sono meno pericolose delle “bombe nucleari strategiche” presenti negli arsenali di Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Clicca qui.
«Non era di certo necessario ammazzare un uomo in fuga, facile da catturare»: basterebbero queste parole, lette sul «Corriere della Sera.it», per commentare quanto accaduto in California, che viene raccontato così: «Usa, afroamericano in sedia a rotelle ucciso dalla polizia: colpito da 10 proiettili». Oltre a registrare l’indignazione delle Federazioni FISH e FAIP, ci chiediamo anche se questo fatto segnerà realmente il punto finale di un’escalation di violenza negli Stati Uniti, da parte delle forze dell’ordine, che deve assolutamente cessare, al di là della disabilità o meno delle persone (continua…)
20 anni fa, il 15 febbraio 2003, più di 100 milioni di persone scesero nelle piazze delle città del mondo per dire NO alla guerra all’Iraq e a tutte le guerre senza se e senza ma. Una generazione di attivisti e attiviste aveva preso la parola in nome dell’umanità. Si è trattato della più grande manifestazione di sempre, si parlò del pacifismo come della seconda potenza mondiale. A 20 anni di distanza, proviamo a riflettere sul significato e la portata di quella manifestazione, sul fallimento del pacifismo, e sulla terza guerra mondiale a pezzi a cui stiamo assistendo: Convegno internazionale davanti alla sede del Ministero della Difesa 15 Febbraio 2023 – ore 16:30Chiesa Evangelica MetodistaVia XX Settembre (angolo via Firenze) Roma.Diretta e registrazione online su facebook (https://www.facebook.com/unponteper) e su altri siti. Clicca qui il programma.
Tra il 2008 e il 2019 la spesa sanitaria pro capite è aumentata del 34,5% in Francia, del 40,1% nel Regno unito, dell’81,4% in Germania e solo del 15,4% in Italia. Appare quindi evidente che il problema è strutturale. Il Covid, è andato ad incidere su un sistema che già da anni scontava una situazione di sottofinanziamento, con liste d’attesa infinite, cure non erogate e una carenza cronica di risorse umane. Basta guardare all’andamento della spesa sanitaria in rapporto al Pil che, sempre tra il 2008 e il 2019, in Italia si è ridotta dello 0,2%, passando dal 6,6% al 6,4%. Nello stesso lasso di tempo, Francia, Germania eRegno Unito, invece, l’hanno aumentata in media di quasi due punti percentuali, portandola, nel 2020, su valori pari o superiori al 10%.
“Le politiche di contenimento della spesa sanitaria condotte attraverso iPiani di rientroregionali e aziendali e la spending review”, attesta la Corte dei Conti, “sono state nel corso del decennio passato assai efficaci”. I governi di ogni colore che si sono succeduti hanno scelto di tagliare quelle che ritenevano, evidentemente, uscite superflue.Clicca qui.
Sulla newsletter di Doriella&Renato (clicca qui): il ricorso all’incenerimento dei rifiuti tramite i termovalorizzatori (da chiamarsi più propriamente inceneritori) è una tecnologia superata. A sostenerlo non è solo la stragrande parte del mondo ambientalista, ma anche la scienza internazionale. Una delle voci più autorevoli è quella di Paul Connett, scienziato di fama internazionale, fondatore della strategia “Rifiuti-Zero”. Con lui, in foto, Rossano Ercolini vincitore del prestigioso premio ambientale Goldman, ad Alessandria nel 2005.
“I pomodori di Spinetta li ho mangiati, vorrei sapere come i Pfoa sono entrati nel mio corpo”
Detto volgarmente: prende per il culo i cittadini. Questi, con una petizione, chiedono che tutta la popolazione alessandrina sia sottoposta a monitoraggio con urgenza: a maggior ragione perché l’indagine dell’università di Liegi, da noi commissionata, ha accertato, con analisi a campione di lavoratori e abitanti, che i Pfas scorrono nelle loro vene. Da che parte stai, sindaco? dalla parte di Solvay? Ebbene come risponde Giorgio Abonante?: clicca qui il video. Eppure ha di fronte persone che piangono parenti di vittime decedute e ammalate del polo chimico di Spinetta Marengo, e che loro stesse -con il sangue avvelenato- sono in predicato di fare la stessa fine. “Vivo a Spinetta da quando ho 5 anni,” è statocontestato da uno dei firmatari della petizione: clicca qui, “ho partecipato all’indagine e ho scoperto di avere nel sangue livelli di Pfoa preoccupanti.Non devo più entrare in contatto con questa sostanza perché potrei essere soggetto ad alcune malattie come il cancro alla tiroide, ai reni, colesterolo eccetera, e vorrei sapere come curare me e i bambini della mia città”. Nella stessa condizione infatti si trovano i bambini e gli adulti di Alessandria. Cosa avrebbe dovuto fare, da tempo, un sindaco onesto e responsabile da anni in possesso di inequivocabili indagini epidemiologiche e ambientali? Avrebbe dovuto emettere una ordinanza urgente di chiusura degli impianti inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo. E, subito dopo, far sottoporre la cittadinanza a monitoraggio, per il quale ci vogliono, ammette anche lui, tempo e soldi. Il tempo è scaduto. Ma l’intero consiglio comunale se ne lava le mani: la vecchia e la nuova maggioranza complici della Solvay.