Meloni o Zelenzky.

Non è facile ipotizzare il risultato del voto Attila per la Pace 2022 se l’impatto emotivo del rendez vous di Kiev fosse avvenuto prima del 14 febbraio. Sono opinioni senza valore statistico.  Zelenzky? Che, violando ogni dovere di diplomazia, se non di ospitalità e ogni regola di buona creanza, ha approfittato della conferenza stampa congiunta per insolentire Berlusconi alleato di governo della premier? Oppure Meloni?  Che avrebbe dovuto interrompere la conferenza stampa, la visita e forse le relazioni diplomatiche, non prima di avere spiegato all’insolente collega che non è tollerabile alcuna ingerenza negli affari interni italiani, da parte di uno Stato addirittura non nostro alleato?

Ancor più restano nel campo delle opinioni le riflessioni politiche successive. Perchè tace Meloni? Eppure avrebbe potuto rispondere a Zelensky, che distribuisce pagelle e patenti di affidabilità a questo o quel Paese, che l’Italia si svena per Kiev non viceversa. Perchè tace Meloni? Meloni in empatia politica con uno che ha messo fuorilegge gli undici partiti di opposizione, arresta il leader di quello principale, unifica le tv in un solo canale di propaganda (la sua), impedisce a otto reporter italiani di raccontare la guerra senza il suo permesso. Perchè tace Meloni? Meloni vuole spaccare Forza Italia attorno al suo leader, che interpreta l’opinione della maggioranza degli italiani. Perchè tace Meloni? Meloni non può permettersi di dire di essere d’accordo con Berlusconi, perché anche lei ha la coda di paglia: da un anno l’Italia sta violando la sua Costituzione per inviare armi raccontando che vuole favorire il negoziato Kiev-Mosca.