I secondi classificati del Premio Attila.

Il Premio Attila è nel suo genere dal 2004 la più alta onorificenza italiana… dopo il Festival di Sanremo. Vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace.

Il 14 febbraio si sono concluse le votazioni. Prossimamente proclameremo i due vincitori.

Nel frattempo pubblichiamo i secondi migliori classificati, con sintesi delle motivazioni di merito.  

AMADEUS Amedeo Umberto Rita Sebastiani

Visto da sinistra: L’ha detto anche Pax Christi: “C’è già il vincitore di Sanremo: l’industria delle armi! C’è chi sostiene che le armi servano per finire la guerra in Ucraina; bisogna essere realistici: ad oggi quali sono stati i risultati? Morti, cadaveri, distruzione. Scegliere di ospitare Zelensky a Sanremo si inserisce in questa follia di coinvolgere un presidente di un Paese in guerra perché sono sempre i capi che decidono le guerre, non certo il popolo”. Giudizio severo da fonte cattolica, presso la quale Amadeus, vedi Sacra Rota e Santa Rita da Cascia, si è sempre mostrato ammanicato.

Visto da destra: Troppe le posizioni antigovernative che ha ospitato, deve essere sostituto con tutti i vertici Rai. Un festival gender, un festival insignificante con Ferragni e Fedez che non sanno parlare, il governo non deve più permetterlo.  

Visto da Amadeus: Non distinguo queste sfumature politiche: sono daltonico. Conto di fare anche il quinto festival consecutivo ancor più trionfale: qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince, me lo ha insegnato su un volo aereo Josè Mourinho, in onore del quale ho dato il suo nome al mio secondogenito.

BENIGNI Roberto Remigio

A Sanremo la premiata ditta Benigni e Mattarella si è esibita in un ipocrita e osceno spettacolo ai limiti del vilipendio della Costituzione, quella Costituzione che dovrebbe essere difesa dal capo dello Stato. Con un cachet di 300mila euro, il comico guerrafondaio ha avuto la faccia tosta di citare l’articolo della Costituzione che dice che “l’Italia rifiuta la guerra” ben sapendo che l’Italia è già entrata in guerra come lacché degli americani, che manda armi ai nazisti ucraini alimentando la guerra. Il pagliaccio ha citato anche l’art. 21 “tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero” ben sapendo che da 3 anni in Italia questo non è possibile. E Mattarella applaudiva ridendo, proprio lui che ha firmato tutti i decreti incostituzionali dei governi Conte e Draghi. E’ il festival dell’ipocrisia. Ricordiamo che il pagliaccio Benigni è sempre stato un leccapiedi degli americani, arrivando al punto in un suo film di falsificare la storia, facendo vedere i carri armati americani che entrano nel campo di concentramento di Auschwitz, quando tutti sanno che Auschwitz è stato liberato dall’Armata Rossa sovietica. E’ un peccato che non ci fosse anche Zelensky. Avremmo potuto assistere a un simpatico duetto fra due pagliacci, tutti e due guerrafondai, tutti e due filoamericani, con la benedizione di Mattarella, il capo di quella colonia USA che si chiama Italia.

MATTARELLA Sergio.

Parla ancora ipocritamente di “negoziati di pace” ma poi firma gli aumenti delle armi. Non è il presidente di cui abbiamo bisogno.

CONSIGLIO DI STATO

I Giudici hanno dato per “pacifica” l’esistenza di ben 2 falde acquifere al di sotto del sito contenente la discarica di Sezzadio (AL), e hanno dichiarato che nessuno dei pozzi alimentato da queste falde rischia di essere inquinato dai rifiuti della Riccoboni, così assolvendola. Evidentemente sono dei veggenti.

ITALIA

Il mio voto per la pace va al nostro paese, l’Italia, schiavo dell’unione europea e dei poteri forti, governato da “persone” che si dichiarano a favore del dialogo e della pace, e poi guadagnano sulle armi utili a proseguire i conflitti tutt’ora in corso. La coerenza prima di tutto!

MSC CROCIERE

Per l’assoluto disprezzo del mare, dell’aria e dei territori. Le mastodontiche navi attraversano i mari senza ascoltarne la voce, disturbano la fauna marina senza preoccuparsi delle conseguenze, contribuiscono all’inquinamento dell’aria che è causa certa di malattie e di morte, devastano i territori su cui riversano migliaia di turisti per poche ore promuovendo un turismo assurdo che nemmeno si rende conto del luogo in cui si trova. Il turismo è altro…è scoperta, è conoscenza, è rispetto, è silenzio e ascolto dello spirito dei luoghi. MSC crociere del tutto consapevole dei danni incalcolabili che crea all’ambiente, ha avviato una campagna pubblicitaria che mira a rassicurare i suoi clienti sul fatto che tutti i problemi suddetti verranno “un giorno” affrontati dalla Società…anzi, non proprio tutti: le migliaia di luci (paragonabili a quelle di una piccola cittadina) potranno restare sempre accese! Il premio potrebbe essere esteso ai fruitori delle crociere che contribuiscono a questo immane danno ambientale e si perdono le meraviglie del “viaggio”, a loro andrebbe ricordato che quando il mondo diventerà un inferno anche a causa di queste scelte, i ghiacciai si saranno sciolti e le terre saranno sommerse potranno rinchiudersi in qualche nave e rimanere lì in attesa di essere salvati da qualche extraterrestre. In riferimento alla mia precedente email con indicazione del premio, mi è stato fatto notare che non è giusto segnalare solo MSC dato che sono tante le compagnie che gestiscono grandi navi da crociera. Quindi se possibile andrebbe esteso a tutte le compagnie.

VERONESI Giampiero 

Sindaco di Anzola dell’Emilia. Sgomentano   le dichiarazioni rilasciate dal sindaco in merito alla costruzione di un nuovo ipermercato nella frazione di Lavino: ammonisce i consiglieri rispetto ad un eventuale voto contrario all’opera, non evidenziando l’eventuale danno per l’amministrazione cittadina tutta, ma paventando una causa che l’azienda costruttrice potrebbe intentare contro i consiglieri stessi. Riteniamo che sia del tutto contraria allo spirito dell’istituzione, che il primo cittadino rappresenta, la pressione pubblica esercitata dal Sindaco verso i consiglieri che dovranno esercitare nel merito il loro voto nella massima libertà che la nostra democrazia garantisce loro. Nel merito: consumo del suolo, rigenerazione urbana, eccesso di grande distribuzione, traffico, mobilità sostenibile, area verde, inquinamento elettromagnetico ecc.

MORATTI Letizia Maria Brichetto Arnaboldi

Vedova Moratti (aderì al Family Day col marito Gianmarco, ovviamente divorziato). Da vicepresidente e assessora regionale al Welfare, oltre a perpetuare i favori alla sanità privata, gestì malissimo il Covid (la Lombardia fu messa in zona rossa nella settimana tra il 14 e il 23 gennaio 2021 secondo i dati forniti dalla stessa Regione Lombardia, poi rivelatisi errati) e giunse a chiedere al commissario Arcuri di ripartire i vaccini fra le Regioni anche in base al Pil. Non si sa se sia più indecente la Moratti a candidarsi in Lombardia contro le destre di cui è stata fino all’altro ieri la vicepresidente, dopo essere diventata la sindaco di Milano con il finanziamento del marito, la presidente Rai cercando di privatizzarla, la ministra dell’Istruzione reintroducendo il voto di condotta, la sindaca di Milano, la candidata al Colle e l’aspirante presidente della Regione; oppure il duo Ollio & Ollio a caricarsela; o il trust dei giornali di casa Elkann & De Benedetti a spacciarla come la soluzione ideale per il Pd.

CAPEZZONE Daniele

Ecco come lui stesso si descrive: “Non sono un ecocatastrofista, non mi piace il tentativo di criminalizzare la presenza umana sul pianeta, e mi piace ancora di meno la propensione di alcuni a sfruttare le avversità per fini politici o ideologici: la deriva giudiziaria, la colpevolizzazione degli esseri umani e addirittura una sorta di autodisprezzo applicato alla presenza umana su questa terra (una sorta di critical race theory climatica. Suggerirei agli ecologisti un approccio più razionale, pacato, argomentato. E invece siamo sempre lì, nelle reazioni e nei commenti, con l’apocalisse alle porte: ‘la casa brucia’, ‘il disastro climatico’, ‘i nostri figli’, ‘i piani ambientali troppi timidi’.”. Insomma: il più ex degli ex figli di Pannella. Assurge ad emblema del trasformismo destra sinistra. Dalla tessera radicale, al servizio civile presso Legambiente, da segretario del neo-costituito movimento dei Radicali Italiani, a deputato della Rosa nel Pugno con i socialdemocratici, da Presidente di una Commissione Permanente della Camera, a portavoce di Pannella, dalla fuoriuscita dai Radicali Italiani, all’adesione a Forza Italia, da portavoce di Berlusconi a aderente al partito di ispirazione liberal-conservatrice e liberista Conservatori e Riformisti. Più che bisessuale è bipolitico, anzi tripolitico, multipolitico.

 

LETTA Enrico

Per il suo zelo e l’obbedienza atlantista nel battersi a fondo in Europa per l’invio all’Ucraina di armi le(t)tali, benzina sul fuoco subito all’inizio dell’invasione, invece di portare avanti proposte per una base di negoziato, in primis la garanzia di neutralità di quel paese in modo da escludere l’ “inglobamento” (Stoltenberg) nella NATO e la conseguente certa installazione di missili con testata nucleare puntati sulla Russia. Come corollario a questo “merito” ha quello di aver posto l’invio di armi come fondamentale discordanza per non concludere nelle ultime elezioni politiche un accordo elettorale tra PD (da lui così condotto al suicidio) e Movimento 5S per una Alleanza Costituzionale da opporre alla destra, ottenendo il risultato di avere per la prima volta dalla fine della guerra un governo nettamente di destra con maggioranza assoluta che potrà danneggiare alcuni pilastri fondamentali della Costituzione.

BIDEN Jr. Joseph Robinette detto Joe

E’ entusiasta della guerra in Ucraina che separa l’Europa dalla Russia. Abituato alle guerre, i morti non lo turbano. Era vicepresidente quando la Nato bombardava la Libia nel 2011 e non fu impressionato nel vedere Gheddafi trucidato dalla folla. Era vicepresidente anche quando è scoppiata la guerra civile in Siria nel 2011, una mattanza che ha alimentato dall’esterno. Era vicepresidente quando è iniziata la guerra in Yemen nel 2015, che ha allevato come un bimbo nella culla fino all’arrivo di Trump nel 2017. Biden è stato anche protagonista del bombardamento delle postazioni dell’Isis in Siria e in Iraq, ed è stata la mente degli Stati Uniti in Ucraina nel 2014 quando Yanukovich veniva rovesciato. Ha visto in diretta l’uccisione di Bin Laden nel 2011 e ha sparato per otto anni in Afghanistan contro i talebani. La strage di Haditha in Iraq, un orrore paragonabile al massacro del Bataclan o di Charlie Ebdo, è stata compiuta dai soldati americani sotto Biden nel 2015. Insomma, per Joe stomaco-duro, morti e distruzioni sono un fatto normale.

COMITATO NOBEL PACE.

L’ONG Center for Civil Liberties (Ucraina) ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace insieme ai difensori dei diritti umani russi e bielorussi. Qual è il segreto del suo successo? Insistere sul fatto che la guerra è necessaria e che non sono possibili negoziati.  Il Comitato per il Nobel (Norvegia) ha assegnato ancora una volta un premio per la pace che viola la volontà di Alfred Nobel e lo scopo per cui il premio è stato creato, selezionando destinatari che palesemente non sono  “la persona che ha fatto di più o meglio per promuovere la fratellanza tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e l’istituzione e la promozione di congressi di pace”. Dal 1901, non è la prima volta che viene sputtanato questo premio. Ricordiamo: 1906, Theodore Roosevelt. 1919, Woodrow Wilson. 1978, Menachem Begin. 1990, Michail Gorbaciov. 1991, Aung San Suu Kyi. 2009, Barack Obama.  NON ha ricevuto il premio Nobel per la Pace Mahatma Gandhi. Il paese pacifista più premiato sono gli Stati Uniti (23 volte), Seguono Regno Unito (12), Francia (10), Nazioni Unite (9)….. Italia (0). 105 persone sono state insignite, tra cui solo 16 donne. Per 19 anni non è stato assegnato.

RENZI Matteo

Assassino dell’Ambiente e della Pace. E’ accomunato con Matteo Salvini dalla pervicace lotta contro ogni prospettiva di Pace e di rispetto dell’Ambiente. Renzi, pure “senza portafoglio”,  continua sostenere  la distruzione dello Stato sociale iniziato con le micidiali picconate del suo governo; con l’avallo delle grandi opere inutili che affamano la nazione e arricchiscono pochi vampiri; con il cerchiobbotismo riguardo il conflitto in Ucraina avvalora (come d’abitudine, vedi la rivendicazione di aver fatto il bene dell’Italia procurando la caduta di Conte pro Draghi) che ora  sia in attesa del momento adeguato a saltare sul carro del vincitore, almeno per le esternazioni che io conosco. La sinergia dei due con l’operazione di distruzione dello Stato sociale è curiosa, dal momento che l’aiuto concreto contro la povertà estrema messo in atto quando Salvini governava con Conte e poi Draghi, viene ora picconata come ogni altra forma di aiuto alle persone maggiormente in difficoltà sia economiche sia sociali.

 

DRAGHI Mario

Allo scoppio del conflitto in Ucraina, pur ricoprendo un ruolo internazionale che poteva favorire un cessate il fuoco, un allentamento delle tensioni tra blocchi contrapposti, favorire azioni diplomatiche alla ricerca della pace, faceva esattamente l’opposto, inasprendo il conflitto con dichiarazioni quanto meno folli, a tutto vantaggio delle multinazionali delle armi, nel solco ormai consolidato di uno zerbinismo atlantico senza alcuna dignità. Ue e Usa hanno chiesto agli Stati di rinunciare a parte delle loro difese e sovranità militare, a favore di una realtà, l’Ucraina, che non è membro Ue o Nato, ebbene, il Governo si è arreso ad   per una guerra che con noi non c’entra niente, una guerra per questioni di carattere territoriale fra due Paesi europei estranei sia alla Nato che all’Unione europea. Si è lasciato invischiare per poi puntare tutto sulla prosecuzione di questa guerra.

CINGOLANI Roberto

Insieme al ministro Speranza, Roberto Cingolani è stato il ministro più deludente del governo Draghi.  A parte Beppe Grillo che l’aveva designato uomo della conversione ecologica, anche i fan dei Migliori l’han sempre considerato un disastro, figurarsi gli oppositori, cioè i Fratelli d’Italia. Poi, la prima nomina del primo consiglio dei ministri del governo Meloni è stata proprio Cingolani “advisor per l’energia” e badante per spupazzare ai vertici Ue Gilberto Pichetto Fratin, spaesato ministro forzista dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un classico della peggior politica italiota: affidare la soluzione dei problemi a chi li ha creati. Cingolani ha sbagliato di almeno un anno (2024 anziché 2025) i calcoli sull’autarchia dal gas russo. Ha messo in conto rigassificatori fantasma. Ha pianificato l’inverno coi consigli della nonna anziché con seri progetti di risparmi e razionamenti. Ha fallito in Ue sul price cap e ha pure fatto schizzare il prezzo del gas al massimo storico girando 4 miliardi a Snam e Gse per comprarlo a qualsiasi cifra. Ha lasciato al palo le rinnovabili, delirando di nucleare, fossili, trivelle, financo carbone. E ora consiglierà a Meloni come continuare a sbagliare.

Come Draghi, d’altronde Cingolani è un tecnico: può dare “consigli” a qualsiasi governo, sia a sinistra che a destra, perché in fondo la ricetta è unica: gassificatori, inceneritori, trivellazioni, uso di fossili, carbone, nucleare e qualche pannello solare; insomma una spolverata di greenwashing. Invece transizione ecologica/energetica e modello economico non possono essere disaccoppiati; i cambiamenti climatici sono un fenomeno complesso che richiede una visione politica capace di cogliere le interconnessioni tra ambiente, economia e benessere. Molto al di là di quella visione miope delle classi dirigenti (anche di sinistra) che continuano a considerare lo sviluppo solo una funzione della crescita. A maggior ragione il Governo Draghi.