Donna, vita, libertà.

A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignità e i diritti , clicca qui  il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo:

“Donne contro le guerre”. Resoconto dell’iniziativa organizzata da “Erinna”.
Un appello di donne: Addio alle armi. Nel mondo con uno sguardo femminile amorevole e irriducibile.
Scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane.

Salute sicurezza e repressione nei posti di lavoro e nel territorio.

Assemblea pubblica a Genova: clicca qui la locandina. Salute e Sicurezza: questioni essenziali per lavoratori e lavoratrici che ogni giorno muoiono sul lavoro, o subiscono danni permanenti, sacrificati sull’altare del profitto. Aspetti legati alla precarietà e ai bassi salari. Per necessità e ricatto si accettano attività rischiose, carichi e orari di lavoro disumani. Repressione: Salute e sicurezza non sono “neutre”, ma parte dello scontro fra le classi, fra salari e profitti, fra operai e padroni. Centinaia le rappresaglie aziendali contro lavoratori attivi e militanti sindacali che denunciano violazioni delle norme antinfortunistiche. La lotta per salute e sicurezza e contro la repressione deve essere complementare alla lotta per il salario, per condizioni di lavoro umane e contro la precarietà.

Il Contrassegno CUDE permetterebbe ai disabili parcheggi anche in tutti gli altri Comuni.

Si sta rivelando sin troppo lento il percorso della Piattaforma Nazionale Informatica delle targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), che consente alle persone con disabilità di spostarsi con l’auto propria o al proprio servizio in un altro Comune, senza preventivamente comunicare l’ingresso nelle ZTL o l’utilizzo dei parcheggi riservati: ad oggi, infatti, risulta che solo 26 Comuni in tutta Italia abbiano aderito al progetto (continua…)

Fridays for Future torna di nuovo in piazza.

A 4 anni dal suo primo grande sciopero globale, Fridays for Future riprende le strade e le piazze di tutto il mondo il prossimo 3 marzo. Bisogna fare presto: la crisi climatica colpisce le persone, le piccole cose della vita e quelle grandi. Per questo le proteste ambientaliste s’intrecciano con quelle contro le disuguaglianze socio-economiche e territoriali. Non a caso lo sciopero del 3 marzo cade vicino allo sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. “Combattere” la crisi climatica significa tentare di impedire che il mondo per come oggi lo conosciamo diventi, non in un futuro remoto ma già nel corso delle nostre vite, un luogo irriconoscibile. Combattere significa colmare la carenza di servizi che affligge e rende invivibile gran parte del territorio del nostro Paese. Clicca qui le fondamenta della lotta.