Questi candidati sindaci NON sono da votare.

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Nel loro comizio elettorale, questi due candidati alla poltrona di sindaco di Alessandria (clicca qui i loro rispettivi interventi https://youtu.be/UXuyExQ85Xs e https://youtu.be/b2aXOGdyYRo ) si sono pronunciati in merito al famigerato polo chimico di Spinetta Marengo. Incalzati da una domanda diretta (Tino Balduzzi) “Siete d’accordo per la chiusura delle produzioni della Solvay?”, alla ponzio pilato  non prendono posizione: “Non tocca al sindaco esprimersi, bensì a magistratura e parlamento”. Pretenderebbero  di fare il sindaco, dunque la massima autorità sanitaria locale, senza tenere conto delle indagini epidemiologiche: tragiche già da decenni pur in attesa di essere ulteriormente implementate. Senza tenere conto dei livelli di PFOA nel sangue dei lavoratori che ho denunciato fin dal 2009. Senza tenere conto delle indagini ambientali sull’inquinamento aria-suolo-acqua: catastrofiche nella progressione dei dati tossico cancerogeni emessi finalmente dall’ARPA.  Senza tenere conto che Solvay è già stata condannata in terzo grado per disastro ambientale e omessa bonifica. Senza tenere conto che le drammatiche indagini sanitarie e ambientali  attestano che inquinamento e   bonifica sono addirittura peggiorati. Senza tenere conto che in Parlamento è stato depositato un Disegno di Legge (senatore Mattia Crucioli) che chiede la messa al bando in Italia dei PFAS  quali calamità mondiale. Senza tenere conto che  i Pfas da chiudere a Spinetta sono solo la punta dell’iceberg dei veleni tossico cancerogeni che Solvay dissemina in pieno centro abitato.

Nel comizio, i due candidati sindaci neppure polemizzano con gli antagonisti di centrodestra, che attualmente detengono le giunte comunale, provinciale e regionale. Perché? Perchè non c’è soluzione di continuità fra le responsabilità di connivenza e complicità che si sono susseguite in tanti lustri amministrativi. Al punto che, al processo, Solvay accusò esplicitamente  le giunte di centrosinistra di concussione con Montedison. Dunque dai politici non c’è scampo per la salute della popolazione alessandrina, qualunque sia il sindaco vincente.

Per evitare le suddette contestazioni, alle iniziative pubbliche riguardanti il nodo Solvay non viene invitato lo scomodo Lino Balza: da mezzo secolo il giornalista più competente e lo scrittore più esauriente della storia del polo chimico Montedison e Solvay (nonché lo storico antagonista di entrambi i colossi). Solvay,  rispetto a Montedison, non può più ricorrere a (vane) rappresaglie però dal 2002 ha guadagnato l’ostracismo dei giornali locali nei confronti dei suoi (quotidiani) scritti, tuttavia si trova sempre più -grazie a Sito e Mailinglist- nel mirino di una platea di lettori (nazionali e stranieri) più volte decuplicata rispetto al passato cittadino.